RIFERIMENTO INTERNET (obbligatorio) http://annunci.quotidiano.net/view/annu ... 2067201157
CITTA DELL'INCONTRO: Bologna
NOME INSERZIONISTA: Francesca
NAZIONALITA': Italiana, marchigiana direi
ETA': nell' annuncio dice 25, al tel 27, in realtà qualcuno in più
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Non ci sono foto, lei oggettivamente è un bel tipo, non mantiene tutto quello che fa immaginare
SERVIZI OFFERTI: Bj+Rai 1
RATE DI PARTENZA: 70
RATE CONCORDATO: 70
DESCRIZIONE FISICA: Carina, quarta di seno, fisico non molto tonico ma forme al posto giusto
ATTITUDINE: Scarsa, meccanica
REPERIBILITA': Ottima
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: è una porzione di villa, c'è un gradino all'ingresso, ma la camera da letto è al piano di sopra, in mansarda.
LA MIA ESPERIENZA:
Era tutta la settimana che volevo togliermi qualche soddisfazione, ma per una ragione o per l’altra ero sempre assorbito dal lavoro, la malattia di un collega, un progetto da consegnare all’ultimo minuto, un impegno inatteso. Stasera ho detto basta, appendo il camice al chiodo e mi godo il meritato riposo del guerriero. Spulcio i soliti siti di annunci, cerco nell’agenda, faccio un giro tra le pagine di Punter e trovo questa richiesta di informazioni circa una studentessa italica che riceve dalle parti del Carlino. Qualche collega l’ha contatta, senza visitarla, l’annuncio sembra piuttosto veritiero ed il rate ragionevole, viste le congiunture economiche ed astrali. Prendo il cellulare di servizio, quello che non esiste, per intenderci e la chiamo. Mi risponde quasi subito, e sì riceve nella via di un famoso presidente di azienda petrolifera italiana, fa tutto, dice lei, per tu+20, no dietro ( testuali parole) è mora, dice, taglia 42, quarta di seno, 27 anni, come 27 sull’annuncio hai scritto 25..vabbeh..… Alla parola quarta i miei due neuroni si ingrifano e giocano a nascondino col cervello, e nonostante al telefono sembri un po’ scazzata fisso un appuntamento per le 20. Le faccio : -- Ehi, Cara studentessa preparati che stasera ti interrogo!! – Cosa?!—dice lei… fa niente..a dopo
La richiamo mezz’ora prima dell’incontro, sono pur sempre un signore, e lei mi dice di recarmi dopo il Carlino, nella traversa che inizia per stazione e finisce per veri al numero dei colli di Roma, e si sa, tutte le strade portano a Roma. Nei pressi del civico la richiamo --- Ciao Faccio, io – colmo di entusiasmo pregustando un gustoso aperitivo , lei ci pensa un po’ su e mi fa – ci conosciamo?!— Oddio penso io, spero di no, spero che tu non sia una mia parente, una vicina, una lontana conoscente, non tanto per il giudizio morale sull’attitudine, che non mi interessa, quanto per la figuraccia.. La strada è deserta, il parcheggio comodo in una zona industriale fuori dell’orario di lavoro, siamo solo io ed una pioggia sottile, ma insistente, fastidiosissima. Le dico –ci siamo sentiti, venti minuti fa per incontrarci, ed eccomi qua—Mi pianto in tutta la mia prorompente fisicità davanti al videocitofono, sfoggiando un sorriso a 32 denti! Passa qualche secondo, sbrigati cara piove e sono già mezzo raffreddato, e lei : -- Ah, sì, mi ricordo-- e ci credo son passati solo 20 minuti, cara ci credo che sei ancora studentessa a 27 anni con tutto sto sprint, -- avvicinati che non ti vedo! Mi stampo sul videocitofono, tipo fototessera, lei mi squadra, e mi fa: -- Secondo giardino a destra! E mi apre il cancello. Ora il cancello da su una coorte interna su cui si affacciano diverse villette o porzioni di villa, piuttosto elegante direi.. io per non dare nell’occhio fingo una totale disinvoltura, fischietto, mi sgranchisco, per sembrare al massino un lontano cugino in visita… Ma la signora della casa accanto, mi guarda, immagino, da dietro una finestra e pensa: -- un altro arrapato, che fa visita a quella lì, dove finiremo--- ed io che credevo di fingere così bene… Arrivo davanti al cancelletto del suo giardino, lei è dietro la porta socchiusa, e mi fa vieni vieni con la manina; mi avvicino e lei mi tira dentro. È bassina, Castano scuro ma ben fatta, ha un balcone, ma un balcone, che le farei un applauso, un baby doll semi trasparente e nonostante i tacchi non è altissima. Ora due piccole note. La prima ha due labbra, ma due labbra così gonfie, che sembra la Santanchè che bacia la Parietti; la seconda: Se lei ha 27 anni io sono un dodicenne che sta andando a ripetizione di matematica. Mi guarda e mi fa : -- ok, allora andiamo di sopra, sono tux2— Io la guardo con l’espressione di chi non ha capito bene, e dopo mezzo secondo di esitazione le faccio: - Ma al telefono avevi detto TU+20!!. Lei ci pensa su, soppesa, e poi mi fa: - Ah, sì tu sei quello che ha chiamato prima. – Ancora, sì, ho chiamato prima ehi ci sei?! Sei connessa! – Mi fa: - andiamo allora. Lei mi precede ed io la seguo, non è molto socievole ed io mantengo un profilo basso: la pioggia, non ci sono più le mezze stagioni, no, non sono di Bologna, e sì a Bologna prima si stava meglio… è una vita che me lo dicono..boh.. Le pareti della casa sono zeppe di foto sue in atteggiamento da modella—un’altra con velleità artistiche, penso… era più giovane—off course— e più bionda.. Arriviamo in camera da letto, lei entra in camera e si toglie le scarpe, a terra c’è il parquet, la imito per cortesia. Lei arriva in prossimità del letto e si spoglia alla velocità della luce, con talmente poca sensualità ed erotismo, che anche la mia povera nonna avrebbe fatto di meglio, e si siede nuda come mamma l’ha fatta, sistemandosi i capelli. Io, rimango lì nel centro della stanza, mi fisso i piedi nudi sul parquet, fisso la moquette, che non è propriamente a terra, fisso le gigantografie sue, e noto anche tutta una serie di foto di Marilyn Monroe che mi scrutano dalle pareti. Poi visto che la padrona di casa non dà segni di vita, la imito, mi spoglio, e mi avvicino. Lei sembra scuotersi dal torpore che l’aveva avvolta, sì siede sul bordo del letto, prende un gommino dal comodino, guarda il mio gioiellino di famiglia e così, senza neanche salutarlo, senza fargli una carezza, di colpo lo prende e gli mette l’impermeabile. Siamo disorientati entrambi, lui infreddolito,e diciamocelo, non nella sua forma migliore ed io che penso: mmm.. che calore, che coinvolgimento, ma lei inizia un lavoro di bocca, che non sarebbe neanche male, ma che ha una potenza di risucchio che neanche l’aspirapolvere delle mia mamma. Preso alla sprovvista e temendo che quella bocca voglia divorarlo, per la paura si irrigidisce, e sì pianta lì cercando di non venir risucchiato. Lei se ne accorge, lo sfila dalla boccuccia, e si mette a pecora sul letto. Io penso, oddio fermi tutto ma cos’è avete messo l’avanzamento veloce?! Io ho capito l’andazzo e non mi va di polemizzare, quindi, prendo la mira, e sintonizzo l’antenna su rai uno, tenendola per i fianchi.
Ora per farla breve, anzi per farla come è andata realmente, dopo, esattamente, 1 min, 27 sec ed una manciata di secondi lei incomincia ad ansimare ed a fare : ah, sì, sì, che bello, che bello vengo, sì dai continua così, che neanche la moglie di Sting dopo la settima ora di sesso trantrico. Io la guardo perplesso e dopo altri 37 secondi, lei fa::: oh, oh, sìììììì..vengo…. e smette di partecipare, quasi fosse sfinita. Ora se non sapessi che sta fingendo, o che la cosa è almeno, molto strana, mi congratulerei con me, mi darei una pacca sulle spalle, e mi stringerei la mano.. soprattutto se le mie mani non fossero avvinghiate ai suoi fianchi. Dopo di che lei lo sfila anche da lì, ed alla velocità della luce.. ma cos’è avete rimesso, l’avanzamento veloce??.. e ricomincia a piluccarlo. Lei se lo agita velocemente davanti alla bocca ed io ho la seria paura di bucare quei gommoni che sono pericolosamente vicini, inizia anche a toccarmi i capezzoli, che generalmente adoro, ma lei sembra piuttosto che li stia contando e ripetutamente. Penso tranquilla, sono due te lo assicuro, è inutile che li conti ancora. In questa posa, io mi estraneo, e fisso i ritratti alla parete, lei forse sente il mio distacco e per aumentare il pathos sempre agitando il gioiello davanti alla bocca socchiusa, incomincia: ah, sì dai, vieni, vienimi in bocca. Io guardo il mio gioiellino nella plastica semi-trasparente, lui guarda me, quasi speranzoso, ed io penso: tranquillo tu rimarrai là dentro e tra un po’ sarai anche in compagnia di milioni di amici, quindi non metterti strane idee in testa. Per porre fine a tutto questo strazio decido di darle una mano, in senso letterale, e mentre lei continua a contare, oddio forse prossimamente ha un esame di matematica, ed ad ansimare: sì, sì vien;i io arrivo al massimo del piacere. Lei meccanicamente ed improvvisamente si blocca, come quelle bamboline a batteria con la pila scarica, mi piazza in mano il rotolo di scottex, alza la manina ed indicando una zona indefinita fuori dalla camera da letto, mi guarda e mi fa: --- lì, è il bagno se ti serve. Non ho capito bene, dove è, ma non ti preoccupare appena arrivo alla porta chiedo informazioni. Lei si riveste ad una velocità impressionante ma soprattutto meno carica erotica di prima, io la imito cercando di non dimenticarmi niente nella stanza e soprattutto di stare dietro alla sua velocità. Rifacciamo al contrario il tragitto di prima, io guardo le foto ed alcune so piuttosto carine, ma è lei o non è lei.. sono fisionomista come un lombrico miope. Arriviamo davanti al portone lei mi stringe la mano ed io penso: e sì dottore, torni pure a farci visita quando vuole, dal mio dentista sono decisamente più cordiali ed affettuosi. Esco, sempre cercando di non dare nell’occhio, davanti al vialetto c’è una porsche parcheggiata ed io rimugino sul fatto che possa essere sua o meno, e mi immagino una riccona annoiata che lo fa non per il vil denaro ma per una sorta di trasgressione, ma scuoto la testa e quei pensieri si cancellano immediatamente. Guardo l’orologio, 19.45, quant’è durato 20, 25 minuti, saluto con un cenno della testa la vicina immaginaria ,o no, che mi guarda da dietro una finestra, apro il cancello e sono di nuovo in strada. Continua a piovere leggermente, alzo il bavero del mio giubbotto e mi avvio alla macchina, sento solo il suono dei miei passi. È parcheggiata in una stradina laterale, mi guardo attorno non c’è nessuno, guardo l’ora 19.50, il tempo di un aperitivo?! Metto in moto e mentre il rumore del motore rompe il silenzio della strada, penso: meglio andare a casa, con questo tempo ci sarà un traffico.. e sì, Bologna impazzisce quando piove, e sì Bologna un tempo era diversa.. ingrano la marcia e via lontano dalla studentessa, lontano da Marilyn, con solo il sottofondo dei miei pensieri, pensando al prossimo incontro, con una nuova compagna di viaggio.
Ricapitolando
70/20/5
Grazie dottore di avermi ascoltato, ho questo sogno ricorrente….
CITTA DELL'INCONTRO: Bologna
NOME INSERZIONISTA: Francesca
NAZIONALITA': Italiana, marchigiana direi
ETA': nell' annuncio dice 25, al tel 27, in realtà qualcuno in più
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Non ci sono foto, lei oggettivamente è un bel tipo, non mantiene tutto quello che fa immaginare
SERVIZI OFFERTI: Bj+Rai 1
RATE DI PARTENZA: 70
RATE CONCORDATO: 70
DESCRIZIONE FISICA: Carina, quarta di seno, fisico non molto tonico ma forme al posto giusto
ATTITUDINE: Scarsa, meccanica
REPERIBILITA': Ottima
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: è una porzione di villa, c'è un gradino all'ingresso, ma la camera da letto è al piano di sopra, in mansarda.
LA MIA ESPERIENZA:
Era tutta la settimana che volevo togliermi qualche soddisfazione, ma per una ragione o per l’altra ero sempre assorbito dal lavoro, la malattia di un collega, un progetto da consegnare all’ultimo minuto, un impegno inatteso. Stasera ho detto basta, appendo il camice al chiodo e mi godo il meritato riposo del guerriero. Spulcio i soliti siti di annunci, cerco nell’agenda, faccio un giro tra le pagine di Punter e trovo questa richiesta di informazioni circa una studentessa italica che riceve dalle parti del Carlino. Qualche collega l’ha contatta, senza visitarla, l’annuncio sembra piuttosto veritiero ed il rate ragionevole, viste le congiunture economiche ed astrali. Prendo il cellulare di servizio, quello che non esiste, per intenderci e la chiamo. Mi risponde quasi subito, e sì riceve nella via di un famoso presidente di azienda petrolifera italiana, fa tutto, dice lei, per tu+20, no dietro ( testuali parole) è mora, dice, taglia 42, quarta di seno, 27 anni, come 27 sull’annuncio hai scritto 25..vabbeh..… Alla parola quarta i miei due neuroni si ingrifano e giocano a nascondino col cervello, e nonostante al telefono sembri un po’ scazzata fisso un appuntamento per le 20. Le faccio : -- Ehi, Cara studentessa preparati che stasera ti interrogo!! – Cosa?!—dice lei… fa niente..a dopo
La richiamo mezz’ora prima dell’incontro, sono pur sempre un signore, e lei mi dice di recarmi dopo il Carlino, nella traversa che inizia per stazione e finisce per veri al numero dei colli di Roma, e si sa, tutte le strade portano a Roma. Nei pressi del civico la richiamo --- Ciao Faccio, io – colmo di entusiasmo pregustando un gustoso aperitivo , lei ci pensa un po’ su e mi fa – ci conosciamo?!— Oddio penso io, spero di no, spero che tu non sia una mia parente, una vicina, una lontana conoscente, non tanto per il giudizio morale sull’attitudine, che non mi interessa, quanto per la figuraccia.. La strada è deserta, il parcheggio comodo in una zona industriale fuori dell’orario di lavoro, siamo solo io ed una pioggia sottile, ma insistente, fastidiosissima. Le dico –ci siamo sentiti, venti minuti fa per incontrarci, ed eccomi qua—Mi pianto in tutta la mia prorompente fisicità davanti al videocitofono, sfoggiando un sorriso a 32 denti! Passa qualche secondo, sbrigati cara piove e sono già mezzo raffreddato, e lei : -- Ah, sì, mi ricordo-- e ci credo son passati solo 20 minuti, cara ci credo che sei ancora studentessa a 27 anni con tutto sto sprint, -- avvicinati che non ti vedo! Mi stampo sul videocitofono, tipo fototessera, lei mi squadra, e mi fa: -- Secondo giardino a destra! E mi apre il cancello. Ora il cancello da su una coorte interna su cui si affacciano diverse villette o porzioni di villa, piuttosto elegante direi.. io per non dare nell’occhio fingo una totale disinvoltura, fischietto, mi sgranchisco, per sembrare al massino un lontano cugino in visita… Ma la signora della casa accanto, mi guarda, immagino, da dietro una finestra e pensa: -- un altro arrapato, che fa visita a quella lì, dove finiremo--- ed io che credevo di fingere così bene… Arrivo davanti al cancelletto del suo giardino, lei è dietro la porta socchiusa, e mi fa vieni vieni con la manina; mi avvicino e lei mi tira dentro. È bassina, Castano scuro ma ben fatta, ha un balcone, ma un balcone, che le farei un applauso, un baby doll semi trasparente e nonostante i tacchi non è altissima. Ora due piccole note. La prima ha due labbra, ma due labbra così gonfie, che sembra la Santanchè che bacia la Parietti; la seconda: Se lei ha 27 anni io sono un dodicenne che sta andando a ripetizione di matematica. Mi guarda e mi fa : -- ok, allora andiamo di sopra, sono tux2— Io la guardo con l’espressione di chi non ha capito bene, e dopo mezzo secondo di esitazione le faccio: - Ma al telefono avevi detto TU+20!!. Lei ci pensa su, soppesa, e poi mi fa: - Ah, sì tu sei quello che ha chiamato prima. – Ancora, sì, ho chiamato prima ehi ci sei?! Sei connessa! – Mi fa: - andiamo allora. Lei mi precede ed io la seguo, non è molto socievole ed io mantengo un profilo basso: la pioggia, non ci sono più le mezze stagioni, no, non sono di Bologna, e sì a Bologna prima si stava meglio… è una vita che me lo dicono..boh.. Le pareti della casa sono zeppe di foto sue in atteggiamento da modella—un’altra con velleità artistiche, penso… era più giovane—off course— e più bionda.. Arriviamo in camera da letto, lei entra in camera e si toglie le scarpe, a terra c’è il parquet, la imito per cortesia. Lei arriva in prossimità del letto e si spoglia alla velocità della luce, con talmente poca sensualità ed erotismo, che anche la mia povera nonna avrebbe fatto di meglio, e si siede nuda come mamma l’ha fatta, sistemandosi i capelli. Io, rimango lì nel centro della stanza, mi fisso i piedi nudi sul parquet, fisso la moquette, che non è propriamente a terra, fisso le gigantografie sue, e noto anche tutta una serie di foto di Marilyn Monroe che mi scrutano dalle pareti. Poi visto che la padrona di casa non dà segni di vita, la imito, mi spoglio, e mi avvicino. Lei sembra scuotersi dal torpore che l’aveva avvolta, sì siede sul bordo del letto, prende un gommino dal comodino, guarda il mio gioiellino di famiglia e così, senza neanche salutarlo, senza fargli una carezza, di colpo lo prende e gli mette l’impermeabile. Siamo disorientati entrambi, lui infreddolito,e diciamocelo, non nella sua forma migliore ed io che penso: mmm.. che calore, che coinvolgimento, ma lei inizia un lavoro di bocca, che non sarebbe neanche male, ma che ha una potenza di risucchio che neanche l’aspirapolvere delle mia mamma. Preso alla sprovvista e temendo che quella bocca voglia divorarlo, per la paura si irrigidisce, e sì pianta lì cercando di non venir risucchiato. Lei se ne accorge, lo sfila dalla boccuccia, e si mette a pecora sul letto. Io penso, oddio fermi tutto ma cos’è avete messo l’avanzamento veloce?! Io ho capito l’andazzo e non mi va di polemizzare, quindi, prendo la mira, e sintonizzo l’antenna su rai uno, tenendola per i fianchi.
Ora per farla breve, anzi per farla come è andata realmente, dopo, esattamente, 1 min, 27 sec ed una manciata di secondi lei incomincia ad ansimare ed a fare : ah, sì, sì, che bello, che bello vengo, sì dai continua così, che neanche la moglie di Sting dopo la settima ora di sesso trantrico. Io la guardo perplesso e dopo altri 37 secondi, lei fa::: oh, oh, sìììììì..vengo…. e smette di partecipare, quasi fosse sfinita. Ora se non sapessi che sta fingendo, o che la cosa è almeno, molto strana, mi congratulerei con me, mi darei una pacca sulle spalle, e mi stringerei la mano.. soprattutto se le mie mani non fossero avvinghiate ai suoi fianchi. Dopo di che lei lo sfila anche da lì, ed alla velocità della luce.. ma cos’è avete rimesso, l’avanzamento veloce??.. e ricomincia a piluccarlo. Lei se lo agita velocemente davanti alla bocca ed io ho la seria paura di bucare quei gommoni che sono pericolosamente vicini, inizia anche a toccarmi i capezzoli, che generalmente adoro, ma lei sembra piuttosto che li stia contando e ripetutamente. Penso tranquilla, sono due te lo assicuro, è inutile che li conti ancora. In questa posa, io mi estraneo, e fisso i ritratti alla parete, lei forse sente il mio distacco e per aumentare il pathos sempre agitando il gioiello davanti alla bocca socchiusa, incomincia: ah, sì dai, vieni, vienimi in bocca. Io guardo il mio gioiellino nella plastica semi-trasparente, lui guarda me, quasi speranzoso, ed io penso: tranquillo tu rimarrai là dentro e tra un po’ sarai anche in compagnia di milioni di amici, quindi non metterti strane idee in testa. Per porre fine a tutto questo strazio decido di darle una mano, in senso letterale, e mentre lei continua a contare, oddio forse prossimamente ha un esame di matematica, ed ad ansimare: sì, sì vien;i io arrivo al massimo del piacere. Lei meccanicamente ed improvvisamente si blocca, come quelle bamboline a batteria con la pila scarica, mi piazza in mano il rotolo di scottex, alza la manina ed indicando una zona indefinita fuori dalla camera da letto, mi guarda e mi fa: --- lì, è il bagno se ti serve. Non ho capito bene, dove è, ma non ti preoccupare appena arrivo alla porta chiedo informazioni. Lei si riveste ad una velocità impressionante ma soprattutto meno carica erotica di prima, io la imito cercando di non dimenticarmi niente nella stanza e soprattutto di stare dietro alla sua velocità. Rifacciamo al contrario il tragitto di prima, io guardo le foto ed alcune so piuttosto carine, ma è lei o non è lei.. sono fisionomista come un lombrico miope. Arriviamo davanti al portone lei mi stringe la mano ed io penso: e sì dottore, torni pure a farci visita quando vuole, dal mio dentista sono decisamente più cordiali ed affettuosi. Esco, sempre cercando di non dare nell’occhio, davanti al vialetto c’è una porsche parcheggiata ed io rimugino sul fatto che possa essere sua o meno, e mi immagino una riccona annoiata che lo fa non per il vil denaro ma per una sorta di trasgressione, ma scuoto la testa e quei pensieri si cancellano immediatamente. Guardo l’orologio, 19.45, quant’è durato 20, 25 minuti, saluto con un cenno della testa la vicina immaginaria ,o no, che mi guarda da dietro una finestra, apro il cancello e sono di nuovo in strada. Continua a piovere leggermente, alzo il bavero del mio giubbotto e mi avvio alla macchina, sento solo il suono dei miei passi. È parcheggiata in una stradina laterale, mi guardo attorno non c’è nessuno, guardo l’ora 19.50, il tempo di un aperitivo?! Metto in moto e mentre il rumore del motore rompe il silenzio della strada, penso: meglio andare a casa, con questo tempo ci sarà un traffico.. e sì, Bologna impazzisce quando piove, e sì Bologna un tempo era diversa.. ingrano la marcia e via lontano dalla studentessa, lontano da Marilyn, con solo il sottofondo dei miei pensieri, pensando al prossimo incontro, con una nuova compagna di viaggio.
Ricapitolando
70/20/5
Grazie dottore di avermi ascoltato, ho questo sogno ricorrente….