- Espulso
- #1
CANIS
La villetta di Abdullahi si trovava in una delle strade sterrate sulla dx della Gidka Sanka,venendo dal Lido,proprio alle pendici della collina di Qaraan.
Conoscevo la zona perche' mi ci aveva gia' portato Hawo a comprare birra...al Dolphen II,un locale popolato da ubriachi all'ultimo stadio....si aggiravano come zombi chiedendo birra(naturalmente le bottiglie nascoste da involucri di carta) a chiunque capitasse a portata di mano,biascicando preghiere nel loro italiano bastardo misto a somalo,arabo e swahili.
Davanti al cancello suono il clackson ed arrivano i guardiani ad aprire ....impugnano nodosi bastoni....non so come farebbero a destreggiarsi,in caso di colluttazione,con le infradito ai piedi e la jellaba addosso.
Riescono comunque a tenere lontane le bande di bambini-tuk che si avvicinano fulmineamente appena mi vedono introdurre il mio Suzukino nel cortile della villa.....sono pericolosissimi,perche' ti assalgono in 4 o 5 scippandoti qualunque cosa tu abbia addosso.....borsa,portafogli,orologio,occhiali.....
Mi riceve Yashin,il fratello di Abdullahi,che mi porta direttamente nella "stanza del sudore".....mi presenta Feisa e Tufa',sedute attorno ad Abdullahi,che si alza e mi da il 5 dopo avermi abbracciato 3 volte...indicandomi le due ragazze ,autentiche bellezze di Hamarweni,mi informa(strizzando l'occhio) che stanno aspettando che lui procuri loro il visto di entrata in Italia....immagino che oltre a pagare la tariffa di Agenzia(il mio amico e' titolare di una agenzia di General Contracting che fa business di tutti i tipi spalleggiato dal padre che e' uno dei fondatori della repubblica democratica somala )le due bellocce dovranno rendergli anche alcuni servigi di carattere personale.....
" E questo e' Ahmed" continua Abdullahi presentandomi un ragazzo snello,simpatico ed educato,vestito all'occidentale,accompagnato da 3 ragazzine arrapantissime che ,sotto il tradizionale dirah,lasciano indovinare un fisichino da schianto.Continua ammiccando"E' uno dei miei collaboratori piu' preziosi qui a Mogadiscio,e lo sara' anche per te quando io non ci saro'".
So che ogni tanto il mio amico si assenta qualche mese per gestire i suoi affari in Italia,negli Emirati ,nello Yemen o in Nordafrica.
Mi siedo tra Asha e Jasmine....non parlano una parola di italiano ,ne' inglese......sfoggio quelle poche parole di somalo che ho imparato,e vengo a sapere che abitano a Yakshid,un quartiere slum sulla strada di Balad......siedono a gambe incrociate,avvolte nel sottilissimo dirah.....stanno preparando i mazzetti di chad,avvolti in larghe foglie fresche e ancora umide......sbircio nell'ampia scollatura che si e' aperta nella tunica perche' sono chinate in avanti......Asha Yar(sarebbe Asha Junior)ha le tettine bronzee impennate all'insu',con i capezzoli come due chiodi;Jasmine ce le ha piu' allungate,con le areole scurissime che le coprono quasi meta' tetta(dicono i mogadisciani che l'areola larga e molto scura e' indice di grande passionalita' nella donna).
La "camera del sudore" e' presente in tutte le residenze dei "notabili" della capitale:il giovedi pomeriggio si celebra il "rito del chad",con l'erba arrivata fresca in mattinata via aerea da Addis Abeba,da Nairobi o da Gizan.Si passa tutto il pomeriggio fino a tarda notte a ruminare l'erba,di cui si inghiotte il succo accumulando le scorie in un bolo all'interno della guancia dx,bevendo chai dolcissimo e mentolato,e chiacchierando con chi ti capita a fianco(in genere le postazioni sono predeterminate dal padrone di casa,che provvede a far sì che ogni maschio abbia a disposizione almeno una compagna).Viene rispettato un copione rigoroso:il pavimento della stanza e' completamente ricoperto da alcuni pesanti tappeti sovrapposti,e lungo tutte le pareti sono disposti grossi cuscini,in genere verdi....maschi e femmine siedono alternati lungo le pareti......davanti a ciascuna coppia viene disposta una tovaglietta destinata ad accogliere i mazzetti di chad ed il vassoio con le tazzine di chai........due "boiesse" provvedono a che non manchi mai chai e chad.....e' qualcosa di simile alla "cerimonia del the'" in Giappone.
Ogni tanto gli uomini si alzano ed escono,per "fare acqua" e per discutere di affari....io ed Abdullahi avevamo firmato il giorno precedente un change-order,e questa ne era la celebrazione.
Anche le donne si assentavano in gruppetti di due o tre per "farsi belle" e discutere dei "loro"affari(che poi eravamo noi maschietti).Anche l'abbigliamento non e' "casual":gli uomini indossano solo la "futa",una specie di largo asciugamano che si arrotola attorno ai fianchi,fissandolo con un sistema particolare....qualcosa di simile al drappo che i pellegrini indossano durante il viaggio per raggiungere la Mecca(merito che guadagna loro il diritto di fregiarsi dell'appellativo di Haji).Le donne indossano solo il dirah o il guntino,sopra al "goro-goro"(una specie di sottoveste necessaria in quanto non si usa biancheria intima).
Dopo qualche ora si incominciava a risentire degli effetti del chad.....sensibilizzazione epidermica,ipereccitabilita',accentuazione delle tonalita' cromatiche........ognuno reagiva secondo la propria sensibilita',sia come intensita' dei sintomi che come tempi di reazione:a me venivano le palle gonfie da dover camminare a gambe larghe e quando,piu' tardi,mi appartavo con la compagna di turno,facevo delle scopate interminabili,e riuscivo a venire solo dopo un paio d'ore.
Anche le donne risentono "beneficamente" dell'"erba":me ne accorgo quando sfioro la schiena di Asha Yar ,mentre le sbaciucchio le tettine rampanti dopo che Abdullahi mi ha fatto accedere alla sua stanza riservata(le viene la "pelle d'oca" su tutto il corpo) .....gli avevo chiesto preoccupato se Ahmed non si sarebbe adombrato per la "compagnia" che le sue due amiche stavano per prestarmi,ma lui mi disse strizzando l'occhio che era qui per questo.
Dopo lo spossante threesome con le due ninfette,mi congedo dagli altri ospiti ,do il bagchish ad Asha e Jasmine, e Abdullahi mi accompagna al cancello.
Parliamo ,tra l'altro,di Ahmed.....mi dice che per il futuro sara' lui a passare dalla mia villa una volta la settimana,per vedere se necessito dei suoi servigi.....sarebbe troppo pericoloso ,per me e per lui,andarlo a trovare nel villaggio dove abita...gia' e' pericoloso per un somalo,figuriamoci per un "gal"....
Mi informa,abbassando la voce,che conosce qualsiasi tipo di ragazza ,dalla shermutta alla gabar....e' solo questione di dare il bagchish alle ragazze...." E dove le trova ?" gli chiedo;"Lui conosce tutti i quartieri di Mogadiscio.....puo' rivolgersi a qualsiasi ragazza,le prospetta la possibilita' di guadagnare in una notte quello che basta alla sua famiglia per vivere un mese,ed al 99% la risposta e' affermativa";poi aggiunge,ammiccando"Se poi non dovesse trovare nessuna si ferma lui a farti compagnia".Lo guardo in tralice,ridacchiando,senza capire cosa intende.....immagino che stia scherzando,che sia una battuta,ma lui ribadisce serio:"Si,non l'hai ancora capito ?Ahmed e' un Canis.....c'ha provato anche con me,ma sono io che gli ho suggerito di portare le ragazze.....gli ho spiegato che a Mogadiscio c'e' troppa figa,e non riuscira' mai a competere in un mercato così....invece portando le ragazze si mette d'accordo con loro e va sul sicuro.
Poi conclude ridendo con una battuta:"Gli ho anche detto che se vuole lavorare di persona deve star dietro a Yulka....."(Yulka era l'amante di Fardusa,che si lamentava con tutte le amiche perche' il suo uomo da oltre un anno intratteneva con lei esclusivamente rapporti anali).
Ancora incredulo gli chiedo:"Quindi se lo assumessi come guardiano potrei stare tranquillo che non mi scoperebbe le mie donne quando io sono assente ....";mi risponde di non farci conto,perche' Ahmed,pur essendo omosessuale,non e' un "balashin",cioe' un frocio(da "gus balash"=cazzo floscio)e le sue amiche se le scopa eccome !!Come dicono gli arabi,e' un "nous-nous"(carica e scarica).
La ragione della mia incredulita' sta nel fatto che ,pur essendo a conoscenza dell'esistenza dei "canis" in Somalia",non ne avevo mai conosciuti fino a quel momento,anche perche' nei paesi di religione musulmana l'omosessualita' e' condannata dalla "sharia",ed i "canis" rischiano la lapidazione.
Ora,a scanso di equivoci,faccio una precisazione:a Mogadiscio noi,antesignani dei punters,a quel tempo potevamo trovare veramente di tutto....era sufficiente aver il tempo di girare per la citta',e nel giro di qualche ora si poteva "catturare" sicuramente qualcosa di interessante e confacente ai nostri gusti ed alle nostre esigenze.Il problema era che comunque le ragazze che arrivavano nella capitale nel giro di breve tempo si facevano furbe ed aumentavano le loro pretese,mentre se si riusciva ad andare direttamente a prelevarle nei "villaggi"d'origine,si potevano trovare ancora quelle "nature",non smaliziate:se pero' andavamo noi occidentali a prelevarle,la prassi consisteva non solo nel dare un adeguato compenso alla famiglia,ma anche nello stipulare un contratto matrimoniale "a tempo" e "a valore" tramite il "matawa " locale,che certificava la nostra qualita' di "buoni muslim" e l'entita' del "premio" che doveva essere liquidato alla ragazza nel caso di rescissione anticipata del contratto stesso.
Chi non era disponibile a prendersi questo impegno,usufruiva dei servigi di Ahmed(o altri come lui),che procurava lo stesso tipo di ragazza per periodi di tempo limitati(1 notte,qualche giorno,a richiesta...),configurandosi come intermediario ufficialmente riconosciuto dalla religione islamica che,pur essendo sunnita nella maggior parte della Somalia,adottava ancora a quel tempo(prima dell'avvento dell'Unione delle Corti Islamiche)alcune usanze ed istituzioni proprie dell'eresia Scita,come appunto la Muta'a.
Ultima precisazione:il "compenso" veniva sempre ed esclusivamente versato alla ragazza prescelta,e non ho mai saputo come poi questa si accordasse con Ahmed.
Quando ho incominciato a dar credito a quanto mi aveva confidato Abdullahi,e' stato la sera che mi e' capitato a casa con Ahmed e 3 ragazze......lui era sposato con una Migiurtin ,e non sapeva dove andare a far baldoria con le 3 ragazzette,così senza nemmeno avvisare mi era piombato in villa .....io ero lì con Akimo,non eravamo nemmeno andati al ristorante a mangiare e stavamo per andare a letto.......quando glielo faccio presente,mi dice:"Dai ,mi e' capitato a casa Ahmed con queste 3 nuove,appena arrivate dalla boscaglia,non le potevo mica far entrare a casa mia !!!!" .Rispondo "Grazie ,e me le porti qui quando sono con Akimo ????"Akimo aveva un caratterino incazzosissimo,inoltre le stava istintivamente antipatico Ahmed,forse perche' lo vedeva come un potenziale concorrente.E poi , nonostante fosse proprio lei la prima che non rinunciava mai quando trovava uno nuovo che le piaceva,di me era gelosissima e non era la prima volta che faceva delle scenate dell'altro mondo perche' mi aveva beccato con le altre.
Pero' anche lei conosceva bene Abdullahi,che era stato un suo ex,ed inoltre sapeva che eravamo in affari insieme,per cui raggiungemmo l'accordo che avremmo bevuto qualcosa insieme un paio d'ore poi lui si sarebbe ritirato con le ragazze nella stanza degli ospiti e noi ci saremmo ritirati.
Mentre Akimo mette in tavola whiskey e coca e un po' di chad avanzato,Ahmed si ritira nella stanza degli ospiti con le ragazze e ne riemerge poco dopo trasformato:faccio tanto d'occhi:sono stupefatto!!indossando solo uno slip che si e' sistemato a mo' di tanga,simula una sfilata di moda in mezzo alle due ninfette a seno nudo e col guntino annodato intorno ai fianchi,col corpo lucido di body cream.
Vedendo come si muove,guardo Abdullahi che mi fa un cenno espressivo e commenta:"te l'avevo detto...".
-------------------------------------------------------
Molto tempo dopo quell'episodio,qualche giorno prima che me ne andassi per sempre da Mogadiscio,mentre gia' stavo preparando i bagagli ,me lo trovo al cancello.....i guardiani mi dicono che vuole parlarmi.....lo faccio entrare in casa.
Le ambasciate occidentali avevano gia' evacuato quasi tutto il personale.....io avevo gia' fatto rientrare i miei in Italia,e lo stesso avevano fatto quasi tutte le altre aziende .......la capitale sembrava deserta.....i somali che ne avevano la possibilita' avevano gia' mandato le famiglie nei villaggi della savana.......per la citta' scorrazzavano solo autocolonne di "tecniche" cariche dei marehan di Siad Barre.I ribelli del SNM e del USC erano gia' arrivati a Johar,a Balad e ad Afghoi,e ogni notte facevano incursioni in citta' per attaccare le caserme e Villa Somalia.
"Cosa fai ancora qui ?" chiedo ad Ahmed;si siede sul divano e si mette a piangere....dice che non ha piu' amici e che non sa dove andare.....ha paura che lo uccidano.Cerco di rincuorarlo e gli dico di star tranquillo che tutto si aggiusta,ma lui non accenna ad andarsene e quando gli chiedo scocciato cosa vuole mi si avvicina e mormora " ...te" puntandomi un dito addosso e guardandomi in tralice.
Lo prendo per un braccio e lo trascino verso la porta urlandogli "Adesso te ne vai !!!".Lui sclera ,gli prende una crisi isterica,dice che lo devo nascondere in casa se no lo ammazzano e che sta morendo di fame.....per risolvere il problema vado in camera e prendo qualche mazzetta di scellini somali(tanto ormai non li posso piu' cambiare ne' tanto meno portare in aereo).
Glieli metto in mano mentre chiamo i guardiani per farlo accompagnare al cancello.
--------------------------------------------------------
Un anno dopo,a Roma mi incontro con Bacol,una Hawyja che avevo conosciuto al Blue Marlin di Mogadiscio,e che era appena arrivata in Italia sfuggendo ai fondamentalisti di Al Shabaab attraversando i confini col Kenya.
Mi racconta che era presente al Souk Bakara quando era stata scattata la foto apparsa su tutti i periodici di quella ragazzina che (dicevano i giornali)stava partorendo per terra in mezzo al mercato aiutata da un somalo con le mani insanguinate....solo che in realta' la ragazza era una "gabar"(vergine)che veniva stuprata sanguinosamente da un branco di ribelli,solo perche' era una Darod.
Poi passa in rassegna altri episodi tragici ai quali ha dovuto assistere durante la sua fuga,finche' mi dice:"..ti ricordi di Ahmed,il canis ?...l'hanno riconosciuto come collaboratore degli Italiani a un posto di blocco all'ingresso di Medina,e siccome era risaputo che era un Canis,gli hanno fatto fare una morte atroce....";la guardo interrogativo....mi racconta che l'hanno ucciso infilandogli il manico di un badile nel sedere.
Ripenso all'ultima volta che l'avevo visto.... cercava solo di sopravvivere.....non meritava di finire così.
La villetta di Abdullahi si trovava in una delle strade sterrate sulla dx della Gidka Sanka,venendo dal Lido,proprio alle pendici della collina di Qaraan.
Conoscevo la zona perche' mi ci aveva gia' portato Hawo a comprare birra...al Dolphen II,un locale popolato da ubriachi all'ultimo stadio....si aggiravano come zombi chiedendo birra(naturalmente le bottiglie nascoste da involucri di carta) a chiunque capitasse a portata di mano,biascicando preghiere nel loro italiano bastardo misto a somalo,arabo e swahili.
Davanti al cancello suono il clackson ed arrivano i guardiani ad aprire ....impugnano nodosi bastoni....non so come farebbero a destreggiarsi,in caso di colluttazione,con le infradito ai piedi e la jellaba addosso.
Riescono comunque a tenere lontane le bande di bambini-tuk che si avvicinano fulmineamente appena mi vedono introdurre il mio Suzukino nel cortile della villa.....sono pericolosissimi,perche' ti assalgono in 4 o 5 scippandoti qualunque cosa tu abbia addosso.....borsa,portafogli,orologio,occhiali.....
Mi riceve Yashin,il fratello di Abdullahi,che mi porta direttamente nella "stanza del sudore".....mi presenta Feisa e Tufa',sedute attorno ad Abdullahi,che si alza e mi da il 5 dopo avermi abbracciato 3 volte...indicandomi le due ragazze ,autentiche bellezze di Hamarweni,mi informa(strizzando l'occhio) che stanno aspettando che lui procuri loro il visto di entrata in Italia....immagino che oltre a pagare la tariffa di Agenzia(il mio amico e' titolare di una agenzia di General Contracting che fa business di tutti i tipi spalleggiato dal padre che e' uno dei fondatori della repubblica democratica somala )le due bellocce dovranno rendergli anche alcuni servigi di carattere personale.....
" E questo e' Ahmed" continua Abdullahi presentandomi un ragazzo snello,simpatico ed educato,vestito all'occidentale,accompagnato da 3 ragazzine arrapantissime che ,sotto il tradizionale dirah,lasciano indovinare un fisichino da schianto.Continua ammiccando"E' uno dei miei collaboratori piu' preziosi qui a Mogadiscio,e lo sara' anche per te quando io non ci saro'".
So che ogni tanto il mio amico si assenta qualche mese per gestire i suoi affari in Italia,negli Emirati ,nello Yemen o in Nordafrica.
Mi siedo tra Asha e Jasmine....non parlano una parola di italiano ,ne' inglese......sfoggio quelle poche parole di somalo che ho imparato,e vengo a sapere che abitano a Yakshid,un quartiere slum sulla strada di Balad......siedono a gambe incrociate,avvolte nel sottilissimo dirah.....stanno preparando i mazzetti di chad,avvolti in larghe foglie fresche e ancora umide......sbircio nell'ampia scollatura che si e' aperta nella tunica perche' sono chinate in avanti......Asha Yar(sarebbe Asha Junior)ha le tettine bronzee impennate all'insu',con i capezzoli come due chiodi;Jasmine ce le ha piu' allungate,con le areole scurissime che le coprono quasi meta' tetta(dicono i mogadisciani che l'areola larga e molto scura e' indice di grande passionalita' nella donna).
La "camera del sudore" e' presente in tutte le residenze dei "notabili" della capitale:il giovedi pomeriggio si celebra il "rito del chad",con l'erba arrivata fresca in mattinata via aerea da Addis Abeba,da Nairobi o da Gizan.Si passa tutto il pomeriggio fino a tarda notte a ruminare l'erba,di cui si inghiotte il succo accumulando le scorie in un bolo all'interno della guancia dx,bevendo chai dolcissimo e mentolato,e chiacchierando con chi ti capita a fianco(in genere le postazioni sono predeterminate dal padrone di casa,che provvede a far sì che ogni maschio abbia a disposizione almeno una compagna).Viene rispettato un copione rigoroso:il pavimento della stanza e' completamente ricoperto da alcuni pesanti tappeti sovrapposti,e lungo tutte le pareti sono disposti grossi cuscini,in genere verdi....maschi e femmine siedono alternati lungo le pareti......davanti a ciascuna coppia viene disposta una tovaglietta destinata ad accogliere i mazzetti di chad ed il vassoio con le tazzine di chai........due "boiesse" provvedono a che non manchi mai chai e chad.....e' qualcosa di simile alla "cerimonia del the'" in Giappone.
Ogni tanto gli uomini si alzano ed escono,per "fare acqua" e per discutere di affari....io ed Abdullahi avevamo firmato il giorno precedente un change-order,e questa ne era la celebrazione.
Anche le donne si assentavano in gruppetti di due o tre per "farsi belle" e discutere dei "loro"affari(che poi eravamo noi maschietti).Anche l'abbigliamento non e' "casual":gli uomini indossano solo la "futa",una specie di largo asciugamano che si arrotola attorno ai fianchi,fissandolo con un sistema particolare....qualcosa di simile al drappo che i pellegrini indossano durante il viaggio per raggiungere la Mecca(merito che guadagna loro il diritto di fregiarsi dell'appellativo di Haji).Le donne indossano solo il dirah o il guntino,sopra al "goro-goro"(una specie di sottoveste necessaria in quanto non si usa biancheria intima).
Dopo qualche ora si incominciava a risentire degli effetti del chad.....sensibilizzazione epidermica,ipereccitabilita',accentuazione delle tonalita' cromatiche........ognuno reagiva secondo la propria sensibilita',sia come intensita' dei sintomi che come tempi di reazione:a me venivano le palle gonfie da dover camminare a gambe larghe e quando,piu' tardi,mi appartavo con la compagna di turno,facevo delle scopate interminabili,e riuscivo a venire solo dopo un paio d'ore.
Anche le donne risentono "beneficamente" dell'"erba":me ne accorgo quando sfioro la schiena di Asha Yar ,mentre le sbaciucchio le tettine rampanti dopo che Abdullahi mi ha fatto accedere alla sua stanza riservata(le viene la "pelle d'oca" su tutto il corpo) .....gli avevo chiesto preoccupato se Ahmed non si sarebbe adombrato per la "compagnia" che le sue due amiche stavano per prestarmi,ma lui mi disse strizzando l'occhio che era qui per questo.
Dopo lo spossante threesome con le due ninfette,mi congedo dagli altri ospiti ,do il bagchish ad Asha e Jasmine, e Abdullahi mi accompagna al cancello.
Parliamo ,tra l'altro,di Ahmed.....mi dice che per il futuro sara' lui a passare dalla mia villa una volta la settimana,per vedere se necessito dei suoi servigi.....sarebbe troppo pericoloso ,per me e per lui,andarlo a trovare nel villaggio dove abita...gia' e' pericoloso per un somalo,figuriamoci per un "gal"....
Mi informa,abbassando la voce,che conosce qualsiasi tipo di ragazza ,dalla shermutta alla gabar....e' solo questione di dare il bagchish alle ragazze...." E dove le trova ?" gli chiedo;"Lui conosce tutti i quartieri di Mogadiscio.....puo' rivolgersi a qualsiasi ragazza,le prospetta la possibilita' di guadagnare in una notte quello che basta alla sua famiglia per vivere un mese,ed al 99% la risposta e' affermativa";poi aggiunge,ammiccando"Se poi non dovesse trovare nessuna si ferma lui a farti compagnia".Lo guardo in tralice,ridacchiando,senza capire cosa intende.....immagino che stia scherzando,che sia una battuta,ma lui ribadisce serio:"Si,non l'hai ancora capito ?Ahmed e' un Canis.....c'ha provato anche con me,ma sono io che gli ho suggerito di portare le ragazze.....gli ho spiegato che a Mogadiscio c'e' troppa figa,e non riuscira' mai a competere in un mercato così....invece portando le ragazze si mette d'accordo con loro e va sul sicuro.
Poi conclude ridendo con una battuta:"Gli ho anche detto che se vuole lavorare di persona deve star dietro a Yulka....."(Yulka era l'amante di Fardusa,che si lamentava con tutte le amiche perche' il suo uomo da oltre un anno intratteneva con lei esclusivamente rapporti anali).
Ancora incredulo gli chiedo:"Quindi se lo assumessi come guardiano potrei stare tranquillo che non mi scoperebbe le mie donne quando io sono assente ....";mi risponde di non farci conto,perche' Ahmed,pur essendo omosessuale,non e' un "balashin",cioe' un frocio(da "gus balash"=cazzo floscio)e le sue amiche se le scopa eccome !!Come dicono gli arabi,e' un "nous-nous"(carica e scarica).
La ragione della mia incredulita' sta nel fatto che ,pur essendo a conoscenza dell'esistenza dei "canis" in Somalia",non ne avevo mai conosciuti fino a quel momento,anche perche' nei paesi di religione musulmana l'omosessualita' e' condannata dalla "sharia",ed i "canis" rischiano la lapidazione.
Ora,a scanso di equivoci,faccio una precisazione:a Mogadiscio noi,antesignani dei punters,a quel tempo potevamo trovare veramente di tutto....era sufficiente aver il tempo di girare per la citta',e nel giro di qualche ora si poteva "catturare" sicuramente qualcosa di interessante e confacente ai nostri gusti ed alle nostre esigenze.Il problema era che comunque le ragazze che arrivavano nella capitale nel giro di breve tempo si facevano furbe ed aumentavano le loro pretese,mentre se si riusciva ad andare direttamente a prelevarle nei "villaggi"d'origine,si potevano trovare ancora quelle "nature",non smaliziate:se pero' andavamo noi occidentali a prelevarle,la prassi consisteva non solo nel dare un adeguato compenso alla famiglia,ma anche nello stipulare un contratto matrimoniale "a tempo" e "a valore" tramite il "matawa " locale,che certificava la nostra qualita' di "buoni muslim" e l'entita' del "premio" che doveva essere liquidato alla ragazza nel caso di rescissione anticipata del contratto stesso.
Chi non era disponibile a prendersi questo impegno,usufruiva dei servigi di Ahmed(o altri come lui),che procurava lo stesso tipo di ragazza per periodi di tempo limitati(1 notte,qualche giorno,a richiesta...),configurandosi come intermediario ufficialmente riconosciuto dalla religione islamica che,pur essendo sunnita nella maggior parte della Somalia,adottava ancora a quel tempo(prima dell'avvento dell'Unione delle Corti Islamiche)alcune usanze ed istituzioni proprie dell'eresia Scita,come appunto la Muta'a.
Ultima precisazione:il "compenso" veniva sempre ed esclusivamente versato alla ragazza prescelta,e non ho mai saputo come poi questa si accordasse con Ahmed.
Quando ho incominciato a dar credito a quanto mi aveva confidato Abdullahi,e' stato la sera che mi e' capitato a casa con Ahmed e 3 ragazze......lui era sposato con una Migiurtin ,e non sapeva dove andare a far baldoria con le 3 ragazzette,così senza nemmeno avvisare mi era piombato in villa .....io ero lì con Akimo,non eravamo nemmeno andati al ristorante a mangiare e stavamo per andare a letto.......quando glielo faccio presente,mi dice:"Dai ,mi e' capitato a casa Ahmed con queste 3 nuove,appena arrivate dalla boscaglia,non le potevo mica far entrare a casa mia !!!!" .Rispondo "Grazie ,e me le porti qui quando sono con Akimo ????"Akimo aveva un caratterino incazzosissimo,inoltre le stava istintivamente antipatico Ahmed,forse perche' lo vedeva come un potenziale concorrente.E poi , nonostante fosse proprio lei la prima che non rinunciava mai quando trovava uno nuovo che le piaceva,di me era gelosissima e non era la prima volta che faceva delle scenate dell'altro mondo perche' mi aveva beccato con le altre.
Pero' anche lei conosceva bene Abdullahi,che era stato un suo ex,ed inoltre sapeva che eravamo in affari insieme,per cui raggiungemmo l'accordo che avremmo bevuto qualcosa insieme un paio d'ore poi lui si sarebbe ritirato con le ragazze nella stanza degli ospiti e noi ci saremmo ritirati.
Mentre Akimo mette in tavola whiskey e coca e un po' di chad avanzato,Ahmed si ritira nella stanza degli ospiti con le ragazze e ne riemerge poco dopo trasformato:faccio tanto d'occhi:sono stupefatto!!indossando solo uno slip che si e' sistemato a mo' di tanga,simula una sfilata di moda in mezzo alle due ninfette a seno nudo e col guntino annodato intorno ai fianchi,col corpo lucido di body cream.
Vedendo come si muove,guardo Abdullahi che mi fa un cenno espressivo e commenta:"te l'avevo detto...".
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Molto tempo dopo quell'episodio,qualche giorno prima che me ne andassi per sempre da Mogadiscio,mentre gia' stavo preparando i bagagli ,me lo trovo al cancello.....i guardiani mi dicono che vuole parlarmi.....lo faccio entrare in casa.
Le ambasciate occidentali avevano gia' evacuato quasi tutto il personale.....io avevo gia' fatto rientrare i miei in Italia,e lo stesso avevano fatto quasi tutte le altre aziende .......la capitale sembrava deserta.....i somali che ne avevano la possibilita' avevano gia' mandato le famiglie nei villaggi della savana.......per la citta' scorrazzavano solo autocolonne di "tecniche" cariche dei marehan di Siad Barre.I ribelli del SNM e del USC erano gia' arrivati a Johar,a Balad e ad Afghoi,e ogni notte facevano incursioni in citta' per attaccare le caserme e Villa Somalia.
"Cosa fai ancora qui ?" chiedo ad Ahmed;si siede sul divano e si mette a piangere....dice che non ha piu' amici e che non sa dove andare.....ha paura che lo uccidano.Cerco di rincuorarlo e gli dico di star tranquillo che tutto si aggiusta,ma lui non accenna ad andarsene e quando gli chiedo scocciato cosa vuole mi si avvicina e mormora " ...te" puntandomi un dito addosso e guardandomi in tralice.
Lo prendo per un braccio e lo trascino verso la porta urlandogli "Adesso te ne vai !!!".Lui sclera ,gli prende una crisi isterica,dice che lo devo nascondere in casa se no lo ammazzano e che sta morendo di fame.....per risolvere il problema vado in camera e prendo qualche mazzetta di scellini somali(tanto ormai non li posso piu' cambiare ne' tanto meno portare in aereo).
Glieli metto in mano mentre chiamo i guardiani per farlo accompagnare al cancello.
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Un anno dopo,a Roma mi incontro con Bacol,una Hawyja che avevo conosciuto al Blue Marlin di Mogadiscio,e che era appena arrivata in Italia sfuggendo ai fondamentalisti di Al Shabaab attraversando i confini col Kenya.
Mi racconta che era presente al Souk Bakara quando era stata scattata la foto apparsa su tutti i periodici di quella ragazzina che (dicevano i giornali)stava partorendo per terra in mezzo al mercato aiutata da un somalo con le mani insanguinate....solo che in realta' la ragazza era una "gabar"(vergine)che veniva stuprata sanguinosamente da un branco di ribelli,solo perche' era una Darod.
Poi passa in rassegna altri episodi tragici ai quali ha dovuto assistere durante la sua fuga,finche' mi dice:"..ti ricordi di Ahmed,il canis ?...l'hanno riconosciuto come collaboratore degli Italiani a un posto di blocco all'ingresso di Medina,e siccome era risaputo che era un Canis,gli hanno fatto fare una morte atroce....";la guardo interrogativo....mi racconta che l'hanno ucciso infilandogli il manico di un badile nel sedere.
Ripenso all'ultima volta che l'avevo visto.... cercava solo di sopravvivere.....non meritava di finire così.