“ Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura! “
Scusate cari colleghi per la citazione dotta, ma le prime due terzine del Primo Canto dell’Inferno Dantesco, ben si adattano a descrivere il mio stato d’animo a qualche ora dal ferale incontro.
Preso dal delirio da BBW, evemto che, come l’eclissi di sole, si ripete con regolare quanto, fortunatamente, occasionale cadenza nel mio encefalo, offuscato il libero arbitrio, chiamo la donzella in questione. Il colloquio si rivela, ahimè, promettente e così mi ritrovo sotto la sua alcova in quel di Calenzano.
Palazzina nuova, dignitosa, in area poco trafficata, salgo al primo piano.
Si apre lentamente una porta ... entro ...ed ecco che iniziano le dolenti note. Madame si rivela “un tantinello” più florida rispetto alle sue, pur veritiere immagini; comunque, sarà per l’occasionale pulsione trash, per il tragitto percorso nel traffico, complice anche il basso rate, rimango, quando invece avrei dovuto scappare come un leprotto.In breve, la signorina, alla fine, non pratica alcuno degli acronimi sciorinati al telefono , limitandosi ad uno svogliato Bbj.
“ O natura, o natura,
Perchè non rendi poi
Quel che prometti allor? perchè di tanto
Inganni i figli tuoi ? “
Vi prego, permettete adesso che l’oblio venga in mio soccorso, ne va del mio equilibrio psicologico, vi basti sapere che Madame proprio non c’è tagliata per la professione, senza appello, senza possibilità, senza speme ...
Unica magra consolazione psicologica: aver fatto una donazione ad una Signora che non pare passarsela alla grande.
Meditate gente ... meditate ... e fate che il mio sacrificio sia valso a qualcosa ...
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura! “
Scusate cari colleghi per la citazione dotta, ma le prime due terzine del Primo Canto dell’Inferno Dantesco, ben si adattano a descrivere il mio stato d’animo a qualche ora dal ferale incontro.
Preso dal delirio da BBW, evemto che, come l’eclissi di sole, si ripete con regolare quanto, fortunatamente, occasionale cadenza nel mio encefalo, offuscato il libero arbitrio, chiamo la donzella in questione. Il colloquio si rivela, ahimè, promettente e così mi ritrovo sotto la sua alcova in quel di Calenzano.
Palazzina nuova, dignitosa, in area poco trafficata, salgo al primo piano.
Si apre lentamente una porta ... entro ...ed ecco che iniziano le dolenti note. Madame si rivela “un tantinello” più florida rispetto alle sue, pur veritiere immagini; comunque, sarà per l’occasionale pulsione trash, per il tragitto percorso nel traffico, complice anche il basso rate, rimango, quando invece avrei dovuto scappare come un leprotto.In breve, la signorina, alla fine, non pratica alcuno degli acronimi sciorinati al telefono , limitandosi ad uno svogliato Bbj.
“ O natura, o natura,
Perchè non rendi poi
Quel che prometti allor? perchè di tanto
Inganni i figli tuoi ? “
Vi prego, permettete adesso che l’oblio venga in mio soccorso, ne va del mio equilibrio psicologico, vi basti sapere che Madame proprio non c’è tagliata per la professione, senza appello, senza possibilità, senza speme ...
Unica magra consolazione psicologica: aver fatto una donazione ad una Signora che non pare passarsela alla grande.
Meditate gente ... meditate ... e fate che il mio sacrificio sia valso a qualcosa ...