Espulsioni

[Cjargnel]

Buongiorno a tutti voi, dato che in questo giorni ho un attimo più di tempo,giro qua e là per il forum a curiosare, e curiosando, ho letto ire la sezione "espulsioni ".
Noto,che per il 90%,la motivazione è "individuato account multipli "... La mia curiosità,al momento è questa, e chiedo a chi è più esperto in materia del sottoscritto...: dato che si viene scoperti ,prima o poi,che senso ha rischiare??

 

[Angry-Bird]

Tu sei andato a leggere per cui sai che esiste la pena massima per chi duplica un account, ma in tanti non lo sanno e cercano di fare i furbi.

Io stesso anni fa, in un periodo in cui a causa di alcune recensioni negative il mio account fu fatto oggetto di messaggi minatori, creai un altro profilo con l'idea di chiudere in seguito questo; ma non lo feci subito per cui venni immediatamente cazziato dagli admin che mi chiesero spiegazioni.
Fui graziato solo portando l'evidenza dei brutti messaggi ricevuti, ma comunque mi fu rimosso (giustamente) il secondo account.

Con me capirono la situazione e furono magnanimi.

Ma in tanti, troppi, lo fanno con lo scopo ben preciso di truffare i colleghi punter e/o le esercenti.
E con questi pessimi elementi, giustamente, non si deve avere pietà!

 

[Lafayette]

@Cjargne​

" individuato account multipli "
" dato che si viene scoperti ,prima o poi,che senso ha rischiare??"

Credo per alcuni prevalga l'intento di avere un "amico immaginario su internet": ossia il creare una figura che unisce un noto fenomeno psicologico dell'infanzia alle nuove opportunità offerte dal web.
In calce a filmati Youtube o Instagram ( o Facebook, o dovunque si voglia cercare) è infatti frequente trovare commenti entusiasti a supporto di commenti precedenti, oppure diretti espressamente allo stesso autore del video: commenti che spesso provengono da account con zero o quasi zero attività.
In genere salta fuori che li ha creati lo stesso autore del video: un po' per far salire la propria posizione aumentando il numero di visualizzazioni, un po' per sentirsi meno solo.
E' tuttavia preoccupante che, da fenomeno presente un tempo solo nei bambini fino ai dieci anni, si manifesti oggi negli adulti fino ai sessanta.