RIFERIMENTO INTERNET
CITTA DELL'INCONTRO: Milano
NOME INSERZIONISTA: Blanshe
NAZIONALITA': Ucraina
ETA': 28
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: foto autentiche, anche se patinate
SERVIZI OFFERTI: Più o meno tutti disponibili, tranne anal
RATE DI PARTENZA: 1 h. x 250
RATE CONCORDATO: 1 h. x 150
DESCRIZIONE FISICA: ragazza discreta, senza infamia e senza lode
ATTITUDINE: Buona
REPERIBILITA': facile da contattare, difficile da raggiungere,
LA MIA ESPERIENZA:
[justify:hwcd2i4d]è primaveraaa, svegliatevi bambineeee….con il cambio
di stagione e con questi repentini cambi di temperatura,
l’appetito sessuale mi è aumentato in modo esponenziale.
Oggi poi è venerdi, e dopo una settimana dove sostanzialmente
non ho combinato nulla a livello operativo in studio, sentivo
il bisogno di tirare giù la saracinesca con anticipo, farmi la
trombatina della staffa, ricaricare le pile nel weekend, armarmi
di sani propositi, per poi rientrare il lunedì carico di motivazioni.
Naturalmente so già che da domenica sera, mi piglierà la consueta
paranoia, che il lunedì sarò imbruttito come una iena, e addio ai
sani propositi e alle buone intenzioni di cominciare bene la settimana.
La mia scelta cade su Blanshe.
Una volta letto profilo, servizi e rate, sondo il terreno con un sms, per
verificarne la disponibilità e l’eventuale spocchia.
Decido per un attacco frontale e le propongo un incontro di 2 h. per
2 gambette e mezzo (per chi non è di milano, 250 euro), presso il mio
noto quartier generale di Saronno.
La tipetta, prontamente mi richiama al telefono, rilanciando a quota
350 per 2 ore nella sua location.
Rispondo molto gentilmente ma in modo fermo e risoluto, che non se
ne parla neanche. Fine delle trasmissioni. Almeno così sembrerebbe in apparenza,.
Nel frattempo mi chiama un cliente e mi fissa un incontro nel tardo pomeriggio.
‘Azz, giornata in parte compromessa. Devo trovare una soluzione,
perché comunque la voglia di pucciare il bambino nella vasca mi è rimasta.
Ironia della sorte, l’ucraina mi richiama e mi dice ok per 2 h x 250.
Le dico che doveva pensarci prima, e adesso se vuole, ci possiamo
vedere per un’ora solo.
Dice “va bene un’ora†ma vuole ugualmente 250 dobloni.
Trattenendo a stento la sonora risata che mi stava scappando ,
le faccio presente in modo molto sereno, che nonostante
la documentazione prodotta, la Camera di Commercio
non mi ha accettato i requisiti per iscrivermi al registro imprese,
come Banco di Mutuo Soccorso, pertanto pur comprendendo le sue pur
lecite richieste, le probabilità che gliele potessi esaudire, si aggiravano
orientativamente intorno allo zero per mille.
A questo punto comincio a manifestare chiari sintomi di insofferenza,
e le propongo a titolo transattivo e in via definitiva, un’oretta di svago
a 150 talleri.
E’ appena il caso di precisare che, in caso di ulteriore tentativo di tirare al rialzo,
sarebbe scattato in maniera categorica un sonoro, quanto gratificante “vaffanculoâ€.
Evidentemente colpita da un lampo di buon senso, la bimba mi risponde
“ok, 150 a casa miaâ€. Andata ! Aggiudicata la zoccola ucraina al signore
in fondo alla sala, quello con la felpa blu con scritto “united states of americaâ€.
Acchiappo lo scooter e mi fiondo senza indugio presso la sua location, posta
in una traversa di Viale Monza. Il traffico come di consueto, procedendo prima
per Viale Brianza, approdando a Piazzale Loreto e infine percorrendo Viale Monza
è allucinante, mi chiedo veramente come faccia la gente a sbattersi in quel modo in
macchina per quell’alveare impazzito che è Milano. Poi mi viene in mente che
l’ho fatto per anni anch’io e mi impongo di smetterla di fare il cretino e di
essere un po’ più tollerante.
Arrivo come da istruzioni all’altezza del teatro Zelig, e giro nella traversa successiva.
Possibilità di parcheggio pressocchè nulle. La via però è tranquilla. La consueta
casa di ringhiera che trovo all’interno del complesso immobiliare, da l’idea di essere
fresca di ristrutturazione.
Salgo al secondo piano. Mi accoglie avvolta in un accappatoio bianco. E’ carina come
da foto, ma ha un’espressione leggermente sul rincoglionito andante.
Scoprirò in seguito che la cosa è dovuta al fatto che si è appena rimessa da un’influenza,
fortunatamente in via di guarigione.
L’appartamento è abbastanza ampio e luminoso e dotato di mansarda, dove in breve ci
trasferiamo per consumare l’incontro.
Bando alle ciance, si comincia subito a fare sul serio. Toglie l’accappatoio e rimane in
slip. Alta 1.65, fisicamente normodotata, magra, una terza misura di seno, culo
leggermente cadente, insomma, nulla di trascendentale. I capelli color platino, appena
più corti rispetto alle foto.
Chiedo di poter usufruire del bagno, e provvedo alle consuete abluzioni. A onor del
vero, mi sarei aspettato una maggiore attenzione nella pulizia dei sanitari,
e gli asciugamani buttati così alla rinfusa sul lavandino non mi convingono, per cui
preferisco asciugarmi con della carta igienica.
Torno di là , dove nel frattempo lei si è liberata degli slip, lasciando intravedere un fichetta appetitosa.
Avrà anche quasi del tutto smaltito l’influenza, ma a scanso di equivoci,
preferisco evitare di baciarla, anche se mi sembra ben disposta. La faccio sdraiare
e comincio a lapparla. Il contrasto tra l’odore aspro della fica e il profumo del detergente,
fanno in breve salire le quotazioni del listino. Sento odore
di rally primaverile, le ordino di incappucciarmi e comincio a trapanarla.
La scopo nel più classico degli stili, ma contrariamente al solito, in modo quasi animalesco,
voglio sentire il rumore sordo delle pompate, l’impatto del mio bacino contro le sue
chiappe. E alla fine vengo, senza ritegno e senza alcun rispetto. Non mi interessa se ha
gradito o no, se le è piaciuto o no, oggi conta solo il mio di piacere.
Mi rivesto in fretta e furia perché ho paura di arrivare in ritardo all’appuntamento con il
mio cliente, e per fare quattro chiacchiere c’è veramente poco tempo.
Tuttavia l’impressione che ho ricavato da questa ragazza al di là dell’aria un po’ ebete,
è che sia meno rintronata di quanto sembra e che in realtà sia una tipa tutt’altro che
sprovveduta.
CITTA DELL'INCONTRO: Milano
NOME INSERZIONISTA: Blanshe
NAZIONALITA': Ucraina
ETA': 28
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: foto autentiche, anche se patinate
SERVIZI OFFERTI: Più o meno tutti disponibili, tranne anal
RATE DI PARTENZA: 1 h. x 250
RATE CONCORDATO: 1 h. x 150
DESCRIZIONE FISICA: ragazza discreta, senza infamia e senza lode
ATTITUDINE: Buona
REPERIBILITA': facile da contattare, difficile da raggiungere,
LA MIA ESPERIENZA:
[justify:hwcd2i4d]è primaveraaa, svegliatevi bambineeee….con il cambio
di stagione e con questi repentini cambi di temperatura,
l’appetito sessuale mi è aumentato in modo esponenziale.
Oggi poi è venerdi, e dopo una settimana dove sostanzialmente
non ho combinato nulla a livello operativo in studio, sentivo
il bisogno di tirare giù la saracinesca con anticipo, farmi la
trombatina della staffa, ricaricare le pile nel weekend, armarmi
di sani propositi, per poi rientrare il lunedì carico di motivazioni.
Naturalmente so già che da domenica sera, mi piglierà la consueta
paranoia, che il lunedì sarò imbruttito come una iena, e addio ai
sani propositi e alle buone intenzioni di cominciare bene la settimana.
La mia scelta cade su Blanshe.
Una volta letto profilo, servizi e rate, sondo il terreno con un sms, per
verificarne la disponibilità e l’eventuale spocchia.
Decido per un attacco frontale e le propongo un incontro di 2 h. per
2 gambette e mezzo (per chi non è di milano, 250 euro), presso il mio
noto quartier generale di Saronno.
La tipetta, prontamente mi richiama al telefono, rilanciando a quota
350 per 2 ore nella sua location.
Rispondo molto gentilmente ma in modo fermo e risoluto, che non se
ne parla neanche. Fine delle trasmissioni. Almeno così sembrerebbe in apparenza,.
Nel frattempo mi chiama un cliente e mi fissa un incontro nel tardo pomeriggio.
‘Azz, giornata in parte compromessa. Devo trovare una soluzione,
perché comunque la voglia di pucciare il bambino nella vasca mi è rimasta.
Ironia della sorte, l’ucraina mi richiama e mi dice ok per 2 h x 250.
Le dico che doveva pensarci prima, e adesso se vuole, ci possiamo
vedere per un’ora solo.
Dice “va bene un’ora†ma vuole ugualmente 250 dobloni.
Trattenendo a stento la sonora risata che mi stava scappando ,
le faccio presente in modo molto sereno, che nonostante
la documentazione prodotta, la Camera di Commercio
non mi ha accettato i requisiti per iscrivermi al registro imprese,
come Banco di Mutuo Soccorso, pertanto pur comprendendo le sue pur
lecite richieste, le probabilità che gliele potessi esaudire, si aggiravano
orientativamente intorno allo zero per mille.
A questo punto comincio a manifestare chiari sintomi di insofferenza,
e le propongo a titolo transattivo e in via definitiva, un’oretta di svago
a 150 talleri.
E’ appena il caso di precisare che, in caso di ulteriore tentativo di tirare al rialzo,
sarebbe scattato in maniera categorica un sonoro, quanto gratificante “vaffanculoâ€.
Evidentemente colpita da un lampo di buon senso, la bimba mi risponde
“ok, 150 a casa miaâ€. Andata ! Aggiudicata la zoccola ucraina al signore
in fondo alla sala, quello con la felpa blu con scritto “united states of americaâ€.
Acchiappo lo scooter e mi fiondo senza indugio presso la sua location, posta
in una traversa di Viale Monza. Il traffico come di consueto, procedendo prima
per Viale Brianza, approdando a Piazzale Loreto e infine percorrendo Viale Monza
è allucinante, mi chiedo veramente come faccia la gente a sbattersi in quel modo in
macchina per quell’alveare impazzito che è Milano. Poi mi viene in mente che
l’ho fatto per anni anch’io e mi impongo di smetterla di fare il cretino e di
essere un po’ più tollerante.
Arrivo come da istruzioni all’altezza del teatro Zelig, e giro nella traversa successiva.
Possibilità di parcheggio pressocchè nulle. La via però è tranquilla. La consueta
casa di ringhiera che trovo all’interno del complesso immobiliare, da l’idea di essere
fresca di ristrutturazione.
Salgo al secondo piano. Mi accoglie avvolta in un accappatoio bianco. E’ carina come
da foto, ma ha un’espressione leggermente sul rincoglionito andante.
Scoprirò in seguito che la cosa è dovuta al fatto che si è appena rimessa da un’influenza,
fortunatamente in via di guarigione.
L’appartamento è abbastanza ampio e luminoso e dotato di mansarda, dove in breve ci
trasferiamo per consumare l’incontro.
Bando alle ciance, si comincia subito a fare sul serio. Toglie l’accappatoio e rimane in
slip. Alta 1.65, fisicamente normodotata, magra, una terza misura di seno, culo
leggermente cadente, insomma, nulla di trascendentale. I capelli color platino, appena
più corti rispetto alle foto.
Chiedo di poter usufruire del bagno, e provvedo alle consuete abluzioni. A onor del
vero, mi sarei aspettato una maggiore attenzione nella pulizia dei sanitari,
e gli asciugamani buttati così alla rinfusa sul lavandino non mi convingono, per cui
preferisco asciugarmi con della carta igienica.
Torno di là , dove nel frattempo lei si è liberata degli slip, lasciando intravedere un fichetta appetitosa.
Avrà anche quasi del tutto smaltito l’influenza, ma a scanso di equivoci,
preferisco evitare di baciarla, anche se mi sembra ben disposta. La faccio sdraiare
e comincio a lapparla. Il contrasto tra l’odore aspro della fica e il profumo del detergente,
fanno in breve salire le quotazioni del listino. Sento odore
di rally primaverile, le ordino di incappucciarmi e comincio a trapanarla.
La scopo nel più classico degli stili, ma contrariamente al solito, in modo quasi animalesco,
voglio sentire il rumore sordo delle pompate, l’impatto del mio bacino contro le sue
chiappe. E alla fine vengo, senza ritegno e senza alcun rispetto. Non mi interessa se ha
gradito o no, se le è piaciuto o no, oggi conta solo il mio di piacere.
Mi rivesto in fretta e furia perché ho paura di arrivare in ritardo all’appuntamento con il
mio cliente, e per fare quattro chiacchiere c’è veramente poco tempo.
Tuttavia l’impressione che ho ricavato da questa ragazza al di là dell’aria un po’ ebete,
è che sia meno rintronata di quanto sembra e che in realtà sia una tipa tutt’altro che
sprovveduta.