NOME INSERZIONISTA: Lalita
RIFERIMENTO INTERNET: https://www.escortforumit.xxx/accompagnatrici/Lalita-63132?from=regular_list
CITTA' DELL'INCONTRO: Catania
NAZIONALITA': Russa
ETA': Sulla ventina
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Conforme
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ o BBJ, FK, Daty, Rai1 e Rai2, ecc...
SERVIZI USUFRUITI: FK, BBJ, Rai1 e Rai2
COMPENSO RICHIESTO: 250 (200 un'ora più l'extra di 50 per il Rai2)
COMPENSO CONCORDATO: 250
DURATA DELL'INCONTRO: Un'ora
DESCRIZIONE FISICA: Bella ragazza, bassina, capelli castano chiari, fisico per fetto, lieve difetto all'arcata dentale superiore
ATTITUDINE: Ottima
REPERIBILITA': Facile (messaggistica tranite whatsapp)
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Una decina di gradini (nell'androne delle scale), poi terzo piano con ascensore
TELEFONO: 3273968792
DATA DELL'INCONTRO: Una decina di giorni fa
LA MIA RECENSIONE: Schopenhauer diceva che la vita è un pendolo che oscilla costantemente tra il dolore e la noia, con intervalli fugaci, e per di più illusori, di piacere e di gioia. Leopardi, dal canto suo, affermava che nella vita non esiste la felicità, ma solo momenti in cui l’infelicità è meno opprimente. «La vita è una grandissima inculata!» diceva invece Tony Soprano, spiccio, evitando inutili giochi di parole. Per ultimo questa signora che sta parlando con un tizio che ha una bancarella di vestiti. La vita è una ruota, la sento dire. Oggi a te, domani a me, continua, tutta convinta. Il tizio annuisce, a quanto pare pure lui certo di questa massima balorda. È sabato e sono da poco passate le tre del pomeriggio. Io, per quel che mi riguarda, non ho un cazzo da fare. Mi sto passando il tempo girando come un Caino in attesa che Lalita finalmente mi richiami cosicché possa salire. In me che giro come uno stronzo c’è la conferma di tutte le grandi tesi: il pendolo, l’infelicità eterna, l’inculata; ma non la ruota. Ci centra un cazzo la ruota!
La signora è una signora di mezza età, biondiccia, magra, con fare fa borghese, grandi gioielli ai polsi, ma ovviamente è tutta bigiotteria. È una poveraccia come tutti. Lo siamo tutti, chi più chi meno. Non ha capito un cazzo di come vanno le cose, sto quasi per dirle. La vita è sì una ruota, su questo le do ragione. Lo diceva pure Nietzsche. Ma Nietzsche credeva pure nell’eterno ritorno. Le cose buone tornano, sì, ma sempre agli stessi. Nella fattispecie, per come la vedo io, sempre a delle inimmaginabili teste di cazzo. Capitano sempre a loro. Per gli altri, i poveracci della nostra risma, c’è sempre e solo da penare. Oggi a me, domani a me. Non esiste ‘a te’, per Nietzsche. Ewige Wiederkunft, si chiama. A sostegno della tesi, manco farlo apposta, c’è proprio l’immane rottura di cazzo di quel pomeriggio: il tizio che s’investe per strada creando un bordello spaventoso di traffico, lei (Lalita) che sposta l’incontro di mezz’ora (l’avevo prontamente avvisata che forse avrei ritardato qualche minuto), e poi aspettarla...
E non è la prima volta! Ewige Wiederkunft, vi dicevo. Oggi a me, domani a te un paio di palle!
Alla fine mi chiama, saranno passati una quarantina di minuti. Salgo.
È una bella ragazza. Più bella di quanto non mostrino le foto, che sono davvero atroci. Ha i capelli castano chiari, un piccolo difetto all’arcata dentale, ma una cosa davvero da niente; un fisico bello sodo: gran culo, tette praticamente perfette, i capezzoli a punta.
L’intermezzo è sempre lo stesso: le dico a cosa sono interessato, sborso il relativo cucuzzario e passo dal bagno per darmi una rinfrescata, anche se ovviamente ero docciato di fresco.
S’abbassa d’un quindici centimetri quando scende dai tacchi. Indossa una mise sexy, nera. Se la toglie lentamente, mentre io, subito, le bacio le tette, che torno a dire sono stupende. Il culo non è da meno: sodo e morbido allo stesso tempo. Va contro i principi della fisica. Mi siedo sul bordo del letto, lei capisce e s’inginocchia per terra, in mezzo le mie gambe, comincia a succhiarlo. Con le mani mi massaggia le palle. La cosa va avanti per un po’, poi ci spostiamo sul letto, dove continua. Il pompino è ben fatto, salivoso, veloce, inteso non come durata ma come foga. M’incappuccia. Si unge il didietro, si mette a pecora, sul bordo del letto. Ha un culo bello stretto. Mi dice già da subito di fare piano. «Slowly.» mi dice. L’accontento. L’inculata va così a lungo, piano, finché vengo. L’abbraccio da dietro, un mio braccio attorno al suo collo.
Anche l’intermezzo post-coito è sempre lo stesso: passiamo dal bagno, restiamo sdraiati a letto, a parlottare, lei abbracciata a me, io che l’accarezzo con due dita. Il tempo passa lentamente, mi ritrovo a pensare alle mie cose. È lei che mi riporta alla realtà, cominciando a massaggiarmi il petto, per poi scendere sempre più giù. Cominciamo daccapo. Il secondo shot è come immagino ora debba essere una trombata in luna di miele: quel misto di passione, foga, perversione, ardimento, disperazione, sollievo, abbandono. Mi sale di sopra, mi cavalca furiosa. Dopo un po’ l’afferro di peso e la metto sdraiata sulla schiena. Si continua a scopare come forsennati, l’abbraccio, mi sgranocchia una clavicola, mi stringe con le gambe, mi spinge in avanti per il culo. Si conclude, alla fine. Mentre è voltata di spalle per buttare tutto l’armamentario nel piccolo cestino accanto al letto le do un ultimo bacio d’addio sul culo, l’abbraccio da dietro, all’altezza della fica. Mi c’aggrappo come un naufrago, sprofondando in quelle natiche belle fresche & in quella pelle liscissima.
RIFERIMENTO INTERNET: https://www.escortforumit.xxx/accompagnatrici/Lalita-63132?from=regular_list
CITTA' DELL'INCONTRO: Catania
NAZIONALITA': Russa
ETA': Sulla ventina
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Conforme
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ o BBJ, FK, Daty, Rai1 e Rai2, ecc...
SERVIZI USUFRUITI: FK, BBJ, Rai1 e Rai2
COMPENSO RICHIESTO: 250 (200 un'ora più l'extra di 50 per il Rai2)
COMPENSO CONCORDATO: 250
DURATA DELL'INCONTRO: Un'ora
DESCRIZIONE FISICA: Bella ragazza, bassina, capelli castano chiari, fisico per fetto, lieve difetto all'arcata dentale superiore
ATTITUDINE: Ottima
REPERIBILITA': Facile (messaggistica tranite whatsapp)
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Una decina di gradini (nell'androne delle scale), poi terzo piano con ascensore
TELEFONO: 3273968792
DATA DELL'INCONTRO: Una decina di giorni fa
LA MIA RECENSIONE: Schopenhauer diceva che la vita è un pendolo che oscilla costantemente tra il dolore e la noia, con intervalli fugaci, e per di più illusori, di piacere e di gioia. Leopardi, dal canto suo, affermava che nella vita non esiste la felicità, ma solo momenti in cui l’infelicità è meno opprimente. «La vita è una grandissima inculata!» diceva invece Tony Soprano, spiccio, evitando inutili giochi di parole. Per ultimo questa signora che sta parlando con un tizio che ha una bancarella di vestiti. La vita è una ruota, la sento dire. Oggi a te, domani a me, continua, tutta convinta. Il tizio annuisce, a quanto pare pure lui certo di questa massima balorda. È sabato e sono da poco passate le tre del pomeriggio. Io, per quel che mi riguarda, non ho un cazzo da fare. Mi sto passando il tempo girando come un Caino in attesa che Lalita finalmente mi richiami cosicché possa salire. In me che giro come uno stronzo c’è la conferma di tutte le grandi tesi: il pendolo, l’infelicità eterna, l’inculata; ma non la ruota. Ci centra un cazzo la ruota!
La signora è una signora di mezza età, biondiccia, magra, con fare fa borghese, grandi gioielli ai polsi, ma ovviamente è tutta bigiotteria. È una poveraccia come tutti. Lo siamo tutti, chi più chi meno. Non ha capito un cazzo di come vanno le cose, sto quasi per dirle. La vita è sì una ruota, su questo le do ragione. Lo diceva pure Nietzsche. Ma Nietzsche credeva pure nell’eterno ritorno. Le cose buone tornano, sì, ma sempre agli stessi. Nella fattispecie, per come la vedo io, sempre a delle inimmaginabili teste di cazzo. Capitano sempre a loro. Per gli altri, i poveracci della nostra risma, c’è sempre e solo da penare. Oggi a me, domani a me. Non esiste ‘a te’, per Nietzsche. Ewige Wiederkunft, si chiama. A sostegno della tesi, manco farlo apposta, c’è proprio l’immane rottura di cazzo di quel pomeriggio: il tizio che s’investe per strada creando un bordello spaventoso di traffico, lei (Lalita) che sposta l’incontro di mezz’ora (l’avevo prontamente avvisata che forse avrei ritardato qualche minuto), e poi aspettarla...
E non è la prima volta! Ewige Wiederkunft, vi dicevo. Oggi a me, domani a te un paio di palle!
Alla fine mi chiama, saranno passati una quarantina di minuti. Salgo.
È una bella ragazza. Più bella di quanto non mostrino le foto, che sono davvero atroci. Ha i capelli castano chiari, un piccolo difetto all’arcata dentale, ma una cosa davvero da niente; un fisico bello sodo: gran culo, tette praticamente perfette, i capezzoli a punta.
L’intermezzo è sempre lo stesso: le dico a cosa sono interessato, sborso il relativo cucuzzario e passo dal bagno per darmi una rinfrescata, anche se ovviamente ero docciato di fresco.
S’abbassa d’un quindici centimetri quando scende dai tacchi. Indossa una mise sexy, nera. Se la toglie lentamente, mentre io, subito, le bacio le tette, che torno a dire sono stupende. Il culo non è da meno: sodo e morbido allo stesso tempo. Va contro i principi della fisica. Mi siedo sul bordo del letto, lei capisce e s’inginocchia per terra, in mezzo le mie gambe, comincia a succhiarlo. Con le mani mi massaggia le palle. La cosa va avanti per un po’, poi ci spostiamo sul letto, dove continua. Il pompino è ben fatto, salivoso, veloce, inteso non come durata ma come foga. M’incappuccia. Si unge il didietro, si mette a pecora, sul bordo del letto. Ha un culo bello stretto. Mi dice già da subito di fare piano. «Slowly.» mi dice. L’accontento. L’inculata va così a lungo, piano, finché vengo. L’abbraccio da dietro, un mio braccio attorno al suo collo.
Anche l’intermezzo post-coito è sempre lo stesso: passiamo dal bagno, restiamo sdraiati a letto, a parlottare, lei abbracciata a me, io che l’accarezzo con due dita. Il tempo passa lentamente, mi ritrovo a pensare alle mie cose. È lei che mi riporta alla realtà, cominciando a massaggiarmi il petto, per poi scendere sempre più giù. Cominciamo daccapo. Il secondo shot è come immagino ora debba essere una trombata in luna di miele: quel misto di passione, foga, perversione, ardimento, disperazione, sollievo, abbandono. Mi sale di sopra, mi cavalca furiosa. Dopo un po’ l’afferro di peso e la metto sdraiata sulla schiena. Si continua a scopare come forsennati, l’abbraccio, mi sgranocchia una clavicola, mi stringe con le gambe, mi spinge in avanti per il culo. Si conclude, alla fine. Mentre è voltata di spalle per buttare tutto l’armamentario nel piccolo cestino accanto al letto le do un ultimo bacio d’addio sul culo, l’abbraccio da dietro, all’altezza della fica. Mi c’aggrappo come un naufrago, sprofondando in quelle natiche belle fresche & in quella pelle liscissima.
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