Numero di telefono: 3455065741
Link (collegamento) alla pagina dell'annuncio:
Emily 🇻🇪
L'incontro è avvenuto Nell'ultimo mese
Località e provincia dove è avvenuto l'incontro: Roma
Conformità foto pubblicate nell'annuncio: 100% - Foto realistiche
Nome della girl/escort: Emily (Emy)
Nazionalità: Cuba
Età: 35
Altezza: 165
Descrizione fisica: Normotipo
Reperibilità: Facile con telefono
Compenso concordato: 90
Durata dell'incontro: fino a 30 minuti
Attitudine: Girl Friend Experience (GFE, come una fidanzata)
Fumatrice Non saprei
Servizi usufruiti: FK (french kiss, bacio alla francese con lingua), BBJ (rapporto orale scoperto), Straight Sex (rapporto sessuale in diverse posizioni)
Privacy: Sufficiente, presenza di condomini e/o telecamere di sorveglianza
Facilità di parcheggio: Difficile, zona molto trafficata
Luogo dell'incontro: igiene, pulizia, ordine Pulito e ordinato
Presenza di barriere architettoniche: Si
La mia recensione:
In viaggio nell'Urbe per affari, chiudo in bellezza un anno fortunato in fatto di zoccole. Mi sono capitati (è vero) un paio di ragazze da evitare (di cui vi ho informati nei dettagli), per il resto solo benedizioni. Devo provare a fare una classifica.
Mi ritaglio a fatica un pomeriggio con alcune ore di libertà. Devo dire che, a causa probabilmente del particolare periodo dell'anno, molte di loro che mi sarei inchiappettato con tutto il cuore e l'anima, non riesco a trovarle. Le zoccole che tanto spazio hanno nella mitologia poetica, sono in realtà esseri come tutti noi, con affetti, relazioni umane vere, famiglie e voglia di stare con i propri cari nelle festività. La cosa che le rende diverse sono lo stigma e il disprezzo sociale che sinceramente - visti i favori che elargiscono - decisamente non meritano, almeno le zoccole oneste (che non sono poche). Spreco un poco del mio tempo a cercare di contattare un mio sogno antico, Ginevra, che però mi sfugge sempre. Ci provo anche questa volta, ma non resto in attesa della sua risposta, piuttosto mi cerco un'alternativa.
Lancio 5 o 6 messaggi un direzione di una shortlist accuratamente selezionata (la tecnica funziona sempre ed è molto utile in condizioni di carestia). Ne ottengo quattro risposte. Due le scarto per esosità, una per lontananza. Mi rimane Solo lei: Emily, di una categoria poco definibile. Non è una giovanissima, non è nemmeno una milf. Le immagini parlano di una donna esuberante, prosperosa, non certo una che si lascia dominare, piuttosto una che prende l'iniziativa e dirige il gioco. Anche le poche recensioni raccontano qualcosa del genere. Ha il vantaggio, per di più, di non essere lontana dal luogo dove io soggiorno. Così vado a comprare qualche fiore e mi incamminino al suo indirizzo, un vicolo nelle prossimità di piazza Vittorio. Ricordo che in questo luogo prosperava il meretricio più di trent'anni fa. Poi la strada venne in qualche modo "sterilizzata". Oggi sembra tornare alla sua storica consuetudine. Le segnalo quando sono in prossimità, e lei mi invia il codice per bussare sua porta. È ancora giorno ma la strada è deserta. Busso e la porta si apre su un antro oscuro.
Lei si mostra subito dietro la porta. Una venere di carnagione scura, non alta, ma che a Fellini sarebbe piaciuta da morire. Una femmina-femmina, procace, generosa e, soprattutto, sorridente, di un sorriso non affettato né di circostanza. Direi piuttosto di un sorriso accogliente. Bella sicuramente, ma non di bellezza fuori dal comune. Vestiva un body a rete succinto nero, da cui le sue forme parevano voler evadere. Quel corpo ti diceva "sarò il tuo abbraccio, sarò la tua culla, sarò il tuo antro caldo e protettivo, ti darò il paradiso". Il volto era piuttosto africano, ma i capelli facevano pensare a certe figure uscite da un racconto di George Amado o di Gabriel Garcia Marquez. Lei è il Sud-America delle favole, creola dalla dolce aureola. Mi si avvicina e sento subito, oltre a un buon profumo, il calore e l'energia positiva della sua persona. Cominciamo a chiacchierare e avverto subito un feeling profondo. È felice dei fiori (chi va da una donna senza un fiore è un cane). Mi dice che ora deve trattarmi assolutamente bene. Poi mi chiede "cosa vuoi fare?". A questa domanda io rispondo sempre "stare bene per mezz'ora insieme a te". So benissimo che la tariffa di mezz'ora è di cento piastre. Ma lei, nemmeno mi chiede i soldi, mi abbraccia, mi stringe contro quel seno dolce e morbido più di qualsiasi materasso e mi molla un bacio alla francese come un'amante decisa a farti impazzire di piacere. Poi mi guarda negli occhi e mi chiede se voglio fare una cosina a tre con la sua amica. Le rispondo che lei mi basta... e mi avanza pure! Parla un'italiano quasi indistinguibile da una madrelingua e cominciamo subito ad accarezzarci reciprocamente. Le mie mani si riempiono di lei. È un piacere farle scorrere su quei seni su cui le mie labbra si avventano subito, sui suoi fianchi ed il suo culo. Non digitalizzo tuttavia, per non affrettare i tempi. È lei che prima mi fa sedere sul letto, mi invita a spogliarmi e poi mi dice "me lo fai salutare?". "Certo! Vediamo come ti accoglie!". Mi bassa gli slip e comincia a darmi dei baci leggeri sul birillo che dopo poco raggiunge una consistenza di cui non lo avrei mai ritenuto capace. Quindi procede con un BBJ divino. Se lo lavora da artista, glielo dico e ride compiaciuta. Rimango molto tempo nella sua bocca perché sento che ne vale la pena. Ogni tanto la fermo per baciarla sulle labbra e farmi trafiggere dal suo sguardo. Quando sento voglia di entrare nel suo ventre le chiedo una missionaria. Si adagia e io mi accomodo tra le sue cosce lisce e morbide. Strano che una donna che afferma di aver partorito abbia una vagina così stretta, ma tant'è. Me la prendo comoda adagiandomi prima sul suo corpo morbido, poi puntando i pugni sul materasso per liberare il mio corpo e muovermi più agevolmente. Sento singhiozzi di piacere, cose che non si possono fingere e non mi dá fastidio che ci stia prendendo gusto. Mi adopero per aumentare il suo piacere e faccio anche un grande favore a me stesso. Le chiedo un Cowgirl che lei esegue in due modi: prima poggiando le ginocchia, sul letto, poi accovacciandosi sui piedi. Quando ne ho abbastanza le domando una pecorina, ma dopo pochi secondi capisco che se non smetto, è la fine della festa. Ritorniamo a Cowgirl e qui vado avanti fino a liberarmi con grido di piacere.Mi dice: "era tempo che non vedevo una persona a godere così. Hai goduto come in un film" (porno, si intende). Sinceramente non so se sia arrivata anche lei. Non l'ho percepito. Mi ripete, però, molto volte che difficilmente era stata cosi bene con un cliente. Rimaniamo a lungo sul letto abbracciati a parlare. Alla fine mi alzo e mi rivesto. Lei dimentica di chiedermi i soldi. "Hai fatto un errore - le dico scherzando - vediamo se indovini quale!". Lei pensa per qualche secondo e poi mi dice: "sì non ti ho chiesto i soldi". Glieli porgo la bacio l'ultima volta e la saluto. "Promettimi di ritornare" mi dice. Io sorrido e le dico solo che non abito a Roma. Secondo voi dovrei ritornarci o queste sono cose che non si ripetono la seconda volta?
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Emily 🇻🇪
L'incontro è avvenuto Nell'ultimo mese
Località e provincia dove è avvenuto l'incontro: Roma
Conformità foto pubblicate nell'annuncio: 100% - Foto realistiche
Nome della girl/escort: Emily (Emy)
Nazionalità: Cuba
Età: 35
Altezza: 165
Descrizione fisica: Normotipo
Reperibilità: Facile con telefono
Compenso concordato: 90
Durata dell'incontro: fino a 30 minuti
Attitudine: Girl Friend Experience (GFE, come una fidanzata)
Fumatrice Non saprei
Servizi usufruiti: FK (french kiss, bacio alla francese con lingua), BBJ (rapporto orale scoperto), Straight Sex (rapporto sessuale in diverse posizioni)
Privacy: Sufficiente, presenza di condomini e/o telecamere di sorveglianza
Facilità di parcheggio: Difficile, zona molto trafficata
Luogo dell'incontro: igiene, pulizia, ordine Pulito e ordinato
Presenza di barriere architettoniche: Si
La mia recensione:
In viaggio nell'Urbe per affari, chiudo in bellezza un anno fortunato in fatto di zoccole. Mi sono capitati (è vero) un paio di ragazze da evitare (di cui vi ho informati nei dettagli), per il resto solo benedizioni. Devo provare a fare una classifica.
Mi ritaglio a fatica un pomeriggio con alcune ore di libertà. Devo dire che, a causa probabilmente del particolare periodo dell'anno, molte di loro che mi sarei inchiappettato con tutto il cuore e l'anima, non riesco a trovarle. Le zoccole che tanto spazio hanno nella mitologia poetica, sono in realtà esseri come tutti noi, con affetti, relazioni umane vere, famiglie e voglia di stare con i propri cari nelle festività. La cosa che le rende diverse sono lo stigma e il disprezzo sociale che sinceramente - visti i favori che elargiscono - decisamente non meritano, almeno le zoccole oneste (che non sono poche). Spreco un poco del mio tempo a cercare di contattare un mio sogno antico, Ginevra, che però mi sfugge sempre. Ci provo anche questa volta, ma non resto in attesa della sua risposta, piuttosto mi cerco un'alternativa.
Lancio 5 o 6 messaggi un direzione di una shortlist accuratamente selezionata (la tecnica funziona sempre ed è molto utile in condizioni di carestia). Ne ottengo quattro risposte. Due le scarto per esosità, una per lontananza. Mi rimane Solo lei: Emily, di una categoria poco definibile. Non è una giovanissima, non è nemmeno una milf. Le immagini parlano di una donna esuberante, prosperosa, non certo una che si lascia dominare, piuttosto una che prende l'iniziativa e dirige il gioco. Anche le poche recensioni raccontano qualcosa del genere. Ha il vantaggio, per di più, di non essere lontana dal luogo dove io soggiorno. Così vado a comprare qualche fiore e mi incamminino al suo indirizzo, un vicolo nelle prossimità di piazza Vittorio. Ricordo che in questo luogo prosperava il meretricio più di trent'anni fa. Poi la strada venne in qualche modo "sterilizzata". Oggi sembra tornare alla sua storica consuetudine. Le segnalo quando sono in prossimità, e lei mi invia il codice per bussare sua porta. È ancora giorno ma la strada è deserta. Busso e la porta si apre su un antro oscuro.
Lei si mostra subito dietro la porta. Una venere di carnagione scura, non alta, ma che a Fellini sarebbe piaciuta da morire. Una femmina-femmina, procace, generosa e, soprattutto, sorridente, di un sorriso non affettato né di circostanza. Direi piuttosto di un sorriso accogliente. Bella sicuramente, ma non di bellezza fuori dal comune. Vestiva un body a rete succinto nero, da cui le sue forme parevano voler evadere. Quel corpo ti diceva "sarò il tuo abbraccio, sarò la tua culla, sarò il tuo antro caldo e protettivo, ti darò il paradiso". Il volto era piuttosto africano, ma i capelli facevano pensare a certe figure uscite da un racconto di George Amado o di Gabriel Garcia Marquez. Lei è il Sud-America delle favole, creola dalla dolce aureola. Mi si avvicina e sento subito, oltre a un buon profumo, il calore e l'energia positiva della sua persona. Cominciamo a chiacchierare e avverto subito un feeling profondo. È felice dei fiori (chi va da una donna senza un fiore è un cane). Mi dice che ora deve trattarmi assolutamente bene. Poi mi chiede "cosa vuoi fare?". A questa domanda io rispondo sempre "stare bene per mezz'ora insieme a te". So benissimo che la tariffa di mezz'ora è di cento piastre. Ma lei, nemmeno mi chiede i soldi, mi abbraccia, mi stringe contro quel seno dolce e morbido più di qualsiasi materasso e mi molla un bacio alla francese come un'amante decisa a farti impazzire di piacere. Poi mi guarda negli occhi e mi chiede se voglio fare una cosina a tre con la sua amica. Le rispondo che lei mi basta... e mi avanza pure! Parla un'italiano quasi indistinguibile da una madrelingua e cominciamo subito ad accarezzarci reciprocamente. Le mie mani si riempiono di lei. È un piacere farle scorrere su quei seni su cui le mie labbra si avventano subito, sui suoi fianchi ed il suo culo. Non digitalizzo tuttavia, per non affrettare i tempi. È lei che prima mi fa sedere sul letto, mi invita a spogliarmi e poi mi dice "me lo fai salutare?". "Certo! Vediamo come ti accoglie!". Mi bassa gli slip e comincia a darmi dei baci leggeri sul birillo che dopo poco raggiunge una consistenza di cui non lo avrei mai ritenuto capace. Quindi procede con un BBJ divino. Se lo lavora da artista, glielo dico e ride compiaciuta. Rimango molto tempo nella sua bocca perché sento che ne vale la pena. Ogni tanto la fermo per baciarla sulle labbra e farmi trafiggere dal suo sguardo. Quando sento voglia di entrare nel suo ventre le chiedo una missionaria. Si adagia e io mi accomodo tra le sue cosce lisce e morbide. Strano che una donna che afferma di aver partorito abbia una vagina così stretta, ma tant'è. Me la prendo comoda adagiandomi prima sul suo corpo morbido, poi puntando i pugni sul materasso per liberare il mio corpo e muovermi più agevolmente. Sento singhiozzi di piacere, cose che non si possono fingere e non mi dá fastidio che ci stia prendendo gusto. Mi adopero per aumentare il suo piacere e faccio anche un grande favore a me stesso. Le chiedo un Cowgirl che lei esegue in due modi: prima poggiando le ginocchia, sul letto, poi accovacciandosi sui piedi. Quando ne ho abbastanza le domando una pecorina, ma dopo pochi secondi capisco che se non smetto, è la fine della festa. Ritorniamo a Cowgirl e qui vado avanti fino a liberarmi con grido di piacere.Mi dice: "era tempo che non vedevo una persona a godere così. Hai goduto come in un film" (porno, si intende). Sinceramente non so se sia arrivata anche lei. Non l'ho percepito. Mi ripete, però, molto volte che difficilmente era stata cosi bene con un cliente. Rimaniamo a lungo sul letto abbracciati a parlare. Alla fine mi alzo e mi rivesto. Lei dimentica di chiedermi i soldi. "Hai fatto un errore - le dico scherzando - vediamo se indovini quale!". Lei pensa per qualche secondo e poi mi dice: "sì non ti ho chiesto i soldi". Glieli porgo la bacio l'ultima volta e la saluto. "Promettimi di ritornare" mi dice. Io sorrido e le dico solo che non abito a Roma. Secondo voi dovrei ritornarci o queste sono cose che non si ripetono la seconda volta?