Escort Jessica - 3511051001

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Roma
ANAGRAFE DELL'ANNUNCIO
Numero di telefono: 35110510xx
Riferimento internet (link): Lecce: APPENA ARRIVATA ARRAPANTE BAMBOLA VIENI A PROVARE IL MASSIMO DELLA GODURIA INIMITABILE - TUTTE LE POSIZIONI
Conformità dell'annuncio: 40%
Città dove è avvenuto l'incontro: Gallipoli, Lido San Giovanni

DATI DELL'INSERZIONISTA:
Nome della girl/escort: Jessica
Nazionalità: Costa Rica
Età apparente: 30
Descrizione fisica: 1.60 m, quinta di seno, tratti sudamericani
Attitudine: molto professionale nella pulizia, deludente in porcaggine: quasi non si fa toccare
Reperibilità: Buona

DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 50
Compenso concordato: 40
Servizi offerti: Rai1, BBJ
Servizi usufruiti: Rai1, BBJ
Durata dell'incontro: 13 min

DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Facilità di parcheggio: Difficile in generale nella zona indicata
Igiene dei locali: Ottima
Presenza di barriere architettoniche: Scale

LA MIA RECENSIONE

L'ACCORDO - Poteva essere un sogno, è stata una pennichella di mezza estate: di quelle in cui poi ti svegli piuttosto sudato. Non scopo da un anno per ovvi motivi pandemici, sono carico a pallettoni e decido che oggi è giorno in cui la mia astinenza finirà: sono in macchina, l'orologio segna le 15 e il termometro oltre 40 gradi. Giro un po' tutti gli annunci presenti nella Perla dello Ionio e, un po' annoiato dal tono delle telefonate con le sue colleghe, decido di chiamare LEI. Jessica mi risponde con un tono di voce spagnoleggiante, caldo e sensuale: mi dice i motivi per i quali dovrei scegliere lei ignara del fatto che l'ho già scelta dal "Pronto". Mi dice come arrivarci e di chiamare 5 minuti prima.
L'INCONTRO - Arrivo, la chiamo, salgo su. Lei è bella, bellissima: mi accoglie in un reggiseno che non riesce a reggere nulla, tracotante di una femminilità che mi fa andare su di giri dal minuto 1. 1metro60 (più o meno), tratti latini, quinta di seno, rossetto e profumo che inebria la stanzetta che sarà teatro dei miei sogni: di tutto il sole del Salento filtra appena un filo di luce, tanto basta per rendere l'ambiente ancora più intrigante. La pecca? Non mi sembra quella che avevo visto in foto. Il che non mi disturba affatto perchè, giudizio personale, è pure meglio: la naturalezza di una quinta strabordante contro le tette finte che mi sembra di vedere nelle foto? Non c'è storia.
L'ATTESA- Verso l'obolo, è una sua richiesta pre-rapporto. Applica un lenzuolo al suo letto e mi chiede di spogliarmi, poi la raggiungo e mi fornisce una salvietta da applicare al cazzo. Io eseguo con la diligenza di uno studente delle elementari eccitato all'idea di portare a casa un buon voto. Sono estasiato dal suo profumo, mentre eseguo le pulizie di rito provo ad avvicinarmi al suo capezzolo per dargli un bacio ma lei non gradisce e mi rimette a posto. Suona il telefono e risponde (cosa che un po' mi infastidisce) e allora mentre riascolto il copione applicato telefonicamente al collega, riprovo ad avvicinarmi a lei (mi eccita sempre l'idea di scopare una ragazza mentre lei è al telefono che cerca di vendere il suo tempo): di nuovo 2 di picche. Mi allontana. Chiude la chiamata e parte la ramanzina, dicendo che a lei piace fare le cose con dolcezza e non le piace che le si mettano le mani addosso mentre fa altro. Le spiego che il problema è che fa altro quando dovrebbe dedicarsi a me.
LE DANZE - Basta. Non ce la faccio più. Fatti scopare. Mi incappuccia (ma come? sono ancora moscio e mi incappucci? "Non ti preoccupare, ci penso io") ed effettivamente ha ragione lei. E' un pompino coperto di qualità. Passano 2 minuti e mi chiede di scoparla, tra cose che mi dice che posso e che non posso fare. "Non toccare qui, non baciare là. Non fiatare, non respirarmi sopra, espira nella mano". Sono io che le dico di finirla col pompino, tra sentimenti contrastanti di delusione per la sua totale incapacità di lasciarsi andare e il suo essere così gnocca da far rabbia per non poterne usufruire a pieno.
Mi sale sopra il cazzo e comincia a cavalcarmi, accenna dei gemiti di piacere di cui non ho saputo interpretare la veridicità. Qui mi piaci, ragazza, continua, non ti fermare. Cambiamo posizione perchè sento di essere in quella dimensione tra il piacere e la paura che finisca. Voglio provare tutto, voglio provare lei. Va lei sotto con le gambe aperte. Mi fa sentire uomo vero, la impalo e lei sembra gradire. Dio, quanto è bello. Dio, perchè deve finire. Dio, è finita. Vengo nel gommino, mi piace tanto. E' ancora duro, provo a continuare e ce la farei anche, se non fosse che lei se ne accorge e torna ad essere quella cacacazzi che mai vorrei avere come madre. "Non fare il furbo, esci". Ma che furbizia vuoi che ci sia in un atto di amore? Lei sorride.
CIAO - Mi rivesto. Era passato solo un anno ma per me era passata una vita dall'ultima volta. Il mio sentimento era comunque parzialmente positivo, come fosse una rinascita. Mi chiede che foto avessi visto per convincermi a telefonarla e le indico sul suo telefono quale. Poi lei se lo appunta sull'agendina, come fosse un chiaro business plan per i giorni gallipolini avvenire. Ci salutiamo. Ciao. "Ciao".
Sulla strada per la macchina guardo il telefono, torno a casa deluso dalle mie aspettative iniziali 13 minuti dopo averla chiamata per dirle "Sono sotto". Poteva essere molto di più, è stata molto di meno.
 

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