- Espulso
- #1
Quindici anni fa, con l'inizio di internet, erano pochi i siti che propagandavano le pay. La polizia postale li chiudeva letteralmente man mano che apparivano nel web. Ricordo che c’era, ad esempio, “netgaphono”. C’era però un bel gruppo IER, con un forum, con non molte persone, dove ci scambiavamo le nostre opinioni e le nostre informazioni. Anche tramite IER, e non solo, conobbi alcune magnifiche fanciulle, la maggior parte no-prof e pochissime escort. Le no-prof avevano una loro occupazione ed arrotondavamo con la nobile arte. Tra le fanciulle che conobbi e timbrai ne cito qualcuna con la speranza che qualcuno di voi se le ricordi. La maggior parte di queste ragazze e donne hanno appeso, come suol dirsi, le mutandine al chiodo. Con molte ho perso i contatti: qualcuna però la sento ancora.
Mi ricordo, tra le altre, di:
Pamela, morettina, tutte curve, di Milano;
Serena, successivamente escort, bionda, qualcuno se ne innamorò, sempre di Milano;
Giulia Gervasoni, la mitica, sempre di Milano;
Bocca di Rosa, svolgeva una normale attività, successivamente mise in internet annunci come escort, sempre di Milano;
Domiziana, un’artista, scrittrice, donna “tremenda” a letto, di Milano;
La Romina, inizialmente no-prof, e poi anche escort, ricordata anche qua nel forum;
La Terry di Brescia, partita successivamente per l’Africa a fare volontariato;
Giovanna, mitica ferrarese;
Dolce Michelle che operava come escort tra Ferrara e Bologna;
La Sole, una milf, di Bologna, con un’attività abbastanza importante a Bologna che incontrava più per piacere che per necessità, donna brillante. Ci incontravamo a Bologna o a Ferrara, andavamo al ristorante a mangiare i tortelli di zucca e poi, seguivano, in albergo, delle gran scop…. per tutto il pomeriggio. Mi ricordo che una volta siamo andati a Firenze, assieme ad una sua amica. Al ritorno, guidava lei, arrivati a Campo Bisenzio, ci disse: “Perché non facciamo una sosta, troveremo un albergo, e ci facciamo tutti e tre una sana scopatina?” Finì che passammo il pomeriggio, tutti e tre, in un albergo a scopare:ci divertimmo da matti, io, la Sole e la sua amica, entrambe bisex. Successivamente incontrò un uomo, particolarmente geloso, col quale, credo, viva ancora assieme, e cessò l’attività;
La dolce e tenera Katia, uno scricchiolo, di Bologna;
La Angie, sempre di Bologna, una ragazza slovena particolarmente avvenente;
La Nicoletta, un lavoro importante tra Milano e Firenze nell’ambito dell’editoria, una ragazza dolce con dei vaporosi capelli.
La Guia o Ginevra detta anche la Contessa del Lago, una donna di classe, una professoressa di lettere al mattino che al pomeriggio ed alla sera metteva in pratica quanto aveva appreso nell’ “Ars Amandi” di Ovidio.
La Dana di Padova, una bella stangona: quando ci incontravamo aveva l’abitudine di indossare sempre delle minigonne ascellari con scarpe coi tacchi: non passava inosservata, né in albergo, né al ristorante;
L’Anita Garibaldi quando la conobbi, era ancora una studentessa, da poco maggiorenne, delle superiori. Gli piaceva enormemente il birillo in tutti i pertugi e diventava sempre più porca ad ogni incontro. Un giorno mi confidò che, se non prendeva almeno un birillo al giorno, si sentiva in crisi di astinenza. Poi le proposi di incontrare delle coppie scambiste. Per circa tre anni, abbiamo avuto incontri con varie coppie. Anita ebbe una predilezione verso le coppie con la lei bisex. Una volta ci invitammo ad un orgia-party sulle colline beriche fuori Vicenza. Eravamo in tutto otto coppie. Una gran scorpacciata di sesso: fu la prima volta, in vita mia, che mi venne quasi la nausea della "fritola". Alla fine avevo il birillo ed i gioielli di famiglia che mi facevano letteralmente male. Anche Anita era distrutta per tutti i cazzi che aveva preso. La vidi, mentre una signora stava tentando di rinfrancarmi con un pompino, con tre cazzi: uno su RAI1, uno su Rai2 ed uno che succhiava come un gelato. Alle cinque del mattino, al ritorno a casa, all’uscita dell’autostrada, il casellante era quasi inebetito: non mi dava il resto e rimaneva lì fermo a guardare. Subito non capii il perché: mi girai verso Anita, la vidi con le gambe aperte e minigonna alzata che lasciava vedere completamente la sua patatina rasata. Mi disse che aveva perso le mutandine e che teneva le gambe aperte per dare aria alla sua patina perché era completamente di fuoco. In seguito l’Anita entrò, anche, nel mondo dell’escort. Ora la sento qualche volta perché vive con il suo ragazzo: beato lui!
Mi ricordo, tra le altre, di:
Pamela, morettina, tutte curve, di Milano;
Serena, successivamente escort, bionda, qualcuno se ne innamorò, sempre di Milano;
Giulia Gervasoni, la mitica, sempre di Milano;
Bocca di Rosa, svolgeva una normale attività, successivamente mise in internet annunci come escort, sempre di Milano;
Domiziana, un’artista, scrittrice, donna “tremenda” a letto, di Milano;
La Romina, inizialmente no-prof, e poi anche escort, ricordata anche qua nel forum;
La Terry di Brescia, partita successivamente per l’Africa a fare volontariato;
Giovanna, mitica ferrarese;
Dolce Michelle che operava come escort tra Ferrara e Bologna;
La Sole, una milf, di Bologna, con un’attività abbastanza importante a Bologna che incontrava più per piacere che per necessità, donna brillante. Ci incontravamo a Bologna o a Ferrara, andavamo al ristorante a mangiare i tortelli di zucca e poi, seguivano, in albergo, delle gran scop…. per tutto il pomeriggio. Mi ricordo che una volta siamo andati a Firenze, assieme ad una sua amica. Al ritorno, guidava lei, arrivati a Campo Bisenzio, ci disse: “Perché non facciamo una sosta, troveremo un albergo, e ci facciamo tutti e tre una sana scopatina?” Finì che passammo il pomeriggio, tutti e tre, in un albergo a scopare:ci divertimmo da matti, io, la Sole e la sua amica, entrambe bisex. Successivamente incontrò un uomo, particolarmente geloso, col quale, credo, viva ancora assieme, e cessò l’attività;
La dolce e tenera Katia, uno scricchiolo, di Bologna;
La Angie, sempre di Bologna, una ragazza slovena particolarmente avvenente;
La Nicoletta, un lavoro importante tra Milano e Firenze nell’ambito dell’editoria, una ragazza dolce con dei vaporosi capelli.
La Guia o Ginevra detta anche la Contessa del Lago, una donna di classe, una professoressa di lettere al mattino che al pomeriggio ed alla sera metteva in pratica quanto aveva appreso nell’ “Ars Amandi” di Ovidio.
La Dana di Padova, una bella stangona: quando ci incontravamo aveva l’abitudine di indossare sempre delle minigonne ascellari con scarpe coi tacchi: non passava inosservata, né in albergo, né al ristorante;
L’Anita Garibaldi quando la conobbi, era ancora una studentessa, da poco maggiorenne, delle superiori. Gli piaceva enormemente il birillo in tutti i pertugi e diventava sempre più porca ad ogni incontro. Un giorno mi confidò che, se non prendeva almeno un birillo al giorno, si sentiva in crisi di astinenza. Poi le proposi di incontrare delle coppie scambiste. Per circa tre anni, abbiamo avuto incontri con varie coppie. Anita ebbe una predilezione verso le coppie con la lei bisex. Una volta ci invitammo ad un orgia-party sulle colline beriche fuori Vicenza. Eravamo in tutto otto coppie. Una gran scorpacciata di sesso: fu la prima volta, in vita mia, che mi venne quasi la nausea della "fritola". Alla fine avevo il birillo ed i gioielli di famiglia che mi facevano letteralmente male. Anche Anita era distrutta per tutti i cazzi che aveva preso. La vidi, mentre una signora stava tentando di rinfrancarmi con un pompino, con tre cazzi: uno su RAI1, uno su Rai2 ed uno che succhiava come un gelato. Alle cinque del mattino, al ritorno a casa, all’uscita dell’autostrada, il casellante era quasi inebetito: non mi dava il resto e rimaneva lì fermo a guardare. Subito non capii il perché: mi girai verso Anita, la vidi con le gambe aperte e minigonna alzata che lasciava vedere completamente la sua patatina rasata. Mi disse che aveva perso le mutandine e che teneva le gambe aperte per dare aria alla sua patina perché era completamente di fuoco. In seguito l’Anita entrò, anche, nel mondo dell’escort. Ora la sento qualche volta perché vive con il suo ragazzo: beato lui!