DoctorJ
OTR warrior
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VENEZIA (23 gennaio) - La lotta alla prostituzione oramai non ha più confini: dalle strade alle abitazioni private. E sulla scia dell'inventiva del sindaco scaligero Flavio Tosi, anche il collega nostrano, Francesca Zaccariotto, sta pensando di creare un'ordinanza che vieti alla belle di notte di esercitare la professione nelle abitazioni Il tutto per garantire ai condomini tranquillità e decoro, due caratteristiche che si sono già perse dopo la scoperta di un appartamento nel quale si prostituivano due ragazze cinesi, proprio nel centro chic della città . Il "postribolo" si trovava proprio a due passi dal Duomo, in una palazzina di tutto rispetto, dove i condomini non si capacitavano del continuo via vai di soggetti maschili. Con l'arrivo delle forze dell'ordine tutto si è spiegato e il problema della prostituzione in casa è divenuto evidente. Inutile far finta di non vedere: la questione si è aperta e con essa i crucci del sindaco che si è messo a cercare una soluzione.
E il rebus a luci rosse si è sciolto proprio grazie all'esempio di Tosi: Il primo cittadino di San Donà si sta ora documentando nei dettagli, verificando l'effettiva possibilità di emettere l'oedinanza anti-lucciole casalinghe. Salvo grandi colpi di scena, l'ordinanza ricalcherà quella scaligera: su indicazione dei condomini esasperati dall'andirivieni di clienti, gli agenti della polizia municipale andranno a controllare le abitazioni, verificheranno il disturbo (continuato e conclamato) arrecato dalle ragazze residenti nella casa ai vicini, e se questo verrà accertato le sanzioneranno. Tirano un sospiro di sollievo gli eventuali clienti: per loro non è prevista alcuna multa.
Resta però un problema che nessuno dei due sindaci si è posto: la guerra tra dirimpettai o guerra dei tappetini di benvenuto. C'è infatti il rischio che alla polizia municipale comincino ad arrivare centinaia e centinaia di segnalazioni di inquilini, magari non proprio pertinenti con l'ordinanza anti prostituzione, ma piuttosto affini alle beghe che sempre ravvivano la vita condominiale.
http://www.gazzettino.it/articolo.php?id=43384&sez=NORDEST
E il rebus a luci rosse si è sciolto proprio grazie all'esempio di Tosi: Il primo cittadino di San Donà si sta ora documentando nei dettagli, verificando l'effettiva possibilità di emettere l'oedinanza anti-lucciole casalinghe. Salvo grandi colpi di scena, l'ordinanza ricalcherà quella scaligera: su indicazione dei condomini esasperati dall'andirivieni di clienti, gli agenti della polizia municipale andranno a controllare le abitazioni, verificheranno il disturbo (continuato e conclamato) arrecato dalle ragazze residenti nella casa ai vicini, e se questo verrà accertato le sanzioneranno. Tirano un sospiro di sollievo gli eventuali clienti: per loro non è prevista alcuna multa.
Resta però un problema che nessuno dei due sindaci si è posto: la guerra tra dirimpettai o guerra dei tappetini di benvenuto. C'è infatti il rischio che alla polizia municipale comincino ad arrivare centinaia e centinaia di segnalazioni di inquilini, magari non proprio pertinenti con l'ordinanza anti prostituzione, ma piuttosto affini alle beghe che sempre ravvivano la vita condominiale.
http://www.gazzettino.it/articolo.php?id=43384&sez=NORDEST