DoctorJ
OTR warrior
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Jabbar ha la leucemia
Ma sta già vincendo
L'ex giocatore dei Lakers, vera leggenda della Nba, colpito da una rara forma della malattia. Ma per i medici è curabile. "Mi hanno detto che posso vivere normalmente senza drastici cambiamenti nelle mie abitudini". Ed è diventato testimonial della medicina che lo aiuta
NEW YORK, 10 novembre 2009 – In Nba ha vinto tutto, da sei anelli ad altrettanti titoli di miglior giocatore della Lega, e stabilito record su record. Ma la battaglia più grande della sua vita Kareem Abdul-Jabbar la sta combattendo da dicembre contro una rara forma di leucemia. E la sta vincendo.
LA DIAGNOSII problemi per la 62enne leggenda del basket sono cominciati 11 mesi fa. "Avevo regolarmente vampate di calore e sudavo troppo anche per un uomo della mia età”, ha raccontato Abdul-Jabbar in una conferenza a Manhattan. La prima scelta del draft Nba 1969 si è sottoposta ad esami alla Università della California di Los Angeles, il college che da giocatore aveva trascinato a tre titoli Ncaa consecutivi tra il 1967 e il 1969. L’esame non dà scampo: globuli bianchi alle stelle, non può essere che leucemia. “Ero spaventato, temevo volesse dire che avevo un mese di vita. Ma ero pronto a confrontarmi con la morte, così la prima cosa che ho chiesto è stato se ce l’avrei fatta”.
SPERANZA — I medici gli danno speranza: la leucemia mieloide cronica (1-2 casi ogni centomila abitanti all'anno), quella di cui soffre il detentore del record di punti in carriera nella Nba (38.387 in 1.560 partite) è curabile se presa in tempo. “I dottori mi hanno detto che avevo una buona possibilità di vivere normalmente senza dover fare cambiamenti drastici nel mio stile di vita” ,racconta adesso il protagonista di 19 All Star Game Nba consecutivi, un altro dei suoi tanti primati. Niente addio ai Lakers quindi, di cui dal 2005 è assistant coach, niente ritiro dal mondo del basket per combattere il cancro. “Posso perfino mangiare tailandese” scherza l’ex campione.
TESTIMONIAL — Una volta tenuto a bada il suo male (di cui in Italia si registrano circa 1.000 nuovi casi all’anno), Abdul-Jabbar ha deciso di diventare un testimonial della casa farmaceutica che produce la medicina che lo ha aiutato nella sua battaglia e far conoscere al mondo i problemi di questo tumore, letale se non preso in tempo. “Voglio fare quello che fece il mio amico Magic Johnson quando seppe di avere l’Aids – ha spiegato l’ex campione, rimasto in campo fino a 42 anni -. Non mi è mai piaciuto parlare della mia vita privata, ma posso aiutare a salvare delle vite parlando del mio male. C’è speranza, questa malattia può essere sconfitta. E la vita può continuare ad essere quella di prima”. Abdul-Jabbar ha lottato e sta vincendo. Il mondo del basket ringrazia.
di Davide Chinellato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Basket/Usa/10-11-2009/jabbar-ha-leucemia-601921793108.shtml
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Ma sta già vincendo
L'ex giocatore dei Lakers, vera leggenda della Nba, colpito da una rara forma della malattia. Ma per i medici è curabile. "Mi hanno detto che posso vivere normalmente senza drastici cambiamenti nelle mie abitudini". Ed è diventato testimonial della medicina che lo aiuta
NEW YORK, 10 novembre 2009 – In Nba ha vinto tutto, da sei anelli ad altrettanti titoli di miglior giocatore della Lega, e stabilito record su record. Ma la battaglia più grande della sua vita Kareem Abdul-Jabbar la sta combattendo da dicembre contro una rara forma di leucemia. E la sta vincendo.
LA DIAGNOSII problemi per la 62enne leggenda del basket sono cominciati 11 mesi fa. "Avevo regolarmente vampate di calore e sudavo troppo anche per un uomo della mia età”, ha raccontato Abdul-Jabbar in una conferenza a Manhattan. La prima scelta del draft Nba 1969 si è sottoposta ad esami alla Università della California di Los Angeles, il college che da giocatore aveva trascinato a tre titoli Ncaa consecutivi tra il 1967 e il 1969. L’esame non dà scampo: globuli bianchi alle stelle, non può essere che leucemia. “Ero spaventato, temevo volesse dire che avevo un mese di vita. Ma ero pronto a confrontarmi con la morte, così la prima cosa che ho chiesto è stato se ce l’avrei fatta”.
SPERANZA — I medici gli danno speranza: la leucemia mieloide cronica (1-2 casi ogni centomila abitanti all'anno), quella di cui soffre il detentore del record di punti in carriera nella Nba (38.387 in 1.560 partite) è curabile se presa in tempo. “I dottori mi hanno detto che avevo una buona possibilità di vivere normalmente senza dover fare cambiamenti drastici nel mio stile di vita” ,racconta adesso il protagonista di 19 All Star Game Nba consecutivi, un altro dei suoi tanti primati. Niente addio ai Lakers quindi, di cui dal 2005 è assistant coach, niente ritiro dal mondo del basket per combattere il cancro. “Posso perfino mangiare tailandese” scherza l’ex campione.
TESTIMONIAL — Una volta tenuto a bada il suo male (di cui in Italia si registrano circa 1.000 nuovi casi all’anno), Abdul-Jabbar ha deciso di diventare un testimonial della casa farmaceutica che produce la medicina che lo ha aiutato nella sua battaglia e far conoscere al mondo i problemi di questo tumore, letale se non preso in tempo. “Voglio fare quello che fece il mio amico Magic Johnson quando seppe di avere l’Aids – ha spiegato l’ex campione, rimasto in campo fino a 42 anni -. Non mi è mai piaciuto parlare della mia vita privata, ma posso aiutare a salvare delle vite parlando del mio male. C’è speranza, questa malattia può essere sconfitta. E la vita può continuare ad essere quella di prima”. Abdul-Jabbar ha lottato e sta vincendo. Il mondo del basket ringrazia.
di Davide Chinellato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.gazzetta.it/Sport_Vari/Basket/Usa/10-11-2009/jabbar-ha-leucemia-601921793108.shtml
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