Chanel - Francavilla al Mare (CH) - Altro

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CARATTERISTICHE GENERALI

NOME INSERZIONISTA: Chanel.
RIFERIMENTO INTERNET: Punto Incontri – Chanel – Francavilla al Mare (CH).
CITTA DELL'INCONTRO: Francavilla al Mare (CH).
NAZIONALITA': venezuelana.
ETA': 21 dichiarati; bah, è verosimile (forse qualcuno in più...).
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Sì.
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): Bj + Straight sex.
SERVIZI USUFRUITI: Bj + Straight sex.
COMPENSO RICHIESTO: 60 €.
COMPENSO CONCORDATO: 60 €.
DURATA DELL'INCONTRO: 20-25 minuti.
DESCRIZIONE FISICA: altezza credo di ricordare poco oltre i 175 cm; viso etnicamente connotato, comunque piuttosto dolce e piacevole; tatuaggi vistosi, uno su un polpaccio e uno su un fianco (si intravedono in foto); cosce e sedere tipicamente sudamericani che unitamente all'altezza fanno un certo bell'effetto; un po' di pancetta; seno una 2ª-3ª.
ATTITUDINE: molto buona, calorosa e anche un tantino porcellina.
REPERIBILITA': ottima, 2/2.
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: cancelletto con accesso stretto più serie di gradini per raggiungere il primo piano rialzato. Accesso dall'esterno del condominio.
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 32458302xx

LA MIA RECENSIONE:

Premessa.
Con il numero dell'annuncio che ho trovato io, qui in PunterForum è archiviata una segnalazione anti-fake: [FAKE] Sheila completissima - Francavilla al Mare (CH) - Escortdimension; ammesso che le ultime due cifre, in quanto criptate, coincidano.

Ebbene, era una notte buia e... ventosa in quel di Francavilla, ero "fisiologicamente" scarico ma psicologicamente molto eccitato perché finalmente stavo per incontrare Gisella (alias Camilla, Isabelle, Taty, Yuli, Yuliana, ecc.), la sudamericana alta e tettona che da diverso tempo si pubblicizza su vari siti con foto amatoriali molteplici ma tutte ritraenti la stessa donnona giunonica che come tale rievoca in me certe fantasie adolescenziali alquanto arrapanti che — mettendo da parte per una volta la mia passione per le veline dell'est — mi sarebbe piaciuto concretizzare in qualche maniera. L'avevo chiamata alle otto e mezza di sera e lei languidamente mi aveva risposto di andarla a trovare alle undici perché in quel momento era a cena fuori. Puntuale mi introduco nella via di una raccolta di poesie del Vate d'Annunzio, ma la signorina con mio sommo trasalimento dà forfait, non degnandomi di risposta ai molteplici tentativi di contatto telefonico che a un certo punto si erano fatti anche un po' insistenti (siamo bravi tutti a capire che così è controproducente... quando siamo comodamente seduti al computer a recensire!). Da precedenti colloqui sapevo che in realtà proprio a quell'ora l'ufficio chiude, quindi amareggiato rinuncio. La sola riserva già di mia conoscenza degna di sostituire la copiosa latteria che mi aveva appena bidonato (e cioè la mia velina dell'est preferita) si trova a Porto d'Ascoli e comunque guarda caso quella sera non esercita (telefono spento). Allora che fare? Rimandare? No, bisogna fottere, e anche alla svelta.

Prendo il cellulare e mi connetto con il sito web di Punto Incontri, deciso a beccare la prima girl interessante a Francavilla che mi fosse capitata sott'occhio; tutto questo senza neanche risalire in auto, infischiandomene di eventuali sgami, immerso nelle tenebre della notte tra i palazzi della via semideserta. Al primo colpo d'occhio trovo l'annuncio di Chanel, le foto sembrano autentiche, le fattezze sembrano buone; la chiamo, risponde: «Ciao, mi corazón!» La via è la stessa della bidonatrice, perfino il civico è vicinissimo! È fatta. Mi ha appena detto che riceve fino all'una, ma io sono già lì perciò la richiamo subito e salgo. Accoglienza molto calorosa (e sarà così per tutta la durata dell'incontro), la ragazza è sempre sorridente e spiritosa. La padronanza dell'italiano è ancora un po' scarsina ma, quando nel social time post-coitum vorrà esprimermi un concetto, ci metteremo di buzzo buono e alla fine riuscirò a capire cosa voleva dirmi. L'appartamento è piccolo, tre o quattro locali con ingresso/soggiorno/angolo cucina. Il disordine la fa da padrone al punto da avere un effetto "disorientante", ma almeno il poco fiuto da punter in mio possesso mi dice che non dovrebbero esserci pericoli particolari. Inoltre colgo che i proprietari dell'appartamento non ne hanno cura da anni (l'umidità sta divorando le pareti).

La ragazza chiacchiera volentieri e, nel mentre, la squadro cogliendo i pregi (viso piuttosto carino, espressione e tratti dolci, combinazione culo+cosce+altezza molto buona, seno dall'aria "indigena dei Caraibi da colonizzare", non so se mi spiego...) e difetti (tatuaggi decisamente troppo estesi ed esteticamente mediocri, un po' di pancetta, le porte del sacro antro che poi scoprirò essere decisamente troppo aperte per i miei gusti...). Il rapporto estetico pregi/difetti è comunque abbastanza convincente per la consumazione. Il tutto avviene rapidamente perché appena capisco che la ragazza sortisce su di me un effetto complessivamente arrapante i tempi di "contrattazione" subiscono da parte mia una notevole "contrazione" durante la quale faccio intendere chiaramente la mia fregola iniziando a strusciarla e palparla avidamente. Lei lascia fare allegramente, chiedendo nel contempo l'elargizione della tariffa concordata. La pago anticipatamente, mi lascia solo per uno o due minuti durante i quali quasi ho un ripensamento, ma questo perché — come riportato sopra — nei giorni precedenti e nella prima serata c'erano stati a casa mia consistenti lavori di falegnameria, ma appena la ragazza rientra (in biancheria intima, come all'accoglienza) la sua vista risveglia l'attenzione ed io riprendo lo strusciamento da dove lo avevo lasciato per tosto avanzare. Da qui in poi ogni trenta secondi lei mi chiederà, sempre sorridente: «¿Te gusta?» E io, ogni volta (e sinceramente): «Mucho!»

Appena denudata lei si appoggia tergalmente su un mobiletto a ridosso della parete e prende in mano... la situazione, con complimenti all'attrezzo tipici del copione sudamericano ma che nella mezza ebrezza da eccitazione in cui mi trovavo ho accolto (con modestia); al che mosso dalla pura ispirazione le accarezzo la testa e/o le spalle e muovo il bacino in modo da... farmi la sua mano. Quindi si siede sul letto, all'altezza della testa dello stesso, di fronte al mobiletto di cui sopra, per iniziare il suo "trabajo de boca". Sul lato della testa del letto, poggia alla parete uno specchio da prova abiti, lei si discosta i capelli per mettersi in favore del riflesso. In questo modo mi lancia delle occhiate sia di persona che dallo specchio e io ho modo di godere meglio della sua tecnica orale dal punto di "vista"... "visivo". Ebbene la tecnica mi pare quasi ottima, niente cherubini ma colpi di lingua, affondi, leccate laterali, in generale un trattamento in stile "mazza per l'intrattenimento orale di lei" che invece intrattiene anche lui (il preservativo poi ricordo era piuttosto sottile).

Una volta finito il trabajo intercetto il suo sguardo nel nanosecondo in cui lei mi osserva per capire cosa io voglia fare. Essendo lei seduta sul letto e io in piedi di fronte a lei e vedendola che accenna una apertura delle gambe, intuisco che dovrebbe esserci a disposizione il daty tuttavia, data la fattezza non di mio gusto come già riportato in scheda, declino senz'altro e quindi si vada di pecorina! La bella schiena lunga e gli sferici glutei venezuelani mi eccitano facendomi gemere come il pivellino che sono. Una volta poi che la ragazza si volta spesso e volentieri a guardarmi e a incitarmi (per giunta senza mostrare particolare fretta) la decisione è presto fatta: una sola posizione. A dispetto degli indizi, la patatina ha un contatto sensibile, bene. Vario i ritmi (specie per rallentare, è lì che io provo il massimo del gusto), quindi dopo un po' si capitola. Mentre mi tolgo il preservativo lei indicandolo mi fa: «Tuo bambino!» Io mostro di ridere di gusto ma dentro di me penso: «Furbacchiona, che ne vorresti un altro?» Come accennato sopra, segue una breve chiacchierata in cui le confido qualcosa di mio e lei, dopo una paziente traduzione, mi dà una consolazione gentile e gradita; la caramellina regalata all'uscita dalla visita al medico. Riaccompagnandomi alla porta, scorgo nel caos del locale d'ingresso un divano con una coperta che copre un essere umano nel probabile intento di nascondersi a me (non a caso prima che uscissimo dallo scannatoio la ragazza aveva preliminarmente buttato lo sguardo all'esterno per accertarsi del via libera). Le chiedo chi fosse, ma purtroppo non capisco l'itagnolo stretto di Chanel per cui la saluto sulla porta aperta sbaciucchiandola un po' sulle guance e mi defilo per archiviare questa esperienza fra quelle più istintive e impreviste.
 

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