CARATTERISTICHE GENERALI
NOME INSERZIONISTA: Katy (ma prima, per pochi giorni, Aisha)
RIFERIMENTO INTERNET: http://catania.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/tornata-katy-del-pecado-2ij764650670
CITTA' DELL'INCONTRO: Catania
NAZIONALITA': Bulgara
ETA': Sulla ventina
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Conforme
SERVIZI OFFERTI: BJ o BBJ, Rai1 e Rai2
SERVIZI USUFRUITI: BBJ, Rai1 e Rai2
COMPENSO RICHIESTO: 50 (BJ o BBJ e Rai1) - 100 (Rai2)
COMPENSO CONCORDATO: 100
DURATA DELL'INCONTRO: Una ventina di minuti
DESCRIZIONE FISICA: Bassa, magrolina, poche tette ma gran bel culo
ATTITUDINE: Senza infamia né lode
REPERIBILITA': Prima era più facile telefonare alla Casa Bianca e chiedere di scoparsi Michelle Obama, adesso beccata al primo colpo
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Solita rampa di scale
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 38814118xx
LA MIA RECENSIONE: Stavo desiderando ogni tipo di emorroidi a grappoli per il capoccia, per essere così infinitamente stronzo, quando lo stronzo ecco che viene da me e mi dice: «Oggi devi andare in questo posto a fare questo e quello, e poi quest’altro ancora e quell’altro pure ecc ecc...» In poche parole: tutta la mattinata fuori, solo e per i fatti miei, per giunta. È perfetto! Non poteva andare meglio al vostro carissimo. La giornata mi passa prima così, senza avere colleghi e capoccia tra i sacrosanti; se poi si aggiunge il fatto che i catanesi sono indicibilmente cani a guidare, e quindi me ne starò botte di mezz’ora e più in auto a sentire musica e maledire la gente, la giornata finirà prima ancora di cominciare.
«Che vuoi di più dalla vita?»
«A questo ci arriveremo tra poco!»
Il posto si trova a pochi minuti da San Giuliano, son lì che noto io, e guarda caso in tasca ho due pezzi da venti e uno da dieci, aggiungo. Forse riesco a ritagliarmi mezz’ora e farci uscire una scopata, perché no! Con questo proposito in testa subito prendo i ferri del mestiere, tutto contento come non mai di andare al lavoro, e mi catafotto in auto che nemmeno fossi il terzo cugino Duke (dopo Bo e Luke, ecco il Ted Duke). Metto in moto, sgommo. Trasformo in rodeo ogni prato libero a Catania.
Finisco il lavoro, ho ancora un po’ di tempo. È aggiudicato, allora. Vado in quel di san Giuliano. Mentre son lì che cammino faccio il punto della situazione, mi viene in mente che mi sono inculato Laura, mi sono inculato Vanessa, mi sarei inculato anche Carla se solo non fosse stata così Pazuzu, ma comunque, nel mio immaginario conta come fatta!.. Fino a qualche giorno fa sarei corso dritto da Izabella, per timbrarla finalmente, dato che ancora mi manca d’incontrala, ma ora è tornata Katy, la stessa Katy che mi ha fatto tanto penare nei mesi passati. È un torto che va riparato, mi dico, va da se. Prima di arrivare al trombodomo passo da un bancomat, quindi. Prendo altre 50 cucuzze e la chiamo. Risponde, le dico che sono già di sotto. Miracolo della fede è libera, apre la porta. Nell’aere mi sembra di sentire le campane suonare a festa. Entro.
Nell’insieme è una bella ragazza, bassa, magrolina, con poche tette ma un gran culo. Mi fa accomodare in camera, pago le cento cucuzze. Prima di cominciare passo dal bagno a dare una rinfrescata al Dillinger, quando sono di nuovo da lei mi spoglio tipo la scena di Django appena scatenato dalla schiavitù: in due secondi sono nudo come un maiale. Mi sdraio sul letto, mi segue.
«C’è una certa inclinazione di luce, i pomeriggi d’inverno...» diceva Emily Dickinson. Io, che a dire il vero non sono mai stato Emily Dickinson, dirò che c’era una certa inclinazione di luce (qualche giorno fa) che dalla finestra entrava illuminando a festa il culo di Katy mentre lei se ne stava tutta intenta a succhiarmi il cazzo. L’ho detto che non sono mai stato Emily Dickinson! Ma comunque... digressione poetica a parte... Il pompino è lento, mediamente profondo. Si mette d’impegno. È piacevole, seppur di livello non eccelso. Non resterà impresso nella storia dei pompini ma il suo dovere l’ha fatto. Mi si inalbera, smette, mi sbaciucchia un po’ il petto, m’incappuccia, mi sale di sopra.
Va su e giù, si muove, le palpo il culo. Mugugna poco, devo dirlo. Non è come quelle che si mettono a gemere in estasi non appena lo si infila anche di mezzo centimetro. Un po’ mi somiglia in questo: pure lei una po’ Marcel Marceau. La faccio girare. A pecos fa la sua porca figura, e il fatto che è minuta di corporatura rende la cosa ancora più depravata. Si và, si continua. Dopo un po’ esco. Con le mani le allargo le natiche e lo vedo finalmente. Tondo, leggermente increspato al bordo, lì che mi fissa come fosse l’occhio di Sauron...
Avete capito!
Lei si gira, dal comodino accanto al letto prende un tubetto di crema, si unge, mi unge. Il culo è stretto, io entro ed esco piano, con calma. Il mio cellulare suona, è il capoccia. Che si fotta! Son lì che continuo, e chi mi schioda più!.. la faccio girare, si sdraia di schiena, entro di nuovo, la prendo per i fianchi, spingo, continuo, sto per capitolare. «Porcocazzo, datti una regolata!..» mi dico. Ecco allora che mi metto a pensare alle più stronze cose, al mio professore di matematrica (che ho incontrato una volta per strada quando credevo che fosse morto. «Salve Ted? Che si dice?..» «Ma non era morto?..» ecc...) Mi focalizzo su quanto di più antiscopatibile possibile, sui più putrefatti cadaveri, ma niente! Capitolo come uno stronzo. Al momento quasi quasi mi scappa un bestemmione, tipo quel paraplegico che di colpo s’è alzato dal letto invocando Satana, ma mi trattengo. Non mi pareva tanto educato, dopo tutto.
Ma comunque...
A Palermo la ragazza è stata definita un ghiacciolo, ma a mio modesto parere è un po’ esagerato. Non è certo una di quelle che ti accoglie ficcandoti tre dita di lingua giù per l’esofago, ma da qui a darle del siluro un po’ ce ne corre. Ovviamente ognuno ha il suo personale metro di giudizio, ci mancherebbe. Diciamo che la ragazza ha del potenziale e al momento è una buona scopata, seppur senza infamia né lode!..
NOME INSERZIONISTA: Katy (ma prima, per pochi giorni, Aisha)
RIFERIMENTO INTERNET: http://catania.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/tornata-katy-del-pecado-2ij764650670
CITTA' DELL'INCONTRO: Catania
NAZIONALITA': Bulgara
ETA': Sulla ventina
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Conforme
SERVIZI OFFERTI: BJ o BBJ, Rai1 e Rai2
SERVIZI USUFRUITI: BBJ, Rai1 e Rai2
COMPENSO RICHIESTO: 50 (BJ o BBJ e Rai1) - 100 (Rai2)
COMPENSO CONCORDATO: 100
DURATA DELL'INCONTRO: Una ventina di minuti
DESCRIZIONE FISICA: Bassa, magrolina, poche tette ma gran bel culo
ATTITUDINE: Senza infamia né lode
REPERIBILITA': Prima era più facile telefonare alla Casa Bianca e chiedere di scoparsi Michelle Obama, adesso beccata al primo colpo
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Solita rampa di scale
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 38814118xx
LA MIA RECENSIONE: Stavo desiderando ogni tipo di emorroidi a grappoli per il capoccia, per essere così infinitamente stronzo, quando lo stronzo ecco che viene da me e mi dice: «Oggi devi andare in questo posto a fare questo e quello, e poi quest’altro ancora e quell’altro pure ecc ecc...» In poche parole: tutta la mattinata fuori, solo e per i fatti miei, per giunta. È perfetto! Non poteva andare meglio al vostro carissimo. La giornata mi passa prima così, senza avere colleghi e capoccia tra i sacrosanti; se poi si aggiunge il fatto che i catanesi sono indicibilmente cani a guidare, e quindi me ne starò botte di mezz’ora e più in auto a sentire musica e maledire la gente, la giornata finirà prima ancora di cominciare.
«Che vuoi di più dalla vita?»
«A questo ci arriveremo tra poco!»
Il posto si trova a pochi minuti da San Giuliano, son lì che noto io, e guarda caso in tasca ho due pezzi da venti e uno da dieci, aggiungo. Forse riesco a ritagliarmi mezz’ora e farci uscire una scopata, perché no! Con questo proposito in testa subito prendo i ferri del mestiere, tutto contento come non mai di andare al lavoro, e mi catafotto in auto che nemmeno fossi il terzo cugino Duke (dopo Bo e Luke, ecco il Ted Duke). Metto in moto, sgommo. Trasformo in rodeo ogni prato libero a Catania.
Finisco il lavoro, ho ancora un po’ di tempo. È aggiudicato, allora. Vado in quel di san Giuliano. Mentre son lì che cammino faccio il punto della situazione, mi viene in mente che mi sono inculato Laura, mi sono inculato Vanessa, mi sarei inculato anche Carla se solo non fosse stata così Pazuzu, ma comunque, nel mio immaginario conta come fatta!.. Fino a qualche giorno fa sarei corso dritto da Izabella, per timbrarla finalmente, dato che ancora mi manca d’incontrala, ma ora è tornata Katy, la stessa Katy che mi ha fatto tanto penare nei mesi passati. È un torto che va riparato, mi dico, va da se. Prima di arrivare al trombodomo passo da un bancomat, quindi. Prendo altre 50 cucuzze e la chiamo. Risponde, le dico che sono già di sotto. Miracolo della fede è libera, apre la porta. Nell’aere mi sembra di sentire le campane suonare a festa. Entro.
Nell’insieme è una bella ragazza, bassa, magrolina, con poche tette ma un gran culo. Mi fa accomodare in camera, pago le cento cucuzze. Prima di cominciare passo dal bagno a dare una rinfrescata al Dillinger, quando sono di nuovo da lei mi spoglio tipo la scena di Django appena scatenato dalla schiavitù: in due secondi sono nudo come un maiale. Mi sdraio sul letto, mi segue.
«C’è una certa inclinazione di luce, i pomeriggi d’inverno...» diceva Emily Dickinson. Io, che a dire il vero non sono mai stato Emily Dickinson, dirò che c’era una certa inclinazione di luce (qualche giorno fa) che dalla finestra entrava illuminando a festa il culo di Katy mentre lei se ne stava tutta intenta a succhiarmi il cazzo. L’ho detto che non sono mai stato Emily Dickinson! Ma comunque... digressione poetica a parte... Il pompino è lento, mediamente profondo. Si mette d’impegno. È piacevole, seppur di livello non eccelso. Non resterà impresso nella storia dei pompini ma il suo dovere l’ha fatto. Mi si inalbera, smette, mi sbaciucchia un po’ il petto, m’incappuccia, mi sale di sopra.
Va su e giù, si muove, le palpo il culo. Mugugna poco, devo dirlo. Non è come quelle che si mettono a gemere in estasi non appena lo si infila anche di mezzo centimetro. Un po’ mi somiglia in questo: pure lei una po’ Marcel Marceau. La faccio girare. A pecos fa la sua porca figura, e il fatto che è minuta di corporatura rende la cosa ancora più depravata. Si và, si continua. Dopo un po’ esco. Con le mani le allargo le natiche e lo vedo finalmente. Tondo, leggermente increspato al bordo, lì che mi fissa come fosse l’occhio di Sauron...
Avete capito!
Lei si gira, dal comodino accanto al letto prende un tubetto di crema, si unge, mi unge. Il culo è stretto, io entro ed esco piano, con calma. Il mio cellulare suona, è il capoccia. Che si fotta! Son lì che continuo, e chi mi schioda più!.. la faccio girare, si sdraia di schiena, entro di nuovo, la prendo per i fianchi, spingo, continuo, sto per capitolare. «Porcocazzo, datti una regolata!..» mi dico. Ecco allora che mi metto a pensare alle più stronze cose, al mio professore di matematrica (che ho incontrato una volta per strada quando credevo che fosse morto. «Salve Ted? Che si dice?..» «Ma non era morto?..» ecc...) Mi focalizzo su quanto di più antiscopatibile possibile, sui più putrefatti cadaveri, ma niente! Capitolo come uno stronzo. Al momento quasi quasi mi scappa un bestemmione, tipo quel paraplegico che di colpo s’è alzato dal letto invocando Satana, ma mi trattengo. Non mi pareva tanto educato, dopo tutto.
Ma comunque...
A Palermo la ragazza è stata definita un ghiacciolo, ma a mio modesto parere è un po’ esagerato. Non è certo una di quelle che ti accoglie ficcandoti tre dita di lingua giù per l’esofago, ma da qui a darle del siluro un po’ ce ne corre. Ovviamente ognuno ha il suo personale metro di giudizio, ci mancherebbe. Diciamo che la ragazza ha del potenziale e al momento è una buona scopata, seppur senza infamia né lode!..