Incontro in Motel

Lord Raiden

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5 Ottobre 2024
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Portarsi la escort in affittacamere/motel è un cult, per questo spero di essere nel posto giusto.
Come molti punter navigati sapranno, portarsi la pay in camera a ore offre numerosi vantaggi, sorvolando sul discorso privacy, quello che ho sempre apprezzato è che in questo contesto non mettono fretta come quando sono a casa loro, direi fisiologico dal momento che non hanno il prossimo cliente rompicoglioni sotto casa.
Io sono sempre riuscito a godermela oltre il tempo prestabilito ma soprattutto con molta calma, la mezz'ora concordata diventava tranquillamente un'oretta, tanto una volta lì si è soli e bisogna scopare, c'è poco da fare.
Tra le tante storie belle da raccontare, ne scelgo una capitata al sottoscritto alcuni anni fa, in una nota città del nord Italia, Lombardia.

Trovo quest'annuncio su ME dall'aria semi-prof che mi intriga parecchio, noto che le foto sono il classico mix di roba riciclata sul web e selfie tattici, insomma, roba che puzza di fake ma dico diamogli una possibilità.
Telefono e ci accordiamo per un pomeriggio, l'appuntamento è in stazione in quanto la ragazza non è motorizzata e si sposta in treno, meglio penso tra me, niente autisti papponi e rompicoglioni all'orizzonte.
Si presenta puntuale all'appuntamento, ma non è tutto sto granché, almeno è giovane mi dico (direi intorno ai 30), un po' di acne sul viso, fisichetto minuto e abbastanza in forma, decido di caricarla per andare in affittacamere come da accordi. Nota piacevole, per salutarmi mi da subito un bacetto sulla bocca.
Non essendo pratico della zona, lascio decidere a lei dove andare e mi guida a mo di GPS verso una location appena fuori città. Nel tragitto apprendo che la ragazza è del Perù, con figli a carico (forse ragazza madre) perennemente in bolletta, causa lavoro malretribuito e part time, insomma, arrotonda facendo il mestiere e chi sono io per giudicare?
Arriviamo in questa location ben tenuta, molto discreta, una struttura che si sviluppa tutta al pian terreno, con complessi di camere circondate da alte siepi e posto macchina riservato a ogni singola camera, tanta roba penso tra me. Alla reception chiedono i documenti di entrambi, la tipa tira fuori addirittura il passaporto, prendiamo la chiave e ci avviamo verso la camera. Lei è timida e si vede che non è una prof, in macchina mi chiede il regalino per paura voglia fregarla ma la convinco che sono una brava persona. Entriamo e lei va in bagno a farsi una doccia, mentre io mi do una rinfrescata alle parti intime.
Torniamo in camera e percepisco il suo impaccio, preoccupata tira subito fuori una scatola di preservativi comprati per l'occasione, ne tira fuori uno da tenere a portata di mano. Lei si spoglia e resta in lingerie, roba economica, così come il profumo che ha addosso, ma sono dettagli. Cominciamo a limonare di brutto come se non ci fosse un domani, lei si lascia andare e io penso "Dio salvi le no-prof", la faccio stendere e le sfilo le mutandine per dedicarmi alla passerina, purtroppo rigorosamente depilata, ma non si può avere tutto.
Dopo un po' decidiamo di scopare e dopo protezione, propone un'insolita posizione a cui sono poco avvezzo, una cow-girl tenendo però i piedi appoggiati sul letto a mo di ranocchia. Si muove bene e lentamente, sembra però soffrire gli affondi e lascia sempre quei due cm fuori che evidentemente sente sul collo dell'utero. A un certo punto cambiamo per la classica pecorina, con lei a bordo letto e io in piedi, devo dire non un granché per via del culetto striminzito, come direbbe De Sica "un portacenere", comunque fa il suo lavoro. Finalmente mi prende voglia di fare la mia preferita, missionario con le sue gambe sulle mie spalle per avere a disposizione tutto il fine corsa nella penetrazione. All'inizio ci vado piano e vedo che soffre un po', ma per un senso di sadismo incontenibile, comincio a sbatterla forte tirandolo fuori fino alla punta e infilandolo fino alle palle, al punto tale che lei si aggrappa a me affondando le unghie nella mia schiena sperando che desista e, allo stesso tempo, emette dei gridi come se ringhiasse, che spettacolo. Cerca di spostare il bacino per rendere la penetrazione meno profonda ma io sistematicamente la rimetto in linea e a ogni colpo, sentendo il fine corsa sulla cappella tra un misto di fastidio e piacere. Me ne vengo così, dentro di lei (ovviamente coperto). Sudati e sfatti propongo la doccia insieme, cosa impensabile da fare con una loft se non concordato prima, ma qui improvvisiamo ed è il bello della camera a ore. La doccia insieme si trasforma in un pompino con lei in ginocchio e io che ho ancora qualcosa da dare, anche qui, niente di memorabile, ma è tutto grasso che cola dico tra me.
Ci rivestiamo e lasciamo la camera a ore, alla reception per ritirare i documenti mi sparano una cifra assurda, al che in macchina le lancio un'occhiataccia e quasi sono tentato di scalarle qualcosa dal regalino pattuito ma poi mi faccio prendere dal sentimentalismo e penso che lei è una mamma e quei soldi serviranno a fare felice un bambino.
 
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