coniugando considerazioni generali ma legate al soggetto in questione, evitando così di andare out of topic, provo a offrirvi un ragionamento induttivo.
E' quasi superfluo ricordare come sia complessa la professione di queste ragazze, soprattutto laddove sono spesso tenute con la loro condotta a simulare in modo verosimile un trasporto che non percepiscono affatto... ci vuole una buona arte recitativa ed attitudine empatica, il che significa talento. Non è alla portata di tutte, e spesso l'impegno (encomiabile) non basta.
Nel caso di specie, la ragazza mi sembra il tipico esempio in cui tutte le prestazioni accessorie sono diligentemente adempiute: cortesia, pulizia perfetta , sempre sorridente e conscia che sul lavoro non c'è spazio per lasciar trasparire eventuali malumori personali... col tempo si dimostra anche dolce in un certo senso.
Ma non c'è quel guizzo che ti fa dire "guarda cos'ha fatto Messi!".
In particolare la gestione del rapporto fiduciario. Mi spiego: poniamo che vada da anni a bere nello stesso locale, trattandosi di servizi che ricondurrei alla categoria INTRATTENIMENTO, alla fine il clima conviviale alimenta una sorta di amicizia col titolare, che senza minare la puntualità del rapporto professionale, consente di caratterizzare alcune serate in cui magari consente di fare conti separati ai volti noti, oppure offre una birra dopo la partita, a fronte del fatto che il buon cliente si ricorderà del suo compleanno provvedendo adeguatamente.
Con alcune girls, mutatis mutandis, e nel rispetto dei ruoli (quindi privacy ecc...), accade qualcosa di simile.
Chiaro che non è un obbligo, nessuna persona è "tenuta" a diventare tua "amica", ma se capita è un chiaro segno di sintonia.
La nostra Ingrid (non escludo per mia responsabilità... il dubbio critico resta essenziale), non mi sembra esprima una particolare sensibilità, che ho invece trovato altrove.
Per dire, durante un incontro in pausa pranzo, osservò scrupolosamente la solita tabella di marcia: bj, rai1 con due due posizione e mezza. Sul finire, senza entrare nei dettagli, era evidente avesse stabilito che la campanella della ricreazione stava per suonare. Dopo fumammo una sigaretta e apparve manifestamente che nei successivi sessanta minuti non aveva altri impegni. A parer mio poteva essere l'occasione per "arricchire" e/o prolungare in qualche modo la prestazione, cosa che non avvenne.
E' difficile, e a volte spiacevole, valutare l'operato di professionisti impegnati, perché il rispetto verso la persona e il suo lavoro possono inibire l'oggettività. Ma il mio parere è che la nostra amica non regga il confronto con certa concorrenza (coperta da omissis per ovvie ragioni).
Scusate se mi sono dilungato.