NOME INSERZIONISTA: Kristina
RIFERIMENTO INTERNET: https://www.escortforumit.xxx/accompagnatrici/Kristina-56850?from=regular_list
CITTA' DELL'INCONTRO: Catania
NAZIONALITA': Russa
ETA': Sulla ventina
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Conforme
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): FK, Daty, BJ o BBJ, Rai1 e Rai2 ecc...
SERVIZI USUFRUITI: FK, Daty, BBJ, Rai1 e Rai2
COMPENSO RICHIESTO: 250 (200 un'ora più 50 per il Rai2)
COMPENSO CONCORDATO: 250
DURATA DELL'INCONTRO: Un'orata
DESCRIZIONE FISICA: Incredibilmente gnocca
ATTITUDINE: Ottima
REPERIBILITA': Facile (messaggistica tramite whatsapp)
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Una decina di gradini (nell'androne delle scale), poi terzo piano con ascensore
TELEFONO: 3271162191
LA MIA RECENSIONE: Son lì che m’immagino già la chiesa, le nozze, gli invitati, lei con l’abito bianco, il prete. «Se c’è qualcuno che proprio non può farne a meno di cagare il cazzo, parli ora o taccia per sempre.» dice. Io e Kristina sull’altare, è il grande giorno. La gente farfuglia tra di loro: «Chi l’avrebbe mai detto? – dicono – Il Ted che trova non solo una ragazza incredibilmente gnocca, ma che se ne intende pure di vecchie canzoni popolari e di film di Aleksandr Rogozhkin. Ma allora Dio esiste per davvero!.. Ma allora ha compiuto un miracolo!..
Perché è così che è andata!
Siamo sdraiati sul letto, io per un attimo perso nei miei pensieri, lei rannicchiata al mio fianco. Ascoltiamo vecchie canzoni russe, un po’ sul mio cellulare, un po’ sul suo: Katyusha, Kolokolchik, altre. La stanza è incredibilmente calda, o forse siamo noi che siamo semplicemente accaldati: abbiamo scopato come forsennati e ora ci stiamo meritatamente riposando, prendiamo un po’ di fiato dopo quell’incredibile dispendio di energie. «Conosci questo film?» mi chiede. Lo cerca, me lo fa vedere. È Kukushka, di Aleksandr Rogozhkin. Non credo ai miei occhi, son lì che penso io. La guardo guardare il video, è bellissima. Parliamo un po’ di film, adesso, di quelli che piacciono a me. «Questo attore è molto bravo.» dice. Sergei Makovetsky. Concordo, ovviamente, anche se io preferisco l’immenso Viktor Sukhorukov. Il connubio canzoni/film mi fa venire in mente un video visto tempo fa, preso da un film degli anni quaranta con Mark Bernes. Il titolo ha a che fare con la notte, le dico. Glielo dico alla bell’e meglio, non lo ricordo. Lei sgrana gli occhi: «Tyomnaya noch'.» dice. La cerca, ed eccolo lì... Mark Bernes: l’Adriano Celentano cosacco. La chitarra, la pioggia, i soldati stremati dalla guerra. Lei canticchia, io la guardo, e il momento è perfetto. Mai m’era successo d’incontrare qualcuna che conoscesse queste canzoni. Va da sé, potete capire, che la vedevo già come la futura signora Bundy (vecchio riferimento, per chi si ricorda.), già sull'altare, una sugghiata di legnate al primo che aveva qualcosa da dire! «Tyomnaya noch', tol'ko puli svistyat po stepi. Notte scura, solo i proiettili fischiano nella steppa...»
Come dicevo, è cominciato tutto dopo il primo round. Siamo sdraiati sul letto, lei poggiata a me, contro il mio petto. Messa così può sentire il mio cuore che lentamente va calmandosi, dopo lo sforzo dell’attività scopereccia. «Come si dice?» mi chiede. Indica il cuore. Glielo dico, lo ripete.
«Gambe... pancia... seno... capelli... occhi... bocca...» indica con un dito la parte, ne dice il nome in italiano, come a scuola. È un amore. Mi chiede quanti anni ho, mi faccio i conti: «Tridtsat'-tri in russo vuol dire trentatré, quindi ne ho...» le rispondo. Lei s’accende di colpo, si mette quasi seduta sul letto: «Vy govorite po-russki? Parli russo?» mi chiede.
E niente! Come dicevo: è così che è cominciata. Che ci siamo messi a parlare prima di russo, poi di canzoni, poi di film, poi ancora di canzoni...
(Per la cronaca: non parlo russo. Tutto il russo che so l’ho imparato guardando i vecchi film in lingua originale con i sottotitoli che ogni tanto Rai3 trasmette in piena notte, quando non sono svegli nemmeno i lupi mannari.)
Ma torniamo a noi.
È una gran bella ragazza: lunghi capelli neri, labbra sensuali, occhi dalle ciglia lunghissime. Il fisico poi è perfetto: pelle d’un bruno dorato, due tette incredibili, coi capezzoli a punta tra i più belli che abbia mai visto, e un culo a cui manca solo la parola, tanto sembra scolpito dal Canova.
Appena entro mi butta le braccia al collo, limoniamo, comincia a spogliarmi, le lingue sempre infilate l’una nella bocca dell’altro. Indossa un abitino nero, attillato, le calze autoreggenti. E sotto nulla, né slip né reggiseno. Una volta in camera si toglie l’abitino ed è nuda e bellissima. Rimane solo con le calze.
È lei che comincia: mi si butta addosso, mi piazza le tette davanti la faccia, io gliele lecco, è tutto un tripudio di da, da. Si inginocchia per terra, in mezzo le mie gambe, e comincia un pompino famelico: senza mani, salivoso, profondo. Nella stanza si sentono solo i rumorini di risucchio che fa, e che mi mandano subito in brodo di giuggiole. Il pompino continua sul letto, si concentra sulle maracas. Va avanti a lungo. Nel trombo non è da meno: missionaria e pecora in Rai1, pecora e lei sdraiata prima sulla pancia poi sulla schiena in Rai2. Lei sempre partecipe, ad agitarsi, muoversi, abbracciarti, cacciarti la lingua in bocca, da, da...
È sempre lei a ricominciare, dopo la pausa. Allunga la mano, m’afferra l’uccello. Ricomincia subito a succhiarlo, alternando rumorini di risucchio (brodo di giuggiole bis) a leccate a deep throat all’attenzione nei confronti delle maracas. Si sdraia sul letto, di fianco. La testa tra le mie gambe. Il secondo shot è solo in rai2. Una seconda scopata forsennata, furiosa, quasi disperata, fino a quando vengo, anche questa volta, come con Margo, proprio sullo scadere del tempo...
«Qualche difetto?» mi chiederà poi, una volta uscito, il mio assaggiatore della topa personale (vedere la recensione su Amina), prontamente avvisato dell’incontro. E di difetti non me ne viene nessuno. Non me ne venivano allora, e non me ne vengono adesso, che sono passati due giorni dall’incontro. «Parlando è uscito fuori che un po’ le è simpatico Putin.» Anche se imperdonabile, è l’unica cosa che mi viene in mente.
RIFERIMENTO INTERNET: https://www.escortforumit.xxx/accompagnatrici/Kristina-56850?from=regular_list
CITTA' DELL'INCONTRO: Catania
NAZIONALITA': Russa
ETA': Sulla ventina
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Conforme
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): FK, Daty, BJ o BBJ, Rai1 e Rai2 ecc...
SERVIZI USUFRUITI: FK, Daty, BBJ, Rai1 e Rai2
COMPENSO RICHIESTO: 250 (200 un'ora più 50 per il Rai2)
COMPENSO CONCORDATO: 250
DURATA DELL'INCONTRO: Un'orata
DESCRIZIONE FISICA: Incredibilmente gnocca
ATTITUDINE: Ottima
REPERIBILITA': Facile (messaggistica tramite whatsapp)
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Una decina di gradini (nell'androne delle scale), poi terzo piano con ascensore
TELEFONO: 3271162191
LA MIA RECENSIONE: Son lì che m’immagino già la chiesa, le nozze, gli invitati, lei con l’abito bianco, il prete. «Se c’è qualcuno che proprio non può farne a meno di cagare il cazzo, parli ora o taccia per sempre.» dice. Io e Kristina sull’altare, è il grande giorno. La gente farfuglia tra di loro: «Chi l’avrebbe mai detto? – dicono – Il Ted che trova non solo una ragazza incredibilmente gnocca, ma che se ne intende pure di vecchie canzoni popolari e di film di Aleksandr Rogozhkin. Ma allora Dio esiste per davvero!.. Ma allora ha compiuto un miracolo!..
Perché è così che è andata!
Siamo sdraiati sul letto, io per un attimo perso nei miei pensieri, lei rannicchiata al mio fianco. Ascoltiamo vecchie canzoni russe, un po’ sul mio cellulare, un po’ sul suo: Katyusha, Kolokolchik, altre. La stanza è incredibilmente calda, o forse siamo noi che siamo semplicemente accaldati: abbiamo scopato come forsennati e ora ci stiamo meritatamente riposando, prendiamo un po’ di fiato dopo quell’incredibile dispendio di energie. «Conosci questo film?» mi chiede. Lo cerca, me lo fa vedere. È Kukushka, di Aleksandr Rogozhkin. Non credo ai miei occhi, son lì che penso io. La guardo guardare il video, è bellissima. Parliamo un po’ di film, adesso, di quelli che piacciono a me. «Questo attore è molto bravo.» dice. Sergei Makovetsky. Concordo, ovviamente, anche se io preferisco l’immenso Viktor Sukhorukov. Il connubio canzoni/film mi fa venire in mente un video visto tempo fa, preso da un film degli anni quaranta con Mark Bernes. Il titolo ha a che fare con la notte, le dico. Glielo dico alla bell’e meglio, non lo ricordo. Lei sgrana gli occhi: «Tyomnaya noch'.» dice. La cerca, ed eccolo lì... Mark Bernes: l’Adriano Celentano cosacco. La chitarra, la pioggia, i soldati stremati dalla guerra. Lei canticchia, io la guardo, e il momento è perfetto. Mai m’era successo d’incontrare qualcuna che conoscesse queste canzoni. Va da sé, potete capire, che la vedevo già come la futura signora Bundy (vecchio riferimento, per chi si ricorda.), già sull'altare, una sugghiata di legnate al primo che aveva qualcosa da dire! «Tyomnaya noch', tol'ko puli svistyat po stepi. Notte scura, solo i proiettili fischiano nella steppa...»
Come dicevo, è cominciato tutto dopo il primo round. Siamo sdraiati sul letto, lei poggiata a me, contro il mio petto. Messa così può sentire il mio cuore che lentamente va calmandosi, dopo lo sforzo dell’attività scopereccia. «Come si dice?» mi chiede. Indica il cuore. Glielo dico, lo ripete.
«Gambe... pancia... seno... capelli... occhi... bocca...» indica con un dito la parte, ne dice il nome in italiano, come a scuola. È un amore. Mi chiede quanti anni ho, mi faccio i conti: «Tridtsat'-tri in russo vuol dire trentatré, quindi ne ho...» le rispondo. Lei s’accende di colpo, si mette quasi seduta sul letto: «Vy govorite po-russki? Parli russo?» mi chiede.
E niente! Come dicevo: è così che è cominciata. Che ci siamo messi a parlare prima di russo, poi di canzoni, poi di film, poi ancora di canzoni...
(Per la cronaca: non parlo russo. Tutto il russo che so l’ho imparato guardando i vecchi film in lingua originale con i sottotitoli che ogni tanto Rai3 trasmette in piena notte, quando non sono svegli nemmeno i lupi mannari.)
Ma torniamo a noi.
È una gran bella ragazza: lunghi capelli neri, labbra sensuali, occhi dalle ciglia lunghissime. Il fisico poi è perfetto: pelle d’un bruno dorato, due tette incredibili, coi capezzoli a punta tra i più belli che abbia mai visto, e un culo a cui manca solo la parola, tanto sembra scolpito dal Canova.
Appena entro mi butta le braccia al collo, limoniamo, comincia a spogliarmi, le lingue sempre infilate l’una nella bocca dell’altro. Indossa un abitino nero, attillato, le calze autoreggenti. E sotto nulla, né slip né reggiseno. Una volta in camera si toglie l’abitino ed è nuda e bellissima. Rimane solo con le calze.
È lei che comincia: mi si butta addosso, mi piazza le tette davanti la faccia, io gliele lecco, è tutto un tripudio di da, da. Si inginocchia per terra, in mezzo le mie gambe, e comincia un pompino famelico: senza mani, salivoso, profondo. Nella stanza si sentono solo i rumorini di risucchio che fa, e che mi mandano subito in brodo di giuggiole. Il pompino continua sul letto, si concentra sulle maracas. Va avanti a lungo. Nel trombo non è da meno: missionaria e pecora in Rai1, pecora e lei sdraiata prima sulla pancia poi sulla schiena in Rai2. Lei sempre partecipe, ad agitarsi, muoversi, abbracciarti, cacciarti la lingua in bocca, da, da...
È sempre lei a ricominciare, dopo la pausa. Allunga la mano, m’afferra l’uccello. Ricomincia subito a succhiarlo, alternando rumorini di risucchio (brodo di giuggiole bis) a leccate a deep throat all’attenzione nei confronti delle maracas. Si sdraia sul letto, di fianco. La testa tra le mie gambe. Il secondo shot è solo in rai2. Una seconda scopata forsennata, furiosa, quasi disperata, fino a quando vengo, anche questa volta, come con Margo, proprio sullo scadere del tempo...
«Qualche difetto?» mi chiederà poi, una volta uscito, il mio assaggiatore della topa personale (vedere la recensione su Amina), prontamente avvisato dell’incontro. E di difetti non me ne viene nessuno. Non me ne venivano allora, e non me ne vengono adesso, che sono passati due giorni dall’incontro. «Parlando è uscito fuori che un po’ le è simpatico Putin.» Anche se imperdonabile, è l’unica cosa che mi viene in mente.