e' cosi',
ma quel che e' peggio:
se invece tu hai partecipato a una violenza di gruppo e quando sei davanti al GIP ti penti (o meglio: il tuo avvocato ti dice "devi dire che ti dispiace, che chiedi perdono, che sei pentito di quel che hai fatto) tack, scattano i domiciliari, povero bimbo, a tutti capita di sbagliare.
Va mo' a chiederlo alla ragazza, al suo moroso, ai fratelli, ai genitori e parenti tutti, che gli farebbero al pentito.
Guarda, io non sono un violento, ho vissuto la mia giovinezza negli anni '70, ho assaporato i miti di quegli anni, per me uguaglianza, fratellanza, pace, amore e liberta' sono parole con significato, io ho sognato una societa' multirazziale dove tutti sono integrati (cioe' facenti parte attiva della societa', non emarginati, o ai limiti della legalita')
Poi col tempo ho cambiato un po' le mie idee (sono cresciuto, maturato, rincoglionito'? vai a capire)
Bene, io mi sono convinto che siamo stati troppo tolleranti, e' giusto accettare il diverso nella misura in cui lui accetta noi.
E per quanto riguarda la giustizia io depenalizzerei un sacco di cose, ma non e' questo il punto.
Il punto e' la certezza della pena, in italia c'e' sempre la possibilita' di farla franca qualsiasia cosa tu abbia commesso.
Questo e' un errore. Non centra la politica. Deve essere un credo di tutti. Poche regole, chiare e certe.
In italia: troppe leggi, troppe regole,
poche idee ben confuse!!!,
bitartisan,
e' questo che accomuna tutta la classe politica italiana.