- Espulso
- #1
LA MAGA DI SHANGANI
Abitava in un rudere nella piazza centrale del quartiere , sulla strada che da Xamarweni portava al Lido ; quando la vecchia moschea era crollata,l’unica parte rimasta in piedi , il diwan, era diventato il suo rifugio.
Era gia’ vecchia , Anna , quando il commerciante greco che l’aveva portata lì non era piu’ tornato da una spedizione nell’Ogaden,dove ,dicevano,era rimasto coinvolto in una scaramuccia di frontiera con i guerriglieri. Così lei , che non aveva neppure i soldi per comprarsi il biglietto per tornare ad Atene,era rimasta lì,a vivere di carita’ e di espedienti…….leggeva la mano alle somale,prediceva il futuro……..ospitava le shermutte che arrivavano a Mogadiscio dai villaggi della savana,e non sapevano dove andare;loro in cambio contribuivano al menage della “casa”,con i proventi che ricavavano dai primi clienti che trovavano nei club del Lido.
Era questa la base della struttura sociale della capitale…..vere e proprie “comuni” dove si riunivano gli emarginati mettendo in comune proprio tutto…..la casa,il cibo,i guadagni,la manodopera…….le ragazze ,quando la sera dovevano andare a lavorare al club ,trovavano fuori casa i taxi che le aspettavano….i taxi-drivers venivano “pagati” a turno da una delle shermutte……tutto cio’ che ricavavano dai clienti al Lido veniva messo nella cassa comune.
Anna provvedeva al management della maison : approvvigionava i viveri sguinzagliando in giro per la citta’ una turba di ragazzini/e che stazionavano sempre intorno alla casa , in attesa di essere utilizzati dalla greca come messaggeri o fattorini .Cucinava con l’aiuto di una delle ragazze ,a turno;idem per quanto riguardava la pulizia. Se una delle ragazze si ammalava,o rimaneva incinta,veniva curata ed assistita dalle altre e da Anna ,finche’ non si riprendeva e poteva lavorare di nuovo.
La prima volta che l’avevo conosciuta era stata una mattina presto,verso le 5:stavo riaccompagnando un amico al Croce del Sud ,dopo aver passato la notte a casa mia con 2 ragazze che avevamo caricato al Club 54 .Dovevo essere in cantiere alle 7,e strada facendo si riaccompagnavano le ragazze ;arrivati alla divania ,Assli mi invita ad entrare per bere un Chai….fuori ci sono i guardiani che custodiscono l‘auto. In cucina mi riceve una vecchia rugosa,pelle diafana,velata,avvolta in un dira’ nero…..Assli me la presenta” Anna greca” ….lei fa un cenno e le ragazze ci servono chai bollente……Anna mi guarda fisso negli occhi per un lungo momento e mi dice “…tu sei fortunato stanotte…” -annuisco accennando con gli occhi ad Assli e rispondo “..lo so…”. Mi invita a tornare da lei perche’ dobbiamo parlare.
Divento un frequentatore abituale della divania……quando vado a prendere Assli,nel pomeriggio,passo prima nella sala del piano terra ,dove mi intrattiene Anna greca mentre beviamo il chai……mi vuolee leggere la mano,ma io declino gentilmente……mi fa sempre sedere sul divano che prende luce dal finestrino,di fianco a lei,perche’ negli altri , in ombra,ci sono le scolopendre…..poi salgo al piano superiore,dove le ragazze,ammassate sui tappeti della sala , guardano film indiani con un videorecorder beta…..vanno pazze per i film d’amore indiani,dove il protagonista,invariabilmente bianco con capelli e baffi nerissimi,sconfigge il cattivo,sempre olivastro ,grasso e canuto,e si sposa con la belloccia di turno.
Mi fermo anch’io in un angolo aspettando che il film finisca….d’altronde non ho fretta di ripassare da quelle scale,ovviamente in ombra,dove i pipistrelli mi sfrecciavano intorno alle orecchie.Quando il film finisce ,prendo una candela per illuminare il vano delle scale,ripide e scivolose….Assli mi grida di non illuminarle,ma io lo sto gia’ facendo……nel soffitto,oltre a decine di pipistrelli appesi come cenci schifosi,vedo decine di enormi ragni ,bianchi e neri….esito un attimo,mentre le ragazze mi maledicono,perche’ dicono che li ho risvegliati e adesso chi ci passa sotto corre il rischio di beccarseli addosso…….non e’ tanto per quelli neri,che ti fanno star male per 3 giorni,quanto per le tarantole bianche,che sono mortali…….
Alla fine scendo,dopo aver spento la candela ed essermi coperto in qualche modo con un cencio…… porto Assli a caasa ,sotto Qaran……passiamo la notte insieme,dopo essere stati un paio d’ore al Blu Marlin…….lei fa parte di quell’ 1% di donne somale che non sono state escisse, e ,forse per compensazione,si ritrova un megaclito come non ne ho mai visti in vita mia…..era sfuggita all’infibulazione perche’ , essendo rimasta orfana,era stata presa a servizio da un notabile locale ,che aveva dovuto liberarsene quando la moglie aveva incominciato a diventare gelosa…….
Così aveva trovato rifugio nella divania di Anna greca,e si guadagnava da vivere nell’unico modo possibile per lei in quelle circostanze…
Quando le succhiavo il suo ditino(si fa per dire)diventava come un puledro impazzito,e dopo essere venuta mi lasciava passare all’azione dandomi il via libera a qualunque fantasia…….
Quella notte feci un sogno stranissimo…..prima di tutto perche’ non sogno mai,e poi per il contenuto che non ho mai saputo spiegarmi :…..mi vedevo vecchissimo,non mi reggevo in piedi , ed ero sorretto da due ragazzini somali,mentre camminavo sulle macerie fumanti di Mogadiscio,nei pressi dell’ingresso della casa di una mia amante storica(Akimo) al Villaggio Arabo(un quartiere della capitale). Non avevo riferito nulla ad Assli,ma la visione che avevo avuto non mi lasciava pace….così mi consultai con Anna……mi guardo’ in silenzio per un tempo interminabile ,poi mi disse “ Allah ti ha toccato , anche se sei un infedele…..”.Non volle dirmi altro,ma un mese dopo me ne tornai in Italia ,mentre le prime bande di ribelli entravano in citta’,e nel giro di un altro mese Siaad Barre e i suoi Marehan erano scappati dalla capitale ormai ridotta a un cumulo di macerie.
Abitava in un rudere nella piazza centrale del quartiere , sulla strada che da Xamarweni portava al Lido ; quando la vecchia moschea era crollata,l’unica parte rimasta in piedi , il diwan, era diventato il suo rifugio.
Era gia’ vecchia , Anna , quando il commerciante greco che l’aveva portata lì non era piu’ tornato da una spedizione nell’Ogaden,dove ,dicevano,era rimasto coinvolto in una scaramuccia di frontiera con i guerriglieri. Così lei , che non aveva neppure i soldi per comprarsi il biglietto per tornare ad Atene,era rimasta lì,a vivere di carita’ e di espedienti…….leggeva la mano alle somale,prediceva il futuro……..ospitava le shermutte che arrivavano a Mogadiscio dai villaggi della savana,e non sapevano dove andare;loro in cambio contribuivano al menage della “casa”,con i proventi che ricavavano dai primi clienti che trovavano nei club del Lido.
Era questa la base della struttura sociale della capitale…..vere e proprie “comuni” dove si riunivano gli emarginati mettendo in comune proprio tutto…..la casa,il cibo,i guadagni,la manodopera…….le ragazze ,quando la sera dovevano andare a lavorare al club ,trovavano fuori casa i taxi che le aspettavano….i taxi-drivers venivano “pagati” a turno da una delle shermutte……tutto cio’ che ricavavano dai clienti al Lido veniva messo nella cassa comune.
Anna provvedeva al management della maison : approvvigionava i viveri sguinzagliando in giro per la citta’ una turba di ragazzini/e che stazionavano sempre intorno alla casa , in attesa di essere utilizzati dalla greca come messaggeri o fattorini .Cucinava con l’aiuto di una delle ragazze ,a turno;idem per quanto riguardava la pulizia. Se una delle ragazze si ammalava,o rimaneva incinta,veniva curata ed assistita dalle altre e da Anna ,finche’ non si riprendeva e poteva lavorare di nuovo.
La prima volta che l’avevo conosciuta era stata una mattina presto,verso le 5:stavo riaccompagnando un amico al Croce del Sud ,dopo aver passato la notte a casa mia con 2 ragazze che avevamo caricato al Club 54 .Dovevo essere in cantiere alle 7,e strada facendo si riaccompagnavano le ragazze ;arrivati alla divania ,Assli mi invita ad entrare per bere un Chai….fuori ci sono i guardiani che custodiscono l‘auto. In cucina mi riceve una vecchia rugosa,pelle diafana,velata,avvolta in un dira’ nero…..Assli me la presenta” Anna greca” ….lei fa un cenno e le ragazze ci servono chai bollente……Anna mi guarda fisso negli occhi per un lungo momento e mi dice “…tu sei fortunato stanotte…” -annuisco accennando con gli occhi ad Assli e rispondo “..lo so…”. Mi invita a tornare da lei perche’ dobbiamo parlare.
Divento un frequentatore abituale della divania……quando vado a prendere Assli,nel pomeriggio,passo prima nella sala del piano terra ,dove mi intrattiene Anna greca mentre beviamo il chai……mi vuolee leggere la mano,ma io declino gentilmente……mi fa sempre sedere sul divano che prende luce dal finestrino,di fianco a lei,perche’ negli altri , in ombra,ci sono le scolopendre…..poi salgo al piano superiore,dove le ragazze,ammassate sui tappeti della sala , guardano film indiani con un videorecorder beta…..vanno pazze per i film d’amore indiani,dove il protagonista,invariabilmente bianco con capelli e baffi nerissimi,sconfigge il cattivo,sempre olivastro ,grasso e canuto,e si sposa con la belloccia di turno.
Mi fermo anch’io in un angolo aspettando che il film finisca….d’altronde non ho fretta di ripassare da quelle scale,ovviamente in ombra,dove i pipistrelli mi sfrecciavano intorno alle orecchie.Quando il film finisce ,prendo una candela per illuminare il vano delle scale,ripide e scivolose….Assli mi grida di non illuminarle,ma io lo sto gia’ facendo……nel soffitto,oltre a decine di pipistrelli appesi come cenci schifosi,vedo decine di enormi ragni ,bianchi e neri….esito un attimo,mentre le ragazze mi maledicono,perche’ dicono che li ho risvegliati e adesso chi ci passa sotto corre il rischio di beccarseli addosso…….non e’ tanto per quelli neri,che ti fanno star male per 3 giorni,quanto per le tarantole bianche,che sono mortali…….
Alla fine scendo,dopo aver spento la candela ed essermi coperto in qualche modo con un cencio…… porto Assli a caasa ,sotto Qaran……passiamo la notte insieme,dopo essere stati un paio d’ore al Blu Marlin…….lei fa parte di quell’ 1% di donne somale che non sono state escisse, e ,forse per compensazione,si ritrova un megaclito come non ne ho mai visti in vita mia…..era sfuggita all’infibulazione perche’ , essendo rimasta orfana,era stata presa a servizio da un notabile locale ,che aveva dovuto liberarsene quando la moglie aveva incominciato a diventare gelosa…….
Così aveva trovato rifugio nella divania di Anna greca,e si guadagnava da vivere nell’unico modo possibile per lei in quelle circostanze…
Quando le succhiavo il suo ditino(si fa per dire)diventava come un puledro impazzito,e dopo essere venuta mi lasciava passare all’azione dandomi il via libera a qualunque fantasia…….
Quella notte feci un sogno stranissimo…..prima di tutto perche’ non sogno mai,e poi per il contenuto che non ho mai saputo spiegarmi :…..mi vedevo vecchissimo,non mi reggevo in piedi , ed ero sorretto da due ragazzini somali,mentre camminavo sulle macerie fumanti di Mogadiscio,nei pressi dell’ingresso della casa di una mia amante storica(Akimo) al Villaggio Arabo(un quartiere della capitale). Non avevo riferito nulla ad Assli,ma la visione che avevo avuto non mi lasciava pace….così mi consultai con Anna……mi guardo’ in silenzio per un tempo interminabile ,poi mi disse “ Allah ti ha toccato , anche se sei un infedele…..”.Non volle dirmi altro,ma un mese dopo me ne tornai in Italia ,mentre le prime bande di ribelli entravano in citta’,e nel giro di un altro mese Siaad Barre e i suoi Marehan erano scappati dalla capitale ormai ridotta a un cumulo di macerie.