CARATTERISTICHE GENERALI
NOME INSERZIONISTA: Bulgara
RIFERIMENTO INTERNET: http://cagliari.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/novita-appena-arrivata-new-w6qr92004537
CITTA DELL'INCONTRO: Cagliari
NAZIONALITA': Bulgara
ETA': una trentina
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: è lei ma molto migliorata
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): dice tutto tranne CIM
SERVIZI USUFRUITI: bbj, rai1 e rai2
COMPENSO RICHIESTO: 100
COMPENSO CONCORDATO: 100
DURATA DELL'INCONTRO: 20/30 minuti
DESCRIZIONE FISICA: 1,55/60, poco in forma, seconda di seno, culo piccolo, qua
che kg di troppo sul punto vita, viso passabile ma vissuto
ATTITUDINE: macchinetta poco addomesticabile
REPERIBILITA': Facile
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: scale
INDEX RICERCHE: 34425051xx
LA MIA RECENSIONE:
Dopo diversi incontri privi della mia pietanza preferita una sera ho deciso di non rientrare a casa finché non avessi trovato una noce di cocco da aprire.
Mi serviva un culo e basta, non ce la facevo più.
Tra le varie tipe selezionate c'era anche questa bulgara che sia fotograficamente che telefonicamente esibiva argomenti convincenti e così a notte fonda sono andato a trovarla.
Ha aperto la porta una donna sulla trentina, un po' sfiorita e poco in forma, sebbene il culo non fosse malaccio e la seconda di seno ancora tonica, comunque la visione del perizoma e dei tacchi di quindici centimetri mi hanno convinto a rimanere con imbarazzante facilità. Non è che ci volesse molto.
Complessivamente non è granché, qualche chiletto nel girovita e un'altezza ridotta, veramente bassottina. Infatti dopo che si è tolta i tacchi quella poca avvenenza che mi era sembrato di intravedere come d'incanto è sparita per lasciare il posto ad una donnetta del popolo con i suoi tristi tatuaggi ed il perizoma da domenica d'agosto al mare.
Di viso è un po' strana, né bella né brutta, un tipo, e poi era truccata in modo particolare, aveva gli occhi bistrati alla mediorientale, cosa che a me provoca sempre piacevoli suggestioni.
Si può fare, mi sono detto. Però secondo me dovrebbe ridere di più perché altrimenti ha un'espressione un po' truce.
Infatti la faccia è da zingara malefica - che brutti ricordi - simile a quella che fuori dalla motorizzazione mi tolse il malocchio chiedendomi di mostrarle una banconota e scatarrandoci sopra o quell'altra che poco prima che prendessi un aereo voleva assololutamente farmi i tarocchi. Pussa via!
Ma oggi i tarocchi te li faccio io mia cara, sono pronto a calare l'asso di bastoni nel tuo culo.
Prima però mi aspettava un compito arduo, farmelo rizzare, perché lei infatti non aveva alcuna intenzione di remare in quella direzione. Tutto sommato non mi era antipatica e non si è nemmeno comportata malissimo, ha solo provato a fare la stronzetta.
Ho cercato di scioglierla un po' ma non è stato facile. Tendeva infatti a rimanere sulle sue e ad usare toni autoritari però si vedeva che era una posa e con i dovuti modi sono riuscito a farla smettere, almeno per qualche minuto.
Come al solito ho dovuto recitare, infatti è stato necessario indossare i panni di Keyser Söze e fare il buffone.
Ha reagito bene, seppure in modo ciclotimico, poi però mi ha detto: "Basta ridere" e si è messa a succhiarmi l'uccello. Mi è sembrata un'ottima idea.
...
Sono un disadattato ragazzi, sono consapevole di esserlo, perlomeno fuori dai postriboli perché invece dentro queste casette del peccato mi adatto benissimo a qualsiasi situazione e a qualsiasi persona, perfino a personaggi bizzarri come questa bulgara.
Ormai mi sono reso conto di essere talmente dissociato dal mondo reale che mi viene più naturale corteggiare una puttana piuttosto che una ragazza normale e la cosa buffa è che spesso mi riesce bene.
Ad esempio qualche settimana fa andai a trovare tanto per cambiare l'ennesima rumenina, una vecchia conoscenza tornata da poco in città con cui c'è stata sin da subito una simpatia reciproca coltivata a colpi di pisellate nel culo e sbroffate in bocca. Dopo esserci divertiti ed aver concluso l'incontro con un cimmone di almeno due minuti quella ancora gorgogliante mi fa: "Be' quand'è che andiamo a cena fuori?"
Gigioneggiare con le donne dell'est mi viene bene, con loro sì; ottengo spesso dei buoni risultati perfino con certe bulgare o rumene, notoriamente ossi durissimi, portando a mio favore anche situazioni apparentemente disperate. Vabbè, non sempre succede a dire il vero.
Una volta riuscii a sbloccare una tipa rumena parlando del suo paese e del parco di Brancusi dove il caso volle fosse andata in gita scolastica qualche anno prima, con un'altra parlammo di Cioran o chissà chi altro e con almeno un paio di cucina. In quest'ultimo caso però una ragazza reagì malissimo alle mie battute.
Purtroppo ho questo difetto, ci sono giorni che dico cazzate a nastro e combino disastri. Sono un vero gaffeur che per il gusto della battuta ha rischiato di rovinare amicizie decennali.
Ricordo appunto quando andai tutto spensierato da una rumenina che era un gioiellino: mora, piccolina ma compatta e dura dura. La beccai che aveva finito di mangiare e per scherzare le domandai se davvero avesse cucinato lei e se fosse una brava cuoca. Rispose di sì naturalmente e allora le chiesi ridendo se per caso avesse appena fatto la mamaliga cu branza. Quella ci rimase malissimo, come se le avessi insultato la madre.
Forse le seccava che avessi intuito fosse rumena o prese la battuta come un'offesa mortale verso la sua cultura. Invece era semplicemente una fesseria su una pietanza che a me piace molto.
Cercai di rasserenarla e dopo esserci riuscito attaccammo un po' impacciati a toccarci e leccarci. Aveva una pelle fantastica e mi venne voglia di leccarla lì in mezzo, cosa che all'epoca facevo molto più raramente di adesso, ma quella aveva una figa talmente perfetta che era impossibile resistere. Sembrava di immergere la bocca in una macedonia di frutta fresca tanto era forte il suo richiamo primaverile.
Mentre ero intento a leccarla ecco che dico la mia cazzata letale: "Mmmmmh che buona, sa di mamaliga." E ridacchiai tutto divertito sperando che anche lei apprezzasse questa fesseria.
Quella invece serrò le gambe e per poco non mi scalciò una tallonata in faccia. Insomma si era incazzata di brutto che quasi non voleva continuare; ci vollero dieci minuti buoni per rasserenarla e portare a compimento la faccenda grazie anche ad una congrua integrazione.
...
Stavo raccontando invece di questa bulgara dell'altro giorno. Inizialmente mica voleva succhiarmelo il cazzo, ma neanche per idea. Diceva che ci volevano più soldi e per eccitarmi continuava ad appallottolarmelo manco fosse un pezzo di Pongo e a giocare con i miei coglioni come faceva Ivan Lendl con le palline da tennis prima di battere.
Ovviamente ero appena barzotto e la situazione non sarebbe migliorata se non l'avessi convinta con due battute e santa pazienza a rispettare gli accordi telefonici e cacciarsi il cazzo in bocca.
Il pompino è stato buono, forse fatto con un pizzico di fretta ma almeno mi guardava negli occhi e si dilungava sul frenulo. Si vede che la tipa la sa lunga e se lo si chiede con i dovuti modi lecca perfino le palle, peraltro in modo gradevole.
Scusa, ti dispiacerebbe leccarmi i coglioni per favore?
Poi mi ha trafitto il cuore. Si è sollevata di sua iniziativa sulle ginocchia e si è ficcata due dita di Luan nel buco del culo.
Cazzo, e adesso come faccio? Il messaggio è chiaro: niente rimming!
Scusa, ti dispiacerebbe leccarmi ancora i coglioni per favore?
Si è rimessa sotto per un po', poi capita l'antifona le ho chiesto subito la pecorina dove ho fatto atto di presenza, giusto un veloce saluto alla patata.
Ancora pochi minuti e dovevo aprire la noce di cocco.
- Fai piano per favore.
- Ma certo, stai tranquilla.
Ingresso stretto ma cedevole, pochi secondi ed ero dentro sino alle palle.
Quella reagiva bene e da sotto mi tirava lo scroto. Nel mentre la recita era terminata ed i suoi mugugni adesso sembravano sinceri, molto più sinceri.
Ho ingranato la seconda marcia e i gemiti sono diventati frequenti e gutturali.
Messa la terza ho assistito ad un altro cambio di scenario. Adesso la bulgara non mi guardava più negli occhi ma mostrava appena il suo profilo congestionato e adagiato sul lenzuolo, nel mentre aveva allentato la presa sui miei coglioni.
Con la quarta marcia ha deciso di ancorarsi sul letto anche con la mano destra e l'espressione è diventata sofferente, neanche tanto a dire il vero. In silenzio strizzava gli occhi e increspava le labbra mostrando i denti, in ogni caso non accennava mica a fermarami, anzi il suo respiro sembrava quasi un incitamento.
Con la quinta ha raggiunto una specie di pace interiore.
Pareva si fosse improvvisamente rasserenata o forse pacificata con ciò che la vita voleva mostrarle in quel momento e questa consapevolezza rendeva i suoi lineamenti inspiegabilmente belli.
La strada ormai era spianata, ogni resistenza abbattuta.
Mi ha riafferrato delicatamente le palle, aveva la fronte distesa e gli occhi sgranati che mi sono sembrati perfino più chiari; credevo mi stesse osservando ma non ne ero più tanto sicuro, piuttosto aveva lo sguardo perso nel vuoto simile all'occhio vitreo dei pesci sui banchi dei mercati. Un flebile rantolo le usciva di bocca.
L'ho guardata così per pochi secondi e la cosa mi ha eccitato, poi ho eruttato dentro di lei tutta la mia stanchezza e l'ho raggiunta in quel mondo di pace dove gli uomini sono animali mansueti e le donne corpi caldi su cui adagiarsi.
NOME INSERZIONISTA: Bulgara
RIFERIMENTO INTERNET: http://cagliari.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/novita-appena-arrivata-new-w6qr92004537
CITTA DELL'INCONTRO: Cagliari
NAZIONALITA': Bulgara
ETA': una trentina
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: è lei ma molto migliorata
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): dice tutto tranne CIM
SERVIZI USUFRUITI: bbj, rai1 e rai2
COMPENSO RICHIESTO: 100
COMPENSO CONCORDATO: 100
DURATA DELL'INCONTRO: 20/30 minuti
DESCRIZIONE FISICA: 1,55/60, poco in forma, seconda di seno, culo piccolo, qua
che kg di troppo sul punto vita, viso passabile ma vissuto
ATTITUDINE: macchinetta poco addomesticabile
REPERIBILITA': Facile
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: scale
INDEX RICERCHE: 34425051xx
LA MIA RECENSIONE:
Dopo diversi incontri privi della mia pietanza preferita una sera ho deciso di non rientrare a casa finché non avessi trovato una noce di cocco da aprire.
Mi serviva un culo e basta, non ce la facevo più.
Tra le varie tipe selezionate c'era anche questa bulgara che sia fotograficamente che telefonicamente esibiva argomenti convincenti e così a notte fonda sono andato a trovarla.
Ha aperto la porta una donna sulla trentina, un po' sfiorita e poco in forma, sebbene il culo non fosse malaccio e la seconda di seno ancora tonica, comunque la visione del perizoma e dei tacchi di quindici centimetri mi hanno convinto a rimanere con imbarazzante facilità. Non è che ci volesse molto.
Complessivamente non è granché, qualche chiletto nel girovita e un'altezza ridotta, veramente bassottina. Infatti dopo che si è tolta i tacchi quella poca avvenenza che mi era sembrato di intravedere come d'incanto è sparita per lasciare il posto ad una donnetta del popolo con i suoi tristi tatuaggi ed il perizoma da domenica d'agosto al mare.
Di viso è un po' strana, né bella né brutta, un tipo, e poi era truccata in modo particolare, aveva gli occhi bistrati alla mediorientale, cosa che a me provoca sempre piacevoli suggestioni.
Si può fare, mi sono detto. Però secondo me dovrebbe ridere di più perché altrimenti ha un'espressione un po' truce.
Infatti la faccia è da zingara malefica - che brutti ricordi - simile a quella che fuori dalla motorizzazione mi tolse il malocchio chiedendomi di mostrarle una banconota e scatarrandoci sopra o quell'altra che poco prima che prendessi un aereo voleva assololutamente farmi i tarocchi. Pussa via!
Ma oggi i tarocchi te li faccio io mia cara, sono pronto a calare l'asso di bastoni nel tuo culo.
Prima però mi aspettava un compito arduo, farmelo rizzare, perché lei infatti non aveva alcuna intenzione di remare in quella direzione. Tutto sommato non mi era antipatica e non si è nemmeno comportata malissimo, ha solo provato a fare la stronzetta.
Ho cercato di scioglierla un po' ma non è stato facile. Tendeva infatti a rimanere sulle sue e ad usare toni autoritari però si vedeva che era una posa e con i dovuti modi sono riuscito a farla smettere, almeno per qualche minuto.
Come al solito ho dovuto recitare, infatti è stato necessario indossare i panni di Keyser Söze e fare il buffone.
Ha reagito bene, seppure in modo ciclotimico, poi però mi ha detto: "Basta ridere" e si è messa a succhiarmi l'uccello. Mi è sembrata un'ottima idea.
...
Sono un disadattato ragazzi, sono consapevole di esserlo, perlomeno fuori dai postriboli perché invece dentro queste casette del peccato mi adatto benissimo a qualsiasi situazione e a qualsiasi persona, perfino a personaggi bizzarri come questa bulgara.
Ormai mi sono reso conto di essere talmente dissociato dal mondo reale che mi viene più naturale corteggiare una puttana piuttosto che una ragazza normale e la cosa buffa è che spesso mi riesce bene.
Ad esempio qualche settimana fa andai a trovare tanto per cambiare l'ennesima rumenina, una vecchia conoscenza tornata da poco in città con cui c'è stata sin da subito una simpatia reciproca coltivata a colpi di pisellate nel culo e sbroffate in bocca. Dopo esserci divertiti ed aver concluso l'incontro con un cimmone di almeno due minuti quella ancora gorgogliante mi fa: "Be' quand'è che andiamo a cena fuori?"
Gigioneggiare con le donne dell'est mi viene bene, con loro sì; ottengo spesso dei buoni risultati perfino con certe bulgare o rumene, notoriamente ossi durissimi, portando a mio favore anche situazioni apparentemente disperate. Vabbè, non sempre succede a dire il vero.
Una volta riuscii a sbloccare una tipa rumena parlando del suo paese e del parco di Brancusi dove il caso volle fosse andata in gita scolastica qualche anno prima, con un'altra parlammo di Cioran o chissà chi altro e con almeno un paio di cucina. In quest'ultimo caso però una ragazza reagì malissimo alle mie battute.
Purtroppo ho questo difetto, ci sono giorni che dico cazzate a nastro e combino disastri. Sono un vero gaffeur che per il gusto della battuta ha rischiato di rovinare amicizie decennali.
Ricordo appunto quando andai tutto spensierato da una rumenina che era un gioiellino: mora, piccolina ma compatta e dura dura. La beccai che aveva finito di mangiare e per scherzare le domandai se davvero avesse cucinato lei e se fosse una brava cuoca. Rispose di sì naturalmente e allora le chiesi ridendo se per caso avesse appena fatto la mamaliga cu branza. Quella ci rimase malissimo, come se le avessi insultato la madre.
Forse le seccava che avessi intuito fosse rumena o prese la battuta come un'offesa mortale verso la sua cultura. Invece era semplicemente una fesseria su una pietanza che a me piace molto.
Cercai di rasserenarla e dopo esserci riuscito attaccammo un po' impacciati a toccarci e leccarci. Aveva una pelle fantastica e mi venne voglia di leccarla lì in mezzo, cosa che all'epoca facevo molto più raramente di adesso, ma quella aveva una figa talmente perfetta che era impossibile resistere. Sembrava di immergere la bocca in una macedonia di frutta fresca tanto era forte il suo richiamo primaverile.
Mentre ero intento a leccarla ecco che dico la mia cazzata letale: "Mmmmmh che buona, sa di mamaliga." E ridacchiai tutto divertito sperando che anche lei apprezzasse questa fesseria.
Quella invece serrò le gambe e per poco non mi scalciò una tallonata in faccia. Insomma si era incazzata di brutto che quasi non voleva continuare; ci vollero dieci minuti buoni per rasserenarla e portare a compimento la faccenda grazie anche ad una congrua integrazione.
...
Stavo raccontando invece di questa bulgara dell'altro giorno. Inizialmente mica voleva succhiarmelo il cazzo, ma neanche per idea. Diceva che ci volevano più soldi e per eccitarmi continuava ad appallottolarmelo manco fosse un pezzo di Pongo e a giocare con i miei coglioni come faceva Ivan Lendl con le palline da tennis prima di battere.
Ovviamente ero appena barzotto e la situazione non sarebbe migliorata se non l'avessi convinta con due battute e santa pazienza a rispettare gli accordi telefonici e cacciarsi il cazzo in bocca.
Il pompino è stato buono, forse fatto con un pizzico di fretta ma almeno mi guardava negli occhi e si dilungava sul frenulo. Si vede che la tipa la sa lunga e se lo si chiede con i dovuti modi lecca perfino le palle, peraltro in modo gradevole.
Scusa, ti dispiacerebbe leccarmi i coglioni per favore?
Poi mi ha trafitto il cuore. Si è sollevata di sua iniziativa sulle ginocchia e si è ficcata due dita di Luan nel buco del culo.
Cazzo, e adesso come faccio? Il messaggio è chiaro: niente rimming!
Scusa, ti dispiacerebbe leccarmi ancora i coglioni per favore?
Si è rimessa sotto per un po', poi capita l'antifona le ho chiesto subito la pecorina dove ho fatto atto di presenza, giusto un veloce saluto alla patata.
Ancora pochi minuti e dovevo aprire la noce di cocco.
- Fai piano per favore.
- Ma certo, stai tranquilla.
Ingresso stretto ma cedevole, pochi secondi ed ero dentro sino alle palle.
Quella reagiva bene e da sotto mi tirava lo scroto. Nel mentre la recita era terminata ed i suoi mugugni adesso sembravano sinceri, molto più sinceri.
Ho ingranato la seconda marcia e i gemiti sono diventati frequenti e gutturali.
Messa la terza ho assistito ad un altro cambio di scenario. Adesso la bulgara non mi guardava più negli occhi ma mostrava appena il suo profilo congestionato e adagiato sul lenzuolo, nel mentre aveva allentato la presa sui miei coglioni.
Con la quarta marcia ha deciso di ancorarsi sul letto anche con la mano destra e l'espressione è diventata sofferente, neanche tanto a dire il vero. In silenzio strizzava gli occhi e increspava le labbra mostrando i denti, in ogni caso non accennava mica a fermarami, anzi il suo respiro sembrava quasi un incitamento.
Con la quinta ha raggiunto una specie di pace interiore.
Pareva si fosse improvvisamente rasserenata o forse pacificata con ciò che la vita voleva mostrarle in quel momento e questa consapevolezza rendeva i suoi lineamenti inspiegabilmente belli.
La strada ormai era spianata, ogni resistenza abbattuta.
Mi ha riafferrato delicatamente le palle, aveva la fronte distesa e gli occhi sgranati che mi sono sembrati perfino più chiari; credevo mi stesse osservando ma non ne ero più tanto sicuro, piuttosto aveva lo sguardo perso nel vuoto simile all'occhio vitreo dei pesci sui banchi dei mercati. Un flebile rantolo le usciva di bocca.
L'ho guardata così per pochi secondi e la cosa mi ha eccitato, poi ho eruttato dentro di lei tutta la mia stanchezza e l'ho raggiunta in quel mondo di pace dove gli uomini sono animali mansueti e le donne corpi caldi su cui adagiarsi.