RIFERIMENTO INTERNET: ROSA-ROSSA.com : GINA, GIRLS MILANO
CITTA' DELL'INCONTRO: Milano - Via Sirtori
NOME INSERZIONISTA: Gina
NAZIONALITA': Polacca (ma la fisionomia secondo me grida Rumena tutta la vita)
ETA': 24-26 anni
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Conformità rispettata al netto dei soliti, e in questo caso mi sento di dire, pochi ritocchi (a conti fatti forse l'unica nota positiva)
SERVIZI OFFERTI: BJ, scopata su RAI 1 (questi per il 100)... BBJ, DATY, scopata su RAI 1 (questi per il 3xVU)
RATE DI PARTENZA: 150x30 minuti
RATE CONCORDATO: 100x20 minuti
DESCRIZIONE FISICA: Fisico oggettivamente da velina/modella (anche se quasi al limite dello skinny) e praticamente identico a quanto ritratto nelle pictures dell'annuncio... direi che il livello di appeal della pulzella potrebbe cambiare molto a seconda dei gusti (i manza-hunter farebbero meglio a guardare altrove)
ATTITUDINE: La contrattazione potrebbe averla indispettita, se così non fosse mi chiedo propio come faccia questa a farsi dei clienti abituali
REPERIBILITA': Buona
LA MIA ESPERIENZA: Dopo sei anni di esperienze nel campo della pussy-pay, la maggior parte delle quali vissute sulla piazza di Milano, ero quasi sicuro di essere arrivato ad un punto tale da non ricascare più negli stessi errori degli esordi, ma il recente incontro con questa Gina, sedicente Polacca piuttosto conosciuta dalle parti di Vicenza se non erro, mi ha fatto capire di essere ancora troppo succube della mia passione per le topine modello velina di cui è ella stessa degna rappresentante. Dirò di più... la topina fa parte di quella categoria di girls (o loft che dir si voglia) non abbastanza fighe da potersi definire escort di altissimo livello, ma abbastanza fighe da potersi elevare di alcune spanne rispetto alla massa di gnocchette che affollano con i loro annunci i siti di escorting più conosciuti. Il problema è che loro stesse ne sono ben consapevoli, per cui viaggiano solitamento con il contachilometri fissato sul 3xVU a salire, si autoconvincono col tempo (e con i regalini che ricevono dai clienti più generosi e danarosi) di essere ancora più gnocche di quanto non siano raggiungendo purtoppo alti livelli di stronzaggine quando si imbattono nei puttanieri del popolo (come il sottoscritto) che invece preferiscono rispettare il limite del doppiourbano autoimposto soprattutto in tempi non propio felici come questi e soprattutto quando sperimentano per la prima volta una new-entry o presunta tale. Per cui, una volta varcata la fatidica soglia, si arriva ad un bivio imposto dalla contrattazione: o il cliente asseconda la meretrice o la meretrice asseconda il cliente, ma quando si verifica la seconda ipotesi (come in questo caso) è facile aspettarsi prestazioni ridotte al minimo sindacale sia in termini di servizi che di prestazioni. Non solo... per il discorso fatto precedentemente sull'ego a cui arrivano certe signorinelle, il sentirsi non accettare subito quanto da loro richiesto equivale da un lato a sminuirle a livello estetico, dall'altro ad indurle a fare opera di carità per cui, sempre secondo loro, è il cliente a doversi sentire in questo caso in debito. Ed allora si arriva a: "Questo si può fare, questo non si può fare", "Non mi stare troppo addosso che non respiro", "Non mi baciare", "Non scoparmi troppo forte che mi fa male", "Cerca di venire tesoro" e via di questo passo (questa poi ti spacca anche le palle se per 5 secondi lasci sul pavimento il panno di carta mentre ti asciughi l'attrezzo). Daltrocanto, una volta versato l'obolo che difficilmente si potrà pretendere indietro salvo rischiare episodi scomodi e spiacevoli, al cliente non resta che, come unica soddisfazione, quella di usufruire di un bel corpicino facendolo esplicitamente capire alla pulzella, impegnarsi un pò di più nel trapanaggio spingendolo bene a fondo con forza per farglielo sentire tutto (magari con inclusa qualche leggera sculacciata sulle chiappette durante la pecos per redarguire la cattiva bambinella), svuotare la sacca scrotale nella più totale indifferenza, pulirsi, rivestirsi e salutare con non-chalance all'ipocrita sorrisetto della stronzetta. Dimenticavo la cosa più importante: scrivere una rece per mettere in guardia gli altri puttanieri del popolo.
Index
32090313xx
Matrice
CITTA' DELL'INCONTRO: Milano - Via Sirtori
NOME INSERZIONISTA: Gina
NAZIONALITA': Polacca (ma la fisionomia secondo me grida Rumena tutta la vita)
ETA': 24-26 anni
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Conformità rispettata al netto dei soliti, e in questo caso mi sento di dire, pochi ritocchi (a conti fatti forse l'unica nota positiva)
SERVIZI OFFERTI: BJ, scopata su RAI 1 (questi per il 100)... BBJ, DATY, scopata su RAI 1 (questi per il 3xVU)
RATE DI PARTENZA: 150x30 minuti
RATE CONCORDATO: 100x20 minuti
DESCRIZIONE FISICA: Fisico oggettivamente da velina/modella (anche se quasi al limite dello skinny) e praticamente identico a quanto ritratto nelle pictures dell'annuncio... direi che il livello di appeal della pulzella potrebbe cambiare molto a seconda dei gusti (i manza-hunter farebbero meglio a guardare altrove)
ATTITUDINE: La contrattazione potrebbe averla indispettita, se così non fosse mi chiedo propio come faccia questa a farsi dei clienti abituali
REPERIBILITA': Buona
LA MIA ESPERIENZA: Dopo sei anni di esperienze nel campo della pussy-pay, la maggior parte delle quali vissute sulla piazza di Milano, ero quasi sicuro di essere arrivato ad un punto tale da non ricascare più negli stessi errori degli esordi, ma il recente incontro con questa Gina, sedicente Polacca piuttosto conosciuta dalle parti di Vicenza se non erro, mi ha fatto capire di essere ancora troppo succube della mia passione per le topine modello velina di cui è ella stessa degna rappresentante. Dirò di più... la topina fa parte di quella categoria di girls (o loft che dir si voglia) non abbastanza fighe da potersi definire escort di altissimo livello, ma abbastanza fighe da potersi elevare di alcune spanne rispetto alla massa di gnocchette che affollano con i loro annunci i siti di escorting più conosciuti. Il problema è che loro stesse ne sono ben consapevoli, per cui viaggiano solitamento con il contachilometri fissato sul 3xVU a salire, si autoconvincono col tempo (e con i regalini che ricevono dai clienti più generosi e danarosi) di essere ancora più gnocche di quanto non siano raggiungendo purtoppo alti livelli di stronzaggine quando si imbattono nei puttanieri del popolo (come il sottoscritto) che invece preferiscono rispettare il limite del doppiourbano autoimposto soprattutto in tempi non propio felici come questi e soprattutto quando sperimentano per la prima volta una new-entry o presunta tale. Per cui, una volta varcata la fatidica soglia, si arriva ad un bivio imposto dalla contrattazione: o il cliente asseconda la meretrice o la meretrice asseconda il cliente, ma quando si verifica la seconda ipotesi (come in questo caso) è facile aspettarsi prestazioni ridotte al minimo sindacale sia in termini di servizi che di prestazioni. Non solo... per il discorso fatto precedentemente sull'ego a cui arrivano certe signorinelle, il sentirsi non accettare subito quanto da loro richiesto equivale da un lato a sminuirle a livello estetico, dall'altro ad indurle a fare opera di carità per cui, sempre secondo loro, è il cliente a doversi sentire in questo caso in debito. Ed allora si arriva a: "Questo si può fare, questo non si può fare", "Non mi stare troppo addosso che non respiro", "Non mi baciare", "Non scoparmi troppo forte che mi fa male", "Cerca di venire tesoro" e via di questo passo (questa poi ti spacca anche le palle se per 5 secondi lasci sul pavimento il panno di carta mentre ti asciughi l'attrezzo). Daltrocanto, una volta versato l'obolo che difficilmente si potrà pretendere indietro salvo rischiare episodi scomodi e spiacevoli, al cliente non resta che, come unica soddisfazione, quella di usufruire di un bel corpicino facendolo esplicitamente capire alla pulzella, impegnarsi un pò di più nel trapanaggio spingendolo bene a fondo con forza per farglielo sentire tutto (magari con inclusa qualche leggera sculacciata sulle chiappette durante la pecos per redarguire la cattiva bambinella), svuotare la sacca scrotale nella più totale indifferenza, pulirsi, rivestirsi e salutare con non-chalance all'ipocrita sorrisetto della stronzetta. Dimenticavo la cosa più importante: scrivere una rece per mettere in guardia gli altri puttanieri del popolo.
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