ANAGRAFE DELL'ANNUNCIO
Numero di telefono: +35799066080
Riferimento internet (link): Jenny Roma escort girl
Conformità dell'annuncio: v. recensione
Città dove è avvenuto l'incontro: Roma, nelle adiacenze di Piazza di Spagna
DATI DELL'INSERZIONISTA:
Nome della girl/escort: Jenny
Nazionalità: ucraina
Età apparente: quella che dichiara o poco più
Descrizione fisica: v. recensione
Attitudine: ottima
Reperibilità: ho prenotato l'incontro il giorno prima
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 160 euro per mezz'ora, 200 euro per un'ora, 300 per un'ora e mezza, 350 per 2 ore e via discorrendo
Compenso concordato: 300
Servizi offerti: GFE, Sex In Different Positions, Erotic Massage, Oral without condom, Masturbation, Striptease, 69 Position, Kissing, Kissing with tongue, Cum on body, Full Body Sensual Massage, Sexy Shower Together, Ball licking and Sucking, High heels & Lingerie, Company for dinner, Sexy Toys (if you bring)
Extra: Cum in face, Lesbian Show, Lesbian Sex, Role Games
Servizi usufruiti: FK e sesso in diverse posizioni
Durata dell'incontro: 90 minuti
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Facilità di parcheggio: praticamente impossibile con l'auto
Igiene dei locali: puliti
Presenza di barriere architettoniche: in abbondanza
LA MIA RECENSIONE
Per giungere all’appartamento in cui Jenny riceve bisogna salire due ripide rampe di scale. Mentre mi accingo a compiere questa ulteriore fatica – non molto gradita dopo avere già percorso a piedi Via dei Fori Imperiali e un non breve tratto di Via del Corso –, avverto una sensazione di incertezza più marcata rispetto al solito. Mi è difficile credere che la ragazza ritratta nel servizio fotografico di EOI possa avere soltanto diciotto anni, come indicato nella scheda, e questo suscita in me il timore che anche le altre indicazioni possano essere più o meno alterate. In particolare, non vorrei che il peso (55 kg.) e l’altezza (171 cm.) risultassero troppo approssimati, rispettivamente, per difetto e per eccesso.
Invece, la prima impressione che ho quando posso osservare Jenny di persona conferma che la ragazza è giovanissima, nonché sorridente e molto accogliente. Per avere un’idea del viso più rispondente alla realtà, si può fare riferimento alla foto in cui posa con le braccia appoggiate sul divano. Vista di profilo, Jenny è come appare nella ottava foto del book. Ha un po’ di rossore sulle gote e anche qualche brufoletto: manifestazioni non infrequenti sul viso delle ragazzine e, comunque, di estensione limitata e non fastidiose nel caso di specie. Per quanto riguarda il corpo, questo è ben rappresentato nelle prime due foto, nella quarta e nelle ultime due. Il peso è quindi veritiero, mentre non lo è, a parer mio, l’altezza, dovendosi sottrarre cinque o sei centimetri da quelli indicati nella scheda.
Dopo avere richiuso la porta, la giovane mi tende la mano per presentarsi, pronunciando una frase che non comprendo immediatamente: “Grate, Jenny”, mi sembra che dica. Dopo un attimo di perplessità, ripetendo ciò che ho sentito, ci arrivo: “Ah!... Grateful, Jenny…”, dopo di che mi presento anch’io allo stesso modo (“Grateful …”) e scoppiamo a ridere; ovviamente, lei ride di me, che forse devo sembrarle un po’ impacciato e poco avvezzo a situazioni come quella in cui mi trovo. La seguo nell’appartamento, in cui sono presenti alcuni scalini: il primo per accedere al soggiorno, il secondo per transitare verso il bagno e la camera riservati a Jenny (prima di uscire dall’appartamento, circa un’ora e mezza dopo, incontrerò anche la ragazza con la quale Jenny coabita).
Quando si spoglia della vestaglia nera, la parte anatomica che più attrae la mia attenzione è il posteriore: carnoso, prominente e non cadente. Mi avvicino per accarezzarlo: è molto sodo, come dev’essere quello di una diciottenne, e sul letto ho modo di apprezzarne viepiù la consistenza. Mi eccita tantissimo, in particolare, lisciare con la mano e tastare, ripetutamente, il tratto che comprende il gluteo e l’avvallamento sottostante, in corrispondenza dell’attaccatura dei muscoli della coscia.
Il kissing richiede un po’ d’iniziativa da parte mia, nel senso che devo essere io a trovare, di volta in volta, la giusta posizione del capo e anche a sollecitare un’apertura della sua bocca adeguata, cioè tale da potervi insinuare la mia lingua e intrecciarla con la sua. Ad ogni modo, Jenny non mi dà mai l’impressione di volersi in qualche modo sottrarre al french kissing, consentendo costantemente, per tutta la durata dell’incontro, che i singoli baci abbiano la durata a me più gradita a seconda del momento.
A un certo punto, mi chiede se voglia un BBJ, ma declino l’offerta, destando in lei un po’ di stupore. Non avendo da trarne concreti vantaggi, nella stragrande maggioranza dei casi, dal punto di vista della qualità dell’erezione, prendo in considerazione la possibilità di sottopormi allo specifico trattamento soltanto quando so che lo stesso sarà eseguito senza l’uso delle mani, sollevando il pene dall’addome con la bocca e seguendone poi, durante l’esecuzione della prestazione, l’inclinazione naturale. Quando mi affido a una donna che so essere capace di tanto – ne conosco qualcuna in un Paese situato oltre la catena alpina –, provo unicamente piacere, mai disagio, e posso anche decidere di concludere in CIM. Ho constatato però, incontrando ragazze qui a Roma anche di recente, come la fiducia che in alcuni casi ho voluto accordare non sia stata mai ripagata.
Tornando a Jenny, il coito con lei è per me molto piacevole, anche perché il suo corpo – che posso osservare anche in azione, guardando nello specchio posto a lato del letto – mi eccita tantissimo. In cowgirl, posizione nella quale rimaniamo a lungo, alterna movimenti più rapidi e meno ampi ad altri, più lenti e profondi, nei quali cerca il contatto con il mio pube, che talvolta prolunga strusciandosi e muovendosi orizzontalmente. In alcuni momenti, ho la sensazione che desideri godere ma non riesca a raggiungere, pur arrivandoci vicina, il punto di non ritorno. Molto probabilmente, la difficoltà può essere dovuta al fatto che Jenny si è già soddisfatta nel corso di altri incontri che ha avuto in precedenza (dei quali è rimasta traccia nella pattumiera collocata in bagno, ricolma di salviette e di quant’altro utile a nettare le parti intime dopo un convegno sessuale). Una ragazza così giovane, e alle prime esperienze, non riesce a centellinare le proprie energie, ma tende istintivamente a prendere ciò che può da ogni incontro. Nei suoi panni, anch’io mi comporterei allo stesso modo.
La situazione si riproduce nella posizione a cucchiaio. Stavolta, però, devo stare attento io, perché il livello della mia eccitazione cresce oltremisura quando mi soffermo ad accarezzare l’interno delle cosce della mia partner. La cosa non mi dispiace: di solito devo concentrarmi per raggiungere l’orgasmo; ora, invece, potrei essere sopraffatto dal piacere quando manca più di mezz’ora al termine del tempo pattuito. Rinuncio, quindi, alla manovra, che mi espone al rischio di venire anzitempo, e comincio a utilizzare la mano per stimolare lei. L’operazione non si dimostra risolutiva nel breve periodo, per cui mi determino a concedermi una pausa, onde riprendere fiato e stabilire – ancora non lo so bene – in quale posizione io preferisca concludere. Nel breve intervallo, Jenny mi dice qualcosa di sé.
Ristorate le forze, chiedo a Jenny di venire sopra di me. Stavolta, lei non utilizza il gel (ne ha fatto uso, invece, all’inizio) e questo rende un po’ difficoltosa la penetrazione. Jenny non la completa, fermandosi a un punto intermedio, e io stesso faccio fatica a procedere. Sento, però, che l’eccitazione della mia partner è molto elevata, e allora comincio a fare pressione, fino a che lei, ansimando e gemendo, prende ad assecondare i miei movimenti, facendo in modo, anche con le sue spinte, che io raggiunga ogni volta la massima profondità. Prorompe così, quasi inaspettatamente, il suo orgasmo, lungo e intenso, scandito dalle connesse manifestazioni sonore. Subito dopo Jenny rallenta, appagata, e vorrebbe staccarsi, non essendosi resa conto che io non sono ancora giunto al capolinea (può darsi che abbia percepito qualche mio gemito, che tuttavia, se vi è stato, è stato dovuto al piacere che ho provato nel sentirla venire). Allora la blocco, facendo pressione con le mani sul bacino, e la spingo giù di nuovo. Capisce e agevola la mia gradevolissima conclusione (stavolta i miei gemiti sono proprio inequivocabili…).
Prima di andare via sono protagonista, mio malgrado, di un altro episodio che suscita ilarità. Mentre mi rivesto, sento Jenny parlare con un’altra persona nel soggiorno. Poco dopo la ragazza torna in camera e, prima che io possa farle domande, mi dice che nell’appartamento c’è anche una sua amica. “Chi è la tua amica?”, le chiedo, e lei: “È Arina”. Il problema è che ho lasciato su una sedia, di là nel soggiorno, i pantaloni e la maglia. Jenny mi dice che posso andare a recuperarli, cosicché in slip, maglietta intima e ciabatte (che avevo con me in camera) mi avvio verso il soggiorno. Sennonché, non mi ricordo dello scalino dopo il bagno e per poco non cado. Mi evita la caduta una porta, che Jenny ha lasciato socchiusa, contro la quale vado a sbattere rumorosamente, come capita all’appuntato Catarella ogni volta che deve accedere alla stanza del commissario Montalbano. Scoppiano a ridere, dopo avere lanciato un urlo, Arina, che ha assistito alla scena dal soggiorno, e Jenny, che mi ha seguito quando sono uscito dalla sua camera. Naturalmente, rido anch’io per lo scampato pericolo.
Completata la vestizione in presenza di entrambe le ragazze, mi accomiato dando un bacio a Jenny, che mi porge la bocca, e anche ad Arina, che mi offre una guancia dopo avere cercato con lo sguardo l’assenso di Jenny.
Numero di telefono: +35799066080
Riferimento internet (link): Jenny Roma escort girl
Conformità dell'annuncio: v. recensione
Città dove è avvenuto l'incontro: Roma, nelle adiacenze di Piazza di Spagna
DATI DELL'INSERZIONISTA:
Nome della girl/escort: Jenny
Nazionalità: ucraina
Età apparente: quella che dichiara o poco più
Descrizione fisica: v. recensione
Attitudine: ottima
Reperibilità: ho prenotato l'incontro il giorno prima
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 160 euro per mezz'ora, 200 euro per un'ora, 300 per un'ora e mezza, 350 per 2 ore e via discorrendo
Compenso concordato: 300
Servizi offerti: GFE, Sex In Different Positions, Erotic Massage, Oral without condom, Masturbation, Striptease, 69 Position, Kissing, Kissing with tongue, Cum on body, Full Body Sensual Massage, Sexy Shower Together, Ball licking and Sucking, High heels & Lingerie, Company for dinner, Sexy Toys (if you bring)
Extra: Cum in face, Lesbian Show, Lesbian Sex, Role Games
Servizi usufruiti: FK e sesso in diverse posizioni
Durata dell'incontro: 90 minuti
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Facilità di parcheggio: praticamente impossibile con l'auto
Igiene dei locali: puliti
Presenza di barriere architettoniche: in abbondanza
LA MIA RECENSIONE
Per giungere all’appartamento in cui Jenny riceve bisogna salire due ripide rampe di scale. Mentre mi accingo a compiere questa ulteriore fatica – non molto gradita dopo avere già percorso a piedi Via dei Fori Imperiali e un non breve tratto di Via del Corso –, avverto una sensazione di incertezza più marcata rispetto al solito. Mi è difficile credere che la ragazza ritratta nel servizio fotografico di EOI possa avere soltanto diciotto anni, come indicato nella scheda, e questo suscita in me il timore che anche le altre indicazioni possano essere più o meno alterate. In particolare, non vorrei che il peso (55 kg.) e l’altezza (171 cm.) risultassero troppo approssimati, rispettivamente, per difetto e per eccesso.
Invece, la prima impressione che ho quando posso osservare Jenny di persona conferma che la ragazza è giovanissima, nonché sorridente e molto accogliente. Per avere un’idea del viso più rispondente alla realtà, si può fare riferimento alla foto in cui posa con le braccia appoggiate sul divano. Vista di profilo, Jenny è come appare nella ottava foto del book. Ha un po’ di rossore sulle gote e anche qualche brufoletto: manifestazioni non infrequenti sul viso delle ragazzine e, comunque, di estensione limitata e non fastidiose nel caso di specie. Per quanto riguarda il corpo, questo è ben rappresentato nelle prime due foto, nella quarta e nelle ultime due. Il peso è quindi veritiero, mentre non lo è, a parer mio, l’altezza, dovendosi sottrarre cinque o sei centimetri da quelli indicati nella scheda.
Dopo avere richiuso la porta, la giovane mi tende la mano per presentarsi, pronunciando una frase che non comprendo immediatamente: “Grate, Jenny”, mi sembra che dica. Dopo un attimo di perplessità, ripetendo ciò che ho sentito, ci arrivo: “Ah!... Grateful, Jenny…”, dopo di che mi presento anch’io allo stesso modo (“Grateful …”) e scoppiamo a ridere; ovviamente, lei ride di me, che forse devo sembrarle un po’ impacciato e poco avvezzo a situazioni come quella in cui mi trovo. La seguo nell’appartamento, in cui sono presenti alcuni scalini: il primo per accedere al soggiorno, il secondo per transitare verso il bagno e la camera riservati a Jenny (prima di uscire dall’appartamento, circa un’ora e mezza dopo, incontrerò anche la ragazza con la quale Jenny coabita).
Quando si spoglia della vestaglia nera, la parte anatomica che più attrae la mia attenzione è il posteriore: carnoso, prominente e non cadente. Mi avvicino per accarezzarlo: è molto sodo, come dev’essere quello di una diciottenne, e sul letto ho modo di apprezzarne viepiù la consistenza. Mi eccita tantissimo, in particolare, lisciare con la mano e tastare, ripetutamente, il tratto che comprende il gluteo e l’avvallamento sottostante, in corrispondenza dell’attaccatura dei muscoli della coscia.
Il kissing richiede un po’ d’iniziativa da parte mia, nel senso che devo essere io a trovare, di volta in volta, la giusta posizione del capo e anche a sollecitare un’apertura della sua bocca adeguata, cioè tale da potervi insinuare la mia lingua e intrecciarla con la sua. Ad ogni modo, Jenny non mi dà mai l’impressione di volersi in qualche modo sottrarre al french kissing, consentendo costantemente, per tutta la durata dell’incontro, che i singoli baci abbiano la durata a me più gradita a seconda del momento.
A un certo punto, mi chiede se voglia un BBJ, ma declino l’offerta, destando in lei un po’ di stupore. Non avendo da trarne concreti vantaggi, nella stragrande maggioranza dei casi, dal punto di vista della qualità dell’erezione, prendo in considerazione la possibilità di sottopormi allo specifico trattamento soltanto quando so che lo stesso sarà eseguito senza l’uso delle mani, sollevando il pene dall’addome con la bocca e seguendone poi, durante l’esecuzione della prestazione, l’inclinazione naturale. Quando mi affido a una donna che so essere capace di tanto – ne conosco qualcuna in un Paese situato oltre la catena alpina –, provo unicamente piacere, mai disagio, e posso anche decidere di concludere in CIM. Ho constatato però, incontrando ragazze qui a Roma anche di recente, come la fiducia che in alcuni casi ho voluto accordare non sia stata mai ripagata.
Tornando a Jenny, il coito con lei è per me molto piacevole, anche perché il suo corpo – che posso osservare anche in azione, guardando nello specchio posto a lato del letto – mi eccita tantissimo. In cowgirl, posizione nella quale rimaniamo a lungo, alterna movimenti più rapidi e meno ampi ad altri, più lenti e profondi, nei quali cerca il contatto con il mio pube, che talvolta prolunga strusciandosi e muovendosi orizzontalmente. In alcuni momenti, ho la sensazione che desideri godere ma non riesca a raggiungere, pur arrivandoci vicina, il punto di non ritorno. Molto probabilmente, la difficoltà può essere dovuta al fatto che Jenny si è già soddisfatta nel corso di altri incontri che ha avuto in precedenza (dei quali è rimasta traccia nella pattumiera collocata in bagno, ricolma di salviette e di quant’altro utile a nettare le parti intime dopo un convegno sessuale). Una ragazza così giovane, e alle prime esperienze, non riesce a centellinare le proprie energie, ma tende istintivamente a prendere ciò che può da ogni incontro. Nei suoi panni, anch’io mi comporterei allo stesso modo.
La situazione si riproduce nella posizione a cucchiaio. Stavolta, però, devo stare attento io, perché il livello della mia eccitazione cresce oltremisura quando mi soffermo ad accarezzare l’interno delle cosce della mia partner. La cosa non mi dispiace: di solito devo concentrarmi per raggiungere l’orgasmo; ora, invece, potrei essere sopraffatto dal piacere quando manca più di mezz’ora al termine del tempo pattuito. Rinuncio, quindi, alla manovra, che mi espone al rischio di venire anzitempo, e comincio a utilizzare la mano per stimolare lei. L’operazione non si dimostra risolutiva nel breve periodo, per cui mi determino a concedermi una pausa, onde riprendere fiato e stabilire – ancora non lo so bene – in quale posizione io preferisca concludere. Nel breve intervallo, Jenny mi dice qualcosa di sé.
Ristorate le forze, chiedo a Jenny di venire sopra di me. Stavolta, lei non utilizza il gel (ne ha fatto uso, invece, all’inizio) e questo rende un po’ difficoltosa la penetrazione. Jenny non la completa, fermandosi a un punto intermedio, e io stesso faccio fatica a procedere. Sento, però, che l’eccitazione della mia partner è molto elevata, e allora comincio a fare pressione, fino a che lei, ansimando e gemendo, prende ad assecondare i miei movimenti, facendo in modo, anche con le sue spinte, che io raggiunga ogni volta la massima profondità. Prorompe così, quasi inaspettatamente, il suo orgasmo, lungo e intenso, scandito dalle connesse manifestazioni sonore. Subito dopo Jenny rallenta, appagata, e vorrebbe staccarsi, non essendosi resa conto che io non sono ancora giunto al capolinea (può darsi che abbia percepito qualche mio gemito, che tuttavia, se vi è stato, è stato dovuto al piacere che ho provato nel sentirla venire). Allora la blocco, facendo pressione con le mani sul bacino, e la spingo giù di nuovo. Capisce e agevola la mia gradevolissima conclusione (stavolta i miei gemiti sono proprio inequivocabili…).
Prima di andare via sono protagonista, mio malgrado, di un altro episodio che suscita ilarità. Mentre mi rivesto, sento Jenny parlare con un’altra persona nel soggiorno. Poco dopo la ragazza torna in camera e, prima che io possa farle domande, mi dice che nell’appartamento c’è anche una sua amica. “Chi è la tua amica?”, le chiedo, e lei: “È Arina”. Il problema è che ho lasciato su una sedia, di là nel soggiorno, i pantaloni e la maglia. Jenny mi dice che posso andare a recuperarli, cosicché in slip, maglietta intima e ciabatte (che avevo con me in camera) mi avvio verso il soggiorno. Sennonché, non mi ricordo dello scalino dopo il bagno e per poco non cado. Mi evita la caduta una porta, che Jenny ha lasciato socchiusa, contro la quale vado a sbattere rumorosamente, come capita all’appuntato Catarella ogni volta che deve accedere alla stanza del commissario Montalbano. Scoppiano a ridere, dopo avere lanciato un urlo, Arina, che ha assistito alla scena dal soggiorno, e Jenny, che mi ha seguito quando sono uscito dalla sua camera. Naturalmente, rido anch’io per lo scampato pericolo.
Completata la vestizione in presenza di entrambe le ragazze, mi accomiato dando un bacio a Jenny, che mi porge la bocca, e anche ad Arina, che mi offre una guancia dopo avere cercato con lo sguardo l’assenso di Jenny.