Secondo me, la trasformazione dipende anche dal fatto che negli usa, con loro cultura dell’efficientismo e la loro avidità finanziaria, resisi conto delle possibilità espansive, con guadagni esponenzialmente moltiplicati, che le nuove tecnologie mettevano a disposizione con le videocassette prima, e con internet poi, si è presto industrializzato un fenomeno (il porno) che fin verso la fine degli anni ’70 era essenzialmente artigianale e di nicchia, e dove era possibile curare originalità e qualità.
Internet poi ha massificato tutto. E le nuove case hard core americane, californiane e della florida, sempre con il loro efficientismo che comporta anche la compressione al minimo delle spese, e l’abitudine all’artificiale, si sono limitate a riprodurre l’atto sessuale; ma concepito alla loro maniera, senza gusto, duro, grottesco, bugiardo con i gonzo, e con attori gonfiati di steroidi, e attrici plastificate, che si prestano ad accoppiamenti del tutto irreali.
se posso permettermi, qualcosa che in qualche caso sfocia nel maniacale, nel malato.
Le produzioni dell’epoca artigianale invece si limitavano a rappresentare la realtà, talvolta in chiave umoristica, come nelle produzioni del nord europa; altre in chiave pseudo romantica, come in quelle francesi, e forse anche nostre, dove forse in più c’era il drammatico; altre vissute in senso liberatorio, come quelle dei paesi ex cattolici (spagna, brasile) o del sud est europa (grecia, turchia).
qualcosa del vecchio mondo artigianale forse è rinvenibile nelle produzioni made in russia, che sono una contaminazione tra possibilità artigianali e gusto moderno, ma in salsa russa, quindi con un pizzico di gioioso, di umoristico, e con attori-attrici in genere nature, cioè con una fisicità decisamente diversa da quella plastificata del modello usa.