Lara

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Sicilia
NOME INSERZIONISTA: Lara
RIFERIMENTO INTERNET: https://catania.bakecaincontrii.com...84-stupenda-bambolina-delicata-dwd7271237875/
CITTA' DELL'INCONTRO: Catania
NAZIONALITA': Rumena
ETA': Da poco passata la ventina
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Conforme
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ e Rai1 - (Mi sembra il BBJ vada per i 70, ma non sono sicuro)
SERVIZI USUFRUITI: BJ e Rai1
COMPENSO RICHIESTO: 50
COMPENSO CONCORDATO: 50
DURATA DELL'INCONTRO: Una ventina di minuti (Mea culpa)
DESCRIZIONE FISICA: Bassa e snella, capelli racchiusi in una coda troppo stretta, che le tirava il volto. Naso pronunciato, ma comunque sia una bella ragazza. Tette e culo perfetti
ATTITUDINE: Buona (nell'ottica delle loft)
REPERIBILITA': facile
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Due gradini (per il portone) e due rampe di scale (per il primo piano)
TELEFONO: 3202806671
DATA DELL'INCONTRO: I primi di Giugno

LA MIA RECENSIONE: Non posso cominciare a raccontare di questa piacevole scopata, senza prima fare un breve accenno a Ivan Pavlov. Non che la scopata abbia a che fare fisicamente con Ivan Pavlov (premio Nobel per la medicina nel 1904), che sia chiaro, ma si può dire che, in un certo senso, le due cose hanno un che in comune, ma mi spiego...
Era un biologo russo, scopritore del riflesso condizionato (differente ovviamente da quello incondizionato, sapete, la martellata sulla rotula eccetera). Pavlov fece un esperimento in proposito, usando come cavie i propri cani. Voi adesso starete certamente pensando che chi fa del male a dei poveri animali merita gli venga sventrato il culo da una versione ancora più superdotata di Rocco Siffredi: una sorta di incredibile Hulk dedito alla giustizia karmica perpetrata, nella fattispecie, con la sodomia selvaggia. E vi do ragione, ovviamente, ma questo esperimento non era per niente doloroso. Forse un po’ sfrangacazzo, alla fine, un po’ presa per il culo. Ma almeno...
Ogni giorno, al momento di dargli da mangiare, Pavlov li chiamava usando un campanello. I cani sentivano lo scampanellio, accorrevano, vedevano il cibo e cominciavano a sbavare. L’iter era sempre lo stesso: scampanellio, cibo, sbavamento... scampanellio, cibo, sbavamento... scampanellio, cibo, sbavamento. Il fatidico giorno, però, ed era questo lo scopo dell’esperimento, Pavlov chiamò i cani col solito campanello, i cani accorsero e, seppur non c’era traccia di cibo (da qui la presa per il culo), cominciarono lo stesso a sbavare. L’esperimento voleva dimostrare come i cani associassero ormai lo scampanellio non più fisicamente al cibo, ma al piacere che il cibo gli dava. Erano stati condizionati. Capirete, quindi, che quando Lara mi s’è messa a strusciarmisi addosso, e baciarmi dappertutto, il petto, il collo, a mordicchiarmi i capezzoli, nello stesso identico modo della mia fidelizzata storica, in men che non si dica mi sono ritrovato pure io a sbavare. Un Ted di Pavlov!... Pure io condizionato!.. Che associo l’atto identico in sé all’immenso piacere provato le centinaia di volte che andai dalla mia fu fidelizzata. Inevitabilmente il giudizio su Lara ne viene, anche se infinitamente poco, falsato, questo lo so. Nella mia mente le due cose sembrano confondersi tra di loro, nonostante ne siano passati di anni.

Pure il pompino mi fa ricordare quello della mia fidelizzata, specialmente il modo in cui ti slinguetta il cazzo, quei serpentini colpetti di lingua sulla punta, la bocca aperta, gli occhi chiusi. E quei rumori che fa quando prende fiato, come un ansimare che viene per metà dal naso per metà dalla bocca (non so come descriverlo). Ovviamente la tecnica è differente. La mia bella aveva una tecnica sopraffina, che raramente ho rivisto in altre, solo una o due volte, in anni e anni. Quella di Lara è modesta, ma comunque accettabile. Si mette d’impegno. Fisicamente è a mio avviso perfetta: un culo e delle tette che rasentano la sezione aurea della gnoccaggine.

Finito il proustiano pompino si mette a pecora. Il buco del culo fa capolino nella rotondità delle natiche, ma ahimè, resterà sempre un fiore non colto (De André mi starà di certo maledicendo, per l’uso improprio di questo suo verso!) Ha una bernarda decisamente accogliente; lei se ne sta lì, con le gambe aperte e il corpo adagiato in avanti. Mentre continuo a stantuffarla le soppeso da dietro le tette, morbide e sode allo stesso tempo. Lei si muove, ansima, ma come detto poco sopra, è sempre una prestazione da far entrare nell’ottica delle loft, quindi scordatevi lingue in gola e pornostar experience. Di essere brava è brava, sì, piacevole, e pure quel tantino simpatica, e ha un culo su cui si potrebbe profetizzare il futuro, ma rimane sempre una loft, con l’abisso che c’è tra loft ed escort, come tutti ben sapranno.
Si sdraia sul letto, sempre culo all’aria, le passo un braccio attorno al collo, le odoro i capelli. Ma il mix di emozioni passate e recenti mi fa capitolare prima del dovuto, e tra indicibili bestemmioni (a mente), concludo come uno stronzo.

È incredibile il modo in cui la vita ricominci non appena si esce dall’appartamento. La dicotomia tra il dentro e il fuori. Il fresco e l’ombra del dentro, contro il caldo fottuto della città, le persone per strada, che sembra abbiano aperto le gabbie! Detesto il caldo, l’estate, questo porco posto. C’è sempre qualcuno che dice che l’estate è bella, le ragazze svestite, o’ sole, o’ mare. Il mare è solo acqua fredda, la penso io. Prendi una vasca da bagno, riempila d’acqua, e hai fatto il mare.
Ma come sempre mi dilungo...
 

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