Il freddo esterno quasi mi scalda, rispetto al gelo che ho dentro. Sono giorni di confusione totale. Non so cosa mi sia accaduto. Ma soffro, perché ho davanti una montagna che anche se scalata, successivamente non avrà sbocchi. Non avrà strade. Forse ho preso coscienza di questo. Ed è questa la paura che mi attanaglia. Arrivato a fine giornata la stanchezza mentale prende talmente il sopravvento che mi addormento come un sasso. Inutile dire che questo mio sfogo può essere solo anonimo. Sono avviluppato in un gorgo che mi fa percepire l’assenza di domani, che tutto debba essere fatto oggi. L’ho vista l’ultima volta ad inizio settimana siamo stati un’ora insieme, ma non è successo nulla, avevo solo voglia di vederla, non mi è riuscito altro. Abbiamo parlato. Anzi ho parlato. Ho pianto. Mi sento solo, ma ho tanto da dare alla mia famiglia. Lei mi ascolta. Mi racconta qualcosa del suo vissuto. Ma oltre ciò non si può andare. Mi sembra di rivivere la mia prima vera cotta. Ma cazzo adesso no. Ho sempre evitato le amanti proprio per evitare bugie, sotterfugi e disonestà totale. Per anni ho optato sempre per le pay, come esercizio fisico alla noia o alla dieta imposte dalla vita coniugale.
Adesso mi sento male per una pay, non che non si possa star male per una pay. Anzi mi ritenevo fortunato ad non esserci mai del tutto incappato dentro. Ma non sapevo facesse cosi male. Perché lei lavora al confine con l’amore. Lavora in una zona grigia, che non il suo lavoro non farà mai diventare bianca. E qualche volta, anzi molte volte può diventare nera.
Spero finisca al più presto. Ho la consapevolezza che non sarà facile uscirne. O forse bastera analizzare la faccenda dentro di me ancora più a fondo.
Ho forse una sola certezza difficilmente potrò tornare da lei. E me ne dispiace.
Adesso mi sento male per una pay, non che non si possa star male per una pay. Anzi mi ritenevo fortunato ad non esserci mai del tutto incappato dentro. Ma non sapevo facesse cosi male. Perché lei lavora al confine con l’amore. Lavora in una zona grigia, che non il suo lavoro non farà mai diventare bianca. E qualche volta, anzi molte volte può diventare nera.
Spero finisca al più presto. Ho la consapevolezza che non sarà facile uscirne. O forse bastera analizzare la faccenda dentro di me ancora più a fondo.
Ho forse una sola certezza difficilmente potrò tornare da lei. E me ne dispiace.