Qualcuno di voi ha avuto modo di leggere queste mie rece che avevo intitolato "Le mie solite storie assurde" che furono inserite su un altro forum. Erano intitolate "Le mie storie assurde" perchè erano una catena di incontri più o meno strani che mi erano successi nell'arco di qualche settimana.
In seguito ad un cambiamento di linea "editoriale", questi racconti furono in parte cancellati dalla direzione dell'altro forum e andò perso il primo episodio.
Primo episodio relativo ad un incontro avuto con due ragazze conosciute all'esteno di un motel mentre aspettavo la "mia escort" che mi aveva tirato buca e timbrate contemporaneamente...un esperienza memorabile.
Sono rimasto combattuto se riproporre o meno questi racconti, ma un amico mi ha convinto dicendomi che essendo divertenti e insoliti, valeva la pena di ripubblicarli.
Buona lettura a chi non ha nulla di megli da fare...
Le mia solite storie assurde – 2° Episodio – La sfiga
[justify:2ipuqefn]Carissimi fratelli di forum,
voglio raccontarvi questa storia assurda e quasi divertente.
Da qualche tempo mi diverto a curiosare sugli annunci di bacheca e di kijiji alla ricerca di presunte non professioniste o neo professioniste. Ricerca che in passato a dato qualche soddisfazione, qualche piccola fregatura e molta perdita di tempo.
Qualche giorno fa ho risposto ad alcuni annunci “amatorialiâ€, tutti annunci rigorosamente senza foto o telefono. Sono stato ricontattato da tutte le inserzioniste e tre di loro hanno catturato la mia attenzione.
Prediligo per una donna di 40 anni non professionista. Qualche scambio di mail e il gioco è fatto: ottengo il numero di telefono. Ci sentiamo, lei è un po’ impacciata, ma questo mi solletica la fantasia e mi piace. Fissiamo l’appuntamento (era per ieri). Lei non ha l’auto e non riceve in casa. La devo andare a prendere in un paesino del nord di Milano. Detto e fatto.
Mi presento sotto casa sua, chiamo, lei gentilissima mi dice di attendere qualche minuto. Stava terminando di prepararsi. Io mi pregustavo una bella casalingua birichina di quelle da film e mentre mi crogiolavo nelle mie fantasie una signora sui sessanta mi bussa sul finestrino dell’auto. Mi chiedo che cazzo voglia sta rompipalle, sono in divieto di sosta ma non do fastidio a nessuno e sono fermo da pochi minuti. Abbasso il finestrino e mi sento chiedere: “Sei tu Marco?†Marco era il nome falso che avevo dato alla fantasiosa casalingua.
Rispondo io: “ Marco chi?... No guardi ha sbagliatoâ€
Lei sorride e mi dice: “ Guarda che sono io…â€
Io: “ Sarai anche tu… ma non ci siamo proprioâ€. Accendo l’auto e fuggo come un ladro dopo una rapina in gioielleria. Fiuuu… L’ho scampata bella.
Torno a casuccia mia e fiero di esser riuscito a fuggire da quell’arpia. Passo alla seconda mail ricevuta e dedico la mia attenzione ad una ragazza di 30 anni che lavora come hostess per un grande albergo di Milano. Scambio di mail e via. Ottengo l’agognato numero di telefono. Ci sentiamo telefonicamente la mattina stessa. Lei è al lavoro, non può parlare molto. Fissiamo l’incontro per le 15 di oggi. Ci diamo appuntamento nel parcheggio di un Mc Donald della periferia per poterci vedere e decidere se continuare o meno.
Ore 14.30, memore di pacchi ricevuti in passato, mando un sms chiedendo conferma dell’incontro. Mi risponde e mi dice che è mortificata ma che è in tremendo ritardo. Sarà lì per le 15.30 / 15.45.
E che vuoi che sia. Attenderò, anzi, ne approfitto per visitare un cliente lì in zona e per bere un caffè con lui.
Prendo l’auto e mi incammino per il luogo dell’appuntamento. Ore 15.15 e sono sul posto con 15 minuti di anticipo. Le mando un sms dicendole che sono arrivato in anticipo e che l’attendo. Mi risponde lei chiedendomi scusa e dicendomi che non potrà arrivare prima delle 16.15. Mi chiede di perdonarla e mi dice che se avessi voluto annullare l’appuntamento, avrebbe capito.
Vabbè, la giornata è andata a puttane, aspettiamola. Fatto 30 si fa 31.
Alle 16.15 non arriva. La chiamo un po’ alterato, lei mi dice che è in strada e che arriverà alle 16.30. Avrei dovuto mandarla a cagare. Ma ha una voce così suadente e modi così dolci che decido di rimanere (del resto non avevo un cazzo da fare).
Si presenta alle 16,35 con indosso la divisa da hostess. Mi chiede scusa 100 volte per il ritardo e mi dice di non aver avuto il tempo di andare a casa per cambiarsi d’abito. Chiede se è di mio gradimento. Lei è molto carina, dolce e affascinante. Una perfetta fidanzatina ed io mostro subito il mio gradimento. Ora tocca a me chiedere se posso soddisfare le sue esigenze. Lei mi guarda, sorride ed esclama “ Cavoli… e come no. Sei veramente carinoâ€.
Dopo i convenevoli si decide per il motel. Lei decide di seguirmi con la sua auto. Arrivati nei pressi del motel, lei parcheggia la sua auto e sale sulla mia. Ci guardiamo meglio e lei si dice contenta e fortunata per l’incontro. Io faccio lo stesso. Mentre ci avviamo alla reception, lei mi confessa che sono uno dei suoi primi appuntamenti e che è separata da due mesi. Dice che è un po’ impacciata e un po’ timida. Io mento spudoratamente e le dico che anche per me è una dei primi incontri.
Comincio a pregustarmi la movida. La gazzella sta per essere addentata dal vecchio leone.
Documenti, chiave e via. Parcheggiamo e entriamo nella camera. Lei è davvero molto carina. Ci abbracciamo e ci sediamo sul letto. Due parole… un bacio… una carezza… un altro bacio…
Ormai ci stiamo baciando come due amanti e sul più bello lei si scosta di scatto e con occhi sgranati mi chiede se io avessi portato i preservativi.
Cazzo!!!! Coglione che non sono altro!!! Li ho sempre (o quasi), oggi no!!!
“Bhèâ€, mi dice, “ce ne saranno sicuramente in bagno. Del resto è un motel, la gente che cosa ci và a fare in motel se no?†Manco a dirlo. Non c’è una beata mazza.
Lei chiama la reception per chiedere se ne avessero a disposizione. Risponde una signora con tono glaciale e dice che è un servizio che non prestano. Figura di merda al cubo!!!
Merda!!!! E ora che faccio??? Ho il colpo in canna, la ragazza merita e non trovo una soluzione.
Decidiamo di andarcene dopo che lei mi ha chiesto scusa altre duecento volte. Mi dice: “Vedi…sono proprio una frana. Purtroppo non sono abituata a questi incontri†Lì mi sarei morso le mani. Lei mi trova carino ed è molto bendisposta, mi piace di brutto e c’erano tutti i presupposti.
Vabbè, dopo neanche 5 minuti che siamo entrati in camera usciamo senza non aver neanche avuto il tempo di levarsi l’orologio e il portafoglio dai pantaloni.
Ce ne andiamo con la camera intatta.
Arrivo alla reception consegno la chiave e mi vengono richieste 40 euro. Faccio presente che la camera non è stata utilizzata. Il portiere, simpatico come un dito in culo con la sabbia, mi dice che a lui risulta un usufrutto di 10 minuti e che la tariffa è di 40 euro. Faccio notare garbatamente che la camera NON è stata utilizzata, ma lo stronzo è impassibile. Pago i 40 euro e me ne vado.
Riporto la ragazza alla sua auto e dentro di me penso “Ci manca solo che mi chieda i soldi e finisco su History Channel come il più grosso coglione della storiaâ€.
Ci stiamo congedando e lei dice: “In merito al nostro incontro…â€
Eccola che mi stà chiedendo soldi. La prendo a calci o gli rido in faccia?
“In merito al nostro incontro… sono davvero mortificata. Mi hai aspettata tutto il pomeriggio. Ti ho fatto buttare i soldi della camera e non so come farmi perdonare. Poi devo dire che… sei davvero carino e mi piacerebbe rivederti. Se mi darai una seconda possibilità mi farò perdonareâ€.
Ci salutiamo con un bellissimo bacio. Lei sale sulla sua auto e se ne va. Io rimango come un coglione, con 40 euro in meno e il colpo in canna. Non contento di tutto questo… scoppio in una sonora risata pensando che oggi ho vinto il mio tapiro personale.
Passano circa dieci minuti e mi arriva una messaggio di questa bellissima ragazza dove scrive che spera di potermi rivedere e che se dovessi decidere di non volerla più vedere, ne avrei tutte le ragioni. Mi promette che se ci sarà un secondo incontro, si farà perdonare inoltre mi dice per l’ennesima volta che mi trova molto carino.
Morale della favola:
Giorno 1: Non scendere dall’auto e tenere il motore acceso per una ipotetica fuga.
Giorno 2: Portati sempre almeno un paio di goldoni con te ed evita quel motel di bastardi!!!
…e facciamoci ‘na risata… ïŠ
Episodio 3° - La trasferta-
Dopo due tentativi andati buchi, quindi non contento dei risultati ottenuti, ho contattato un'altra delle Desperate Housewives ma questa volta ho ben pensato di migrare a Torino.
In passato la città dei gianduiotti mi ha riservato piacevoli sorprese, perché non riprovarci?
La mattinata passa tra incontri lavorativi e rotture di coglioni varie. Panino in autogrill e corsa per arrivare in tempo all’appuntamento fissato con la fantomatica quarantenne italiana.
L’appuntamento e fuori da un motel della cintura torinese. La chiamo per avvisarla che stò per arrivare e lei mi dice che è già li che mi aspetta. Buon segno.
Mi dice che è a bordo di una vettura nera, con il marito, che mi aspetta (si, la signora si fa accompagnare dal marito al luogo dell’appuntamento e se di gradimento il marito può partecipare). La cosa non mi alletta, visto che del marito non è che mi interessi molto… e non lo voglio tra le palle mentre danzo!!!
Arrivo a destinazione. Il marito, molto discreto, non si fa notare. La signora scende e sale sulla mia auto. Ci guardiamo. Lei, bella donna dell’età apparente di 38 o 40 anni, ben portati. Bel fisico, due belle tette, abbigliamento sobrio e di classe pur con una punta sexy. Lei soddisfa le mie esigenze estetiche. Chiedo se io soddisfo le sue e alla sua risposta affermativa propendiamo per il continuo. Via verso la reception del motel. Questa volta onde evitare di pagare ancora la camera a vuoto mi sono portato i miei preservativi (non sono serviti, poiché lei aveva i suoi).
Arrivati in camera, due chiacchere di rito, abbraccio, bacio leggero, bacio profondo… e in un secondo mi sono ritrovato sul letto sotto di lei. Ci fermiamo per prendere fiato, per darci una rinfrescata in bagno e per capirci qualcosa…
Dopo i lavaggi di rito, mi trovo di fronte ad una bella donna con i suoi 40 anni magnificamente portati e in men che non si dica mi trovo faccia a faccia con le sue meravigliose tette. Da lì ad andare ad esplorale nuove terre il passo e breve. Lei mugola e si contorce mentre lingua e dita fanno una magnifica azione combinata. La porto al termine. Mi confessa che è la prima volta che le capita di essere soddisfatta con il solo lavoro di lingua, forse perché fa incontri solo da inizio Aprile e visto che ha poco tempo a disposizione ne fa davvero pochi.
Ora tocca a me farmi sollazzare. Sento la sua lingua partire dal mio collo e arrivare dolcemente al piccolo passando per il petto. Lo bacia e lo lecca divinamente, ma io voglio di più. Vestizione di rito e primo round. Varie posizioni, eseguite con maestria e finale su petto e seno. Due minuti di riposo conditi da varie coccole e si decide per una doccia…insieme.
Mentre ci facciamo la doccia, il piccolo fa sentire la sua presenza. Incappucciamento e secondo round sotto la doccia. Mi ha finito in tre secondi. Sembravo speedy gonzales.
Torniamo tra le lenzuola, mi racconta qualcosa di lei. Ne troppo, ne troppo poco. Si trova bene a parlare con me… ma dopo qualche minuto il piccolo intruso torna tra noi. E cosa vogliamo fare, lo lasciamo lì cosi? Nooo…. Vestizione per l’occasione e terzo round. Dopo varie peripezie la visione del suo culo mentre siamo in dogy style mi fa sparare l’ennesima cartuccia su seno e viso.
Doccia, relax con coccole e chiacchere. Provo a chiedere se è disposta a sintonizzarsi su rai 2, la risposta è decisa e ferma: No!
Nonostante questo, il mio piccolo amico è in giornata splendida e decide di alzare la cresta per una 4° volta. Lei se ne accorge e non si fa sfuggire l’occasione di prolungare la conoscenza del mio amichetto. Questa volta il mio amichetto mi tradisce. Non spara, ma ha comunque fatto in tempo a farsi apprezzare.
Sono passate più di due ore e il marito si sarà fatto due balle enormi ad aspettare. Saldo la notula con un foglio giallo, quello che a Roma chiamano Bin Laden perché nessuno lo vede mai in giro, come il noto terrorista.
Saluti di rito e mi appresto a tornare in quel di Milano. Guido sotto un diluvio universale e senza alcuna fretta. Mi fermo all’autogrill per un marocchino e una brioches, quando vengo raggiunto da un sms che mi manda lei. Mi dice che non gli dispiacerebbe ripetere l’esperienza e mi dice di guidare con prudenza. Bhè… per conto mio, ripeterò l’esperienza appena possibile. Lei è una donna che mi piace e che sa far sesso divinamente per i miei gusti. Non troppo porca, non troppo poco. Non volgare, non attrice, solo una gran bella chiavata. Proprio quello che cercavo.
Mi è rimasta una sola questione irrisolta: Chissà se quello era davvero il marito?
Ma pensandoci bene… e chi se ne fotte!!!!
Le mie solite storie assurde – 4° Episodio – L’hostess
Sono passate due settimane dall’incontro con quella bellissima ragazza brasiliana. Nel pomeriggio non ho appuntamenti, il lavoro mi concede una pausa. Comincio a pensare a lei e gli mando un messaggio per investigare: “Ciao, come stai? Hai impegni per questo pomeriggio?â€
Dopo un paio d’ore, risposta molto mielosa che mi annuncia che non ha una beata mazza da fare.
Fissata l’ora dell’incontro. Questa volta è lei a chiedermi di andare in un altro motel.
Si può fare, di certo non sarei tornato in quello dove mi hanno fottuto 40 neuri per parcheggiare la macchina e vedere la stanza.
Finalmente il momento è giunto. Mi pregusto l’incontro. Sono entusiasta come uno scolaretto alla fine della scuola. Comincio a pensare a come sarà rotolarsi nelle lenzuola con quel fiorellino. Lei è bella, giovane, simpatica, distinta, elegante…. tutto ciò che non sono io (quindi… con una così, solo grazie al dio dollaro).
Arrivo al luogo dell’incontro con il mio solito quarto d’ora di anticipo. Come al solito, per la paura di arrivare tardi, arrivo in anticipo e mi smarono ad aspettare.
Ora x scoccata. Mando sms. Lei mi chiama e dice che è a 200 metri. Sta arrivando.
Mi preparo psicologicamente come se dovessi giocare una finale di coppa del mondo. Vai Dur, fatti onore!!!
Lei arriva… a bordo di una grande BMW. Io la attendo… su una cacatissima Panda.
La guardo e penso.†Sticazzi!!!! E meno male che lavorava in un albergo come hostess… Nella vita non ho mai capito un cazzo!!!!â€
Si accosta con la sua mega auto, scende, mi corre incontro sorridente e mi bacia!!! Eccheccazzo mi sono tramutato da rospo a principe azzurro e non me ne sono accorto? Bhè… trenta secondi di convenevoli: baci e abbracci, come sei bella…come sei bello… come sei simpatica…come sei simpatico…come sei intelligente…muoviti che mi sono rotto il cazzo di star qui fuori e finalmente si parte.
Arriviamo all’ingresso del motel, lei per prima con la fuoriserie e io dietro con la mia fiammante panda gialla. L’uomo alla reception guarda lei: figa, elegante, giovane e con auto da 50.000 neuri.
Poi arrivo io: scorfano, vestito come un pusher di Rozzano, coi miei primi quasi 40 anni sulle spalle e con auto da 8.000 neuri. L’uomo mi guarda e dalla sua espressione (rideva sotto i baffi) capisco ciò che sta pensando: “…ma tu guarda sto morto di fame che si sta mangiando mezzo stipendio per scoparsi a sta zoccola..†L’uomo con aria beffarda mi dice che sono rimaste solo camere da 72 euro e io comincio a pensare di avere scritto pirla sulla fronte. Quel figlio di zoccola ha capito che sono nella situazione in cui non posso rinunciare e non perde l’occasione per sodomizzarmi.
Vabbè, la prima inculata l’avevo già presa, mettiamoci anche la seconda! Passiamo oltre che le mej.
Entriamo in camera. Lei ha un paio di jeans a vita bassa molto attillati , direi una 38. Fisico adolescenziale. Camicetta bianca scollata. Si toglie gli occhiali, mi abbraccia, mi bacia e mi spinge sul letto. Baci e bacetti. Ragazzi è veramente bellissima. Di solito preferisco le donnne con fisico più giunonico, con qualcosa da stringere in mano, ma lei è proprio bella.
Ci rotoliamo sul letto come due fidanzatini. Il mio fratellino pregusta la festa e si impone in tutta la sua grandezza (io direi piccolezza, ma concedetemi la licenza poetica).
Lei mi racconta che è appena arrivata dall’ufficio. Io l’ascolto e il mio fratellino se ne fotte altamente, vuole far festa. Lei mi racconta che ha due lavori. Io mi smarono, ma l’ascolto e il mio fratellino comincia a domandarsi quando lo avrei fatto entrare in discoteca.
Lei mi racconta… e mi racconta… e mi racconta… Ma quanto cazzo hai da raccontare? Non puoi farlo dopo?
Annuendo con la testa prendo la strada del bagno. Mi spoglio e mi faccio una doccia. La giornata era calda e arrivare con i fumi delle ascelle su una preda così delicata, faceva brutto. Sono sotto la doccia e penso: “ Avrà finito di raccontare?â€
Torno da lei avvolto da un asciugamano. Lei è completamente vestita che parla. Comincio a pensare di dargli prepotentemente un ciuccio di carne! La mia educazione me lo impedisce.
Mi avvicino a lei. Lei smette di parlare e sdraiandosi su di me, comincia a baciarmi. Con la sua dolce manina saluta anche il mio fratellino che nel contempo aveva cominciato a pensare ad altro.
Finalmente inizia a spogliarsi. Si leva la camicetta e i jeans.
La guardo. Sticazzi che culetto che ha! Pure i morti si sarebbero messi sull’attenti e il mio fratellino non è da meno. Si sdraia su di me. Baci. Bacetti. Baciotti. Megabaci. Allora??? Gli slaccio il reggiseno e la guardo.
Mi interrompo di scatto. Freno la mia lingua che stava esclamando queste parole: “amore, ti sei dimenticata a casa le tetteâ€. La guardo meglio: non ha una prima, ha una retromarcia!!!! Pianura padana. Due brufoli…
Vabbè, non sono mai stato un estimatore, poi è comunque qualcosa di nuovo.
Finalmente comincia a baciarmi il petto e sento le sue labbra che scivolano su di me. I suoi lunghi capelli mi accarezzano il corpo. Le sue labbra si avvicinano alla zona calda…
Lei risale e mi bacia per l’ennesima volta come un fidanzatino. Comincio a pensare che sia un diesel. La giro e vado io alla ricerca della discoteca con le mie labbra e la mia lingua. Comincio dal suo delizioso collo e scendo sui due brufoli. Scendo ancora. Gli sfilo le mutandine. Comincio l’opera di demolizione delle sue certezze.
Nel mentre la guardo. Lei è impassibile. Continuo.
Lei si guarda riflessa sullo specchio appeso al soffitto. Insisto. Lei probabilmente pensa a quando ha preso appuntamento con l’estetista per rifare le unghie. Quando ho la lingua cotta come quella di un bovino nel bollito misto alla piemontese, lei emette un piccolo gemito e mi afferra con forza i capelli.
Minchia!!! Allora è viva!!!
Insisto ancora prima di capovolgere la situazione.
Stessa scena di prima. Capelli fluenti, labbra vicino al bersaglio, bla bla bla… ma nulla! Glielo chiedo apertamente e in tutta tranquillità mi dice che senza pneumatico non se ne parla. Che dolce, romantica e superpulita ragazza.
Vestiamo il fratellino. Mò famme vede’…
Bhè…diciamo che avrebbe succhiato meglio il cucchiaino sporco di caffè. Ma tant’è…
Finalmente in discoteca. Li devo dire che lo spettacolo comincia ad animarsi. Un bell’8 in condotta. Non gli ho dato il 9 solo perché tratteneva molto le sue emozioni.
Finiamo le danze e ci coccoliamo come fidanzatini e lei racconta… e racconta…e racconta… Ormai non la stò manco più a sentire. Annuisco e basta. Per l’ennesima volta, faccio il passo del ghepardo e raggiungo il bagno. Lei racconta…
Torno bello fresco e profumato e lei è quasi vestita completamente.
La guardo e gli dico:†Mbè? Mo ‘ndo vai?â€
Lei ingenua mi risponde. “ Non abbiamo finito?â€
“Speravo di avere un secondo round…â€
“Ma io dovrei tornare in ufficio…â€
“Capisco… ma spiegalo a lui…â€
La abbraccio e la spoglio. La spingo con dolcezza sul letto. Baci a bacini. Bacetti e baciotti e avvicino il mio fratellino alle sue labbra. Lei si scosta. Allora il piccolo fa capire che vuole tornare in discoteca, lei lo afferra con una mano e buttandolo un po’ qui e un po’ la mi chiede: “ Posso farti venire così?â€
“ Tesoro…. Cosi gli fai venire il mal di testa e basta. Fagli fare un secondo round…â€
“Lo vorrei ma devo tornare in ufficio e poi io peso 44 kili, tu cosi mi distruggiâ€
“Guarda che era proprio quella la mia intenzione, ma sai benissimo che in 2 minuti ho anche fumato la sigaretta del dopo…â€
“Vorrei ma non posso, io sono delicata peso 44 kili, mi uccide farne due…â€
La poesia era passata. Il fratellino mi ha guardato e mi ha detto di lasciar perdere e che sarebbe tornato in letargo. Devo cominciare a credere di aver scritto coglione sulla fronte.
Ci vestiamo e prima di uscire dalla stanza al momento di regolare la prestazione, faccio vedere una banconota da 500 e gli dico che se non avesse avuto il resto, avrebbe dovuto aspettare che pagassi la camera per potergli poi dare il suo chachet.
Recaption. 72 neuri per una camera con doppio idromassaggio che manco ho visto come funzionava. La porto alla sua auto. Apro il portafoglio gli consegno 4 fogli da cinquanta e gli dico: “ Spero che tu sia stata bene e di rivederti prestoâ€. Lei li guarda e mi dice:â€Guarda che dovevano essere trecentoâ€
“Davvero? Ma nella mail non avevi scritto duecento?â€
“No. 200 è solo per stare a cena o a pranzo. Il dopo costa 300â€
La sapevo benissimo. Conoscevo benissimo il contenuto della mail di presentazione. Ci avevo provato. Non l’avevo mai fatto in passato. Odio che prende un impegno e poi si rimangia le parole. Preferisco pagare senza storie e cancellarti dalla mia agenda.
Chiedo scusa per il qui pro quò e aggiungo due pezzi da cinquanta.
Baci e bacetti e tutti a casa.
In quel momento ho pensato alla splendida quarantenne di Torino (vedi il terzo episodio) o alla coppia di amiche (vedi primo episodio) e mi sono detto: emmmica è sempre festa!
Comunque voglio tornare dalle splendida mogliettina di Torino. Quelle si che sono emozioni. Ho avuto l’ennesima riprova che la velina non è il mio genere. Alla fine ho speso 412 euro per averne un’ennesima conferma.
Bel pirla che sono!!![/justify:2ipuqefn]
In seguito ad un cambiamento di linea "editoriale", questi racconti furono in parte cancellati dalla direzione dell'altro forum e andò perso il primo episodio.
Primo episodio relativo ad un incontro avuto con due ragazze conosciute all'esteno di un motel mentre aspettavo la "mia escort" che mi aveva tirato buca e timbrate contemporaneamente...un esperienza memorabile.
Sono rimasto combattuto se riproporre o meno questi racconti, ma un amico mi ha convinto dicendomi che essendo divertenti e insoliti, valeva la pena di ripubblicarli.
Buona lettura a chi non ha nulla di megli da fare...
Le mia solite storie assurde – 2° Episodio – La sfiga
[justify:2ipuqefn]Carissimi fratelli di forum,
voglio raccontarvi questa storia assurda e quasi divertente.
Da qualche tempo mi diverto a curiosare sugli annunci di bacheca e di kijiji alla ricerca di presunte non professioniste o neo professioniste. Ricerca che in passato a dato qualche soddisfazione, qualche piccola fregatura e molta perdita di tempo.
Qualche giorno fa ho risposto ad alcuni annunci “amatorialiâ€, tutti annunci rigorosamente senza foto o telefono. Sono stato ricontattato da tutte le inserzioniste e tre di loro hanno catturato la mia attenzione.
Prediligo per una donna di 40 anni non professionista. Qualche scambio di mail e il gioco è fatto: ottengo il numero di telefono. Ci sentiamo, lei è un po’ impacciata, ma questo mi solletica la fantasia e mi piace. Fissiamo l’appuntamento (era per ieri). Lei non ha l’auto e non riceve in casa. La devo andare a prendere in un paesino del nord di Milano. Detto e fatto.
Mi presento sotto casa sua, chiamo, lei gentilissima mi dice di attendere qualche minuto. Stava terminando di prepararsi. Io mi pregustavo una bella casalingua birichina di quelle da film e mentre mi crogiolavo nelle mie fantasie una signora sui sessanta mi bussa sul finestrino dell’auto. Mi chiedo che cazzo voglia sta rompipalle, sono in divieto di sosta ma non do fastidio a nessuno e sono fermo da pochi minuti. Abbasso il finestrino e mi sento chiedere: “Sei tu Marco?†Marco era il nome falso che avevo dato alla fantasiosa casalingua.
Rispondo io: “ Marco chi?... No guardi ha sbagliatoâ€
Lei sorride e mi dice: “ Guarda che sono io…â€
Io: “ Sarai anche tu… ma non ci siamo proprioâ€. Accendo l’auto e fuggo come un ladro dopo una rapina in gioielleria. Fiuuu… L’ho scampata bella.
Torno a casuccia mia e fiero di esser riuscito a fuggire da quell’arpia. Passo alla seconda mail ricevuta e dedico la mia attenzione ad una ragazza di 30 anni che lavora come hostess per un grande albergo di Milano. Scambio di mail e via. Ottengo l’agognato numero di telefono. Ci sentiamo telefonicamente la mattina stessa. Lei è al lavoro, non può parlare molto. Fissiamo l’incontro per le 15 di oggi. Ci diamo appuntamento nel parcheggio di un Mc Donald della periferia per poterci vedere e decidere se continuare o meno.
Ore 14.30, memore di pacchi ricevuti in passato, mando un sms chiedendo conferma dell’incontro. Mi risponde e mi dice che è mortificata ma che è in tremendo ritardo. Sarà lì per le 15.30 / 15.45.
E che vuoi che sia. Attenderò, anzi, ne approfitto per visitare un cliente lì in zona e per bere un caffè con lui.
Prendo l’auto e mi incammino per il luogo dell’appuntamento. Ore 15.15 e sono sul posto con 15 minuti di anticipo. Le mando un sms dicendole che sono arrivato in anticipo e che l’attendo. Mi risponde lei chiedendomi scusa e dicendomi che non potrà arrivare prima delle 16.15. Mi chiede di perdonarla e mi dice che se avessi voluto annullare l’appuntamento, avrebbe capito.
Vabbè, la giornata è andata a puttane, aspettiamola. Fatto 30 si fa 31.
Alle 16.15 non arriva. La chiamo un po’ alterato, lei mi dice che è in strada e che arriverà alle 16.30. Avrei dovuto mandarla a cagare. Ma ha una voce così suadente e modi così dolci che decido di rimanere (del resto non avevo un cazzo da fare).
Si presenta alle 16,35 con indosso la divisa da hostess. Mi chiede scusa 100 volte per il ritardo e mi dice di non aver avuto il tempo di andare a casa per cambiarsi d’abito. Chiede se è di mio gradimento. Lei è molto carina, dolce e affascinante. Una perfetta fidanzatina ed io mostro subito il mio gradimento. Ora tocca a me chiedere se posso soddisfare le sue esigenze. Lei mi guarda, sorride ed esclama “ Cavoli… e come no. Sei veramente carinoâ€.
Dopo i convenevoli si decide per il motel. Lei decide di seguirmi con la sua auto. Arrivati nei pressi del motel, lei parcheggia la sua auto e sale sulla mia. Ci guardiamo meglio e lei si dice contenta e fortunata per l’incontro. Io faccio lo stesso. Mentre ci avviamo alla reception, lei mi confessa che sono uno dei suoi primi appuntamenti e che è separata da due mesi. Dice che è un po’ impacciata e un po’ timida. Io mento spudoratamente e le dico che anche per me è una dei primi incontri.
Comincio a pregustarmi la movida. La gazzella sta per essere addentata dal vecchio leone.
Documenti, chiave e via. Parcheggiamo e entriamo nella camera. Lei è davvero molto carina. Ci abbracciamo e ci sediamo sul letto. Due parole… un bacio… una carezza… un altro bacio…
Ormai ci stiamo baciando come due amanti e sul più bello lei si scosta di scatto e con occhi sgranati mi chiede se io avessi portato i preservativi.
Cazzo!!!! Coglione che non sono altro!!! Li ho sempre (o quasi), oggi no!!!
“Bhèâ€, mi dice, “ce ne saranno sicuramente in bagno. Del resto è un motel, la gente che cosa ci và a fare in motel se no?†Manco a dirlo. Non c’è una beata mazza.
Lei chiama la reception per chiedere se ne avessero a disposizione. Risponde una signora con tono glaciale e dice che è un servizio che non prestano. Figura di merda al cubo!!!
Merda!!!! E ora che faccio??? Ho il colpo in canna, la ragazza merita e non trovo una soluzione.
Decidiamo di andarcene dopo che lei mi ha chiesto scusa altre duecento volte. Mi dice: “Vedi…sono proprio una frana. Purtroppo non sono abituata a questi incontri†Lì mi sarei morso le mani. Lei mi trova carino ed è molto bendisposta, mi piace di brutto e c’erano tutti i presupposti.
Vabbè, dopo neanche 5 minuti che siamo entrati in camera usciamo senza non aver neanche avuto il tempo di levarsi l’orologio e il portafoglio dai pantaloni.
Ce ne andiamo con la camera intatta.
Arrivo alla reception consegno la chiave e mi vengono richieste 40 euro. Faccio presente che la camera non è stata utilizzata. Il portiere, simpatico come un dito in culo con la sabbia, mi dice che a lui risulta un usufrutto di 10 minuti e che la tariffa è di 40 euro. Faccio notare garbatamente che la camera NON è stata utilizzata, ma lo stronzo è impassibile. Pago i 40 euro e me ne vado.
Riporto la ragazza alla sua auto e dentro di me penso “Ci manca solo che mi chieda i soldi e finisco su History Channel come il più grosso coglione della storiaâ€.
Ci stiamo congedando e lei dice: “In merito al nostro incontro…â€
Eccola che mi stà chiedendo soldi. La prendo a calci o gli rido in faccia?
“In merito al nostro incontro… sono davvero mortificata. Mi hai aspettata tutto il pomeriggio. Ti ho fatto buttare i soldi della camera e non so come farmi perdonare. Poi devo dire che… sei davvero carino e mi piacerebbe rivederti. Se mi darai una seconda possibilità mi farò perdonareâ€.
Ci salutiamo con un bellissimo bacio. Lei sale sulla sua auto e se ne va. Io rimango come un coglione, con 40 euro in meno e il colpo in canna. Non contento di tutto questo… scoppio in una sonora risata pensando che oggi ho vinto il mio tapiro personale.
Passano circa dieci minuti e mi arriva una messaggio di questa bellissima ragazza dove scrive che spera di potermi rivedere e che se dovessi decidere di non volerla più vedere, ne avrei tutte le ragioni. Mi promette che se ci sarà un secondo incontro, si farà perdonare inoltre mi dice per l’ennesima volta che mi trova molto carino.
Morale della favola:
Giorno 1: Non scendere dall’auto e tenere il motore acceso per una ipotetica fuga.
Giorno 2: Portati sempre almeno un paio di goldoni con te ed evita quel motel di bastardi!!!
…e facciamoci ‘na risata… ïŠ
Episodio 3° - La trasferta-
Dopo due tentativi andati buchi, quindi non contento dei risultati ottenuti, ho contattato un'altra delle Desperate Housewives ma questa volta ho ben pensato di migrare a Torino.
In passato la città dei gianduiotti mi ha riservato piacevoli sorprese, perché non riprovarci?
La mattinata passa tra incontri lavorativi e rotture di coglioni varie. Panino in autogrill e corsa per arrivare in tempo all’appuntamento fissato con la fantomatica quarantenne italiana.
L’appuntamento e fuori da un motel della cintura torinese. La chiamo per avvisarla che stò per arrivare e lei mi dice che è già li che mi aspetta. Buon segno.
Mi dice che è a bordo di una vettura nera, con il marito, che mi aspetta (si, la signora si fa accompagnare dal marito al luogo dell’appuntamento e se di gradimento il marito può partecipare). La cosa non mi alletta, visto che del marito non è che mi interessi molto… e non lo voglio tra le palle mentre danzo!!!
Arrivo a destinazione. Il marito, molto discreto, non si fa notare. La signora scende e sale sulla mia auto. Ci guardiamo. Lei, bella donna dell’età apparente di 38 o 40 anni, ben portati. Bel fisico, due belle tette, abbigliamento sobrio e di classe pur con una punta sexy. Lei soddisfa le mie esigenze estetiche. Chiedo se io soddisfo le sue e alla sua risposta affermativa propendiamo per il continuo. Via verso la reception del motel. Questa volta onde evitare di pagare ancora la camera a vuoto mi sono portato i miei preservativi (non sono serviti, poiché lei aveva i suoi).
Arrivati in camera, due chiacchere di rito, abbraccio, bacio leggero, bacio profondo… e in un secondo mi sono ritrovato sul letto sotto di lei. Ci fermiamo per prendere fiato, per darci una rinfrescata in bagno e per capirci qualcosa…
Dopo i lavaggi di rito, mi trovo di fronte ad una bella donna con i suoi 40 anni magnificamente portati e in men che non si dica mi trovo faccia a faccia con le sue meravigliose tette. Da lì ad andare ad esplorale nuove terre il passo e breve. Lei mugola e si contorce mentre lingua e dita fanno una magnifica azione combinata. La porto al termine. Mi confessa che è la prima volta che le capita di essere soddisfatta con il solo lavoro di lingua, forse perché fa incontri solo da inizio Aprile e visto che ha poco tempo a disposizione ne fa davvero pochi.
Ora tocca a me farmi sollazzare. Sento la sua lingua partire dal mio collo e arrivare dolcemente al piccolo passando per il petto. Lo bacia e lo lecca divinamente, ma io voglio di più. Vestizione di rito e primo round. Varie posizioni, eseguite con maestria e finale su petto e seno. Due minuti di riposo conditi da varie coccole e si decide per una doccia…insieme.
Mentre ci facciamo la doccia, il piccolo fa sentire la sua presenza. Incappucciamento e secondo round sotto la doccia. Mi ha finito in tre secondi. Sembravo speedy gonzales.
Torniamo tra le lenzuola, mi racconta qualcosa di lei. Ne troppo, ne troppo poco. Si trova bene a parlare con me… ma dopo qualche minuto il piccolo intruso torna tra noi. E cosa vogliamo fare, lo lasciamo lì cosi? Nooo…. Vestizione per l’occasione e terzo round. Dopo varie peripezie la visione del suo culo mentre siamo in dogy style mi fa sparare l’ennesima cartuccia su seno e viso.
Doccia, relax con coccole e chiacchere. Provo a chiedere se è disposta a sintonizzarsi su rai 2, la risposta è decisa e ferma: No!
Nonostante questo, il mio piccolo amico è in giornata splendida e decide di alzare la cresta per una 4° volta. Lei se ne accorge e non si fa sfuggire l’occasione di prolungare la conoscenza del mio amichetto. Questa volta il mio amichetto mi tradisce. Non spara, ma ha comunque fatto in tempo a farsi apprezzare.
Sono passate più di due ore e il marito si sarà fatto due balle enormi ad aspettare. Saldo la notula con un foglio giallo, quello che a Roma chiamano Bin Laden perché nessuno lo vede mai in giro, come il noto terrorista.
Saluti di rito e mi appresto a tornare in quel di Milano. Guido sotto un diluvio universale e senza alcuna fretta. Mi fermo all’autogrill per un marocchino e una brioches, quando vengo raggiunto da un sms che mi manda lei. Mi dice che non gli dispiacerebbe ripetere l’esperienza e mi dice di guidare con prudenza. Bhè… per conto mio, ripeterò l’esperienza appena possibile. Lei è una donna che mi piace e che sa far sesso divinamente per i miei gusti. Non troppo porca, non troppo poco. Non volgare, non attrice, solo una gran bella chiavata. Proprio quello che cercavo.
Mi è rimasta una sola questione irrisolta: Chissà se quello era davvero il marito?
Ma pensandoci bene… e chi se ne fotte!!!!
Le mie solite storie assurde – 4° Episodio – L’hostess
Sono passate due settimane dall’incontro con quella bellissima ragazza brasiliana. Nel pomeriggio non ho appuntamenti, il lavoro mi concede una pausa. Comincio a pensare a lei e gli mando un messaggio per investigare: “Ciao, come stai? Hai impegni per questo pomeriggio?â€
Dopo un paio d’ore, risposta molto mielosa che mi annuncia che non ha una beata mazza da fare.
Fissata l’ora dell’incontro. Questa volta è lei a chiedermi di andare in un altro motel.
Si può fare, di certo non sarei tornato in quello dove mi hanno fottuto 40 neuri per parcheggiare la macchina e vedere la stanza.
Finalmente il momento è giunto. Mi pregusto l’incontro. Sono entusiasta come uno scolaretto alla fine della scuola. Comincio a pensare a come sarà rotolarsi nelle lenzuola con quel fiorellino. Lei è bella, giovane, simpatica, distinta, elegante…. tutto ciò che non sono io (quindi… con una così, solo grazie al dio dollaro).
Arrivo al luogo dell’incontro con il mio solito quarto d’ora di anticipo. Come al solito, per la paura di arrivare tardi, arrivo in anticipo e mi smarono ad aspettare.
Ora x scoccata. Mando sms. Lei mi chiama e dice che è a 200 metri. Sta arrivando.
Mi preparo psicologicamente come se dovessi giocare una finale di coppa del mondo. Vai Dur, fatti onore!!!
Lei arriva… a bordo di una grande BMW. Io la attendo… su una cacatissima Panda.
La guardo e penso.†Sticazzi!!!! E meno male che lavorava in un albergo come hostess… Nella vita non ho mai capito un cazzo!!!!â€
Si accosta con la sua mega auto, scende, mi corre incontro sorridente e mi bacia!!! Eccheccazzo mi sono tramutato da rospo a principe azzurro e non me ne sono accorto? Bhè… trenta secondi di convenevoli: baci e abbracci, come sei bella…come sei bello… come sei simpatica…come sei simpatico…come sei intelligente…muoviti che mi sono rotto il cazzo di star qui fuori e finalmente si parte.
Arriviamo all’ingresso del motel, lei per prima con la fuoriserie e io dietro con la mia fiammante panda gialla. L’uomo alla reception guarda lei: figa, elegante, giovane e con auto da 50.000 neuri.
Poi arrivo io: scorfano, vestito come un pusher di Rozzano, coi miei primi quasi 40 anni sulle spalle e con auto da 8.000 neuri. L’uomo mi guarda e dalla sua espressione (rideva sotto i baffi) capisco ciò che sta pensando: “…ma tu guarda sto morto di fame che si sta mangiando mezzo stipendio per scoparsi a sta zoccola..†L’uomo con aria beffarda mi dice che sono rimaste solo camere da 72 euro e io comincio a pensare di avere scritto pirla sulla fronte. Quel figlio di zoccola ha capito che sono nella situazione in cui non posso rinunciare e non perde l’occasione per sodomizzarmi.
Vabbè, la prima inculata l’avevo già presa, mettiamoci anche la seconda! Passiamo oltre che le mej.
Entriamo in camera. Lei ha un paio di jeans a vita bassa molto attillati , direi una 38. Fisico adolescenziale. Camicetta bianca scollata. Si toglie gli occhiali, mi abbraccia, mi bacia e mi spinge sul letto. Baci e bacetti. Ragazzi è veramente bellissima. Di solito preferisco le donnne con fisico più giunonico, con qualcosa da stringere in mano, ma lei è proprio bella.
Ci rotoliamo sul letto come due fidanzatini. Il mio fratellino pregusta la festa e si impone in tutta la sua grandezza (io direi piccolezza, ma concedetemi la licenza poetica).
Lei mi racconta che è appena arrivata dall’ufficio. Io l’ascolto e il mio fratellino se ne fotte altamente, vuole far festa. Lei mi racconta che ha due lavori. Io mi smarono, ma l’ascolto e il mio fratellino comincia a domandarsi quando lo avrei fatto entrare in discoteca.
Lei mi racconta… e mi racconta… e mi racconta… Ma quanto cazzo hai da raccontare? Non puoi farlo dopo?
Annuendo con la testa prendo la strada del bagno. Mi spoglio e mi faccio una doccia. La giornata era calda e arrivare con i fumi delle ascelle su una preda così delicata, faceva brutto. Sono sotto la doccia e penso: “ Avrà finito di raccontare?â€
Torno da lei avvolto da un asciugamano. Lei è completamente vestita che parla. Comincio a pensare di dargli prepotentemente un ciuccio di carne! La mia educazione me lo impedisce.
Mi avvicino a lei. Lei smette di parlare e sdraiandosi su di me, comincia a baciarmi. Con la sua dolce manina saluta anche il mio fratellino che nel contempo aveva cominciato a pensare ad altro.
Finalmente inizia a spogliarsi. Si leva la camicetta e i jeans.
La guardo. Sticazzi che culetto che ha! Pure i morti si sarebbero messi sull’attenti e il mio fratellino non è da meno. Si sdraia su di me. Baci. Bacetti. Baciotti. Megabaci. Allora??? Gli slaccio il reggiseno e la guardo.
Mi interrompo di scatto. Freno la mia lingua che stava esclamando queste parole: “amore, ti sei dimenticata a casa le tetteâ€. La guardo meglio: non ha una prima, ha una retromarcia!!!! Pianura padana. Due brufoli…
Vabbè, non sono mai stato un estimatore, poi è comunque qualcosa di nuovo.
Finalmente comincia a baciarmi il petto e sento le sue labbra che scivolano su di me. I suoi lunghi capelli mi accarezzano il corpo. Le sue labbra si avvicinano alla zona calda…
Lei risale e mi bacia per l’ennesima volta come un fidanzatino. Comincio a pensare che sia un diesel. La giro e vado io alla ricerca della discoteca con le mie labbra e la mia lingua. Comincio dal suo delizioso collo e scendo sui due brufoli. Scendo ancora. Gli sfilo le mutandine. Comincio l’opera di demolizione delle sue certezze.
Nel mentre la guardo. Lei è impassibile. Continuo.
Lei si guarda riflessa sullo specchio appeso al soffitto. Insisto. Lei probabilmente pensa a quando ha preso appuntamento con l’estetista per rifare le unghie. Quando ho la lingua cotta come quella di un bovino nel bollito misto alla piemontese, lei emette un piccolo gemito e mi afferra con forza i capelli.
Minchia!!! Allora è viva!!!
Insisto ancora prima di capovolgere la situazione.
Stessa scena di prima. Capelli fluenti, labbra vicino al bersaglio, bla bla bla… ma nulla! Glielo chiedo apertamente e in tutta tranquillità mi dice che senza pneumatico non se ne parla. Che dolce, romantica e superpulita ragazza.
Vestiamo il fratellino. Mò famme vede’…
Bhè…diciamo che avrebbe succhiato meglio il cucchiaino sporco di caffè. Ma tant’è…
Finalmente in discoteca. Li devo dire che lo spettacolo comincia ad animarsi. Un bell’8 in condotta. Non gli ho dato il 9 solo perché tratteneva molto le sue emozioni.
Finiamo le danze e ci coccoliamo come fidanzatini e lei racconta… e racconta…e racconta… Ormai non la stò manco più a sentire. Annuisco e basta. Per l’ennesima volta, faccio il passo del ghepardo e raggiungo il bagno. Lei racconta…
Torno bello fresco e profumato e lei è quasi vestita completamente.
La guardo e gli dico:†Mbè? Mo ‘ndo vai?â€
Lei ingenua mi risponde. “ Non abbiamo finito?â€
“Speravo di avere un secondo round…â€
“Ma io dovrei tornare in ufficio…â€
“Capisco… ma spiegalo a lui…â€
La abbraccio e la spoglio. La spingo con dolcezza sul letto. Baci a bacini. Bacetti e baciotti e avvicino il mio fratellino alle sue labbra. Lei si scosta. Allora il piccolo fa capire che vuole tornare in discoteca, lei lo afferra con una mano e buttandolo un po’ qui e un po’ la mi chiede: “ Posso farti venire così?â€
“ Tesoro…. Cosi gli fai venire il mal di testa e basta. Fagli fare un secondo round…â€
“Lo vorrei ma devo tornare in ufficio e poi io peso 44 kili, tu cosi mi distruggiâ€
“Guarda che era proprio quella la mia intenzione, ma sai benissimo che in 2 minuti ho anche fumato la sigaretta del dopo…â€
“Vorrei ma non posso, io sono delicata peso 44 kili, mi uccide farne due…â€
La poesia era passata. Il fratellino mi ha guardato e mi ha detto di lasciar perdere e che sarebbe tornato in letargo. Devo cominciare a credere di aver scritto coglione sulla fronte.
Ci vestiamo e prima di uscire dalla stanza al momento di regolare la prestazione, faccio vedere una banconota da 500 e gli dico che se non avesse avuto il resto, avrebbe dovuto aspettare che pagassi la camera per potergli poi dare il suo chachet.
Recaption. 72 neuri per una camera con doppio idromassaggio che manco ho visto come funzionava. La porto alla sua auto. Apro il portafoglio gli consegno 4 fogli da cinquanta e gli dico: “ Spero che tu sia stata bene e di rivederti prestoâ€. Lei li guarda e mi dice:â€Guarda che dovevano essere trecentoâ€
“Davvero? Ma nella mail non avevi scritto duecento?â€
“No. 200 è solo per stare a cena o a pranzo. Il dopo costa 300â€
La sapevo benissimo. Conoscevo benissimo il contenuto della mail di presentazione. Ci avevo provato. Non l’avevo mai fatto in passato. Odio che prende un impegno e poi si rimangia le parole. Preferisco pagare senza storie e cancellarti dalla mia agenda.
Chiedo scusa per il qui pro quò e aggiungo due pezzi da cinquanta.
Baci e bacetti e tutti a casa.
In quel momento ho pensato alla splendida quarantenne di Torino (vedi il terzo episodio) o alla coppia di amiche (vedi primo episodio) e mi sono detto: emmmica è sempre festa!
Comunque voglio tornare dalle splendida mogliettina di Torino. Quelle si che sono emozioni. Ho avuto l’ennesima riprova che la velina non è il mio genere. Alla fine ho speso 412 euro per averne un’ennesima conferma.
Bel pirla che sono!!![/justify:2ipuqefn]