FALSI CARABINIERI RAPINANO PUNTER a Piacenza

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REGGIO E.
A capo della gang c'era un ex-elettricista 38enne noto per essere ultimamente comparso in televisione a Canale 5. D'altra parte, era quello che aveva il curriculum più "ricco": pagine di precedenti penali per reati contro il patrimonio e anche una violenza sessuale. I piacentini erano i gregari. I carabinieri cominciano le indagini da una denuncia per un furto avvenuto in una casa di Rottofreno il primo settembre. Il proprietario dell'abitazione, derubato del televisore e di altri elettrodomestici per 3mila euro, racconta ai carabinieri anche di un fatto accaduto un paio di giorni dopo: fermato da auna pattuglia di carabinieri era stato minacciato di sanzioni per non meglio specificati reati. Se, però, avesse pagato la vicenda si sarebbe chiusa subito. L'uomo si accorge che qualcosa non va, ma decide di pagare. In auto con il terzetto si reca a un bancomat e ritira 400 euro. Una tecnica che si ripeterà. Due ragazzi, appartati nella zona dei Dossi di Roncaglia, vengono fermati. Stesso copione. Se pagano eviteranno una denuncia. I giovani, però, si accorgono di alcune stranezze e la ragazza dice di voler telefonare ai carabinieri. I tre allora se vanno: tutto a posto, era solo un controllo. Un colpo sostanzioso, invece, va a segno con due vittime. I finti carabinieri colgono sul fatto due clienti di prostitute. Per evitare guai, ma soprattutto scandali, i due uomini pagano: uno 500 euro, l'altro 200.L'indagine è stata illustrata dal comandante della Compagnia di Piacenza, il maggiore Helios Scarpa e dal comandante della stazione Piacenza principale, il luogotenente Roberto Penge. Raccolte le denunce, i carabinieri si sono messi sulle tracce dei tre, arrivando a trovarli in un edificio disabitato (l'ex pastificio militare in viale Abbondanza). All'interno ci sono parte della refurtiva, le due pistole e i falsi distintivi. Le pistole le aveva nascoste nella culla delle gemelline. Importante è stato anche l'uso della vettura, la stessa Fiat Palio su cui dormiva con la famiglia. Inoltre, tutte le vittime li hanno riconosciuti. Fatto sta che l'uomo si è guadagnato addirittura l'apparizione nel programma pomeridiano della D'Urso, facendo commuovere mezza Italia mentre raccontava la sua storia strappalacrime. Mentre lui appariva sul piccolo schermo, i carabinieri avevano raccolto le querele di alcuni piacentini che erano stati fermati da dei finti carabinieri in mezzo alla strada, e che avevano riconosciuto nel padre di famiglia uno dei tre banditi. Tanto è bastato per ottenere le ordinanze di custodia cautelare in carcere.Fonte: http://www.ilpiacenza.it/cronaca/gemelline-in-auto-arrestato-papa-rapina-11-settembre-2012.html
 
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