INCONTRO

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MILANO
Appoggiato contro il muro,
la faccia consunta dal sole.
Il riflesso dell’acqua,
il riverbero del muro
abbagliava.
Volli fuggire dal dolore
che fasciava il lungofiume.
Vicino all’acqua mi sentii libero
e vivo,
al limite estremo di qualcosa
che finiva.
Confine reale era l’acqua limpida
che bagnava i sassi,
spinta ai margini dalla corrente.
Immersi le mani e non
avvertii il gelo dell’acqua,
che lavava la mia anima,
dal dolore del mondo.
La vidi camminare,
senza guardarsi intorno.
Bella, di scuro vestita,
la vidi assorbire i raggi
del sole.
Fu così che la incontrai,
sapevo di comprare il suo
corpo, ma non il suo cuore.
Ma per una volta me lo
feci bastare.
La possedetti, nella folle
aspirazione di qualcosa che
vincesse il sapore di miseria
che soffocava il mondo.
Poi tutto finì ed ella scomparve
e tornò la miseria a bere
i raggi del sole e a
tormentare la mia anima.
 
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In una poesia ho rivisto riassunti la sostanza di tanti miei incontri.
Complimenti, eddy, per la vena poetica ispirata.
Trovo davvero molto vivide le immagini, e molto bella soprattutto quella tipicamente post-orgasmica della miseria che torna per bere i raggi del sole e tormentare l'anima.
Manca solo una cosa: non hai specificato la durata dell'incontro e se c'è stato bbj e soprattutto cim!!!! :sarcastic_hand: :lol: :yahoo:
 
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Ripensandoci... Se l'immagine della miseria che beve i raggi del sole può essere letta come una metafora... C'è stato CIM... e anche swallow!!!!

La durata dell'incontro invece ce la devi dire proprio tu, eddy! :lol:
 
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G

Guest

Ospite
Ospite
Chissà perchè ma mi hai ricordato Ungaretti.
Non c'entrerà per un cazzo, ma...
Posso?

Mi tengo a quest’albero mutilato
abbandonato in questa dolina
cha ha il languore
di un circo
prima o dopo lo spettacolo
e guardo
il passaggio quieto
delle nuvole sulla luna

Stamani mi sono disteso
in un’urna d’acqua
e come una reliquia
ho riposato

L’Isonzo scorrendo
mi levigava
come un suo sasso

Ho tirato su
le mie quattr’ossa
e me ne sono andato
come un acrobata
sull’acqua
 
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