Appoggiato contro il muro,
la faccia consunta dal sole.
Il riflesso dell’acqua,
il riverbero del muro
abbagliava.
Volli fuggire dal dolore
che fasciava il lungofiume.
Vicino all’acqua mi sentii libero
e vivo,
al limite estremo di qualcosa
che finiva.
Confine reale era l’acqua limpida
che bagnava i sassi,
spinta ai margini dalla corrente.
Immersi le mani e non
avvertii il gelo dell’acqua,
che lavava la mia anima,
dal dolore del mondo.
La vidi camminare,
senza guardarsi intorno.
Bella, di scuro vestita,
la vidi assorbire i raggi
del sole.
Fu così che la incontrai,
sapevo di comprare il suo
corpo, ma non il suo cuore.
Ma per una volta me lo
feci bastare.
La possedetti, nella folle
aspirazione di qualcosa che
vincesse il sapore di miseria
che soffocava il mondo.
Poi tutto finì ed ella scomparve
e tornò la miseria a bere
i raggi del sole e a
tormentare la mia anima.
la faccia consunta dal sole.
Il riflesso dell’acqua,
il riverbero del muro
abbagliava.
Volli fuggire dal dolore
che fasciava il lungofiume.
Vicino all’acqua mi sentii libero
e vivo,
al limite estremo di qualcosa
che finiva.
Confine reale era l’acqua limpida
che bagnava i sassi,
spinta ai margini dalla corrente.
Immersi le mani e non
avvertii il gelo dell’acqua,
che lavava la mia anima,
dal dolore del mondo.
La vidi camminare,
senza guardarsi intorno.
Bella, di scuro vestita,
la vidi assorbire i raggi
del sole.
Fu così che la incontrai,
sapevo di comprare il suo
corpo, ma non il suo cuore.
Ma per una volta me lo
feci bastare.
La possedetti, nella folle
aspirazione di qualcosa che
vincesse il sapore di miseria
che soffocava il mondo.
Poi tutto finì ed ella scomparve
e tornò la miseria a bere
i raggi del sole e a
tormentare la mia anima.