Escort Isabella

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Roma
NOME INSERZIONISTA: Isabella
RIFERIMENTO INTERNET: https://roma.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/new-new-128149-isabella-4ci4232132541
CITTA DELL'INCONTRO: Roma (Vermicino)
NAZIONALITA': Sudamericana
ETA': Sulla quarantina...
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Fake in più varianti.
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO):
SERVIZI USUFRUITI: BJ, RAI1
COMPENSO RICHIESTO: 70
COMPENSO CONCORDATO: 70
DURATA DELL'INCONTRO: 30 min.
DESCRIZIONE FISICA: Mora, fisico nella norma, un pò rilassato, con terza seno fake.
ATTITUDINE: Frau Blucher
REPERIBILITA': Al primo colpo (e te credo...)
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Rampa di scale ripida e pericolosa subito dietro al cancello.
TELEFONO: 3937374707

LA MIA RECENSIONE:

Preso da quella saltuaria voglia di grottesco, dopo una veloce ma attenta ricerca, decido di chiamare ‘sta Isabella, signorina che colleziona annunci spudoratamente fake su Bakeca, unendo così alla suddetta voglia di grottesco anche un pizzico di suspense dato dal dubbio di chi (o di che cosa) mi avrebbe aperto in realtà la porta.

Al telefono una voce con cadenza sudamericana mi dice che per mezz’ora sono 70 e mi fornisce le coordinate per raggiungerla, praticamente in culo alla luna, nell’angolo più sperduto di Vermicino, suburbio così e così che costeggia la Tuscolana mentre si sale verso Frascati. Metro dopo metro avanzo fra buche e viuzze strette, in presupposti urbani che sembrano soddisfare la mia voglia di grottesco.

Arrivo in loco e parcheggio nello spiazzo adiacente il caseggiato dove, passando da un portoncino indipendente che precipita a strapiombo giù per una rampa di scale (occhio perché la distrazione si può pagare a caro prezzo), si raggiunge l’appartamentino interrato dove Isabella riceve.

Mi apre la porta una chica mora dai capelli lisci, senza infamia ma anche senza lode, coperta da un vestitino di pizzo nero, un paio di slip anch’essi neri sotto. Fisicamente sufficiente, leggermente rilassata, un po’ emaciata, seno fake come i suoi annunci, viso un po’ segnato da un certo numero di primavere (una quarantina buone, credo). Anche i presupposti fisici per soddisfare la mia voglia di grottesco sembrano esserci, quelli attitudinali un po’ meno.

Accoglienza e social iniziale, infatti, sono ridotti ai minimi termini, e la conferma dell’assoluta mancanza di vocazione all’intrattenimento sessuale arriva quando le chiedo di usare il bagno. Me lo indica puntando il mento verso una porta chiusa mentre gli occhi, più che al bagno, sembrano mandarmi a fare in culo. Entro e faccio per apparecchiarmi sul bidet ma mentre sto per sedermi mi blocco, con le palle a penzoloni, frenato dall’urlo della vajassa che dalla camera da letto mi apostrofa, ORDINANDOMI di lavarmi il pisello nel lavandino. Così, nel timore che dal cesto dei panni lì accanto salti fuori un sicario della Mara Salvatrucha, eseguo senza fiatare.

Tornato da lei che ancora mi guarda con occhi un po’ severi, tento un approccio per un minimo di strusciamento introduttivo ma la chica non mi caga neanche di striscio, passa oltre, e praticamente mi ORDINA di sdraiarmi sul letto. Nel timore che il tizio della Mara Salvatrucha si sia nel frattempo spostato sotto il letto, mi accomodo sulle lenzuola con lo stesso entusiasmo di chi si sistema sul lettino del proctologo.

Isabella si posiziona accanto a me e inizia a massaggiarmi l’uccello con una specie di unguento detergente. In teoria dovrei arraparmi ma in pratica, visto che ho l’impressione che mi stiano spalmando il gel per fare poi una ecografia, resto moscio come un palloncino ancora da gonfiare. Chiudo gli occhi, mi concentro, e dopo un po’ il palloncino inizia leggerissimamente a prendere forma, quel minimo che basta per essere subito incappucciato. Il BJ che segue è poco efficace e tarda a sortire effetti, ma il bello arriva quando mi viene la malaugurata idea di prenderle una tetta fra le mani. La tipa si gira, mi fulmina con quegli occhi dalla severità tenuta sempre al minimo e caccia fuori un AHIA che, ve lo giuro, non avendo io l’abitudine di seviziare le donzelle strizzando loro i seni con un forcipe, non aveva proprio ragion d’essere. La chica, con voce severa al pari degli occhi, mi INSEGNA che le tette si toccano e non si stringono. Devo andare a ripetizioni, penso fra me e me, e sì che di tette ne ho toccate e, vi garantisco, senza mai cagionar traumi o ecchimosi alle altrui mammelle. Anzi.

Comunque capisco definitivamente l’antifona e mi scuso, nella speranza che il tizio della Mara si sia addormentato sotto il letto, e le lascio seguitare il BJ inefficace fino a quando, con sforzo più mio che suo, riesco a tirar su l’arnese, posizionare Isabella a bordo letto, e venire nel condom dopo una breve missionaria.
Mi rivesto, la saluto e torno alla mia auto, con quella voglia di grottesco ancora lì, che beatamente se la ride.
 

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lazio
visto più volte l'annuncio, ci sono sempre stato lontano! grazie del sacrificio! :lol:
 
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