RIFERIMENTO INTERNET http://www.escortforumit.com/accompagnatrici/GIADA-MI/
CITTA DELL'INCONTRO: SARONNO
NOME INSERZIONISTA:Giada
NAZIONALITA': ITA
ETA': 40
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: non conforme
SERVIZI OFFERTI: anal con riserva
RATE DI PARTENZA: 2 x 500
RATE CONCORDATO: 3 x 600
DESCRIZIONE FISICA: fisico discreto, non dimostra l'età che ha
ATTITUDINE: buona propensione al sesso
REPERIBILITA': facile da contattare
LA MIA ESPERIENZA:
[justify:1fsozx3y]Venerdi pomeriggio. Dopo una settimana piena di tensioni, oggi sinceramente non ho voglia di fare un beato cazzo. La voglia di lavorare potrebbe saltarmi addosso da qualsiasi parte e con modalità sempre diverse, che io troverei comunque la capacità di eluderla. Ho la cervicale che mi da un dannato fastidio, una cervicobrachialgia cronica del cazzo, dovuta ad un incidente stradale di qualche anno fa. Il tutto per andare a vedere un concerto di Vasco Rossi. Fermo ad un semaforo e senza cinture, una stronza incapace ed idiota mi è venuta in culo. Coglione io, senza cinture. Fanculo lei e Vasco.
Oggi non c’è massaggio o Aulin che tenga, mi conosco bene, per farmi passare il dolore ci vuole un po’ di relax. Prolungato. Non una loft, qui ci vuole una professionista. Una che scopi come si deve e senza troppe storie. Incuriosito dalle foto, che me la fanno tanto porca, la chiamo senza indugio. Al telefono, quell’accento comasco-svizzerotto non mi convince molto. Sa di pacco.
Un consulto veloce sul manuale del punter. All’art. 64 3^ comma, leggo che una escort che camuffa il proprio accento per sembrare di provenienza diversa da quella effettiva, non rientra nei casi in cui debba necessariamente trattarsi di pacco. Bene, fisso location, tempo e rate, così la mia cervicale è contenta.
Mi dirigo al consueto motel, questa volta in macchina, lo scooter è dal meccanico per il tagliando.
Arriva puntuale all’orario prefissato. Guida un’utilitaria tutta impolverata, al punto che faccio fatica a distinguerne colore e marca. Mi nota immediatamente, rapido cenno d’intesa. Scendo dalla macchina e le vado incontro con il miglior sorriso possibile che ho a disposizione. E’ carina e giovanile, le sfioro la guancia con un lieve bacio e da buon cavaliere, le apro la portiera. Dalla reception alla camera il passo è veramente breve. Entro in camera e saldo il conto, così non ci penso più, via il dente via il dolore.
Vado a compiere velocemente le abluzioni di rito e torno in camera, dove lei già mi aspetta in tuta da combattimento, consistente in reggiseno e slip neri, con calze e reggicalze in tono. Il mio senso di punter mi comunica ufficialmente che il male alla cervicale è passato. Mi siedo sul letto e le osservo i lineamenti del viso. Dimostra almeno 7-8 anni in meno dei 40 denunciati. Il fisico è levigato e senza la benché minima traccia di cellulite. Manicure e pedicure impeccabili. Mi racconta che fa questo lavoro per necessità , per pagare i debiti di un’attività commerciale che purtroppo è andata male. Le dico che mi dispiace sinceramente. Mi chiede che lavoro faccio. Strabuzza gli occhi: “se lo sapevo prima il mestiere che facevi, ti chiedevo di più!â€. “E io andavo con un’altra!...â€. Scoppia a ridere. La colgo di sorpresa e le francobollo le labbra con un bacio. Lei si attacca come la carta moschicida, mi mette la lingua in bocca e comincia a ravanarmi dappertutto. E’ un bacio molto sensuale e prolungato. La stringo con violenza a me, le strappo letteralmente il reggiseno di dosso e le slinguazzo i seni, una bella terza siliconata, anche se lei sostiene che è tutta natura. Mi toglie l’asciugamano che mi cinge la vita e mi agguanta l’uccello con decisione. La giro e la metto a 69 sopra di me. Vado in perlustrazione nella sua fica depilata, mentre lei si dedica a Filippo in maniera sapiente. Provo anche a vedere che tipo di ricezione ha il secondo canale, ma lei con delicatezza mi toglie la mano, mi dice che le fa male. Forse qualche grosso calibro, ma non indago oltre, e comunque per il culo non ne faccio una malattia. Il mio senso di punter mi dice che in condizioni ottimali, conceda anche la porta di servizio.
Mentre la lecco, lei mi succhia il cazzo e contemporaneamente mugola in modo palesemente finto, ma me lo faccio andare bene lo stesso, figuriamoci se per 600 paletti sto qui a dispiacermi. La giro, la metto a pecorella e la stantuffo con decisione. Ecco, adesso mi sembra che finga di meno.
Cambiamo svariate posizioni, lei è brava e propositiva, ora mi maneggia, ora si fa maneggiare. Indubbiamente sa come trattare con gli uomini. Cerca di capire le loro esigenze, e mi sembra ci riesca piuttosto bene.
Duro piuttosto a lungo, forse è l’effetto dell’antinfiammatorio preso prima dell’incontro.
Poi, finalmente arrivo con violenza e mi scarico dentro di lei. L’orgasmo mi appaga e mi svuoto completamente.
Mi racconta che è uscita con le ossa rotte da un divorzio, che frequenta regolarmente delle sedute da uno psicologo, che la sua clientela è di qualità medio-alta, fatta principalmente di professionisti e imprenditori, che pensa di smettere questa attività tra un paio di anni, quando avrà finito di pagare i debiti. Non le dico nulla, ma ho la sensazione che non sarà così facile, staccarsi da un’attività che per quanto dura sia, ti consente un livello di guadagno così elevato e la possibilità di avere un certo tenore di vita.
Con un sesto senso degno di una escort di razza, intuisce che sono pronto per il secondo round. Prende il controllo della situazione e mi spompina a lungo, avendo anche cura dell’argenteria.
Fili ricomincia a dare segni di vita, scattano i primi complimenti per le dimensioni, le dico se sono compresi nelle 600 svanziche che le ho allungato. Ride. Credo equivalga ad un SI.
Macchissenefrega. La scopo nuovamente e senza ritegno. Tardo a venire e lei, inaspettatamente, comincia a dare segni di impazienza, fino a quando non pronuncerà la frase che, da escort di prima classe come l’avevo battezzata, me la fa precipitare sotto i tacchi: “oh ma come sei lungo, eh che…sai dovrei andare a fare la spesa…â€. Peccato, perché si era creato un discreto feeling, che ora inevitabilmente finisce in mille pezzi. “Sai, con il preservativo va un po’ così, ti dispiace finire con la bocca?†“Si ma quando arrivi, però mi scansoâ€. “Fai come ti pareâ€. Tanto ormai il livello di scazzamento è arrivato ai minimi termini.
Ci rivestiamo e senza una parola saliamo sulla macchina.
Salutandola nel parcheggio del motel, mi dice che andrà al più presto da un autolavaggio per dare una sciacquata alla macchina. Così impolverata, la fa sentire un po’ sporca. Considerando le frequentazioni dallo psicologo, ho la netta sensazione che a farla sentire così sporca, a livello interiore, sia ben altro.[/justify:1fsozx3y]
CITTA DELL'INCONTRO: SARONNO
NOME INSERZIONISTA:Giada
NAZIONALITA': ITA
ETA': 40
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: non conforme
SERVIZI OFFERTI: anal con riserva
RATE DI PARTENZA: 2 x 500
RATE CONCORDATO: 3 x 600
DESCRIZIONE FISICA: fisico discreto, non dimostra l'età che ha
ATTITUDINE: buona propensione al sesso
REPERIBILITA': facile da contattare
LA MIA ESPERIENZA:
[justify:1fsozx3y]Venerdi pomeriggio. Dopo una settimana piena di tensioni, oggi sinceramente non ho voglia di fare un beato cazzo. La voglia di lavorare potrebbe saltarmi addosso da qualsiasi parte e con modalità sempre diverse, che io troverei comunque la capacità di eluderla. Ho la cervicale che mi da un dannato fastidio, una cervicobrachialgia cronica del cazzo, dovuta ad un incidente stradale di qualche anno fa. Il tutto per andare a vedere un concerto di Vasco Rossi. Fermo ad un semaforo e senza cinture, una stronza incapace ed idiota mi è venuta in culo. Coglione io, senza cinture. Fanculo lei e Vasco.
Oggi non c’è massaggio o Aulin che tenga, mi conosco bene, per farmi passare il dolore ci vuole un po’ di relax. Prolungato. Non una loft, qui ci vuole una professionista. Una che scopi come si deve e senza troppe storie. Incuriosito dalle foto, che me la fanno tanto porca, la chiamo senza indugio. Al telefono, quell’accento comasco-svizzerotto non mi convince molto. Sa di pacco.
Un consulto veloce sul manuale del punter. All’art. 64 3^ comma, leggo che una escort che camuffa il proprio accento per sembrare di provenienza diversa da quella effettiva, non rientra nei casi in cui debba necessariamente trattarsi di pacco. Bene, fisso location, tempo e rate, così la mia cervicale è contenta.
Mi dirigo al consueto motel, questa volta in macchina, lo scooter è dal meccanico per il tagliando.
Arriva puntuale all’orario prefissato. Guida un’utilitaria tutta impolverata, al punto che faccio fatica a distinguerne colore e marca. Mi nota immediatamente, rapido cenno d’intesa. Scendo dalla macchina e le vado incontro con il miglior sorriso possibile che ho a disposizione. E’ carina e giovanile, le sfioro la guancia con un lieve bacio e da buon cavaliere, le apro la portiera. Dalla reception alla camera il passo è veramente breve. Entro in camera e saldo il conto, così non ci penso più, via il dente via il dolore.
Vado a compiere velocemente le abluzioni di rito e torno in camera, dove lei già mi aspetta in tuta da combattimento, consistente in reggiseno e slip neri, con calze e reggicalze in tono. Il mio senso di punter mi comunica ufficialmente che il male alla cervicale è passato. Mi siedo sul letto e le osservo i lineamenti del viso. Dimostra almeno 7-8 anni in meno dei 40 denunciati. Il fisico è levigato e senza la benché minima traccia di cellulite. Manicure e pedicure impeccabili. Mi racconta che fa questo lavoro per necessità , per pagare i debiti di un’attività commerciale che purtroppo è andata male. Le dico che mi dispiace sinceramente. Mi chiede che lavoro faccio. Strabuzza gli occhi: “se lo sapevo prima il mestiere che facevi, ti chiedevo di più!â€. “E io andavo con un’altra!...â€. Scoppia a ridere. La colgo di sorpresa e le francobollo le labbra con un bacio. Lei si attacca come la carta moschicida, mi mette la lingua in bocca e comincia a ravanarmi dappertutto. E’ un bacio molto sensuale e prolungato. La stringo con violenza a me, le strappo letteralmente il reggiseno di dosso e le slinguazzo i seni, una bella terza siliconata, anche se lei sostiene che è tutta natura. Mi toglie l’asciugamano che mi cinge la vita e mi agguanta l’uccello con decisione. La giro e la metto a 69 sopra di me. Vado in perlustrazione nella sua fica depilata, mentre lei si dedica a Filippo in maniera sapiente. Provo anche a vedere che tipo di ricezione ha il secondo canale, ma lei con delicatezza mi toglie la mano, mi dice che le fa male. Forse qualche grosso calibro, ma non indago oltre, e comunque per il culo non ne faccio una malattia. Il mio senso di punter mi dice che in condizioni ottimali, conceda anche la porta di servizio.
Mentre la lecco, lei mi succhia il cazzo e contemporaneamente mugola in modo palesemente finto, ma me lo faccio andare bene lo stesso, figuriamoci se per 600 paletti sto qui a dispiacermi. La giro, la metto a pecorella e la stantuffo con decisione. Ecco, adesso mi sembra che finga di meno.
Cambiamo svariate posizioni, lei è brava e propositiva, ora mi maneggia, ora si fa maneggiare. Indubbiamente sa come trattare con gli uomini. Cerca di capire le loro esigenze, e mi sembra ci riesca piuttosto bene.
Duro piuttosto a lungo, forse è l’effetto dell’antinfiammatorio preso prima dell’incontro.
Poi, finalmente arrivo con violenza e mi scarico dentro di lei. L’orgasmo mi appaga e mi svuoto completamente.
Mi racconta che è uscita con le ossa rotte da un divorzio, che frequenta regolarmente delle sedute da uno psicologo, che la sua clientela è di qualità medio-alta, fatta principalmente di professionisti e imprenditori, che pensa di smettere questa attività tra un paio di anni, quando avrà finito di pagare i debiti. Non le dico nulla, ma ho la sensazione che non sarà così facile, staccarsi da un’attività che per quanto dura sia, ti consente un livello di guadagno così elevato e la possibilità di avere un certo tenore di vita.
Con un sesto senso degno di una escort di razza, intuisce che sono pronto per il secondo round. Prende il controllo della situazione e mi spompina a lungo, avendo anche cura dell’argenteria.
Fili ricomincia a dare segni di vita, scattano i primi complimenti per le dimensioni, le dico se sono compresi nelle 600 svanziche che le ho allungato. Ride. Credo equivalga ad un SI.
Macchissenefrega. La scopo nuovamente e senza ritegno. Tardo a venire e lei, inaspettatamente, comincia a dare segni di impazienza, fino a quando non pronuncerà la frase che, da escort di prima classe come l’avevo battezzata, me la fa precipitare sotto i tacchi: “oh ma come sei lungo, eh che…sai dovrei andare a fare la spesa…â€. Peccato, perché si era creato un discreto feeling, che ora inevitabilmente finisce in mille pezzi. “Sai, con il preservativo va un po’ così, ti dispiace finire con la bocca?†“Si ma quando arrivi, però mi scansoâ€. “Fai come ti pareâ€. Tanto ormai il livello di scazzamento è arrivato ai minimi termini.
Ci rivestiamo e senza una parola saliamo sulla macchina.
Salutandola nel parcheggio del motel, mi dice che andrà al più presto da un autolavaggio per dare una sciacquata alla macchina. Così impolverata, la fa sentire un po’ sporca. Considerando le frequentazioni dallo psicologo, ho la netta sensazione che a farla sentire così sporca, a livello interiore, sia ben altro.[/justify:1fsozx3y]