L’avevo sul gozzo fin dai tempi di Amburgo quando quel poco di buono del Conte fece in modo che il rapporto a quattro non si potesse verificare.
La vendetta è notoriamente un pasto da consumare freddo ed oltre cinquecento giorni penso possano essere un periodo ragionevole.
Il compagno di avventura? Chi se non Hyui. E’ da tempo memorabile che non combiniamo qualcosa insieme e l’esperienza in un FKK sarebbe fra l’altro la prima in assoluto.
L’obiettivo è già definito: una bella moracciona ricciola con un paio di stivaloni leopardati.
Aveva abbordato il mio compare pochi minuti dopo il nostro ingresso e si era successivamente riproposta a me ed a tutto il team veneto mentre eravamo abbivaccati sul letto a dondolo.
Era stato curioso il suo atteggiamento.
“Ciao ragazzi come state? Tutto bene? Volete scopare con me?â€
Al nostro gentile ma deciso rifiuto era nuovamente ripartita in quarta.
“Non vi piaccio? Eppure sono brava! Ma perché nessuno mi vuole? Sono brutta? Eppure sono anche simpatica e vi farò divertire. Faremo tante risate insieme. Ci divertiremo tanto. Faccio anche benissimo i pompini. Volete provare?â€
Ecco, al momento l’idea pipa mi aveva molto stuzzicato non fosse altro che per farle tenere la bocca impegnata per un po’.
Fortuna vuole che nei paraggi passi Bambino ingrifiato come un maiale al trogolo. Lo chiamo a me e gli propongo immediatamente la compagnia della mora rumena. E dato che quando è in queste condizioni scoperebbe anche Pete Burns dei Dead or Alive, il bocconcino che gli offro su un piatto argentato è come manna dal cielo.
La certificazione dopo la tradizionale mezz’ora è di quelle da far tremare i polsi: “una maiala così non l’ho mai trombata!â€
Se non fosse che questo è il commento che accompagna ogni suo ritorno dall’attività scopereccia, ci sarebbe da prenotarla per metà pomeriggio.
In ogni caso la padronanza della nostra lingua e l’indubbia simpatia fa pendere decisamente il piatto della bilancia dalla sua parte e così appena la scorgo all’orizzonte parto con l’approccio.
“Ciaoâ€
“Ma ciao! Andiamo a scopare?†– mi chiede, non smentendosi.
“Volentieri, ma dovrei proporti una situazione. Avrei voglia di salire con te, con un mio amico ed una tua collega per fare qualcosa tutti insieme. Che ne dici?†– espongo.
“Siiiiiii!!!! Sarà divertente. La chiamo subito!†– e sparisce.
In men che non si dica è di ritorno con una strapassera bionda che avevamo in precedenza giudicato come testata nucleare. Chiedo a Hyui se è di suo gradimento ed a risposta affermativa concordo le modalità di azione.
Definiamo i trenta giri di lancette a 50 chiorboni cadauno. Ovviamente ognuno si darà da fare con la propria compagna e nel caso in cui l’ingordigia la dovesse fare da padrona, il rate sarebbe raddoppiato. Un gesto di assenso e tutti su per le scale. Io starò con la mora e Hyui con la bionda.
Appena entrati in camera le due rumene ci liberano immediatamente da ciò che abbiamo sul corpo. Poco. Praticamente l’asciugamano e le chiavi dell’armadietto. Rimaniamo in ciabatte a cinci all’aria.
Così allegramente agghindati possiamo dare inizio alle danze. La dirimpettaia del mio socio ha il portamento regale di una ballerina di valzer mentre l’altra è più a suo agio con la polca; velamente molto più poltata, davvelo!
Lo strusciamento dei rispettivi genitali in posizione eretta dà già i primi frutti ed il vedere Hyui in occhialini, ciabatte ed a grillo ritto suscita in me una certa ilarità , che nota immediatamente la leopardata: “te lo dicevo che ci saremmo divertitiâ€
Le faccio notare che se volevo soltanto ridere sarei potuto andare a vedere Aldo, Giovanni e Giacomo. Mi chiede chi sono. Le rispondo affermando che sono miei amici ed uno dei tre è talmente simpatico che trova il modo di sorridere anche quando si lascia andare delle gran randellate su palle ed uccello. Chiude le conversazione asserendo che gli italiani sono strani.
Nel frattempo il mio socio dopo aver sdraiato la propria fanciulla sul letto, si sta dedicando alla sua passerina depilata in posizione supina, tanto che lascia in bella mostra tutto il Palladio.
Per non venire meno all’atmosfera goliardica che si è creata, la mora inizia a praticargli una masturbazione contro mano. Hyui la lascia fare fino al momento in cui mi ode proporre al suo falegname di fiducia di lasciarmi un po’ di spazio in modo da poter poggiare il mio fallo sul suo candido culetto.
“Ehi, né pe gioho e né pe burla eh!†– afferma irrigidendosi.
Rilevato che non si può nemmeno scherzare, accomodo la panterona accanto alla sua amica e mi dedico anch’io al cunnilingus, tenendo però il culo rasoterra. Non si sa mai.
La serietà però è un vocabolo che oggi non è proprio contemplato, infatti…
“Mhmhmhmh…come lecca bene questo italiano!†– è la prima uscita della mia nuova amica.
“E il tuo come lecca? Lecca bene?†– prosegue.
“Si, lecca bene†– le risponde l’amica.
“Mhmhm, lecca davvero bene. Leccano bene questi italiani vero?†– rilancia.
“Si, leccano bene, leccano bene!†– dice la bionda.
“Ah, come leccano bene gli italiani, davvero, mhmhmhm!!!†– conclude finalmente la leopardata.
Io, sdraiato tipo marine, ed il mio compare, ancora a culo ritto, ci diamo un’occhiata e scoppiamo a ridere.
Se i nostri membri potevano aver raggiunto dimensioni accettabili in seguito all’eccitazione da leccata, adesso sono veramente a livello bambola. Piattume assoluto.
Si rende così necessaria l’opera congiunta delle due rumene, ognuna alle prese con il proprio Lazzaro da resuscitare.
“Faccio prima io†– lancia la sfida colei che si sta a me dedicando.
“No, vinco io†– risponde l’altra.
“Mhmhm, slurp, mhmhm. Dai, dai!!!†– mi incita spompinandomi.
“Senti bambolina, se continui di questo passo me lo stacchi prima che sia diventato barzotto, perciò…†– ma mentre cerco di portare un po’ contegno, la mora allunga una mano e tormenta un capezzolo di Hyui con l’intento nemmeno tanto velato di distrarlo.
Lui non la prende assolutamente male, tanto che le dice: “Hey, hey. Mi stai toccando le tette. Inizia a sganciare 50 euro!â€
Adesso la risata è generale.
Avvicinandosi terribilmente la fine del match, chiedo e fortunatamente ottengo un po’ di attenzione sessuale.
Si riparte così con il bombolone.
Signori, su questo aspetto non aveva mentito. Tutte le attenzioni che il fratellino calvo può bramare, sono nel suo repertorio. Alterna profondi affondi a tutta bocca a delicati tocchi di lingua sul glande, poi lo avvolge con le carnose labbra per lasciarlo allo sfregamento con pollice ed indice mentre lecca l’asta da cima a fondo e viceversa. Il tutto accompagnato da una copiosa salivazione che rende le mia zona genitale alla stregua di uno stagno. Ah, dimenticavo: chiede spesso se mi piace, ovviamente.
Ragazzi mia io come facciano gli attori porno a eccitassi quando e sono in gruppo proprio e un lo so. A me personalmente la mi piglia sempre sù i ridere e anche a questo giro e l'è ita in questo modo.
Sarà stato che gli era un pezzo che in coppia e un si facea nulla oppure perchè quì viso di hulo di Sciuren e gliè più avvezzo ma a me l'uccello e un mi si rizzava sicche se la bionda l'avesse puntato de soldi nella gara e l'avrebbe perso di sihuro e l'uniho modo pe rientrare e sarebbe stato quello di fammi lo sprizze.
Si vabbè unn importa miha della gara tanto e glielo avrei fatto uguale, sicche mentre io e ero intento a concentrammi i mi hollega gliera belle e pronto per passare a pigialla.
Lui si che l'avea in tiro. Visto co ì mì occhi budella dell'Eva.
Superata brillantemente la prova orale, possiamo passare a qualcosa di più sostanzioso.
E cosa c’è di meglio di una bella pecorina con vista sulla bionda intenta a spompinare il fido compare?
E’ concentratissimo, ad occhi chiusi ed impalato. A prima vista sembrerebbe un materassino a forma umana che una splendida fanciulla sta cercando di gonfiare. Non fosse per l’apertura alternata degli occhi e qualche gemito di piacere non lo si potrebbe definire umano.
Comunque ha proprio ragione, l’attore porno orgiastico non sarebbe proprio il suo mestiere.
Un richiamo della mora rumena mi fa distogliere l’attenzione: “Allora, me lo infili?â€
“Scusa, hai ragione. Ero un po’ distratto…†– mi giustifico pensando che una coppia di deficienti come noi faranno fatica a ritrovarla.
Effettivamente mi stavo perdendo un gran bello spettacolo. Ha un culo marmoreo sia dal punto di vista del colore che soprattutto dalla consistenza. Tonico anche il resto del corpo. Pecca leggermente sulla bellezza facciale ma sono convinto che la prestazione lo farà sicuramente passare in secondo piano.
L’ “ohhhhhhhâ€con cui accompagna l’ingresso nel pertugio frontale da parte del pelataccio mi fa capire che non andrò incontro ad una scopata muta. Tutt’altro.
Infatti è un continuo incitamento tanto che ho la sensazione di essere Emanuele Sella durante la scalata della Marmolada. Solo che io tengo le mani appoggiate su qualcosa di molto più morbido del manubrio e soprattutto non ho la punta del sellino a punzonarmi il culo, situazione che invece riguarda la splendida leopardata.
Vi risparmio la tiritera su “ah, come scopano bene gli italiani†ripetuta fino alla noia e passo immediatamente alla zona Cesarini del mio match.
Il fatto di non prestare attenzione alla coppia che divide con noi il letto, ha fatto si che i tempi necessari per raggiungere l’orgasmo si siano notevolmente accorciati e non sono certo di poter mantenere fede a ciò che mi sta continuamente chiedendo la mia compagna: “Si, dai, fammi venire, voglio godere, fammi venire!â€
Quando l’impulso mentale non è più rivolto a fattori esterni c’è poco da fare. Cervello e uccello hanno ormai strinto una Santa Alleanza e si apprestano a liberare l’orda di combattenti con la coda che sono pronti a lanciarsi verso la grande conca in lattice.
Non li tengo più. Eccoli.
Durante ì mì stato di semi infermità di mente misto a irrigidimento di corpo tipo Giuhas Casella ho fatto a tempo però a sentire ì grugnito da venuta di Sciuren ma lì per lì mi son chiesto se ero dì tutto in me o no perchè ì mì amiho e continuava a pigiare come un forsennato quella diavola che l’urlava che la stava pe venire.
Io dianda io di solito e lo diho dieci sehondi prima miha un par di minuti.
Queste rumene e le son strane altro che noi italiani.
E’ vero, ho sparato una mezza cartucciera a pieno ma d’altra parte avrei voluto vedere con quale coraggio voi avreste sfilato il fucile dalla tana del cinghiale.
In ogni caso credo che la nostra sia talmente presa da non accorgersi che all’interno del suo pozzo del piacere ci sia un mini Wudy anziché un salame Citterio.
Concluse le operazioni mi sento le gambe esageratamente molli e perciò mi siedo sul letto accanto ad Hyui ed alla sua infermiera, la quale mi fa gentilmente presente che sarebbe opportuno che io e la sua amica togliessimo le tende per agevolare la loro copula.
Raccolgo perciò le mie cose e mi incammino verso l’uscita.
La mora corre invece verso il mio socio e gli dice: “Dai, forza, ce la puoi fare. Noi andiamo via. Dia forza che ce la fai†– accompagnando la frase con un bacio sulla sua fronte.
Penso: “Ma chi cazzo è, Ballantini quando imita Morandi?!?â€
Ora che quella chiacchierona la s’è levata dai coglioni posso vede se mi riesce trombare la bionda. Di sihuro e finisco co uno sprizze ma una trentina, facciamo venti vai, di punzonate e mi garberebbe dagliele.
A primo acchito e la mi sembrava dimolto missile tanto pe usare un termine che lo hapiscan tutti, ma l’era anche una signora fiha. Magicche mi sembrava ancora di vedello con la biagiolina alla bocca mentre la vedeva gironzolare nì lohale.
Effettivamente la unn’è una che la si rihorda pe quanto e l’è maiala ma comunque ì sù mestiere e la lo sa fare. Onesta lavoratrice dì cazzo tanto pe essere chiari.
Come dicevo avevo fissato lo sprizze e sicche quando le fanno l’idea ai bonusse 50 vedessi come le si fermano appena tu le dici che tu stai pe venire.
Grazie a questa fameliha strategia e son riuscito davvero a arrivare a quella trentina di pigiate date a modo e dopo mi son potuto rilassare in attesa che la bionda la consumasse i mangia e bevi. Comunque devo dire che ora come ora la trombata di hoppia e la un fà per me. L’ho fatto solo perchè c’era da fà rabbia a quì viso di hulo di Conte e proprio pe questo motivo e un son punto pentito. Anzi.
Scendiamo le scale e ci dirigiamo verso gli spogliatoi. Devo appoggiarmi spesso al muro perché ho la sensazione che gli arti inferiori abbiano davvero poca forza. Questa diavola mi ha prosciugato.
Arrivo innanzi all’armadietto ed infilo la chiave nella toppa. Non entra. La giro. Niente da fare.
“Cazzo†– penso “pure il cervello si è presa!â€
Riprovo nel verso precedente ma non ottengo risultato positivo. Per fortuna l’ultimo barlume di lucidità si impossessa di me e mi spinge a controllare il numero appeso alla chiave.
“Non è mica la mia!†– esclamo.
“Che succede?†– mi chiede la rumena.
“Niente. Nella fretta ho preso la chiave del mio amico. Ed adesso lui ha la mia†– le spiego.
“Dai, aspettiamo che torni almeno ci facciamo due risate a guardarlo quando cerca di aprire!†– mi propone.
E’ proprio simpatica ed ha sempre il divertimento come fine ultimo. Anche su questo aveva ragione.
Nei dieci minuti che ci dividono dal ritorno di Hyui mi parla di sé, della sua passione per gli uomini italiani e per la scarsa propensione per i crucchi che però fanno a gara a salutarla. Ne avrò contati una decina scarsa.
Dei passi strascicati ci fanno voltare. Eccolo. Bianco cadaverico. Accappatoio allacciato ed asciugamano in testa.
Si approssima all’armadietto e compie il primo maldestro tentativo di apertura. Non riuscendo nell’intento gira la chiave per il verso opposto ma ovviamente senza esito.
A quel punto dovrebbe sorgere il ragionevole dubbio di avere in mano un oggetto che non è il tuo.
No. Non a lui. Mi guarda e mi dice che ha sbagliato armadietto. Lo lasciamo avvicinare al mio che poi spalanca.
“La unn’è miha la mi roba!†– afferma con tono preoccupato.
“Certo fava, è la mia†– lo schernisco.
“Paolino? Mavaffanculo vai!†– urla.
La splendida leopardata ci saluta non prima di averci strappato la promessa che l’anno venturo verremo nuovamente a farle visita.
“Ciao bella, hai di fronte due marinai†– le dico.
E lei: “Che vuol dire?â€
“Magari te lo spiego l’anno prossimo†– e la saluto con un bacio sulla guancia.
“Magari glielo spiego davvero…†– mi lascio sfuggire.
Hyui mi fulmina con lo sguardo.
“Chi l’ha inventata lo storia delle stelle?†- Mi chiede
“Io†– rispondo.
“E che un si po’ trombare su i trombato?†– prosegue.
“Sempre io†– annuisco.
“Ecco, vedi di non sparà cazzate e andiamo a cercare qui viso di hulo di Conte che a questo giro si fa stiantà di rabbia†– chiude prendendomi sottobraccio.
E’ davvero questo il nostro destino. Oggi qui, domani là . E’ come essere al cinema: hai assistito ad un film capolavoro ma la prossima volta non torni a rivederlo, ne provi un altro con la speranza che possa essere ancora più bello.
Alla prossima, colleghi.