Settimane e settimane di paziente attesa. Che diventano mesi di stoica sopportazione, di logorante digiuno, aspettando l’occasione propizia, il momento giusto in cui tornare ad agire.
Giorni che si sommano lentamente ai giorni, devo controllarmi, anche se talvolta diviene molto difficile devo tenermi a freno, non ci sono alternative. Alterno i miei incontri a più o meno lunghi periodo di pausa, di fermo. Magari perché non c’è niente che stuzzichi il mio appetito o che ne valga la pena, sono abbastanza esigente e pignolo in questo campo, la pulzella che vado ad incontrare deve convincermi in tutto e per tutto, a partire dall’aspetto fisico passando per i servizi e finendo con il prezzo. A volte certi pensieri e certi inaspettati eventi che capitano improvvisamente nella vita di tutti i giorni tolgono anche quella voglia, l’importante è superare questi scogli e tornare a navigare a vista. Ma soprattutto per motivi strettamente economici, poca disponibilità di pecunia da investire in tale passione, devo pertanto controllare le spese, un’amministrazione attenta, oculata, rigida per garantirmi questo vizio almeno qualche volta. Risparmio su tutto, evito qualsiasi spesa che reputo inutile, è più importante per me andare a pay, almeno qualche volta. Ne va del mio benessere, del mio equilibrio, della mia salute, sia fisica che psicologica.
Quindi, come un bravo e affamato predatore, per qualche tempo non mi resta che nascondermi dietro un cespuglio, il mio computer, e studiare le mosse da compiere, pronto a stanare la preda. Osservo, analizzo, comparo gli annunci che consulto praticamente ogni giorno, cerco i numeri di telefono per trovare eventuali corrispondenze, controllo le foto per evitare fregature ed incontrare dei fake, spulcio il forum alla ricerca di info, recensioni e pareri di colleghi precursori.
Occorre costanza in tale attività per tenersi sempre aggiornato, ma soprattutto sento che ci vuole tanta pazienza, ogni anno che passa sempre di più, per resistere e attendere. Tante volte avverto i primi segnali di cedimento, vorrei mollare e andare da una qualsiasi, solo per svuotarmi, ma so che non tornerei a casa soddisfatto, bensì deluso e anche più affamato di prima. L’esperienza servirà pure a qualcosa, “errare humanum est, perseverare autem diabolicum”. Bisogna stringere i denti, il momento giusto arriverà.
E dopo giorni, settimane, mesi di fiduciosa attesa, puntualmente arriva. Eccola la prescelta. Leggo che ben presto arriverà nella mia città per il suo tour. Bene, mi sfrego le mani. Appena possibile la chiamo per la telefonata informativa, per conoscere dalla sua viva voce, elemento che non trascuro di esaminare (una bella voce è per me sinonimo di bella donna, quindi di buon incontro), i servizi di cui è possibile usufruire e la location dove riceve, che provvederò a visionare tramite google maps, mi informo su rate e orari, quindi ringrazio e saluto.
E’ questa la prova del nove, è questo l’ultimo passaggio di questo estenuante lavoro di cacciatore. Se il responso è positivo, se il cervello e l’amico del piano di sotto si trovano sulla stessa lunghezza d’onda, passo a decidere il giorno migliore per incontrarla, a seconda di come si articola la mia settimana. Preferisco avere incontri galanti a metà settimana. Se inizialmente capitava per caso, adesso opto di fare in questa maniera. Così la prima parte sarà animata dall’attesa, mentre la seconda godrà degli effetti benefici del post incontro. Decisa la data, parte l’ultimo, estenuante conto alla rovescia.
[FONT="]Giunge finalmente il tanto agognato e sospirato giorno designato. Di norma telefono alla girl con largo anticipo, la mattina per la sera, per fissare l’appuntamento, quasi sempre con piena soddisfazione dei miei intenti. Espletata questa formalità, entro nelle ultime ore di passione. Le più lente, le più spasmodiche. Credo sia utile cercare di tenere a bada le passioni, di frenare le emozioni per poter pensare ed agire a mente fredda. Ma in casi del genere non ce la faccio proprio, sono molto emotivo. La tensione sale già appena chiusa la conversazione. Una scarica di adrenalina mi scuote, do un’occhiata all’orologio, manca un’eternità. I primi tempi della mia carriera di punter vivevo molto male tutto ciò, somigliava ad una lenta agonia, adesso forse grazie a quel po’ di esperienza che ho messo da parte riesco a vivermela un tantino meglio. [/FONT]
Giorni che si sommano lentamente ai giorni, devo controllarmi, anche se talvolta diviene molto difficile devo tenermi a freno, non ci sono alternative. Alterno i miei incontri a più o meno lunghi periodo di pausa, di fermo. Magari perché non c’è niente che stuzzichi il mio appetito o che ne valga la pena, sono abbastanza esigente e pignolo in questo campo, la pulzella che vado ad incontrare deve convincermi in tutto e per tutto, a partire dall’aspetto fisico passando per i servizi e finendo con il prezzo. A volte certi pensieri e certi inaspettati eventi che capitano improvvisamente nella vita di tutti i giorni tolgono anche quella voglia, l’importante è superare questi scogli e tornare a navigare a vista. Ma soprattutto per motivi strettamente economici, poca disponibilità di pecunia da investire in tale passione, devo pertanto controllare le spese, un’amministrazione attenta, oculata, rigida per garantirmi questo vizio almeno qualche volta. Risparmio su tutto, evito qualsiasi spesa che reputo inutile, è più importante per me andare a pay, almeno qualche volta. Ne va del mio benessere, del mio equilibrio, della mia salute, sia fisica che psicologica.
Quindi, come un bravo e affamato predatore, per qualche tempo non mi resta che nascondermi dietro un cespuglio, il mio computer, e studiare le mosse da compiere, pronto a stanare la preda. Osservo, analizzo, comparo gli annunci che consulto praticamente ogni giorno, cerco i numeri di telefono per trovare eventuali corrispondenze, controllo le foto per evitare fregature ed incontrare dei fake, spulcio il forum alla ricerca di info, recensioni e pareri di colleghi precursori.
Occorre costanza in tale attività per tenersi sempre aggiornato, ma soprattutto sento che ci vuole tanta pazienza, ogni anno che passa sempre di più, per resistere e attendere. Tante volte avverto i primi segnali di cedimento, vorrei mollare e andare da una qualsiasi, solo per svuotarmi, ma so che non tornerei a casa soddisfatto, bensì deluso e anche più affamato di prima. L’esperienza servirà pure a qualcosa, “errare humanum est, perseverare autem diabolicum”. Bisogna stringere i denti, il momento giusto arriverà.
E dopo giorni, settimane, mesi di fiduciosa attesa, puntualmente arriva. Eccola la prescelta. Leggo che ben presto arriverà nella mia città per il suo tour. Bene, mi sfrego le mani. Appena possibile la chiamo per la telefonata informativa, per conoscere dalla sua viva voce, elemento che non trascuro di esaminare (una bella voce è per me sinonimo di bella donna, quindi di buon incontro), i servizi di cui è possibile usufruire e la location dove riceve, che provvederò a visionare tramite google maps, mi informo su rate e orari, quindi ringrazio e saluto.
E’ questa la prova del nove, è questo l’ultimo passaggio di questo estenuante lavoro di cacciatore. Se il responso è positivo, se il cervello e l’amico del piano di sotto si trovano sulla stessa lunghezza d’onda, passo a decidere il giorno migliore per incontrarla, a seconda di come si articola la mia settimana. Preferisco avere incontri galanti a metà settimana. Se inizialmente capitava per caso, adesso opto di fare in questa maniera. Così la prima parte sarà animata dall’attesa, mentre la seconda godrà degli effetti benefici del post incontro. Decisa la data, parte l’ultimo, estenuante conto alla rovescia.
[FONT="]Giunge finalmente il tanto agognato e sospirato giorno designato. Di norma telefono alla girl con largo anticipo, la mattina per la sera, per fissare l’appuntamento, quasi sempre con piena soddisfazione dei miei intenti. Espletata questa formalità, entro nelle ultime ore di passione. Le più lente, le più spasmodiche. Credo sia utile cercare di tenere a bada le passioni, di frenare le emozioni per poter pensare ed agire a mente fredda. Ma in casi del genere non ce la faccio proprio, sono molto emotivo. La tensione sale già appena chiusa la conversazione. Una scarica di adrenalina mi scuote, do un’occhiata all’orologio, manca un’eternità. I primi tempi della mia carriera di punter vivevo molto male tutto ciò, somigliava ad una lenta agonia, adesso forse grazie a quel po’ di esperienza che ho messo da parte riesco a vivermela un tantino meglio. [/FONT]