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E' ripartito l'ascensore in via Biagi?
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E' ripartito l'ascensore in via Biagi?
Premetto qualche osservazione su come viene trattata l'attività di meretricio attualmente in Italia e sull'uso dei servizi condominiali per quanto vi attiene.
L'attività è permessa ma non è tipizzata come attività (non ha una voce nelle tabelle attività). Sebbene qualcuno (il nostro francostars tra tutti) ritenga e mostri che questa attività non tipica rientra tra le prestazioni generiche di servizi alla persona. Questo tipo di attività dovrebbe essere prestato in un locale ad uso ufficio o ambulatorio; è proprio l'impatto urbanistico con l'afflusso di utenti, sia a livello cittadino (particolarmente per la viabilità) sia a livello condominiale a determinare la differenza tra le unità immobiliari ad uso commerciale e quelle ad uso abitazione.
L'attività è lecita e permessa e si ritiene ragionevolmente che sia inquadrabile, per quanto tradizionalmente sia svolta al nero; questo non è importante per la faccenda dell'ascensore perché l'uso dei servizi condominiali riguarda il condomino e la sua attività e non discrimina se egli la svolga regolarmente o paghi le tasse.
Nonostante sia permesso esercitare il meretricio sia in forma occasionale che professionale, sono tuttavia vietate tutte le condotte di terzi che agevolano tale comportamento di chi si prostituisce, tra cui concedere un immobile in locazione appositamente per esercitarvi la prostituzione; è viceversa consentito concedere un appartamento in locazione a persona che vi esercita collateralmente la prostituzione. In altre parole e in definitiva: la prosituzione si esercita (regolarmente) in appartamenti destinati ad abitazione.
La normativa sugli usi urbanistici degli immobili peraltro consente di utilizzare un'abitazione per la propria attività purché non destini ad uso esclusivo dell'attività più di un terzo della superficie dell'appartamento; questo riguarda chi ha l'ufficio in casa e ha una stanza apposita che è il proprio ufficio (ma potrebbe essere anche una camera da letto secondo l'attività). Nulla si dice invece sull'eventualità che gli ambienti siano tutti ad uso promiscuo ma si evince che l'utilizzo promiscuo di un appartamento è consentito.
I servizi condominiali dovrebbero essere disponibili agli abitanti e ai loro ospiti purché non arrechino disturbo o danno e purché con ciò non ne limitino analogo utilizzo agli altri condomini. Ora io non vedo come possa arrecare disturbo usare un ascensore per passare da un piano all'altro. Vuol forse dirci il fantasioso amministratore che l'ascensore andrebbe usato per leggere il giornale? E vuole sul serio farci credere che gli altri abitanti sono più disturbati dall'uso dell'ascensore che dalla presenza di ospiti sulle scale che ne percorrono magari sette o otto piani?
Io critico ad Hansel e al suo post di aver dato credito ad un pretesto. In quanto tali i pretesti non sono vere ragioni e sia rispondere agli stessi argomentando, sia soddisfare la presunta ragione che contengono è inutile perché l'interlocutore che trova pretesti ne potrà trovare altri, che non siamo in grado di immaginare perché ragioniamo sulla realtà non sulla finzione che appoggia i pretesti.
La verità contenuta nell'OP è che i condomini che hanno in odio la prostituta per motivi propri morali o di pregiudizio tentano di ostacolarla limitandole l'uso dell'ascensore. Orbene come possiamo pensare che una volta smesso di utilizzare l'ascensore a nessuno venga in mente di obbligarla ad entrare dalle cantine anziché dall'atrio principale? Perché è vestita in modo troppo appariscente, o anche troppo sobrio, in questi casi è sufficiente trovare la maniera di mettere un "troppo".
La verità è che la gente non vuole abitare sotto lo stesso tetto di una prostituta perchè la ritiene un cattivo soggetto e non gradisce avere rapporti di vicinato con lei ed ha le stesse ragioni del vegetariano che non vuole che il vicino in casa propria mangi carne: cambierà casa lui, non il vicino. Come nessuno obbliga il vicino ad andare a puttane così nessuno può obbligare la prostituta a trasferirsi in un tugurio di periferia. La soluzione, per questo ed altri casi, è un connubio di prevenzione e buon senso. E perché no, anche di buone maniere.
E' soltanto il caso ma brevemente di accennare alla quantità di disturbo che i clienti possono arrecare. I clienti della prostituta che lavora in casa non sono quanti e quali quelli della OTR. Se noi stiamo dentro mezz'ora sappiamo che mediamente lei impiega un'ora per cliente compresa la necessità di riassettare se stessa e la casa e perché no, prendere un altro appuntamento (in media per uno che va via uno deve arrivare, quindi quattro o cinque telefonate compresi i perditempo). Si tratta di dieci visite al giorno al massimo e auguro a tutte di avere quel volume di clientela pur conscio che poche siano in grado di raggiungerlo e che comunque dovrà pure recarsi a far la spesa, mangiarla e far la ceretta ogni tanto. Conoscete persone che senza lavorare in casa hanno più di dieci visite al giorno oppure famiglie numerose che percorrono rumorosamente le scale più di dieci volte al giorno? Io se avessi una prostituta come vicina la ringrazierei tutte le volte che mi suona la sveglia perché finalmente sarebbe la sveglia a svegliarmi invece del vicino.
Riguardo alla modalità di presentarsi con il telefono in mano e fare losco, posso solo dire che non è colpa mia se nessuna fa le cose in maniera dignitosa ma quando mi diranno a che campanello suonare lo farò, come tutti gli ospiti civili di appartamenti in condominio. Ammetto che questo atteggiamento è ridicolo oltre che sospetto, non mi si dica però che uno con un telefono in mano arreca disturbo.
Se ci fossero le puttane sotto casa mia andrei in bancarottaSe succedesse a casa vostra che fareste ??