Escort Gicela 3533978812

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6 Ottobre 2019
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Numero di telefono: 3533978812
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Gicela | Megaescort
L'incontro è avvenuto Nell'ultima settimana
Località e provincia dove è avvenuto l'incontro: Bologna
Conformità foto pubblicate nell'annuncio: 100% - Foto realistiche

Nome della girl/escort: Gicela
Nazionalità: Venezuela
Età: 45-50
Altezza: 1,60
Descrizione fisica: Con qualche kg in più

Reperibilità: Facile con telefono
Compenso concordato: 100
Durata dell'incontro: fino a 60 minuti
Attitudine: Pessima, truffaldina
Fumatrice Non saprei
Servizi usufruiti: FK (french kiss, bacio alla francese con lingua), DATY (dinner at the Y ovvero rapporto orale a lei), BBJ (rapporto orale scoperto), HJ (ricevere masturbazione), Anal Rimming (dato)

Privacy: Sufficiente, presenza di condomini e/o telecamere di sorveglianza
Facilità di parcheggio: Difficile, zona molto trafficata
Luogo dell'incontro: igiene, pulizia, ordine Pulito e ordinato
Presenza di barriere architettoniche: Si

La mia recensione:
Borgo Panigale, quartiere all’estremità occidentale del capoluogo emiliano. Sono nei pressi dell’Hotel Amadeus, contatto la mega manza sovietica Anna, ma non risponde, non perdo certo tempo ad insistere e tento con un altra signora che si trova nei paraggi, la venezuelana Gicela. E’ disponibile a destare attenzioni al mio membro anche sul medesimo momento. Mi appresto a guadagnare la porta della sua dimora, ma mi apre dopo ben più di cinque lunghi minuti dove i clienti del barbiere adiacente possono comodamente osservare e comprendere quello che mi appresto a fare.

Non saprei, viste le informazioni raccolte, se a questo numero risponde o meno la stessa persona.
La signora una volta entrato si dimostra subito simpatica. Baci, carezze e palpate reciproche senza miseria. Ella geme, sospira e ti sorride sorniona. Quando guarnisce il pene con le labbra, pare farlo con passione. Mi accarezza anche i maroni. Le faccio notare che ha fatto bene e che è una maiala. Smette e mi slimona nuovamente per ringraziarmi del complimento. Le bacio tutto il corpo fino a giungere al fiore di primavera che sboccia tra le sue cosce. La accarezzo e le bacio e le lappo la sua fagiana. Pare piacerle. Nel frattempo mi smanetta il birillo. Si bagna e urla. A differenza di altre non ha tenuto le luci basse, permettendomi così di vedere a pieno tutta la panoramica. Mi stacca da dove non le batte il sole e dove le entrano denari, guardandomi trasognata. Si butta le gambe all’indietro e sempre con lo sguardo mi chiede di riprendere. Lappo per (pant pant) una buona mezz’ora entrambi i suoi orelli. Urla e dice che le piace e non mi permette di staccarmi. Si è bagnata tantissimo e se comunque non si è certamente creato un lago, un bel torrente si è visto. Vorrei passare ad altro, ma lei mi dice che vuole ancora godere. Suona il suo telefono personale.
“Es una amiga mía.”
Per dispetto e non solo decido di continuare. Lei si inarca e urla ancora. L’amica le chiede cosa stà succedendo?
“Un amigo está lamiendo mi panocha!”

Getta il telefono e mi invita a riprendere a massacrare le mie mandibole e la mia lingua. Passano altri minuti in cui sono immerso nuovamente nei suoi umori, quando suona nuovamente il telefono. Questa volta si tratta indubbiamente del telefono che invece utilizza per dare informazioni. E’ distante da noi, si trova su una mensola a uno due metri dal letto. Le chiedo se vuole rispondere e mi dice che lo farà solo se a me starà bene. Acconsento e nei prossimi minuti suonerà altre tre volte.

Il primo è un signore dall’evidente accento felsineo, che le augura una Buona Pasqua, ricordandole che la ama e che un giorno tornerà a trovarla! Tutte le conversazioni sono in viva voce. Gicela mi fa notare che su richiesta può spedirti ogni mattina un suo video col culo in primo piano che muovendosi a destra e a sinistra ti augura il buon giorno. Mi sorride e…..inizia a dormire. Qualche minuto dopo riapre gli occhi e mi chiede:” Sei soddisfatto my amor?”

“Ehm, sì, ma però io…..volevo, ecco, insomma….”

Lei torna a dormire o a far finta di farlo.

Chiedo senza voler eccessivamente disturbare se magari riprende a succhiarmelo, ma lei non mi risponde. Passano altri minuti e finalmente riapre gli occhi. Mi invita ad andarla a trovare a Malaga. Mi accarezza e insiste, poi si riaddormenta o finge ancora di farlo. Suona ancora il telefono. Un altro ammiratore.
“Sei molto gettonata, hai tanti fans.”
“Gracias. Sì è vero!
“Forse a Caracas non ti considerava nessuno, ma qui sembri invece assai ricercata.”

Mi risponde che stà pensando di trasferirsi in quello stesso appartamento e di andare di tanto in tanto a Malaga per poi tornare ogni volta. Mi accarezza e torna a dormire. Fino a qualche minuto prima pensavo di tornare assolutamente a trovarla, ma ora mi sento preso per il culo. In tutta quella precedente scenografia dove notavo forse un eccessivo e non reale coinvolgimento, dubitavo di essere o meno menato per il naso, ma da quì in poi cresceva in me una sempre più concreta certezza. In effetti lei torna a dormire.
“Ehm Gicela, perché non mi ciucci la capela”
Non mi risponde.
“Ora che l’ho messo in rima, me lo ciucci più di prima?”
Silenzio assoluto! Suona ancora una volta il telefono.
“Certo amor, puoi venire subito, dammi due minuti.”
"Due minuti, ma io sono ancora nudo!”

Ride e mi chiede di fare silenzio per non farmi sentire dal prossimo visitatore. Non paga di avermi a mio avviso preso, ehm, in giro, mi chiede se posso correre in bagno per rivestirmi per non incontrare chi stà già arrivando. Ammirato da tanta classe, mi vengono portati i vestiti e chiesto di accomodarmi appunto in bagno per la rivestizione. Ormai consapevole di essere veramente un coglione mi rivesto con tutta la lentezza possibile. La signora probabilmente preoccupata di non vedermi ancora pronto entra due volte in bagno per chiedermi se ho finito.
“Ho perso qualcosa che stò ancora cercando!”
“Cosa my amor?”
“La dignità!”
“Cosa amor?”
“Lascia perdere!”
“Torni a trovarmi my amor?”
“Forse...anzi no! Perchè dovrei farlo? Ah, certo capisco per riconfermarmi un vero coglione!”

Mi bacia ma non ricambio. Esco e dopo pochi minuti mi chiama Anna la manza sovietica. Ahimè troppo tardi.
 

Allegati

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