La Leggenda del Reno

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North 44.612697, East 11.014459
Il Reno mormorava calmo e placido al passaggio
dei primi Punter il ventiquattro maggio;
l'esercito marciava per raggiunger la frontiera
per far contro la Carfagna una barriera!
Muti passaron quella notte i puttanieri,
tacere bisognava e andare avanti.
S'udiva intanto dalle amate sponde
sommesso e lieve il tripudiar de l'onde.
Era un presagio dolce e lusinghiero.
il Reno mormorò: "Non passa il Ministro!"

Ma in una notte triste si parlò di un fosco evento
e il Reno udiva l'ira e lo sgomento.
Ahi, quante OTR ha visto venir giù, lasciare il marciapiede,
poiché il nemico irruppe a Borgo Panigale.
Puttanieri ovunque dai lontani monti,
venivano a gremir tutti i tuoi ponti.
S'udiva allor dalle violate sponde
sommesso e triste il mormorio de l'onde.
Come un singhiozzo in quell'autunno nero
il Reno mormorò: "Ritorna il Ministro!"

E ritornò il nemico per l'orgoglio e per la fame
voleva sfogar tutte le sue brame,
vedeva il piano aprico di lassù: voleva ancora
sfamarsi e tripudiare come allora!
No, disse il Reno, no, dissero i Punter,
mai più il Ministro faccia un passo avanti!
Si vide il Reno rigonfiar le sponde
e come si fermavano i Puttanieri, combattevan l'onde.
Rosso del sangue mestuo del Ministro altero,
il Reno comandò: "Indietro va',Ministro!"

Indietreggiò il Ministro fino a Trieste fino a Trento
e la Vittoria sciolse l'ali al vento!
Fu sacro il patto antico, tra le schiere furon visti
risorgere THX, Doctor J e Itto9!
Infranse alfin l'italico valore
le forze e l'armi dell'impiccatore!
Sicure l'Alpi, libere le sponde,
e tacque il Reno, si placaron l'onde.
Sul patrio suol vinti i torvi Imperi,
la Pace non trovò né oppressi, né stranieri
 
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