RIFERIMENTO: http://cagliari.bakecaincontrii.com/don ... k523325937
CITTA DELL'INCONTRO: Cagliari
NOME INSERZIONISTA: Chanel
NAZIONALITA': Colombiana
ETA': 35/40
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: sì, dieci anni fa
SERVIZI OFFERTI: bocca, culo
RATE DI PARTENZA: 70
RATE CONCORDATO: 100
DESCRIZIONE FISICA: bassottina, tarchiatella, faccione, spallone, tettone, culone, vitino. Praticamente è un cyborg
ATTITUDINE: passiva ma partecipe
REPERIBILITA': facile purtroppo
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: molte scale, no ascensore
32792897xx
In realtà le foto non è che mi ispirassero tanto: il tatuaggio, l’espressione, un po’ tutto. Però abbiamo avuto un paio di conversazioni telefoniche veramente piacevoli e mi sono incuriosito. Si è messa a flirtare facendo le fusa e trattenendomi in chiacchiere, mi ha chiesto come sono, come non sono, che lavoro faccio, cosa le piace e cosa mi sarebbe piaciuto farle. Secondo voi?
Ha troieggiato un po’ e si è descritta ma soprattutto lo ha decritto. “Redondo”. E’ rotondo, bello e grande. Ha detto che però non è espertissima in fatto di anale, tanto meglio ho pensato, sarà perfino più piacevole. In ogni caso si è resa disponibile a provare.
Ormai ho capito che spesso “provare” vuol dire risparmiare. Bello questo detto, da scrivere nei Baci Perugina:
Nell’anal, provar vuol dir risparmiar. (Anonimo). Sì sì certo, come no?!
Bene, proviamo.
Palazzina tranquilla con cortile interno dai mille occhi.
Mi apre la porta una donna sfiorita sui trentacinque e fischia anni che dice di essere colombiana. Le foto saranno di dieci anni fa e pesantemente ritoccate.
Noto subito che gli occhi sono diversi, quel blu intenso non c’è più, al suo posto un colore di … di cane che fugge. Ha il viso enorme ed i lineamenti marcati, sembra uno di quei faccioni dell’isola di Pasqua. La spalle sono da centroboa, due tettoni rifatti, la vita sottile, fianchi e culo enormi.
Il culo l’ho visto bene dopo, quando è andata a farsi la doccia. Eh sì perché nonostante tutto son rimasto, non mi faccio mancare nulla in questo periodo. Dicevo, il culo è il tipico culo dei trans. Ne ho visto qualcuno, sopratutto in spiaggia ed erano proprio così. Enormi, sproporzionati, scesi, lunghi, gelatinosi e probabilmente siringati. Soltanto che quei trans erano marcantoni di uno e ottanta, questa invece sarà uno e sessantacinque di cui 50 cm di culo e 20 di gambe. Sembrava un Barbapapà.
Questo l’ho scoperto dopo però.
Nel mentre che contrattiamo un bocca culo a 100 lei rimane con top e shorts, il culo è opportunamente occultato da dei pantaloncini in jeans striminziti. Sono ovviamente strategici perché esaltano il punto vita inducendomi a rimanere. Bel coglione!
Mi lava lei, torturandomi il cazzo e spremendolo come un foruncolo. Poi, una volta tornati in camera inizia a strusciarsi fino a quando la invito a togliersi il top.
Primo shock. I capezzoli hanno delle cicatrici orrende, sembra che siano stati cuciti dai velai della North Sails con aghi da 10 e filo di poliestere. Inguardabili.
Si spoglia e si distende nel letto mettendosi a gambe larghe. Non ho il coraggio di guardare là in mezzo, mi fermo a quel tatuaggio osceno.
Secondo shock. Noto comunque che la passera è un po’ pelosa e che mi fa ribrezzo, non chiedetemi altro. Con uno sguardo malizioso me la indica più volte, invitandomi con dei cenni a leccargliela. Fossi matto! Preferirei infilare la lingua in una presa elettrica.
Le ficco il cazzo in bocca per allontanarmi da quella visuale ma ciuccia male e controvoglia però almeno riesco a digitalizzare il culo. Allora la giro per giocare un po’ con tutto il culone. Mi lascia fare però lo tiene chiuso stringendo le chiappe. Riesco a stento ad infilarle un dito. Cosa mai nasconderà lì in mezzo??? Lo scoprirò presto.
E’ l’ora dell’anale. Si mette a 90 gradi sul bordo del letto, un po’ di cremina ma Chanel sembra tesa, meglio digitalizzarla un po’. La tipa è d’accordo e fa la delicatina ma come ci infilo il pollice pare caderci dentro. Ora è contenta e tranquilla. Nel mentre cerco di farmelo venire duro con l’altra mano e penso alla Buttiglione nuda sul letto. Molto meglio sicuramente.
È pronta.
Lo infilo e… terzo shock. Il buco è andato, un disastro. Deve esserci passato tutto il cartello di Medellin il giorno di paga. Una corona di escrescenze mi circonda il cazzo turbinando sotto le mie spinte, invece una parte interna della natica, giusto a ridosso del buco, sembra bruciata, come plastica sciolta. Orribile.
Quarto shock. Mentre lo infilo e lo sfilo sento un fischio, una specie di sibilo sembra uscire da una presa d’aria. E’ particolarmente acuto quando spingo con forza, come se stessi schiacciando uno di quei giochini in gomma, quelli che quando li schiacci fischiano. Ne ha uno il mio cane ed associo quel rumore alla sua presenza. Mi guardo intorno per capire. Sul materasso, sotto le sue ginocchia, dietro di me, niente, non c’è niente. Bobby dove sei? Bobbyyy. Bobby vieni qua.
Ho capito! La tipa ogni tanto infila la mano vicino alle mie palle e il fischio sparisce. Io invece, avendo il senso del grottesco, ogni tanto mi diverto ad aprirla ed il fischio aumenta. Lei giustamente non vuole che le apra le natiche per via del fischio oltre che per tutto quell’ambaradan di schifezze. Se apro e spingo forte fischia come un canotto. Se non apro e lei tappa non fischia più, sibila soltanto.
Ma certo! Ho capito, è la sua passera. Mio Dio, è proprio la sua passera! Ha la passera che fischia che schifo! Sarà protetta dalla Lipu.
E’ troppo, devo finire. Mi devo concentrare. Sogno un duo lesbo tra la Buttiglione e Lucia Annunziata. Sto per venire, lo sfilo e….
Dulcis in fundo quinto ed ultimo shock. Il preservativo è color testa di moro. Ci mancava anche questo, cazzo. Certo, può succedere, ma non mi sono fatto mancare proprio nulla.
La stanza si riempie di un fetore mica male.
Ormai assuefatto le deposito ugualmente tutto il carico sui capezzoli North Sails.
Le 120 giornate di Sodoma mi fanno un baffo.
E’ stata una delle peggiori esperienze, inutile sottolinearlo. Ed è durata appena una dozzina di minuti o poco più.
Lavaggi, vestizione e chiacchiere. Sento delle voci provenire da un’altra stanza, un uomo ed una donna. C’è una sua amica che parla con un tipo e vuole presentarmela a tutti i costi. Arriva Natasha. E’ carina, simpatica, un po’ passata ma non è malaccio, sicuramente meglio di Chanel. Dice di essere appena arrivata e di non aver ancora messo l’annuncio. Mi lascia il suo numero e si accerta che lo scriva correttamente sbirciando sul display del telefonino. Faccio per salvarlo e…. numero già in rubrica.
Che figura di merda.
CITTA DELL'INCONTRO: Cagliari
NOME INSERZIONISTA: Chanel
NAZIONALITA': Colombiana
ETA': 35/40
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: sì, dieci anni fa
SERVIZI OFFERTI: bocca, culo
RATE DI PARTENZA: 70
RATE CONCORDATO: 100
DESCRIZIONE FISICA: bassottina, tarchiatella, faccione, spallone, tettone, culone, vitino. Praticamente è un cyborg
ATTITUDINE: passiva ma partecipe
REPERIBILITA': facile purtroppo
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: molte scale, no ascensore
32792897xx
In realtà le foto non è che mi ispirassero tanto: il tatuaggio, l’espressione, un po’ tutto. Però abbiamo avuto un paio di conversazioni telefoniche veramente piacevoli e mi sono incuriosito. Si è messa a flirtare facendo le fusa e trattenendomi in chiacchiere, mi ha chiesto come sono, come non sono, che lavoro faccio, cosa le piace e cosa mi sarebbe piaciuto farle. Secondo voi?
Ha troieggiato un po’ e si è descritta ma soprattutto lo ha decritto. “Redondo”. E’ rotondo, bello e grande. Ha detto che però non è espertissima in fatto di anale, tanto meglio ho pensato, sarà perfino più piacevole. In ogni caso si è resa disponibile a provare.
Ormai ho capito che spesso “provare” vuol dire risparmiare. Bello questo detto, da scrivere nei Baci Perugina:
Nell’anal, provar vuol dir risparmiar. (Anonimo). Sì sì certo, come no?!
Bene, proviamo.
Palazzina tranquilla con cortile interno dai mille occhi.
Mi apre la porta una donna sfiorita sui trentacinque e fischia anni che dice di essere colombiana. Le foto saranno di dieci anni fa e pesantemente ritoccate.
Noto subito che gli occhi sono diversi, quel blu intenso non c’è più, al suo posto un colore di … di cane che fugge. Ha il viso enorme ed i lineamenti marcati, sembra uno di quei faccioni dell’isola di Pasqua. La spalle sono da centroboa, due tettoni rifatti, la vita sottile, fianchi e culo enormi.
Il culo l’ho visto bene dopo, quando è andata a farsi la doccia. Eh sì perché nonostante tutto son rimasto, non mi faccio mancare nulla in questo periodo. Dicevo, il culo è il tipico culo dei trans. Ne ho visto qualcuno, sopratutto in spiaggia ed erano proprio così. Enormi, sproporzionati, scesi, lunghi, gelatinosi e probabilmente siringati. Soltanto che quei trans erano marcantoni di uno e ottanta, questa invece sarà uno e sessantacinque di cui 50 cm di culo e 20 di gambe. Sembrava un Barbapapà.
Questo l’ho scoperto dopo però.
Nel mentre che contrattiamo un bocca culo a 100 lei rimane con top e shorts, il culo è opportunamente occultato da dei pantaloncini in jeans striminziti. Sono ovviamente strategici perché esaltano il punto vita inducendomi a rimanere. Bel coglione!
Mi lava lei, torturandomi il cazzo e spremendolo come un foruncolo. Poi, una volta tornati in camera inizia a strusciarsi fino a quando la invito a togliersi il top.
Primo shock. I capezzoli hanno delle cicatrici orrende, sembra che siano stati cuciti dai velai della North Sails con aghi da 10 e filo di poliestere. Inguardabili.
Si spoglia e si distende nel letto mettendosi a gambe larghe. Non ho il coraggio di guardare là in mezzo, mi fermo a quel tatuaggio osceno.
Secondo shock. Noto comunque che la passera è un po’ pelosa e che mi fa ribrezzo, non chiedetemi altro. Con uno sguardo malizioso me la indica più volte, invitandomi con dei cenni a leccargliela. Fossi matto! Preferirei infilare la lingua in una presa elettrica.
Le ficco il cazzo in bocca per allontanarmi da quella visuale ma ciuccia male e controvoglia però almeno riesco a digitalizzare il culo. Allora la giro per giocare un po’ con tutto il culone. Mi lascia fare però lo tiene chiuso stringendo le chiappe. Riesco a stento ad infilarle un dito. Cosa mai nasconderà lì in mezzo??? Lo scoprirò presto.
E’ l’ora dell’anale. Si mette a 90 gradi sul bordo del letto, un po’ di cremina ma Chanel sembra tesa, meglio digitalizzarla un po’. La tipa è d’accordo e fa la delicatina ma come ci infilo il pollice pare caderci dentro. Ora è contenta e tranquilla. Nel mentre cerco di farmelo venire duro con l’altra mano e penso alla Buttiglione nuda sul letto. Molto meglio sicuramente.
È pronta.
Lo infilo e… terzo shock. Il buco è andato, un disastro. Deve esserci passato tutto il cartello di Medellin il giorno di paga. Una corona di escrescenze mi circonda il cazzo turbinando sotto le mie spinte, invece una parte interna della natica, giusto a ridosso del buco, sembra bruciata, come plastica sciolta. Orribile.
Quarto shock. Mentre lo infilo e lo sfilo sento un fischio, una specie di sibilo sembra uscire da una presa d’aria. E’ particolarmente acuto quando spingo con forza, come se stessi schiacciando uno di quei giochini in gomma, quelli che quando li schiacci fischiano. Ne ha uno il mio cane ed associo quel rumore alla sua presenza. Mi guardo intorno per capire. Sul materasso, sotto le sue ginocchia, dietro di me, niente, non c’è niente. Bobby dove sei? Bobbyyy. Bobby vieni qua.
Ho capito! La tipa ogni tanto infila la mano vicino alle mie palle e il fischio sparisce. Io invece, avendo il senso del grottesco, ogni tanto mi diverto ad aprirla ed il fischio aumenta. Lei giustamente non vuole che le apra le natiche per via del fischio oltre che per tutto quell’ambaradan di schifezze. Se apro e spingo forte fischia come un canotto. Se non apro e lei tappa non fischia più, sibila soltanto.
Ma certo! Ho capito, è la sua passera. Mio Dio, è proprio la sua passera! Ha la passera che fischia che schifo! Sarà protetta dalla Lipu.
E’ troppo, devo finire. Mi devo concentrare. Sogno un duo lesbo tra la Buttiglione e Lucia Annunziata. Sto per venire, lo sfilo e….
Dulcis in fundo quinto ed ultimo shock. Il preservativo è color testa di moro. Ci mancava anche questo, cazzo. Certo, può succedere, ma non mi sono fatto mancare proprio nulla.
La stanza si riempie di un fetore mica male.
Ormai assuefatto le deposito ugualmente tutto il carico sui capezzoli North Sails.
Le 120 giornate di Sodoma mi fanno un baffo.
E’ stata una delle peggiori esperienze, inutile sottolinearlo. Ed è durata appena una dozzina di minuti o poco più.
Lavaggi, vestizione e chiacchiere. Sento delle voci provenire da un’altra stanza, un uomo ed una donna. C’è una sua amica che parla con un tipo e vuole presentarmela a tutti i costi. Arriva Natasha. E’ carina, simpatica, un po’ passata ma non è malaccio, sicuramente meglio di Chanel. Dice di essere appena arrivata e di non aver ancora messo l’annuncio. Mi lascia il suo numero e si accerta che lo scriva correttamente sbirciando sul display del telefonino. Faccio per salvarlo e…. numero già in rubrica.
Che figura di merda.