CARATTERISTICHE GENERALI
NOME INSERZIONISTA: Carla
RIFERIMENTO INTERNET: http://catania.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/carla-bellissima-sexy-vy7t57356295
CITTA' DELL'INCONTRO: Catania
NAZIONALITA': Non ho chiesto
ETA': Tra i 35 e i 40
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Insomma!
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BBJ, Rai1, Rai2, Cob, Cim, Cif...
SERVIZI USUFRUITI: Nessuno
COMPENSO RICHIESTO: 100 (full-optional)
COMPENSO CONCORDATO: 0
DURATA DELL'INCONTRO: Un minuto scarso
DESCRIZIONE FISICA: Se ne parla sotto
ATTITUDINE: Non pervenuta
REPERIBILITA': Facile
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Una rampa di scale
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 38913523xx
LA MIA RECENSIONE: Più che una scopata voleva essere una fuga dall’inferno. È domenica e sono circondato. Non c’è un cazzo alla tv (che comunque odio!), mi secca stare a casa e, come se non bastasse, il mio vicino ha tirato fuori il karaoke e se ne sta sparato a cantare a tutto volume come se fosse l’unico stronzo nel raggio di dieci chilometri. E mica solo lui a cantare... in tre... quattro... maschi... femmine... gli fanno da spalla, da coro. Uno più coyote dell’altro. Mai che beccassero una nota, anche per colpo di culo. Resisto mica così, devo uscire. Ci vuole qualcosa che mi rallegri la giornata. «Che ne dici di una bella scopata?» mi domando. «Ottima idea!»
Do un’occhiata alla bakeca, quindi. Faccio caso ad un annuncio che era già da un po’ che vedevo in giro. Le foto, fatte nel trombodomo di via San Giuliano di per se potevano essere sinonimo di garanzia, essendo passate, lì, solo dei gran bei tocchi di fica, è cosa nota (o comunque, se non proprio tocchi di fica, almeno delle porche certificate). Mi decido di chiamarla, è mattina. Risponde. Mi indica il luogo e il cucuzzario, vado.
Arrivato lì sotto chiamo, mi apre, mi faccio la rampa di scale. L’appartamento è buio. Tutte le imposte sono chiuse e lei è nascosta dietro la porta. Quando la chiude il chiarore che proviene dalla stanza le illumina la faccia dandole l’aspetto di Pazuzu nel film L’esorcista. Sono lì per lì per cagarmi sotto, devo ammetterlo, ma impavido io mi ravvedo subito e, senza mostrare il minimo segno dello stringiculo appena avuto, la seguo dentro la camera, dove una abat-jour stroboscopica illumina la stanza come fossimo in una balera romagnola.
È stato lì che mi è apparsa in tutto il suo essere
È tale e quale a quello che si avrebbe se Benicio del Toro si scopasse la madre della Banda Fratelli (sì, quelli dei Goonies). È un capolavoro di fisiognomica. Ha il volto vissuto, sfatto. Se ha davvero trent’anni (cosa scientificamente impossibile) li porta non male, ma malissimo. Ha l’aspetto di una che sta in piedi da tre giorni filati alternando furiose scopate sadomaso al tirare strisce di coca da sopra la tazza del cesso. Le tette sono flosce, cadenti, le forme tra l’inesistente e tipo la moglie di Mr. Brady in Shining (non la ficona vichinga che si alza dalla vasca, proprio il suo cadavere putrefatto). Sembra uscita da un corto di Ciprì e Maresco o, per rendere l’idea, da ‘Totò che visse due volte’ (che è un capolavoro!) Al che voi direte: «Ma in quel film gli attori sono tutti maschi, anche quelli che fanno parti femminili!.. madri, comari, vecchie, la tremmotori! Tutti uomini!» Appunto! Prendete Ninetto Davoli, mettetegli una mise sexy e avrete Carla!
E sarà perché la voglia di scoparmi Ninetto Davoli non mi è mai passata per la testa, o perché mi ero ripromesso di fare il bravo per un po’, (promessa che, fosse stata la ficona vichinga di cui sopra, ero prontissimo a infrangere) c’è che prendo tutto questo come un segnale mandatomi da lassù (grazie lassù!) e, dopo aver inventato una scusa, giro i tacchi e, mandando a cagare l’intero universo creato, me la mollo di gran fretta.
In auto (complice la musica di ‘Grindhouse’ di Tarantino) mi ritrovo a pensare ai due strip bar in cui ho passato due gran belle serate, parecchi anni fa ormai. Alla spogliarellista rumena dello ‘Rainbow Sports Bar’, a Londra, che mi sono portato per ben tre volte nel privé, e a cui ho odorato le ovaie tutte le volte che mi schiacciava quel suo culo granitico contro la faccia; o quella del ‘Moulin Rouge’ di Amsterdam, che ballava alle note di ‘Don’t wanna short dick man’ mentre, tre file di sedili più in là, me, il Ted, si gustava il tutto con un bicchiere di vodka Puskin in mano e la sensazione di piacevolezza tipica di chi si è fatto una gran scopata solo qualche minuto prima (non con la spogliarellista, ma con un ipergnocca russa che aveva la vetrina proprio davanti il locale). Ripenso a quella vigilia di Natale, sempre ad Amsterdam, quando, mentre tutto il resto del mondo era riunito tra cenoni e dolci e pandori e spumanti e giochi di carte e tombole e regali da scartare, io me ne stavo nella mia camera d’albergo, strafatto di funghi allucinogeni a parlare con le persone dentro il televisore e buttare su un moleskine tutto quello che mi passava per la mia povera cucuzza bombardata dalla psilocibina. Mi avessero fatto il test di Rorschach in quel momento, santoddio che usciva fuori! Quali mirabili vette avrebbe raggiunto la psicologia. Ma comunque, ne è passato di tempo, e non è certo questo il posto in cui parlarne!..
La musica finisce, metto Wendy. Wendy mi fa ripensare alla signora Brady che mi fa pensare di nuovo a Carla. Chi l’avrebbe mai detto, son lì che mi dico. Stavo per scoparmi Pazuzu. Stavo per schiaffarlo in culo a uno stronzo demone sumero. Roba da non crederci! Oddio!.. sarebbe potuta essere la scopata più sublime della mia vita, roba da far venire i complessi anche al Rocco di ‘Ci pensa Rocco’, ma mi sa che non lo saprò mai. La ragazza non era certo un fiore, e l’ultima cosa che volevo era romperle un’anca mentre me la scopavo alla pecorina. Va da se che avrebbero chiesto spiegazioni a me, e non era certo il caso!
NOME INSERZIONISTA: Carla
RIFERIMENTO INTERNET: http://catania.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/carla-bellissima-sexy-vy7t57356295
CITTA' DELL'INCONTRO: Catania
NAZIONALITA': Non ho chiesto
ETA': Tra i 35 e i 40
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Insomma!
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BBJ, Rai1, Rai2, Cob, Cim, Cif...
SERVIZI USUFRUITI: Nessuno
COMPENSO RICHIESTO: 100 (full-optional)
COMPENSO CONCORDATO: 0
DURATA DELL'INCONTRO: Un minuto scarso
DESCRIZIONE FISICA: Se ne parla sotto
ATTITUDINE: Non pervenuta
REPERIBILITA': Facile
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Una rampa di scale
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 38913523xx
LA MIA RECENSIONE: Più che una scopata voleva essere una fuga dall’inferno. È domenica e sono circondato. Non c’è un cazzo alla tv (che comunque odio!), mi secca stare a casa e, come se non bastasse, il mio vicino ha tirato fuori il karaoke e se ne sta sparato a cantare a tutto volume come se fosse l’unico stronzo nel raggio di dieci chilometri. E mica solo lui a cantare... in tre... quattro... maschi... femmine... gli fanno da spalla, da coro. Uno più coyote dell’altro. Mai che beccassero una nota, anche per colpo di culo. Resisto mica così, devo uscire. Ci vuole qualcosa che mi rallegri la giornata. «Che ne dici di una bella scopata?» mi domando. «Ottima idea!»
Do un’occhiata alla bakeca, quindi. Faccio caso ad un annuncio che era già da un po’ che vedevo in giro. Le foto, fatte nel trombodomo di via San Giuliano di per se potevano essere sinonimo di garanzia, essendo passate, lì, solo dei gran bei tocchi di fica, è cosa nota (o comunque, se non proprio tocchi di fica, almeno delle porche certificate). Mi decido di chiamarla, è mattina. Risponde. Mi indica il luogo e il cucuzzario, vado.
Arrivato lì sotto chiamo, mi apre, mi faccio la rampa di scale. L’appartamento è buio. Tutte le imposte sono chiuse e lei è nascosta dietro la porta. Quando la chiude il chiarore che proviene dalla stanza le illumina la faccia dandole l’aspetto di Pazuzu nel film L’esorcista. Sono lì per lì per cagarmi sotto, devo ammetterlo, ma impavido io mi ravvedo subito e, senza mostrare il minimo segno dello stringiculo appena avuto, la seguo dentro la camera, dove una abat-jour stroboscopica illumina la stanza come fossimo in una balera romagnola.
È stato lì che mi è apparsa in tutto il suo essere
È tale e quale a quello che si avrebbe se Benicio del Toro si scopasse la madre della Banda Fratelli (sì, quelli dei Goonies). È un capolavoro di fisiognomica. Ha il volto vissuto, sfatto. Se ha davvero trent’anni (cosa scientificamente impossibile) li porta non male, ma malissimo. Ha l’aspetto di una che sta in piedi da tre giorni filati alternando furiose scopate sadomaso al tirare strisce di coca da sopra la tazza del cesso. Le tette sono flosce, cadenti, le forme tra l’inesistente e tipo la moglie di Mr. Brady in Shining (non la ficona vichinga che si alza dalla vasca, proprio il suo cadavere putrefatto). Sembra uscita da un corto di Ciprì e Maresco o, per rendere l’idea, da ‘Totò che visse due volte’ (che è un capolavoro!) Al che voi direte: «Ma in quel film gli attori sono tutti maschi, anche quelli che fanno parti femminili!.. madri, comari, vecchie, la tremmotori! Tutti uomini!» Appunto! Prendete Ninetto Davoli, mettetegli una mise sexy e avrete Carla!
E sarà perché la voglia di scoparmi Ninetto Davoli non mi è mai passata per la testa, o perché mi ero ripromesso di fare il bravo per un po’, (promessa che, fosse stata la ficona vichinga di cui sopra, ero prontissimo a infrangere) c’è che prendo tutto questo come un segnale mandatomi da lassù (grazie lassù!) e, dopo aver inventato una scusa, giro i tacchi e, mandando a cagare l’intero universo creato, me la mollo di gran fretta.
In auto (complice la musica di ‘Grindhouse’ di Tarantino) mi ritrovo a pensare ai due strip bar in cui ho passato due gran belle serate, parecchi anni fa ormai. Alla spogliarellista rumena dello ‘Rainbow Sports Bar’, a Londra, che mi sono portato per ben tre volte nel privé, e a cui ho odorato le ovaie tutte le volte che mi schiacciava quel suo culo granitico contro la faccia; o quella del ‘Moulin Rouge’ di Amsterdam, che ballava alle note di ‘Don’t wanna short dick man’ mentre, tre file di sedili più in là, me, il Ted, si gustava il tutto con un bicchiere di vodka Puskin in mano e la sensazione di piacevolezza tipica di chi si è fatto una gran scopata solo qualche minuto prima (non con la spogliarellista, ma con un ipergnocca russa che aveva la vetrina proprio davanti il locale). Ripenso a quella vigilia di Natale, sempre ad Amsterdam, quando, mentre tutto il resto del mondo era riunito tra cenoni e dolci e pandori e spumanti e giochi di carte e tombole e regali da scartare, io me ne stavo nella mia camera d’albergo, strafatto di funghi allucinogeni a parlare con le persone dentro il televisore e buttare su un moleskine tutto quello che mi passava per la mia povera cucuzza bombardata dalla psilocibina. Mi avessero fatto il test di Rorschach in quel momento, santoddio che usciva fuori! Quali mirabili vette avrebbe raggiunto la psicologia. Ma comunque, ne è passato di tempo, e non è certo questo il posto in cui parlarne!..
La musica finisce, metto Wendy. Wendy mi fa ripensare alla signora Brady che mi fa pensare di nuovo a Carla. Chi l’avrebbe mai detto, son lì che mi dico. Stavo per scoparmi Pazuzu. Stavo per schiaffarlo in culo a uno stronzo demone sumero. Roba da non crederci! Oddio!.. sarebbe potuta essere la scopata più sublime della mia vita, roba da far venire i complessi anche al Rocco di ‘Ci pensa Rocco’, ma mi sa che non lo saprò mai. La ragazza non era certo un fiore, e l’ultima cosa che volevo era romperle un’anca mentre me la scopavo alla pecorina. Va da se che avrebbero chiesto spiegazioni a me, e non era certo il caso!