La tecnologia non è solo cosa per uomini. Un messaggio che quest’anno è stato portato nella vetrina più importante del mondo dell’elettronica di consumo, il Consumer Electronic Show di Las Vegas, proponendo tra i nove speaker ufficiali quattro donne. Un messaggio forte, visto che nelle precedenti due edizioni non c’era traccia di nomi femminili sui cartelloni che lanciavano i keynote organizzati dalla Consumer Technology Association, l’associazione promotrice della fiera. Qualcosa si muove, ma non è abbastanza. E se da una parte si cede spazio alle manager, dall’altra accadono episodi come quello che ha coinvolto una startup al femminile nata nel dipartimento di ingegneria dell’università dell’Oregon.
[h=5]Cos’è Osé e perché è stato giudicato «immorale»[/h]La startup si chiama Lora DiCarlo e descrive così il suo team, sul sito: «Siamo donne, uomini, persone non conformi a un solo genere, etero e Lgbt. Rivendichiamo vocalmente il nostro spazio nel piacere e nella tecnologia, creando prodotti che useremmo (con goia) noi stessi». E il prodotto lanciato in occasione del Ces è Osé, un sex toy dedicato proprio alle donne, un massaggiatore automatico, da usare senza mani, che sfrutta la microrobotica per imitare le sensazioni provate durante un rapporto sessuale, senza vibrazioni. Il risultato di otto diversi brevetti, impermeabile, fatto di silicone per uso medicale, assicurano essere completamente sicuro per la salute e facilmente adattabile all’anatomia di ogni persona. Il dispositivo, che arriverà sul mercato in autunno a 25o dollari, ha vinto uno degli Innovation Awards distribuiti dalla Consumer Technology Association, i premi che ogni anno vengono date alle migliori innovazioni nei vari settori, in questo caso la robotica. Premio consegnato, e poi revocato dopo tre settimane. Appena prima dell’inizio della fiera. Il team di Lora DiCarlo ha ricevuto una mail dove veniva spiegato che il prodotto era stato squalificato perché giudicato «immorale, osceno, indecente, profano e non in linea con l’immagine dell’associazione».
[h=5]La sfera sessuale al Ces[/h]La tensione della Consumer Technology Association verso l’innovazione in ambito sessuale non è nuova. Tanto da aver spinto l’industria del porno — e in particolare la rivista di settore AVN magazine — ad organizzare in contemporanea con il Ces, a Las Vegas, una fiera parallela, la AVN Adult Entertainment Expo, per molti anni. Ma lentamente, anche questo settore tecnologico si è fatto largo tra gli stand del Ces. Dove oggi si possono facilmente trovare sex toy per uomini, addirittura bambole sessuali arricchite di intelligenza artificiale, film a luci rosse in realtà virtuale (dove indossando il visore ci ritroviamo in prima persona sulla scena, ma il nostro è un corpo maschile), massaggiatori o dispositivi per lo spermiogramma. Perché allora Osé è stato definito «immorale e osceno»?
[h=5]Le accuse e la risposta[/h]Secondo la fondatrice della startup, la 33enne Lora Haddock — dieci anni di esperienza nel settore sanitario, si descrive una «geek» dell’anatomia — è la dimostrazione che il sessismo ancora impera nell’industria dell’elettronica di consumo. E che ancora non c’è spazio per innovazioni pensate per il piacere femminile: «La sessualità maschile può essere esplicita con un robot sessuale a forma di donna dalle proporzioni irrealistiche e pornografia VR in punto di orgoglio lungo il corridoio. La sessualità femminile, d’altra parte, è fortemente smorzata se non addirittura vietata», scrive in una lettera aperta sul suo sito. E poi aggiunge: «Questo doppio standard di giudizio rende chiaro che la sessualità femminile non è degna dell’innovazione». La risposta del presidente della Cta, Gary Shapiro, è arrivata in un comunicato inviato al Times: «Ci siamo scusati con Lora Haddock per il nostro errore, in quanto il prodotto Lori DiCarlo non rientra in nessuna delle nostre categorie di prodotti esistenti e non avrebbe dovuto essere accettato per l’Innovation Awards Program. Il Ces è un business show professionale, e il porno, i giocattoli per adulti e i prodotti sex tech non fanno parte dell’evento».
[FONT=main-condensed_regular]21 gennaio 2019 (modifica il 21 gennaio 2019 | 11:24)
[FONT=main-condensed_regular]© RIPRODUZIONE RISERVATA[/FONT]
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[h=5]Cos’è Osé e perché è stato giudicato «immorale»[/h]La startup si chiama Lora DiCarlo e descrive così il suo team, sul sito: «Siamo donne, uomini, persone non conformi a un solo genere, etero e Lgbt. Rivendichiamo vocalmente il nostro spazio nel piacere e nella tecnologia, creando prodotti che useremmo (con goia) noi stessi». E il prodotto lanciato in occasione del Ces è Osé, un sex toy dedicato proprio alle donne, un massaggiatore automatico, da usare senza mani, che sfrutta la microrobotica per imitare le sensazioni provate durante un rapporto sessuale, senza vibrazioni. Il risultato di otto diversi brevetti, impermeabile, fatto di silicone per uso medicale, assicurano essere completamente sicuro per la salute e facilmente adattabile all’anatomia di ogni persona. Il dispositivo, che arriverà sul mercato in autunno a 25o dollari, ha vinto uno degli Innovation Awards distribuiti dalla Consumer Technology Association, i premi che ogni anno vengono date alle migliori innovazioni nei vari settori, in questo caso la robotica. Premio consegnato, e poi revocato dopo tre settimane. Appena prima dell’inizio della fiera. Il team di Lora DiCarlo ha ricevuto una mail dove veniva spiegato che il prodotto era stato squalificato perché giudicato «immorale, osceno, indecente, profano e non in linea con l’immagine dell’associazione».
[h=5]La sfera sessuale al Ces[/h]La tensione della Consumer Technology Association verso l’innovazione in ambito sessuale non è nuova. Tanto da aver spinto l’industria del porno — e in particolare la rivista di settore AVN magazine — ad organizzare in contemporanea con il Ces, a Las Vegas, una fiera parallela, la AVN Adult Entertainment Expo, per molti anni. Ma lentamente, anche questo settore tecnologico si è fatto largo tra gli stand del Ces. Dove oggi si possono facilmente trovare sex toy per uomini, addirittura bambole sessuali arricchite di intelligenza artificiale, film a luci rosse in realtà virtuale (dove indossando il visore ci ritroviamo in prima persona sulla scena, ma il nostro è un corpo maschile), massaggiatori o dispositivi per lo spermiogramma. Perché allora Osé è stato definito «immorale e osceno»?
[h=5]Le accuse e la risposta[/h]Secondo la fondatrice della startup, la 33enne Lora Haddock — dieci anni di esperienza nel settore sanitario, si descrive una «geek» dell’anatomia — è la dimostrazione che il sessismo ancora impera nell’industria dell’elettronica di consumo. E che ancora non c’è spazio per innovazioni pensate per il piacere femminile: «La sessualità maschile può essere esplicita con un robot sessuale a forma di donna dalle proporzioni irrealistiche e pornografia VR in punto di orgoglio lungo il corridoio. La sessualità femminile, d’altra parte, è fortemente smorzata se non addirittura vietata», scrive in una lettera aperta sul suo sito. E poi aggiunge: «Questo doppio standard di giudizio rende chiaro che la sessualità femminile non è degna dell’innovazione». La risposta del presidente della Cta, Gary Shapiro, è arrivata in un comunicato inviato al Times: «Ci siamo scusati con Lora Haddock per il nostro errore, in quanto il prodotto Lori DiCarlo non rientra in nessuna delle nostre categorie di prodotti esistenti e non avrebbe dovuto essere accettato per l’Innovation Awards Program. Il Ces è un business show professionale, e il porno, i giocattoli per adulti e i prodotti sex tech non fanno parte dell’evento».
[FONT=main-condensed_regular]21 gennaio 2019 (modifica il 21 gennaio 2019 | 11:24)
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