Flame, OT

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A prescindere dalle proprie idee, per discutere seriamente bisognerebbe assicurarsi di avere quantomeno delle solide basi su cui poggiare i propri ragionamenti, altrimenti si rischia che siano altri fattori ad influenzare la logica del ragionamento, scivolando facilmente verso angolazioni distorte e con la concreta possibilità di dire stupidaggini.

Violenza sessuale:
Dispositivo dell'art. 609 bis Codice Penale - (1)Chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità(2) costringe taluno a compiere o subire atti sessuali(3) è punito con la reclusione da sei a dodici anni(4).

(2) Viene considerato presupposto necessario di tale delitto che l'atto sessuale sia associato al costringimento del soggetto passivo che può aversi tramite violenza fisica sulla persona o sulle cose, minaccia, intesa come violenza morale, e abuso di autorità, tanto di pubblica autorità (ad es. nei confronti di un soggetto detenuto), tanto di autorità privata (ad es. tra datore di lavoro e lavoratore).


Qui una spiegazione più dettagliata dell'interpretazione della norma:

Violenza sessuale: abuso di autorità configurabile anche nei rapporti privati o di fatto


coercizione? e perché mai? la barista non è libera di rifiutare l'offerta e andarsene? secondo questa logica, se fosse la barista ad offrirsi al datore, dovremmo concludere che ha usato coercizione per essere assunta? magari a discapito di una più brava ed onesta? ti senti di essere coerente fino in fondo con questa logica?
La barista è in una condizione di subordinazione rispetto al datore di lavoro, quindi vale quanto sopra. La cosa non funziona a parti inverse perché la candidata al ruolo non ha nessuna posizione di potere nei confronti del datore di lavoro.
Eccoti un esempio.

E' lo stesso discorso dei produttori cinematografici con le attrici. Mai sentito parlare di Harvey Weinstein?

non ti senti. e condivido questo tuo sentimento.
a parte che per violenza, intendo violenza, niente assimilazioni alla moda; e che per coercizione intendo coercizione, secondo il significato naturale del sostantivo, avulso da accezioni ideologiche.
Più che da accezioni ideologiche, i tuoi commenti mi sembrano avulsi da qualsiasi cognizione giuridica, oltre che segnali di una mancanza di basilari capacità logiche e sociali.

posto che non sia la studentessa a provocare l'esaminatore, cosa che qualunque - attento - frequentatore di aule universitarie sa avvenire più spesso di quanto noi siamo disposti ad ammettere, essa rimane sempre libera di studiare e superare l'esame per puro merito.
poi, così come la donna può provocare l'uomo per ottenere qualcosa indebitamente, può avvenire anche l'inverso, restando sempre le parti libere di rifiutare la scorciatoia.
se poi da una delle parti vi fosse ricatto o violenza, gli strumenti legali per difendersene esistono, eccome. semmai sono un po' sbilanciati a favore delle donne più che della giustizia.
Ma dove vivi? Di sicuro dubito che tu abbia frequentato attentamente qualsiasi tipo di aula universitaria. E' vero che negli atenei entrano cani e porci ma qui siamo ad un livello imbarazzante.
Il professore non può "fare la proposta", anche perché, prima di essere raggiunto dalla legge, appena si venisse a sapere, verrebbe immediatamente sbattuto fuori per evidente violazione del codice deontologico, oltre che del regolamento di qualsiasi ateneo, che spesso vietano comportamenti ben più innocenti.

Se poi vogliamo cazzeggiare un poco, in maniera avulsa da sessimo, e perciò riconoscendo la perfetta parità ad uomo e donna, beh sono portato a pensare che chissà quante donne abbiano la fantasia di farsi pagare in cambio di figa e culo. E alcune, non poche, la realizzano, questa fantasia: tipico il caso delle cd. no prof., che per ciò stesso diventano delle diversamente prof., ma prostitute a tutti gli effetti, anche se esse pretendono di mantenere con se stesse la fictio della no prof, cioè non prostituta.
Ricordo un film di sessanta anni fa, Belle de jour, che già affrontava l’argomento. Ma insomma, solo nella nostra vecchia mentalità che angelicava il genere femminile, le donne (intendo le non prostitute di mestiere) la davano per amore, e oggi ammettiamo e accettiamo la diano anche per semplice voglia di cazzo, magari a uno conosciuto 5 minuti prima in discoteca o in un locale per scambisti.
Ergo, alle donne, anche alle più innocentine, può piacere l’idea che qualcuno attribuisca al loro fisico un valore, che sia disposto ad esborsi per farsele.
solletica la loro istintiva vanità. la studentessa che ha superato l'esame compiacendo il professore, compiacerà anche se stessa, al pensiero di avere ottenuto in virtù del suo fisico ciò che sue colleghe non otterrebbero. altro che coercizione.

Da qui, ad accettare un’offerta ex abrupto di soldi in cambio di sesso da uno che ti ferma per strada, come avviene in certe serie porno, certamente ce ne corre . . . quasi sempre. Il loro istinto alla prudenza, alla paura, deve essere superato con un approccio soft . . . ma con il giusto approccio, potremmo avere delle sorprese.
Sai quante donne hanno la fantasia di essere violentate? Questo secondo te autorizza qualcuno a stuprare o rende la cosa meno grave? Significa che vogliano veramente quella cosa nella realtà?
Questo commento associato a quello precedente dovrebbe quindi portare al fatto che il professore o il datore di lavoro in fondo siano legittimati a fare proposte in cambio di denaro o peggio, di voti o di un contratto.
Il fatto che un ignorante misogino come te non sia in grado di comprendere la differenza tra fantasia e violenza o non comprenda neanche lontanamente il concetto di consenso non mi stupisce.
Piuttosto è una conferma del fatto che chi parla di "allarme generazionale" in relazione a recenti casi di cronaca sia uno stupido, un demagogo, od entrambe le cose.
I tuoi commenti sono a dir poco imbarazzanti.



Si può essere d'accordo o meno sul fatto che debba essere considerato legittimo offrire soldi ad una donna che non pubblicizza l'offerta di servizi sessuali di vario genere, si può dissentire o meno sul fatto che sia una cosa appropriata, triste o squallida, tutto valido nella discussione per quanto mi riguarda.
Tuttavia se non si è in grado di capire concetti basilari, come evidente da quanto scritto sopra, comincio a pensare che questo non sia il luogo adatto per certe discussioni.
Non vorrei che certe cose che ho scritto nei post precedenti in questo thread, cercando peraltro di circoscriverle in maniera precisa, potessero essere travisate e dare vita ad equivoci o far sentire giustificato qualche incel redpillato con con frustrazione cronica.
 
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c’è un modo educato di rapportarsi con un interlocutore, e uno maleducato, rimanendo questa semplice considerazione fuori dal pericolo di distorsioni o prendere cantonate ascientifiche. Salire in cattedra in una chiacchierata tra avventori è perlomeno fuori luogo. posto che qualcuno possa pretendere di avere la verità in tasca, sarebbe già tanto se avesse, appunto, un rimasuglio dimenticato di buona educazione.

Violenza sessuale:
Dispositivo dell'art. 609 bis Codice Penale - (1)Chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità(2) costringe taluno a compiere o subire atti sessuali(3) è punito con la reclusione da sei a dodici anni(4).

(2) Viene considerato presupposto necessario di tale delitto che l'atto sessuale sia associato al costringimento del soggetto passivo che può aversi tramite violenza fisica sulla persona o sulle cose, minaccia, intesa come violenza morale, e abuso di autorità, tanto di pubblica autorità (ad es. nei confronti di un soggetto detenuto), tanto di autorità privata (ad es. tra datore di lavoro e lavoratore).

Qui una spiegazione più dettagliata dell'interpretazione della norma:
Violenza sessuale: abuso di autorità configurabile anche nei rapporti privati o di fatto
se consultassi meno wikipedia e frequentassi più le aule delle facoltà giuridiche, ti accorgeresti che stai (ab)usando il diritto come totò usava il bisturi
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La barista è in una condizione di subordinazione rispetto al datore di lavoro, quindi vale quanto sopra. La cosa non funziona a parti inverse perché la candidata al ruolo non ha nessuna posizione di potere nei confronti del datore di lavoro.
Eccoti un esempio.

E' lo stesso discorso dei produttori cinematografici con le attrici. Mai sentito parlare di Harvey Weinstein?
senza entrare in casi che non conosco, se non attraverso i titoli strillati da carta straccia e programmacci tv che si autoproclamano giornali e telegiornali, in cerca spasmodica di lettori e spettatori che giustamente se ne tengono alla larga, tranne tu e qualcun altro, certi processi delle odierne aule di giustizia assomigliano tanto a quelli che stalin faceva celebrare durante le purghe. e indovina come finivano? dai, provaci? almeno consulta wikipedia, comunque non la lettura più raccomandabile a chi ha curiosità di sapere.

Più che da accezioni ideologiche, i tuoi commenti mi sembrano avulsi da qualsiasi cognizione giuridica, oltre che segnali di una mancanza di basilari capacità logiche e sociali.
ma che centra il diritto, al massimo ho citato la treccani, per quanto pure essa oggi inquinata. distingui un codice penale da un vocabolario di italiano?

Sai quante donne hanno la fantasia di essere violentate? Questo secondo te autorizza qualcuno a stuprare o rende la cosa meno grave? Significa che vogliano veramente quella cosa nella realtà?
Questo commento associato a quello precedente dovrebbe quindi portare al fatto che il professore o il datore di lavoro in fondo siano legittimati a fare proposte in cambio di denaro o peggio, di voti o di un contratto.
Il fatto che un ignorante misogino come te non sia in grado di comprendere la differenza tra fantasia e violenza o non comprenda neanche lontanamente il concetto di consenso non mi stupisce.
Piuttosto è una conferma del fatto che chi parla di "allarme generazionale" in relazione a recenti casi di cronaca sia uno stupido, un demagogo, od entrambe le cose.
I tuoi commenti sono a dir poco imbarazzanti.
ma caro, amore, non si parlava di violenza (io sono fermo alla definizione della crusca, ma va bene anche la treccani), ma della fantasia di qualcuno di offrire denaro ad una sconosciuta in cambio di sesso; e io aggiungevo che è possibile che non poche donne abbiano fantasie sessuali perverse, comprese quella di farsi comprare sessualmente. e alcune lo fanno, eccome.
tutto qua, semplici considerazioni, chiacchiere, niente di impegnato, che certamente non farei con te, anche perché finirebbe in rissa dopo qualche sillaba.
 
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apprezzo che tu abbia finalmente capito la lezione dei moderatori, e ora usi toni meno aggressivi, in pratica ti sei autocensurato. bene, fallo sempre.
Strano (ma forse non tanto strano) che ti accanisca a ripresentare, pur tagliato, un post che era già stato cestinato dai moderatori, e che è leggibile nel cestino.
Mi limito a ripetere che intendi il diritto come totò intendeva la chirurgia:

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E non capisco (ma forse lo capisco bene, tutti abbiamo limiti) perchè ti ostini ad andare ot, considerato che la discussione verteva sulla fantasia di qualcuno di offrire a donne soldi in cambio di sesso.
Mi ero limitato a dire che forse anche le donne hanno la fantasia parallela di farsi pagare, per quanto nella realtà abbiano remore a farlo, ma non tutte, anche se a te non consta. ce ne sono che si vendono, al di fuori delle classiche modalità prostitutive, a quanto pare le uniche che conosci.
Infine, tante donne hanno sempre usato la figa in cambio di benefici, e non parlo della classiche prostitute da strada o loft; esattamente quanto tanti uomini hanno provato a chiedere favori sessuali in cambio di benefici. se non c'è scandalo nel primo caso, non può essercene nel secondo.
Cosa trovi di tanto strano in ciò? Ti sembra che costruire tesi inverosimili possa procurarti qualche compiacenza femminile in più? le donne amano gli uomini, con le palle o con i soldi. disprezzano gli altri. sommamente i morti di figa. E con ciò suggerirei di mettere un punto.
 
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