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CARATTERISTICHE GENERALI
NOME INSERZIONISTA: Denisa
RIFERIMENTO INTERNET: http://roma.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/denisa-yie7120768307
CITTA DELL'INCONTRO: Monte Migliore, frazione di Roma
NAZIONALITA': rumena
ETA': 25
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: foto vere al 100%
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bbj, rai1
SERVIZI USUFRUITI: bbj, rai1, CIM
COMPENSO RICHIESTO: 50
COMPENSO CONCORDATO: 50
DURATA DELL'INCONTRO: 30'
DESCRIZIONE FISICA: ragazza di bassa statura dal fisico molto snello, sedere minuto e seno piccolissimo e compatto
ATTITUDINE:
REPERIBILITA': semplice
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: sì
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 38989089xx
LA MIA RECENSIONE:
– Che faccio, ce vado?
– No, nun c'annà!
– Me sa che ce vado
– Lassa perde, damme retta
– A te nun te piace?
– Veramente me fa cagà
– Allora chiamamola Prugnolax
– Ma che n'a veedi ch'è 'n'a stradale?
– Dichi?
– Dico che ssì?
– E da 'ndo 'o vedi?
– Da'a faccia
– Te dico quello che vedo da'a faccia tua?
– Daje che c'ha l'abbronzatura da'a canotta a stampo
– Po' esse che je piace de passeggià sotto ar sole
– Appunto. Su 'a Laurentina sai che passeggiate
Monte Migliore, comprensorio residenziale e sportivo a mezzi fra Roma e Pomezia.
Mi ci ha portato la voglia di incontrare Denisa. Voglia non certo insopprimibile, ma dove beltà difetta qualcosa deve per forza compensare... penso io.
Subito, la prima bella sorpresa: un nasone... non sulla faccia di Denise ma proprio lì, per strada, tra le villette a schiera... come a Roma, paro paro... e neanche di quei nasoni offesi e imbrigliati da un rubinetto a spinta che quando ci bevi l'acqua è calda e sa di ferro e di stantio... ma di quelli che gettano acqua fresca di continuo e che chiudendoli col dito si beve dallo zampillo.
Quanto mi piacciono i nasoni. Quando ne trovo uno, ci bevo anche se non c'ho per niente sete.
Quanto mi piacciono le mignotte. Ci vado anche se ho già trombato gratis dieci minuti prima.
Denisa mi apre il cancelletto della casa che condivide con una collega impegnata a skyppare in rumeno e con un paio di minuscoli gattini impegnati a prendere confidenza col mondo che è loro tutto nuovo.
Si preme un occhio col palmo della mano perché qualcuno l'ha svegliata da poco. Calzoncino sbiadito, canotta sbiadita, viso sbiadito e infradito da spiaggia... non è che sia proprio in tiro.
Parla (poco per mia fortuna) con la zeppola in bocca e quello che dice tenta di dirlo in spagnolo. Conosce per nulla lo spagnolo ma meno ancora l'italiano sicché per la maggior parte si comunica a gesti.
Mi fa strada verso un seminterrato quasi del tutto interrato in cui c'è posto per un letto, due sedie in funzione di comodini e un mobile ex-portaTV (lo testimoniano, oltre il design anni '80, la sfilata di cavi d'antenna penzoloni che non s'attaccano a nulla) ed oggi porta preservativi.
Mi lascia per andare al bagno chiudendosi la porta dietro... non so se sia più un bene (che si serva del bagno) o più un male (che mi abbandoni a me stesso). L'unica cosa che mi rincuora è sentire la voce della collega che ancora rumeneggia via etere... quindi nessuna combutta ai miei danni.
Sarà paranoia, saranno maniacismi, saranno complessioni, ma mi sento estremamente indifeso in questa stanzucola sotterranea lontanissima dal cicaleccio – molesto ma talvolta confortante – della città.
Denisa torna come se ne è andata e si spoglia. Il viso è quel che è: marchiato da profonde rughe d'espressione sulla fronte e fra il naso e la bocca, cotto dal sole, piacente solo relativamente.
Il corpicino, invece, esercita su di me un certo appeal: sedere palmare e maneggevole, bei piedini, una silhouette dei fianchi che stringendosi e raddrizzandosi al costato mi ispira moltissimo.
È ancora in intimo quando già spilucca l'angolino del preservativo. Non capendoci a parole, cerco di farle intendere la mia volontà di farmi sbocchinare senza di esso mimando con la mano e con le labbra aperte ad "O" il gesto della fellatio... che scambia per la richiesta di bere qualcosa.
La fermo prima che corra in cucina a prendere qualche beveraggio e mi spiego con maggiore audacia. Afferra il senso e acconsente a condizione – mi fa capire – che la avverta qualche secondo prima di sbrodolarle in bocca affinché possa prepararsi a contenere il fiotto. Da parte mia, capisco di aver ottenuto pure il CIM.
Il lettone in cui mi ritrovo a scopare è un finto lettone: due materassi singoli avvicinati uno all'altro ma uno è talmente fallato, infossato, pesto che mi viene fatto capire di evitarlo pena infortunio. Sistematici nello spazio restante, glielo metto in bocca.
Qualche assaggio di palle, la mancanza di intermittenze brevi manu ed il protrarsi dello sboccheggiare a piacere mio fanno sì che l'orale mi piaccia molto senza – tuttavia – essere l'eccellenza di chissà quale maestria o bravura. Intanto, me la carezzo dalla punta dei piedi alla cervice che, con l'occasione, spingo ripetutamente verso il basso.
Infilato il preservativo, seguo pedissequamente la scansione di posizioni che sono solito provare quando, trovandomi in situazioni similari, manca un quid emozionale/affettivo: smorzacandela, montata a quattro zampe e schiacciamento della pay distesa prona.
Note di pubblico e possibile interesse:
– smorzacandela esercitato con rotazione oraria del bacino, particolare che impreziosisce il gesto tecnico. Quando Denisa rovescia il busto all'indietro mette in evidenza il particolare contorno della parte superiore del suo corpo, simile ad un trapezio rovesciato la cui parte alta è occupata da due piccoli seni con due capezzoli altrettanto piccoli che mi diverto a stringere e pizzicare;
– unione alla maniera dei quadrupedi che non trovo del tutto soddisfacente per via della tendenza di Denisa a tenere la schiena inarcata, non molto per la verità e quasi impercettibilmente ma quel tanto che basta a privarmi della vista del suo secondo orifizio e a costringermi ad un movimento non perfettamente orizzontale;
– rapporto prono con attitudine remissiva, com'è quasi naturale che sia (e sarà forse per questo che prediligo terminare in questo modo).
Avendo sollecitato il glande a sufficienza, avendo accumulato anche un po' di acido lattico nelle reni, mi sfilo platealmente il condom gettandolo a terra. Forse (o certamente) avrò inteso male la postura di Denisa, ma mentre denudo il banano questa si gira sulla schiena e allarga le gambe come ad invitarmi alla missionaria... ripeto: spero di aver frainteso...
fatto sta che la faccio succhiare da distesa ponendomi a cavallo del suo petto ed aiutandone i movimenti della testa a forza di braccia; scesa dal letto, la faccio ancora succhiare in ginocchio standomene all'impiedi; mi sdraio e la faccio succhiare appecorata fino a riversarle in bocca metà del mio corredo genetico.
Raggiunta la pressione massimo, Denisa sbratta tutto quanto su di me inondando il mio degno compare con un colata bianca e lattiginosa che mi invischia ogni singolo pelo pubico e che faticherò non poco a toglier via a forza di salviettine profumate.
Può darsi che Denisa sia una OTR (molti segnali me lo lasciano credere) o può darsi che non lo sia.
Detto questo, a parte qualche iniziale timore non mi sono trovato affatto male e non escludo, di qui in futuro, una ulteriore visita per un'inculata (sempreché disponibile e ad un rate contenuto) o un doppio bbj assieme all'amica (sempreché quest'ultima acconsenta e – non avendola veduta – non si riveli inguardabile).
Saluti
NOME INSERZIONISTA: Denisa
RIFERIMENTO INTERNET: http://roma.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/denisa-yie7120768307
CITTA DELL'INCONTRO: Monte Migliore, frazione di Roma
NAZIONALITA': rumena
ETA': 25
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: foto vere al 100%
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bbj, rai1
SERVIZI USUFRUITI: bbj, rai1, CIM
COMPENSO RICHIESTO: 50
COMPENSO CONCORDATO: 50
DURATA DELL'INCONTRO: 30'
DESCRIZIONE FISICA: ragazza di bassa statura dal fisico molto snello, sedere minuto e seno piccolissimo e compatto
ATTITUDINE:
REPERIBILITA': semplice
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: sì
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 38989089xx
LA MIA RECENSIONE:
– Che faccio, ce vado?
– No, nun c'annà!
– Me sa che ce vado
– Lassa perde, damme retta
– A te nun te piace?
– Veramente me fa cagà
– Allora chiamamola Prugnolax
– Ma che n'a veedi ch'è 'n'a stradale?
– Dichi?
– Dico che ssì?
– E da 'ndo 'o vedi?
– Da'a faccia
– Te dico quello che vedo da'a faccia tua?
– Daje che c'ha l'abbronzatura da'a canotta a stampo
– Po' esse che je piace de passeggià sotto ar sole
– Appunto. Su 'a Laurentina sai che passeggiate
Monte Migliore, comprensorio residenziale e sportivo a mezzi fra Roma e Pomezia.
Mi ci ha portato la voglia di incontrare Denisa. Voglia non certo insopprimibile, ma dove beltà difetta qualcosa deve per forza compensare... penso io.
Subito, la prima bella sorpresa: un nasone... non sulla faccia di Denise ma proprio lì, per strada, tra le villette a schiera... come a Roma, paro paro... e neanche di quei nasoni offesi e imbrigliati da un rubinetto a spinta che quando ci bevi l'acqua è calda e sa di ferro e di stantio... ma di quelli che gettano acqua fresca di continuo e che chiudendoli col dito si beve dallo zampillo.
Quanto mi piacciono i nasoni. Quando ne trovo uno, ci bevo anche se non c'ho per niente sete.
Quanto mi piacciono le mignotte. Ci vado anche se ho già trombato gratis dieci minuti prima.
Denisa mi apre il cancelletto della casa che condivide con una collega impegnata a skyppare in rumeno e con un paio di minuscoli gattini impegnati a prendere confidenza col mondo che è loro tutto nuovo.
Si preme un occhio col palmo della mano perché qualcuno l'ha svegliata da poco. Calzoncino sbiadito, canotta sbiadita, viso sbiadito e infradito da spiaggia... non è che sia proprio in tiro.
Parla (poco per mia fortuna) con la zeppola in bocca e quello che dice tenta di dirlo in spagnolo. Conosce per nulla lo spagnolo ma meno ancora l'italiano sicché per la maggior parte si comunica a gesti.
Mi fa strada verso un seminterrato quasi del tutto interrato in cui c'è posto per un letto, due sedie in funzione di comodini e un mobile ex-portaTV (lo testimoniano, oltre il design anni '80, la sfilata di cavi d'antenna penzoloni che non s'attaccano a nulla) ed oggi porta preservativi.
Mi lascia per andare al bagno chiudendosi la porta dietro... non so se sia più un bene (che si serva del bagno) o più un male (che mi abbandoni a me stesso). L'unica cosa che mi rincuora è sentire la voce della collega che ancora rumeneggia via etere... quindi nessuna combutta ai miei danni.
Sarà paranoia, saranno maniacismi, saranno complessioni, ma mi sento estremamente indifeso in questa stanzucola sotterranea lontanissima dal cicaleccio – molesto ma talvolta confortante – della città.
Denisa torna come se ne è andata e si spoglia. Il viso è quel che è: marchiato da profonde rughe d'espressione sulla fronte e fra il naso e la bocca, cotto dal sole, piacente solo relativamente.
Il corpicino, invece, esercita su di me un certo appeal: sedere palmare e maneggevole, bei piedini, una silhouette dei fianchi che stringendosi e raddrizzandosi al costato mi ispira moltissimo.
È ancora in intimo quando già spilucca l'angolino del preservativo. Non capendoci a parole, cerco di farle intendere la mia volontà di farmi sbocchinare senza di esso mimando con la mano e con le labbra aperte ad "O" il gesto della fellatio... che scambia per la richiesta di bere qualcosa.
La fermo prima che corra in cucina a prendere qualche beveraggio e mi spiego con maggiore audacia. Afferra il senso e acconsente a condizione – mi fa capire – che la avverta qualche secondo prima di sbrodolarle in bocca affinché possa prepararsi a contenere il fiotto. Da parte mia, capisco di aver ottenuto pure il CIM.
Il lettone in cui mi ritrovo a scopare è un finto lettone: due materassi singoli avvicinati uno all'altro ma uno è talmente fallato, infossato, pesto che mi viene fatto capire di evitarlo pena infortunio. Sistematici nello spazio restante, glielo metto in bocca.
Qualche assaggio di palle, la mancanza di intermittenze brevi manu ed il protrarsi dello sboccheggiare a piacere mio fanno sì che l'orale mi piaccia molto senza – tuttavia – essere l'eccellenza di chissà quale maestria o bravura. Intanto, me la carezzo dalla punta dei piedi alla cervice che, con l'occasione, spingo ripetutamente verso il basso.
Infilato il preservativo, seguo pedissequamente la scansione di posizioni che sono solito provare quando, trovandomi in situazioni similari, manca un quid emozionale/affettivo: smorzacandela, montata a quattro zampe e schiacciamento della pay distesa prona.
Note di pubblico e possibile interesse:
– smorzacandela esercitato con rotazione oraria del bacino, particolare che impreziosisce il gesto tecnico. Quando Denisa rovescia il busto all'indietro mette in evidenza il particolare contorno della parte superiore del suo corpo, simile ad un trapezio rovesciato la cui parte alta è occupata da due piccoli seni con due capezzoli altrettanto piccoli che mi diverto a stringere e pizzicare;
– unione alla maniera dei quadrupedi che non trovo del tutto soddisfacente per via della tendenza di Denisa a tenere la schiena inarcata, non molto per la verità e quasi impercettibilmente ma quel tanto che basta a privarmi della vista del suo secondo orifizio e a costringermi ad un movimento non perfettamente orizzontale;
– rapporto prono con attitudine remissiva, com'è quasi naturale che sia (e sarà forse per questo che prediligo terminare in questo modo).
Avendo sollecitato il glande a sufficienza, avendo accumulato anche un po' di acido lattico nelle reni, mi sfilo platealmente il condom gettandolo a terra. Forse (o certamente) avrò inteso male la postura di Denisa, ma mentre denudo il banano questa si gira sulla schiena e allarga le gambe come ad invitarmi alla missionaria... ripeto: spero di aver frainteso...
fatto sta che la faccio succhiare da distesa ponendomi a cavallo del suo petto ed aiutandone i movimenti della testa a forza di braccia; scesa dal letto, la faccio ancora succhiare in ginocchio standomene all'impiedi; mi sdraio e la faccio succhiare appecorata fino a riversarle in bocca metà del mio corredo genetico.
Raggiunta la pressione massimo, Denisa sbratta tutto quanto su di me inondando il mio degno compare con un colata bianca e lattiginosa che mi invischia ogni singolo pelo pubico e che faticherò non poco a toglier via a forza di salviettine profumate.
Può darsi che Denisa sia una OTR (molti segnali me lo lasciano credere) o può darsi che non lo sia.
Detto questo, a parte qualche iniziale timore non mi sono trovato affatto male e non escludo, di qui in futuro, una ulteriore visita per un'inculata (sempreché disponibile e ad un rate contenuto) o un doppio bbj assieme all'amica (sempreché quest'ultima acconsenta e – non avendola veduta – non si riveli inguardabile).
Saluti
Allegati
Ultima modifica di un moderatore:
. Queste in sei mesi a forza de prende pennelli te sfoggiano un italiano invidiabile.