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http://fuocoincrociato.blog.kataweb.it/2009/08/10/casino-nei-bordelli/
Casino nei bordelli
interessante polemica quella avvenuta in Germania negli scorsi giorni, in seguito ad una singolare iniziativa di un gestore di una casa chiusa di Berlino.
Il suddetto, proprietario della catena Pussy Club, visti i magri guadagni dovuti alla crisi economica ha ideato una innovativa strategia di marketing. Innovativa almeno per il settore, visto che in pratica non ha fatto altro che prendere a prestito la famosa formula dell’ all you can eat del settore ristorazione ed introdurla nel mondo del sesso a pagamento: in questo caso paghi un prezzofisso e fai tutto il sesso che vuoi con tutte le ragazze che vuoi quante volte vuoi. Settanta euro, bevande comprese. Geniale, no?
Geniale al punto che l’iniziativa ha preso prevedibilmente piede ed anche altri clubs hanno seguitol’esempio.
Apriti cielo, come nelle migliori delle contraddizioni, la tariffa flat ha scatenato accese proteste da parte di politici e movimenti di difesa della dignità della donna.
Ma scusatemi, dov’é lo scandalo? Quale dignità si starebbe violando?
Innanzitutto é doveroso sottolineare che in Germania la prostituzione é legalizzata, per cui le case chiuse hanno regolare autorizzazione all’esercizio e pagano regolari imposte. E si presuppone pertanto che le lavoratrici esercitino la professione arbitrariamente e coscientemente.
Dove sarebbe quindi l’abuso?
Possiamo discutere sul più antico dei mestieri del mondo quanto e come volete, sulla regolarizzazione o sul divieto, se é giusto o sbagliato, sul degrado morale o sulla funzione sociale, ma nel momento in cui, piaccia o no, un locale esercita legalmente e si accetti la professionista del sesso come qualsiasi altra professionista, che differenza fa il valore che il cliente paga?
Il solito falso moralismo.
Fatemi capire, se un cliente X vuole fare sesso 2 volte e paga per 2 volte questo eleva la dignità delle ragazze in questione? Quindi a quanto pare è solo una questione di soldi. Come a dire: quello di prostituta é un lavoro indegno, ma se ben pagato é degnissimo.
E allora perché non si fanno le stesse proteste per tutti gli altri lavori sottopagati?
In aggiunta, ritornando in Germania, i gestori di tali locali affermano che durante questa campagna i clienti non arrivano oltre le due prestazioni, come immaginabile, e che il tutto si risolveva solo ad una birretta gratis in più.
Ciononostante é partita la retata ed hanno già chiuso un paio di case…chiuse (a dispetto della contraddizione in termini).
Preoccupati, folti gruppi di lavoratori e lavoratrici del settore hanno pubblicato su diversi giornali un annuncio a pagamento di protesta e di accusa contro l’abuso delle autorità.
Stanno giustamente premunendosi, prima che mandino tutto a puttane.
Casino nei bordelli
interessante polemica quella avvenuta in Germania negli scorsi giorni, in seguito ad una singolare iniziativa di un gestore di una casa chiusa di Berlino.
Il suddetto, proprietario della catena Pussy Club, visti i magri guadagni dovuti alla crisi economica ha ideato una innovativa strategia di marketing. Innovativa almeno per il settore, visto che in pratica non ha fatto altro che prendere a prestito la famosa formula dell’ all you can eat del settore ristorazione ed introdurla nel mondo del sesso a pagamento: in questo caso paghi un prezzofisso e fai tutto il sesso che vuoi con tutte le ragazze che vuoi quante volte vuoi. Settanta euro, bevande comprese. Geniale, no?
Geniale al punto che l’iniziativa ha preso prevedibilmente piede ed anche altri clubs hanno seguitol’esempio.
Apriti cielo, come nelle migliori delle contraddizioni, la tariffa flat ha scatenato accese proteste da parte di politici e movimenti di difesa della dignità della donna.
Ma scusatemi, dov’é lo scandalo? Quale dignità si starebbe violando?
Innanzitutto é doveroso sottolineare che in Germania la prostituzione é legalizzata, per cui le case chiuse hanno regolare autorizzazione all’esercizio e pagano regolari imposte. E si presuppone pertanto che le lavoratrici esercitino la professione arbitrariamente e coscientemente.
Dove sarebbe quindi l’abuso?
Possiamo discutere sul più antico dei mestieri del mondo quanto e come volete, sulla regolarizzazione o sul divieto, se é giusto o sbagliato, sul degrado morale o sulla funzione sociale, ma nel momento in cui, piaccia o no, un locale esercita legalmente e si accetti la professionista del sesso come qualsiasi altra professionista, che differenza fa il valore che il cliente paga?
Il solito falso moralismo.
Fatemi capire, se un cliente X vuole fare sesso 2 volte e paga per 2 volte questo eleva la dignità delle ragazze in questione? Quindi a quanto pare è solo una questione di soldi. Come a dire: quello di prostituta é un lavoro indegno, ma se ben pagato é degnissimo.
E allora perché non si fanno le stesse proteste per tutti gli altri lavori sottopagati?
In aggiunta, ritornando in Germania, i gestori di tali locali affermano che durante questa campagna i clienti non arrivano oltre le due prestazioni, come immaginabile, e che il tutto si risolveva solo ad una birretta gratis in più.
Ciononostante é partita la retata ed hanno già chiuso un paio di case…chiuse (a dispetto della contraddizione in termini).
Preoccupati, folti gruppi di lavoratori e lavoratrici del settore hanno pubblicato su diversi giornali un annuncio a pagamento di protesta e di accusa contro l’abuso delle autorità.
Stanno giustamente premunendosi, prima che mandino tutto a puttane.