NAZIONALITA': si dichiara argentina (???????);
ETA': 20 anni circa;
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Foto fake;
SERVIZI USUFRUITI: nada de nada;
COMPENSO PATTUITO: da 50 in su;
COMPENSO RICHIESTO: 100, con lo sconto 90;
DURATA DELL'INCONTRO: 10 minuti circa (di stronzate);
DESCRIZIONE FISICA: dalle foto si evince una ragazza etnicamente caucasica (naso affilato, pelle chiara), in realtà è la classica mulatta sudamericana (naso largo, pelle ambrata), sul m. 1.70 senza tacchi, carina di viso, capelli decolorati e lisci, seno 3°, lato B classico per le sudamericane (non propriamente un mandolino), belle gambe, non una velina ma non male;
ATTITUDINE: poco esperta, si crede una gran furba, in realtà è solo una stupidina;
REPERIBILITA': al primo colpo;
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: scalini prima del portone;
INDEX RICERCHE : 3442310946;
LA MIA RECENSIONE: Esperienza risalente al periodo natalizio.
Reputavo e reputo questa esperienza non molto importante, soprattutto riguardo alla mia personalissima pessima idea che ho delle ragazze provenienti dal continente sudamericano ma credo sia comunque utile per i colleghi.
Questa non è una "NON RECE", per giunta negativa nel senso proprio del termine, lo è stata per me per i motivi che di seguito elencherò.
La contatto telefonicamente e lei risponde con una vocina quasi entusiasta per le mie attenzioni.
Le chiedo se è le foto sono reali quindi, avuto da lei conferma, accantono la mia naturale avversione per le ragazze latinas, catapultandomi presso la sua tana.
Entro in un appartamento al buio completo, serrande chiuse, aria consumata. Mi si para innanzi una stangona la quale, su tacchi alti ben oltre i 10 cm., mi sovrasta (sono alto sul m. 1.75). La cosa che mi colpisce è che è una mulatta, non è assolutamente la ragazza in foto. E’ vero che sono immerso nelle tenebre, appena attenuate da una luce rossastra ma la bimba mi sembra nettamente mulatta. Entrati nella sua camera, la osservo e la scruto bene: è comunque una bella ragazza, bel fisico (posteriore troppo abbondante per i miei gusti ma mi sta bene), quindi sono invogliato a rimanere.
Mi appresto a mettermi comodo e faccio per chiederle conferma degli accordi avuti un attimo prima telefonicamente: “si parte da cinquanta in su, ci mettiamo d’accordo di persona”.
Purtroppo, maldestramente mentre contratto, apro il portafoglio dal quale fa bella mostra di sè una banconota verde (100). La bimbetta la osserva ingolosita e, senza staccare gli occhi dalla banconota di cui sopra, mi spara 100 “per tutto”. La cosa mi infastidisce ma reggo il gioco per vedere dove vuole andare a parare la biondina (tinta).
“Cosa significa tutto?”, le chiedo, “tutto è tutto” è la sua laconica risposta, “cioè?” faccio io,“tutto, anche per 90 se vuoi spendere meno” risponde lei convinta di aver calato l'asso.
Tutto, codesta parola può avere diversi e svariati significati tipo: “tutto scemo” se avessi assecondato la meretrice.
Ora sono incazzato di brutto ma devo trovare un modo per sputtanarla. Facendo finta di credere di aver trovato la ragazza in foto, le chiedo la sua nazionalità. “Argentina” è la risposta (neanche tanto convinta).
Orbene, tale paese sudamericano, condivide con l’Uruguay ed il Cile il fatto di essere paesi etnicamente, socialmente e culturalmente “europei”, molto differenti dal resto del continente. Certo nulla toglie che possa esserci una ragazza argentina mulatta ma quando mi ha detto di provenire da Buenos Aires, io le ho replicato che a "Baires" ho tanti parenti (bugia). Qui casca l’asino (asina nel suo caso)! Non sa neanche cosa significhi Baires (forma contratta nello slang locale che sta per Buenos Aires).
Sono alle battute finali, le faccio presente che non amo essere preso per i fondelli quindi le chiedo cortesemente di scortarmi all’uscita. Lei sbianca in viso, mi chiede il perché della mia rabbia e del mio conseguente comportamento. Faccio per uscire ma lei mi chiude la porta chiedendomi ulteriori spiegazioni.
Bluffando, le faccio intendere che non ho niente da perdere e che non ho paura di nessuno (sentivo rumori provenienti dal resto dell’appartamento) e che avrei combinato qualche casino. Il bluff va a buon fine, spaventata la biondina mi accompagna subito all’uscita, senza proferire parola e senza salutare.
Ripeto, l’esperienza è stata per me soggettivamente negativa data la mia storica avversione ed antipatia per le chicas, nulla toglie, comunque, che la bimba possa essere ritenuta una valida e rispettabilissima opzione da altri colleghi magari estimatori delle latinas.
La chiudo qui, a la prochaine.
N.B. Il tutto di cui sopra sono e rimangono impressioni e deduzioni strettamente personali.
Valutazione sintetica della mia esperienza:
(1/5) ★☆☆☆☆
ETA': 20 anni circa;
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Foto fake;
SERVIZI USUFRUITI: nada de nada;
COMPENSO PATTUITO: da 50 in su;
COMPENSO RICHIESTO: 100, con lo sconto 90;
DURATA DELL'INCONTRO: 10 minuti circa (di stronzate);
DESCRIZIONE FISICA: dalle foto si evince una ragazza etnicamente caucasica (naso affilato, pelle chiara), in realtà è la classica mulatta sudamericana (naso largo, pelle ambrata), sul m. 1.70 senza tacchi, carina di viso, capelli decolorati e lisci, seno 3°, lato B classico per le sudamericane (non propriamente un mandolino), belle gambe, non una velina ma non male;
ATTITUDINE: poco esperta, si crede una gran furba, in realtà è solo una stupidina;
REPERIBILITA': al primo colpo;
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: scalini prima del portone;
INDEX RICERCHE : 3442310946;
LA MIA RECENSIONE: Esperienza risalente al periodo natalizio.
Reputavo e reputo questa esperienza non molto importante, soprattutto riguardo alla mia personalissima pessima idea che ho delle ragazze provenienti dal continente sudamericano ma credo sia comunque utile per i colleghi.
Questa non è una "NON RECE", per giunta negativa nel senso proprio del termine, lo è stata per me per i motivi che di seguito elencherò.
La contatto telefonicamente e lei risponde con una vocina quasi entusiasta per le mie attenzioni.
Le chiedo se è le foto sono reali quindi, avuto da lei conferma, accantono la mia naturale avversione per le ragazze latinas, catapultandomi presso la sua tana.
Entro in un appartamento al buio completo, serrande chiuse, aria consumata. Mi si para innanzi una stangona la quale, su tacchi alti ben oltre i 10 cm., mi sovrasta (sono alto sul m. 1.75). La cosa che mi colpisce è che è una mulatta, non è assolutamente la ragazza in foto. E’ vero che sono immerso nelle tenebre, appena attenuate da una luce rossastra ma la bimba mi sembra nettamente mulatta. Entrati nella sua camera, la osservo e la scruto bene: è comunque una bella ragazza, bel fisico (posteriore troppo abbondante per i miei gusti ma mi sta bene), quindi sono invogliato a rimanere.
Mi appresto a mettermi comodo e faccio per chiederle conferma degli accordi avuti un attimo prima telefonicamente: “si parte da cinquanta in su, ci mettiamo d’accordo di persona”.
Purtroppo, maldestramente mentre contratto, apro il portafoglio dal quale fa bella mostra di sè una banconota verde (100). La bimbetta la osserva ingolosita e, senza staccare gli occhi dalla banconota di cui sopra, mi spara 100 “per tutto”. La cosa mi infastidisce ma reggo il gioco per vedere dove vuole andare a parare la biondina (tinta).
“Cosa significa tutto?”, le chiedo, “tutto è tutto” è la sua laconica risposta, “cioè?” faccio io,“tutto, anche per 90 se vuoi spendere meno” risponde lei convinta di aver calato l'asso.
Tutto, codesta parola può avere diversi e svariati significati tipo: “tutto scemo” se avessi assecondato la meretrice.
Ora sono incazzato di brutto ma devo trovare un modo per sputtanarla. Facendo finta di credere di aver trovato la ragazza in foto, le chiedo la sua nazionalità. “Argentina” è la risposta (neanche tanto convinta).
Orbene, tale paese sudamericano, condivide con l’Uruguay ed il Cile il fatto di essere paesi etnicamente, socialmente e culturalmente “europei”, molto differenti dal resto del continente. Certo nulla toglie che possa esserci una ragazza argentina mulatta ma quando mi ha detto di provenire da Buenos Aires, io le ho replicato che a "Baires" ho tanti parenti (bugia). Qui casca l’asino (asina nel suo caso)! Non sa neanche cosa significhi Baires (forma contratta nello slang locale che sta per Buenos Aires).
Sono alle battute finali, le faccio presente che non amo essere preso per i fondelli quindi le chiedo cortesemente di scortarmi all’uscita. Lei sbianca in viso, mi chiede il perché della mia rabbia e del mio conseguente comportamento. Faccio per uscire ma lei mi chiude la porta chiedendomi ulteriori spiegazioni.
Bluffando, le faccio intendere che non ho niente da perdere e che non ho paura di nessuno (sentivo rumori provenienti dal resto dell’appartamento) e che avrei combinato qualche casino. Il bluff va a buon fine, spaventata la biondina mi accompagna subito all’uscita, senza proferire parola e senza salutare.
Ripeto, l’esperienza è stata per me soggettivamente negativa data la mia storica avversione ed antipatia per le chicas, nulla toglie, comunque, che la bimba possa essere ritenuta una valida e rispettabilissima opzione da altri colleghi magari estimatori delle latinas.
La chiudo qui, a la prochaine.
N.B. Il tutto di cui sopra sono e rimangono impressioni e deduzioni strettamente personali.
Valutazione sintetica della mia esperienza:
(1/5) ★☆☆☆☆
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