Trans Giovanna 3716230420

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15 Luglio 2012
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Località
Nord delle Marche
Numero di telefono: 3716230420
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L'incontro è avvenuto Nell'ultima settimana
PROVINCIA dove è avvenuto l'incontro: Misano Adriatico
Conformità foto pubblicate nell'annuncio: 75% - Non aggiornate, photoshop

Nome della trans/trav: Top trans porno star, poi dice Giovanna
Nazionalità: Brasiliana
Età: 36
Altezza: 1,72
Descrizione fisica: Magra e femminile
Dotazione: L

Reperibilità: Facile con telefono
Compenso concordato: 150 € + 40 €
Durata dell'incontro: fino a 2 ore
Servizi usufruiti: BBJ (rapporto orale scoperto dato o ricevuto), CIM (venire in bocca dato o ricevuto), Anal Sex Passivo (rapporto anale ricevuto), BDSM, Sex Toys
Attitudine: Simpatica e accondiscendente

Privacy: Sufficiente, presenza di condomini e/o telecamere di sorveglianza
Facilità di parcheggio Si, molto facile
Presenza di barriere architettoniche: No

La mia recensione:
Di solito non faccio mai incontri last-minute, dovendo organizzarmi a casa e sul lavoro e quindi chiamo sempre per tempo la partner sia in caso di primo contatto conoscitivo sia poi per concordare l’appuntamento.
Questa volta però, mi sono deciso solo all’ultimo, una domenica mattina di inizio aprile, dopo che mi si è liberato l’orizzonte temporale da una incombenza.
Quando ho modo alterno incontri con milf fidelizzate o nuove (come da ultima recensione di fine febbraio) e con trans. E appunto avevo già visionato gli annunci di alcune trans di passaggio in zona Rimini-Riccione, tra cui quello di questa “top trans porno star”, new entry brasiliana in tour a Misano (che è anche la più vicina da raggiungere).

Così la chiamo, quando sono già quasi pronto per partire. Mi risponde subito con voce gentile, mi dice di chiamarsi Giovanna e si rende disponibile per un incontro da lì a mezzora, il tempo per raggiungerla anche se in quel momento era fuori per una passeggiata. Come rate, dice che parte da 100 €, accordandoci per 150 € per un’ora con sua venuta.
Raggiungo la location, un noto albergo-residence sul lungomare di Misano Adriatico; la chiamo ma mi dice che si trova ancora a Portoverde, darsena turistica che si trova a circa mezzo chilometro dall’albergo. Anziché aspettarla lì, mi chiede se la posso andare a prenderla in macchina, così fa prima anche perché essendoci dei lavori stradali in corso i marciapiedi del lungomare non sono transitabili a piedi.

Così in pochi minuti arrivo all’ingresso di Portoverde, ci sentiamo al telefono e la vedo arrivare, dandole un primo sguardo: alta, magra, occhiali da sole, cappello e giubbotto neri sotto il quale indossa una maglia traforata senza nulla sotto, da cui fanno capolino i capezzoli, e leggins aderenti pure neri. Un look un po’ dark, quasi da “streghetta buona”. Mi presento come gentiluomo ma molto porcellino, amante delle belle trans femminili ben dotate (oltre che delle milf).

Però non era da sola, con lei c’era un accompagnatore; così mi vengono in mente le strofe della canzone “Triangolo” (1978) di Renato Zero: “Lui chi è?...Come mai l’hai portato con te?... Il suo ruolo mi spieghi qual è?... Io volevo incontrarti da sola, semmai...“.
Si trattava evidentemente di un “collega” (che chiamerò Luigi, nome di fantasia) che aveva usufruito dei suoi servigi passando la notte con lei.
Ma era un tipo alla mano, e né io né lui, più o meno coetanei, non eravamo per nulla imbarazzati della reciproca presenza, prendendola “sportivamente” ed avendo lo stesso interesse per quella tipologia di partner.

Mi accordo quindi con la trans, che a parole si è mostrata subito gentile e disponibile, quasi timida, pur facendo presente che la sua camera non era in ordine, non avendo avuto modo di mettere a posto dopo la nottata. Le dico che non fa niente, anzi la ringrazio per la disponibilità all’incontro senza adeguato preavviso.
Dato che il suo accompagnatore l’avrebbe dovuta aspettare lì fuori per almeno un’ora, gli dico che se vuole venire anche lui, io non mi formalizzo se c’è un’altra presenza, avendo già fatto incontri a tre con coppie o in due uomini con una donna.
Così entrambi salgono in macchina con me e durante il breve tragitto, lei mi fa toccare con mano il suo membro già consistente e libero di muoversi leggiadro sotto i leggins, non indossando il perizoma; in pochi minuti arriviamo in albergo, salendo al piano dal garage.

Effettivamente la camera era piuttosto in disordine, sia il tavolo della zona-cucina sia il bagno (dove mi fermo per una breve lavatina), ma lei me lo aveva detto anzi era anche in leggero imbarazzo per questo e la giustifico; pareva più a posto il letto, con sovracoperta e cuscini.
Pur se dalla porta-finestra del terrazzo c’è una bella vista sul mare, lei ha voluto chiudere la serranda perché le era successo che dal terrazzo a fianco qualcuno sbirciasse all’interno, e questo fatto degli occupanti delle camere vicine che potessero vedere o sentire la infastidiva assai, anzi ha poi detto espressamente che un po’ la limitava nello svolgimento dell’incontro, non potendo “prorompere” ed esprimersi appieno come le sarebbe maggiormente piaciuto.

Venendo al dunque, finalmente si toglie gli occhiali da sole e il giubbotto, a cui seguono i leggins e la maglia, la osservo con più attenzione così tutta nuda. Un bel corpo piuttosto femminile, figura assai snella, ben depilata ovunque, gambe toniche, un bel seno, viso piacevole senza trucco con l’attraente ambiguità delle trans ma molto magro, quasi emaciato, capelli neri lunghi; quindi la foto degli annunci in cui si vede il viso non corrisponde con il look attuale, mentre quelle della dotazione sono più coerenti.

Mi spoglio anch’io e sono sopra di lei, distesa. Provo a baciarla, ma ottengo solo casti bacini leggeri sulla punta delle labbra, non certo FK né lingua. Scendendo mi dedico alle tette, una bella terza, rifatte bene e morbide al tatto; capezzoli piccoli e sensibili mentre le dico che a me invece piace farmi stringere e mordicchiare i capezzoli dalla partner, cosa che lei esegue a più riprese, prendendoci gusto. Provo a leccarle le ascelle (mia piccola passione fetish), morbide, lisce e profumate, ma le fa il solletico e quindi vi do solo qualche bacino.

Intanto, il suo membro, cinto in un cock-ring, aveva subito preso una buona erezione e me lo porge per un primo assaggio: un bel cazzo non c’è che dire, ben depilato, di dimensioni rispettabili più in lunghezza (direi tra L e XL) che in larghezza (tra M e L). Lei mi spinge la testa su quell’attrezzo e quindi comincio a leccarlo e succhiarlo con molto piacere. Dà gusto sentire la cappella gonfia e pulsante in bocca;. la mia tecnica orale non sarà perfetta come le migliori pompineuse, ma mi dedico con impegno e a lungo.

Intanto, il terzo (incomodo) Luigi si era denudato e si menava l’uccello duro, dandolo poi in bocca a Giovanna, mentre io continuavo a ciucciarla. Dopo qualche cambio di posizione, ho infilato anch’ io il cazzo in bocca alla trans, che così si è ritrovata a spompinarne due insieme, per poi alternali, prima l’uno poi l’altro. Quindi mi ha di nuovo indirizzato sul suo cazzo che aveva bisogno di attenzioni e ho ripreso a succhiarlo, ma in quel mentre anche Luigi si è avvicinato porgendomi l’uccello sul viso; l’ho preso tranquillamente in bocca senza farmi particolari problemi.
In quel frangente, mi è tornata in mente la suddetta canzone di Renato Zero, quando dice: “...ll triangolo, no... non l'avevo considerato... D'accordo, ci proverò... la geometria, non è un reato...”
Infatti, pur se non faccio incontri solo con uomini e non ne cerco, i giochi bisex sono una variante a cui, in occasione di incontri con coppie e quando la situazione è stimolante, non mi tiro indietro, non avendo tabù e un organo maschile non mi fa certo paura. Anzi, a partner abituali, donne o trans, più volte ho proposto che se hanno qualche altro avventore con cui fare giochi a tre o più o mini gang-bang, a me non dispiace.

Così succhio un po’ anche a lui (certo, il suo membro non è paragonabile a quello della trans), per poi tornare a Giovanna che si infila rapidamente un profilattico e mi dice di cavalcarla. Quindi, dopo essermi messo un po’ di gel sulla parte, mi impalo sul suo cazzo duro che entra senza difficoltà, dato che sono piuttosto abituato a penetrazioni di quel tipo. (va da sé che prima di incontri di questo tipo, in previsioni di giochi anali, mi “depuro” adeguatamente).
Lo sento bene, dentro fino in fondo e comincio a muovermi molleggiando sulle gambe, mentre lei spinge da sotto con colpi di bacino.
Continuiamo così per vari minuti, mentre l’altro si sega, porgendomi ogni tanto l’uccello in bocca.

In quei momenti in cui il pathos erotico supera la razionalità, dico en passant che in quella posizione in precedenti incontri con coppie (di cui la lei con strap-on) o con due trans, è capitato che mentre cavalcavo una, l’altro/a si inseriva ugualmente da dietro per una doppia penetrazione anale.
Così, il Luigi lo prende come un invito e prova anche lui a inserire il suo uccello (che ha ricoperto all’uopo) e in parte ci riesce per qualche minuto, poi desistendo non perché mi dia fastidio ma perché non riesce a mantenere la posizione.
Comunque, un esperimento di doppia penetrazione che non disdegno di ripetere con partner (coppie, donne o trans) quando vi sarà l’occasione giusta..

Continuo con Giovanna che mi fa mettere alla pecorina per sodomizzarmi da dietro, penetrandomi direi con garbo, in modo dolce e progressivo, senza forzare per farmi gustare al meglio il suo membro, sempre ben duro.
Poi, mentre Giovanna sospende l’opera per riposarsi un momento, è Luigi che la sostituisce nella penetrazione; io lascio fare con nonchalance, ma essendo meno dotato di lei, quasi non lo sento. Dopo qualche minuto, estrae il suo uccello, toglie il profilattico e si sega davanti a me e a lei, fino a schizzare il suo piacere.

Durante queste varie fasi di giochi da passivo, il mio compagno di merende era ben duro e pronto ad agire e quindi chiedo a Giovanna se posso provare a scoparla, ma, sorprendentemente, ricevo un diniego, dicendo che lei – almeno in quel frangente – è solo attiva, come conferma anche Luigi nella notte passata con lei.
Io e il mio pistolino rimaniamo un po’ deluso, perché ovviamente avremmo voluto essere anche parte attiva ed esplorare quel bel culetto che invece rimane inviolato, concedendomi solo una leccatina e di infilare un ditino. Mah, è curioso che una trans non pratichi il sesso anale da passiva.

Nel mentre penso a come riuscire ugualmente a godere, Luigi dopo aver parlottato con Giovanna si riveste ed esce velocemente. Continuiamo più opportunamente io e lei; la quale vuole continuare a scoparmi per venire, ma dice che ha finito i profilattici (!), così gliene do uno io della mia scorta di taglia XL che forse le va un po’ largo.
Quindi mi stendo sul letto, con un cuscino sotto il bacino con lei che mi penetra con decisione alla missionaria, mentre io mi meno lentamente il cazzo duro. Aggiunge anche un dildo che aveva sul letto, per una variante di doppia penetrazione che gradisco assai.

Dopo una decina di minuti di martellamento, si sfila quasi ansimando; forse è un po’ stanca ma entrambi dobbiamo ancora venire. E’ già passata oltre un’ora, allora le propongo un gioco finale, chiedendole, dato che ha la mano snella e con unghie corte, se vuole fistarmi.
Lei rimane un po’ sorpresa ma non si tira indietro, solo dice ci vorrà un supplemento, che le accordo. Come ho raccontato in diverse altre recensioni, il fisting è un esercizio Bdsm a cui sono piuttosto abituato, praticandolo quando ci sono le condizioni, con alcune partner donne o trans.

Così, le do un guanto di lattice che ho sempre in dotazione, mi rimetto in posizione con lei davanti a me e, con una adeguata lubrificazione e la giusta spinta, mi ritrovo la sua manina dentro di me.
Però lei non pare molto esperta di questo gioco, così la guido io per come muovere la mano in modo da stimolarmi adeguatamente e con delicatezza, senza creare fastidio.
Comunque, Giovanna rimane stupita di come la mano sia entrata senza difficoltà, dicendomi che sono un gran porco (come in effetti le ho detto sin dall’inizio), anzi proprio una troia, che in quel frangente prendo come un complimento. Ogni tanto si china per prendere l’uccello in bocca o segarlo con l’altra mano.

Evidentemente la cosa la eccita, dato che si mena sempre più intensamente il cazzo perché vuole godere, finché con un’acrobazia e pur tenendo la mano in culo, si avvicina il più possibile a me fino a sborrarmi sul viso e in bocca, facendomi così assaggiare la sua crema, gustandone il buon sapore.
Infine, concludo anch’io con un godimento piuttosto intenso, come di solito procura la stimolazione del fisting, che però la trans non prende in bocca, pur avendoglielo chiesto.

Mi ricompongo velocemente, dopo un breve passaggio in bagno, mentre sento che lei sta discutendo al telefono con il Luigi, che da come capisco era uscito per prelevare al bancomat il residuo di quanto le doveva per la nottata, ma stava accampando giustificazioni che la tessera non funzionava (inconveniente reale o vecchia scusa da punter buontempone ?), con la comprensibile irritazione di Giovanna.
Le consegno il quantum, aggiungendo ai 150 € inizialmente previsti altri 40 € per l’extra-time e il fisting; lei non pareva del tutto soddisfatta ma non ha fatto storie.
Si è ulteriormente scusata per il disordine della camera che l’ha fatta sentire un po’ a disagio, ribadendo che, per timore di farsi sentire dai vicini, non ha potuto esprimersi al meglio nel suo approccio all’incontro.
Così la saluto con un abbraccio e un ultimo bacino, sempre solo sulla punta delle labbra.

In conclusione, un incontro comunque piacevole (durato circa 1h 35’ lordi, 1h 15’ netti) pur se si è sviluppato in un modo piuttosto diverso dal solito, e per questo magari creando qualche stimolo in più. Giovanna è una trans che certamente merita, con notevoli doti che usa essenzialmente da attiva (che ho gustato ampiamente), ma anche una persona gentile e abbastanza disponibile pur non troppo espansiva, e con un livello di coinvolgimento certamente sufficiente ma forse non totale. Abbiamo fatto una serie abbastanza ampia di giochi, ma altri rimangono incompiuti (no FK, no Cim, e no scopata da passiva) e ciò non ha consentito di raggiungere un appagamento massimo al 100%.


Un’appendice informativa: facendo una verifica più approfondita dopo l’incontro, scopro che alcune sue foto riconducono a Patricia Sabatiny, porno star brasiliana. La richiamo e Giovanna mi conferma che è proprio lei, quando in passato si dedicava a tali produzioni video, visibili su vari siti ed alcune delle quali anche con mirabolanti prestazioni very hard.
In effetti, le immagini di qualche anno fa corrispondono a lei per il fisico e per alcuni tatuaggi, mentre la maggiore differenza è nel viso oggi più smagrito, oltre che per la diversa pettinatura e colore dei capelli.
Inoltre, parlando un po’, mi dice che in realtà è disponibile anche al sesso anale da passiva (come peraltro ampiamente praticato nei suddetti suoi video) ma lo deve sapere prima per prepararsi per tempo. Ne prendo atto qualora capitassero altre occasioni di incontro, dato che si trattiene a Misano fino al 20 aprile, per poi tornare a Brescia sua città di base.

Alla prossima, buon divertimento a tutti.
 

Allegati

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