Seguo Francesca da diverso tempo, nei suoi spostamenti tra la provincia barese e quella ionica. Il rapporto è ormai collaudato nel tempo. Ultimamente l’ho raggiuta a Martina Franca, in un loft ai margini del borgo antico.
Gli appartamenti in cui riceve sono un marchio di ordine e igiene. Il bagno è disponibile, prima e dopo l’incontro.
Lei è una ventottenne molto carina. I suoi punti di forza sono i capelli lunghi e neri, il culetto bello tondo e la notevole silhouette. Mi accoglie profumatissima, in lingerie fumée, slip brasiliani e calze autoreggenti. I sandali con tacchi alti, aperti in punta, la stabilizzano sul metro e settantadue, settantatré centimetri. La sua simpatica parlata campana già predispone al buon umore e a qualcos’altro.
Il rapporto è, per quanto mi riguarda, cordiale. Di solito, si lascia andare a confidenze preliminari ma senza apparire noiosa. Capisce quando il desiderio si fa forte e, allora, inizia con un BJ ben fatto. Per intenderci, nulla a che vedere con le finte varianti di una pornostar, ma un pompino genuino, da girlfriend. Si lascia baciare la patatina dalle notevoli grandi labbra e dal sapore intrigante. Specie nel 69 ho avuto modo di ammirare il suo roseo lato B, una visione che spesso ha instillato un senso animalesco nel rapporto sessuale.
Di solito, preferisco iniziare le danze con uno smorza-candela. Poi proseguo con una missionaria nella quale la bacio sulle labbra (chiuse ma dall’alito fresco), sui lobi, sul collo e la accarezzo sui fianchi stretti. Quindi la variante pecos. Quando mi va, integro (ovviamente con supplemento) con il suo lato B, stretto ed accogliente. Capitolo nel gommino.
Devo dire che più la frequento e più i miei shot sono intensi e prolungati. Come cantava Riccardo Cocciante assieme a Mina: “Questione di feeling”.
Gli appartamenti in cui riceve sono un marchio di ordine e igiene. Il bagno è disponibile, prima e dopo l’incontro.
Lei è una ventottenne molto carina. I suoi punti di forza sono i capelli lunghi e neri, il culetto bello tondo e la notevole silhouette. Mi accoglie profumatissima, in lingerie fumée, slip brasiliani e calze autoreggenti. I sandali con tacchi alti, aperti in punta, la stabilizzano sul metro e settantadue, settantatré centimetri. La sua simpatica parlata campana già predispone al buon umore e a qualcos’altro.
Il rapporto è, per quanto mi riguarda, cordiale. Di solito, si lascia andare a confidenze preliminari ma senza apparire noiosa. Capisce quando il desiderio si fa forte e, allora, inizia con un BJ ben fatto. Per intenderci, nulla a che vedere con le finte varianti di una pornostar, ma un pompino genuino, da girlfriend. Si lascia baciare la patatina dalle notevoli grandi labbra e dal sapore intrigante. Specie nel 69 ho avuto modo di ammirare il suo roseo lato B, una visione che spesso ha instillato un senso animalesco nel rapporto sessuale.
Di solito, preferisco iniziare le danze con uno smorza-candela. Poi proseguo con una missionaria nella quale la bacio sulle labbra (chiuse ma dall’alito fresco), sui lobi, sul collo e la accarezzo sui fianchi stretti. Quindi la variante pecos. Quando mi va, integro (ovviamente con supplemento) con il suo lato B, stretto ed accogliente. Capitolo nel gommino.
Devo dire che più la frequento e più i miei shot sono intensi e prolungati. Come cantava Riccardo Cocciante assieme a Mina: “Questione di feeling”.