BLUE SKY

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LOMBARDIA
Qualche sera fa ho visto un vecchio film con Jessica Lange,BLUE SKY ,e non ho potuto far a meno di ripensare al periodo che ho passato in Somalia insieme ad un'altra donna ,pazza e meravigliosa:Akima.
Quando l'avevo conosciuta aveva 19 anni,e un matrimonio alle spalle(con un italiano che l'aveva abbandonata per tornarsene in patria).
L'avevo conosciuta alla festa di compleanno di una sua amica,Feisa,al Blue Marlin di Mogadiscio:io ero stato invitato da Tonino,il "fidanzato " di Feisa.
Oltre che dal suo fisico,minuto ma "skinny",ero stato subito colpito dal suo portamento da principessa che ,stranamente,si conciliava con la popolarita' che godeva fra le altre somale presenti,che facevano a gara per parlare con lei e seguirla in ogni sua iniziativa:si,era la leader indiscussa del gruppo,era lei che animava la compagnia.....ed io mi scoprivo a fissarla,incantato,mentre Tonino mi sbirciava in tralice ridacchiando con aria saputa.....perche' io l''ho desiderata dal primo momento che l'ho vista.
Seguendo la "dritta" che mi aveva dato Tonino,ero andato ad incontrarla al Club nel primo pomeriggio del giorno successivo....era insieme ad un gruppo di amici,3 ragazze somale e 2 tedeschi che lavoravano alla banca mondiale....con una balla stratosferica pronunciata a muso duro(le avevo detto che Feisa stava male e che Tonino mi aveva mandato a chiamarla)ero riuscito ad estirparla dalla sua compagnia ed a caricarla in auto.....scenate inenarrabili,ma alla fine l'avevo portata alla mia villa(a suo tempo mi avrebbe rivelato che lei aveva intuito tutto fin dall'inizio,e che mi aveva assecondato perche' le era piaciuta la mia faccia tosta...).
Eravamo finiti subito a letto,dove tra l'altro avevo scoperto perche'in citta' era chiamata Akima Nas Mahane:aveva il piu' incantevole paio di tette che avessi mai visto......piccole,sode e rampanti,da ragazzina,ma con due capezzoli erti come chiodi,simili a sigarette ma....lunghi almeno 3 cm,tant'e' vero che ,quando passeggiava per le vie di Amarweni ,sempre senza reggiseno sotto il Dira' o il Guntino,fermava il traffico perche' tutti gli uomini si voltavano ad ammirare quelle meraviglie.
La mia relazione con lei non e' mai stata tranquilla......
- una volta stavamo cenando insieme al Blue Marlin,arrivano gli sgherri di Siad Barre,i Marehan....una retata in tutti i locali notturni del Lido per ridare credibilita' al vecchio dittatore nei confronti delle democrazie occidentali ,che criticavano l'atmosfera di illegalita' dei quartieri a luci rosse di Mogadiscio.....sequestrano tutte le donne indigene che trovano senza un documento comprovante che sono sposate col loro accompagnatore......scene da bolgia infernale....le ragazze che scappano giu' dalle scalette del locale che portano in spiaggia,i Marehan che le inseguono e le trascinano sulla sabbia afferrandole per le gambe fino a caricarle sui camion....urla strazianti,i soldati che minacciano coi mitra spianati chiunque degli uomini presenti accenni a un minimo tentativo di resistenza.
Io,Tonino e Yulka(il proprietario del locale)ci consultiamo sul da farsi,passando una mazzetta a un tenente che conosciamo....risulta che al momento le ragazze non si possono liberare,perche' a capo della colonna c'e' il generale Hoche in persona.....saranno portate a Saldigabari,la Stazione centrale di Polizia,e l'indomani mattina saranno deportate a un centro di rieducazione dalle parti di Bocol,sulla strada di Baidoha.
L'unica chance che abbiamo e' di presentarsi alla prigione durante la notte con un documento comprovante che le ragazze sono regolarmente sposate con noi:Yulka si precipita a casa del suo sponsor,un figlio del presidente che verra' personalmente a parlare col generale per far liberare Dahabo,la sua amante....Tonino va a svegliare il viceministro per farlo intervenire adducendo come motivazione che Feisa e' incinta......e io vado al villaggio arabo,ad avvisare la mamma di Akimo,che nella capitale conosce tutti.
Oio Fadumo mi picchia in mano il certificato di matrimonio di Akimo con l'italiano che l'ha piantata......obietto che dovrei avere anche i documenti di identita' del precedente marito....mi convince che non me li chiederanno.....
Torno a Saldigabari....mi accompagna Abdullahi,il mio subappaltatore...col suo prestigio(e' figlio di uno dei fondatori della repubblica democratica somala)mi fa bypassare l'interminabile waiting-list degli uomini in attesa di riprendersi le loro donne......vengo fatto entrare nello sterminato piazzale della prigione....saranno le 4 di notte ma il piazzale e' illuminato a giorno dai fari.....c'e' una specie di palco di legno,al quale accedo salendo una scaletta,e mi trovo di fronte una specie di tribunale:4 tavoli dove sono seduti 7 o 8 ufficiali e al centro riconosco il generale ed il sindaco della citta',Mahamud Hagi ;giu' nel piazzale ,sorvegliate dai berretti rossi con le armi spianate,qualche centinaio di ragazze....tutte quelle che lavorano nei clubs del Lido,al Juba,a La Bamba ,all' Uruba,allo Studio 54...faccio qualche passo nella direzione del generale....mi si rivolge in perfetto italiano,con modi affabili,chiedendo la ragione della mia presenza....glielo spiego...mi dice di consegnare il certificato di matrimonio a un capitano dei Marehan che mi fiancheggia.....il capitano lo legge e poi lo consegna al generale" Sei il professor Xxxxxx ?" confermo che sono l'ing.Xxxxx....Insorge il capitano facendo notare che ho dichiarato di essere ingegnere mentre sul documento c'e' scritto prof.....Replico che una cosa non esclude l'altra....l'ufficiale si mette a controbattere veementemente,additandomi....capisco che per me si sta mettendo male....sento un malessere diffuso alla bocca dello stomaco....non si tratta solo di perdere il lavoro e di essere rimpatriato....quando ci sono di mezzo i Marehan,il rischio e' di finire in una fossa comune con le ossa spezzate.
Il generale lo tacita con un gesto della mano,e da un ordine a uno scagnozzo lì vicino,poi mi si rivolge gentilmente chiedendo se posso produrre un documento attestante la mia identita'.....mi balza il cuore in gola.....e' il momento della verita'...mi gioco il tutto per tutto:"Il mio passaporto e' custodito al Ministero XXXXX nell'ufficio del ministro Yyyyy".
Il generale annuisce lentamente col capo fissandomi in faccia,e mi fa"Guarda li in piazzale se vedi tua moglie"......lei e' in piedi in mezzo a due berretti rossi che la tengono per le braccia,ai piedi del palco.....sta piangendo....la indico mentre la chiamo" Akima!";il generale da' un ordine secco e i due sgherri la lasciano facendo due passi indietro,poi mi dice di prendere mia moglie:le vado incontro giu' dalle scale ...lei si appoggia a me che le cingo le spalle,mentre la riporto davanti al tavolo del generale....lui mi allunga la mano,che mi affretto a stringere ringraziandolo,mentre mi dice "Porta a casa tua moglie"......mentre ci allontaniamo sento le ragazze nel piazzale che rumoreggiano...due o tre urlano che non sono suo marito(l'invidia tra donne...),e il capitano stronzo sibila in fretta qualcosa al generale,che lo tacita mentre io porto Akimo fuori da Saldigabari senza voltarmi indietro.
Fuori mi attende Abdullahi che ci fa salire in auto e si mette alla guida;tengo Akimo fra le braccia ...singhiozza piano con gli occhi chiusi....mi dice Abdullahi che ancora ne' Yulka ne' Tonino sono riusciti a tirar fuori le loro donne.
A casa ringrazio e congedo Abdullahi mentre Akimo si chiude in bagno.....mando uno dei guardiani al villaggio africano a tranquillizzare Oio Fadumo...a letto aspetto con pazienza la mia donna ,che sta facendo una doccia interminabile...sono immerso nel buio e nel silenzio della notte(ho spento anche i gruppi elettrogeni).Lei arriva in silenzio e si rannicchia all'altra estremita' del letto.....allungo una mano per accarezzarla"Marrabo(non voglio)!!"....mi ritraggo ....non so cosa sia successo....e' chiaramente scioccata....e' meglio non insistere con le domande....
Piu' tardi,mentre sono quasi assopito,me la sento vicina ....mi sta accarezzando il viso....sento le sue labbra sulle mie...ha le guance bagnate di lacrime....ci baciamo teneramente,poi,per tutta la notte,facciamo l'amore.
- Un'altra volta abbiamo fatto a botte io e Yulka nel suo locale,per colpa delle nostre donne che avevano litigato per gelosia(Dahabo,che era stata la mia ragazza in precedenza,mi aveva rivelato certe frequentazioni di Akimo in mia assenza...quando Akimo l'aveva saputo,aveva fatto una specie di duello rusticano con Dahabo sulla spiaggia del Lido,ed io e Yulka avevamo dovuto intervenire...risultato,sala del ristorante quasi distrutta,occhio nero e cicatrice su una guancia io,costola incrinata Yulka).
- Un'altra volta l'avevo lasciata,perche' lei aveva incontrato di nascosto un importante personaggio locale,che ci aveva invitati nella sua tenuta a Johar,un'ottantina di km a nord di Mogadiscio....bella compagnia,bella festa,gita in barca sul fiume Shabelli,avvistamento di scimmie e coccodrilli,caccia ai facoceri nella savana,pic-nic nel bosco di manghi...a un certo punto lei scompare per oltre mezz'ora...io,che la conosco,intuisco subito la tresca,e quando riappare la mando affanculo e me ne torno da solo nella capitale......
la sera dopo,viene a cena da me Tonino.....mi dice che tutti sanno l'accaduto in citta',ma che io ho esagerato,non dovevo piantarla la' da sola,che lui aveva aiutato la sua famiglia in passato ,e che lei doveva solo parlargli in privato e bla bla bla.....ma io sono irremovibile,e per dimostrarglielo esco con lui e mi fermo al Juba,dove imbarco subito Faria,una mia vecchia fiamma,e me la porto a casa.
Un paio di giorni dopo mi invitano a una festa ....ci sono tutti gli amici con le loro donne....all'improvviso appare Akimo al braccio di Feisa....mi dicono che la festa e' in suo onore perche' compie vent'anni......io mi schermisco,cerco di ignorarla,lei si mette a piangere,tutti quanti fanno il coro :" BACIO,BACIO,BACIO....",me la mettono praticamente in braccio....cosa dovevo fare?(Tonino mi aveva anche preso da parte e sussurrato brutalmente"...ma credevi che fosse la Madonna ?...lo sapevi che a Xamarweni era famosa come "Akimo belle tette"...adesso non devi guastarci la festa,vai di sopra e fai la pace!!!).
Così Barlin,la ragazza del padrone di casa,ci accompagna in una camera al piano di sopra mentre gli amici fanno coretti sconci....inutile dire che c'e' stata una grande riconciliazione contornata da scopate plurime....
La cosa strana era che a volte,dopo questi episodi,ci si rivedeva la mattina successiva al Ministero per il PPM(project progress meeting),e sembrava surreale l'impersonalita' con la quale ci trattavamo tra di noi,ciascuno nel proprio ruolo,cercando di prevalere l'uno sull'altro.
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Dopo l'inizio della rivoluzione e la caduta di Siad Barre era venuta in Europa e si era stanziata in Svizzera ...era insieme a un tedesco,mi pare dalle parti di Zurigo.....e' venuta a trovarmi a Milano,siamo stati insieme una notte....poi non si e' fatta piu' vedere:una comune amica mi ha detto che se fossi stato libero si sarebbe fermata con me.......doveva sistemarsi perche' aveva una bambina di 3 anni.....
 
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Sempre belli i tuoi racconti, mi fanno venire voglia di andare in quei posti di cui ho sentito spesso parlare da alcuni familiari.
Ho letto da qualche parte che le donne somale (o etiopi o eritree boh) siano tra le più belle di tutta l'Africa, chissà se ci sia un fondamento di verità in questa affermazione.
Mi piacerebbe farmi un'idea ma l'unico riferimento estetico è Zeudi Araya, peraltro eritrea, e qualche altra attricetta o simili perlopiù incrociata.
 
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"Tranzilvania, Tranzilvania bitteee!"
Qualche settimana fa ho passato la serata a guardare un interessante documentario trasmesso su Rai Storia, Looking for Kadija, in cui si seguono passo passo i provini di una produzione italiana in varie città dell'Eritrea.
Oltre a raccontare uno spaccato di vita africana (che è anche uno spaccato di storia italiana) dai tratti commoventi, attraverso i casting rende benissimo l'idea dell'estetica delle ragazze del luogo.
Io lo consiglio: mi è piaciuto molto.
 
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  • #5
Io di somale ne ho conosciute proprio tante,sia nella loro terra che poi in Italia,dove molte delle mie vecchie conoscenze sono confluite dopo la diaspora causata dalla guerra civile dopo la caduta di Siad Barre.
Sono donne decise,dalla personalita' forte......devono superare prove durissime fin dall'infanzia,quando vengono circoncise e infibulate,poi devono farsi strada da sole in un mondo di uomini che con loro non hanno il minimo riguardo....si rendono indipendenti gia' dalla prima puberta',e guadagnano il rispetto degli altri nella misura in cui riescono a rendersi autonome.....Indro Montanelli,che le conosceva bene,le definiva le "libere donne di Mogadiscio"....in effetti non era raro,specialmente nella capitale,trovare delle vere e proprie "cooperative" di sole donne,dove ciascuna aveva il proprio ruolo in seno alla "comune" in base all'eta' ed alle qualita' personali:le vecchie badavano alla cucina,alle pulizie,ai bambini ed alla logistica in generale.....le giovani andavano di notte ai clubs a far soldi con gli stranieri.....le piu' belle e "sveglie" erano vere e proprie leader ,organizzavano il lavoro delle altre ed effettuavano missioni di "intelligence" con e per conto dei vari poteri .
I loro uomini le valutavano in base alla tinta della pelle:piu' eran chiare e piu' le stimavano.
Le piu' ricercate sul mercato erano le cosiddette "arabe".....Akimo e sua madre,Oio Fadumo,lo erano.......
Diciamo che ,almeno ai miei tempi,c'era effettivamente un problema comune a (quasi)tutte le donne somale:il 99% eraano infibulate,cioe' niente piccole labbra,e cucite (almeno finche' qualcuno riusciva a sverginarle).Non era da tutti sverginare una "gabar",eheheheh......
Per quanto riguarda le etiopi e le eritree,io ne ho conosciute alcune in Italia e in Libia....ne ho anche parlato in un thread che ho tentato di pubblicare recentemente(TARABOLIS AL ADITH) ma che e' stato bloccato e cancellato dai moderatori dopo un paio di giorni,probabilmente perche' ho trattato argomenti troppo "sensibili":traffico di esseri umani,stupri della polizia,riferimenti agli ambienti diplomatici,mafia libica etc....
 
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