Nome: Leila
Agenzia: Escort of Italy
Index Ricerche: +357 97677767
Città: Roma - Hotel nei pressi della Stazione Termini
Nazionalità: Russa
Età: dichiara 20 anni, ma per me ne ha di più
Conformità dell’annuncio: conforme
Servizi standard: GFE, Sex in different positions, 69 Position, Oral without condom, Erotic massage, Masturbation, Striptease, Kissing, Kissing with tongue, Cum on body, Full Body Sensual Massage, Sexy shower together, Ball licking and sucking, Toys (if client brings)
Servizi Extra: Cum in face, Cum in mouth, Lesbian show, Anal sex, Strap on (if you bring), Deep throat
Servizi usufruiti: DATY, BBJ, Baci, che pur essendo anche “with tongue” non si possono definire FK (v. recensione), RAI1
Compenso richiesto: 200
Compenso concordato: 200
Durata: poco più di 1 ora
Descrizione fisica: v. recensione
Attitudine: WOW! (non è una nuova sigla, ma un’esclamazione: v. recensione)
Reperibilità: facile
Barriere architettoniche: nessuna
Le foto pubblicate offrono una rappresentazione fedele di Leila: bel viso, tette molto piccole, fisico da modella; altezza e peso mi sono sembrati corrispondenti ai dati dichiarati nella scheda personale, un po’ meno l’età (la collocherei nella fascia 25-28).
Quando si mostra alla mia vista, con indosso un tubino nero, scarpe eleganti con tacco 12, i capelli raccolti dietro la testa e come unico trucco un rosso di cadmio sulle labbra, non mi pento di averla scelta. Ci scambiamo un bacetto di saluto e mi dirigo verso il fondo della camera, dove si trova il letto. Prende una gruccia e me la porge, consentendomi di riporre il cappotto sullo stand appendiabiti che si trova nel disimpegno.
Lei è rimasta in piedi, vestita, tra il letto e la finestra della camera (area solitamente destinata al disbrigo delle pratiche preliminari). Mi avvicino e la stringo a me, forte, la bacio sulla bocca senza usare la lingua, sulle guance e sul collo. Leila appoggia la testa sulla mia spalla, emettendo suoni di approvazione quando le mie mani scendono ad accarezzare il suo posteriore e a palpeggiarne le carni sode. La bacio ancora sulla bocca e con la punta della lingua la invito a schiudere le labbra: lo fa, ma subito dopo, pur senza sottrarsi al mio abbraccio, mi fa notare che è a Roma per lavorare, così invitandomi implicitamente a versare il dovuto prima di dar corso a ulteriori attività.
Adempiuto il mio obbligo, chiedo di poter usufruire del bagno: non per fare una doccia, ma soltanto per dare una rinfrescata alle mie parti intime. Avendo io accompagnato le parole con i gesti, la sua limitata conoscenza dell’inglese (“My English… is little”, dirà più tardi) la induce forse a fraintendere: si avvicina, appoggia i palmi delle mani sui miei pettorali, mi bacia, abbassa la zip della felpa che indosso e me la toglie con delicatezza, prima una manica e poi l’altra, estrae dai pantaloni la maglietta intima e me la sfila. Le chiedo di aspettare il mio ritorno dal bagno e tento di allontanarmi, ma mi afferra per un polso e mi trattiene. Segue con le mani il profilo del mio corpo, dal torace alle anche, commentando: “You are beautiful”. Compio un altro tentativo di andare in bagno, ma Leila, che nel frattempo si è chinata sulle ginocchia davanti a me, ha già nelle mani la mia cintura. La slaccia e abbassa simultaneamente pantaloni e slip, giù fino alle scarpe. “You are beautiful”, ripete. La tiro su prendendola per le braccia e finalmente riesco ad andare in bagno.
Quando torno in camera, la trovo ad aspettarmi davanti al letto ancora vestita. La raggiungo, sollevo lentamente i lembi laterali del tubino fino a scoprire tutto il sedere, che accarezzo e stringo con entrambe le mani. Leila si spoglia completamente, depone gli abiti su una poltrona e ci trasferiamo sul letto. È pronta a prendere l’iniziativa, ma io l’anticipo. La faccio mettere supina e mi attivo principalmente sul piccolo seno. È restia a concedere veri e propri french kiss: anche lei (come Kim, Kate Model e Rita) fa in modo che il contatto tra le lingue avvenga fuori delle bocche (FK e DFK, invece, negli incontri con Melanie, Cherry, Sara e Alina). Così non mi piace – né mi piace pretendere ciò che non mi si dà spontaneamente –, perciò vado giù tra le cosce. Mi attardo un po’ sulle zone circostanti la vagina – lei mugola di tanto in tanto –, poi insinuo il dito medio tra le sue piccole labbra e lo muovo in senso verticale, agevolato dalla buona lubrificazione in atto, ma quando passo con il polpastrello sul clitoride Leila emette un’esclamazione che sembra di dolore e mi blocca afferrandomi la mano. Ho fatto qualcosa che non va? “No” – mi rassicura – “like!”. Continuo quindi con la lingua, interrompendomi non appena i gemiti e i sussulti della mia partner si fanno troppo intensi. Tocca a lei, adesso.
Prima di mettersi all’opera, Leila estrae dal comodino una bomboletta e spruzza un po’ del contenuto (disinfettante?), attraverso un lungo beccuccio orientabile, nella sua bocca e sulla mia cappella: gesti coerenti con la ritrosia ad accettare gli scambi salivari che il french kissing comporta, inidonei, tuttavia, a eliminare eventuali rischi connessi alla partica sessuale cui si accinge (del resto, lo scambio salivare si verifica anche se le lingue si toccano all’esterno della bocca). Il BBJ è eseguito in maniera soddisfacente, se non altro perché tale è, non subendo, nella concreta attuazione, alcuna surrettizia commistione con la diversa fattispecie dell’HJ. In tale circostanza, seguendo le mie mani che scivolano sul suo corpo, noto una piccola smagliatura, alla quale non avevo fatto caso prima, nella zona inferiore esterna di una delle mammelle.
Quando glielo chiedo, posiziona il profilattico e lo spinge giù con la bocca, poi continua a srotolarlo con le mani (è piccolo, ma tant’è…). Rifiuta con garbo di venire su di me (“No, no, you are big”) e si mette supina, mi prende per le mani e mi trae a sé. Per penetrarla devo spingere un po’, e Leila ha un sussulto, accompagnato da un’esclamazione di dolore. Le accarezzo il viso, la bacio sulla guancia e rimango fermo fino a quando, spingendo con le mani sui lombi, mi fa capire che vuole una penetrazione più profonda. Sussulta ancora, ma più avanzo dentro di lei più freme e geme, più i suoi movimenti diventano convulsi, più mi chiede di aumentare il ritmo dei miei. Mi stringe forte, grida, ha un primo orgasmo. Rallento, ma lei non si rilassa. Sento le sue mani andare su e giù sulla mia schiena, stringermi i capelli dietro la nuca, i muscoli dorsali, i glutei. Incremento di nuovo il ritmo, mentre Leila mi spinge verso di sé con le braccia e con le gambe. Mi stringe forte, grida, ha un altro orgasmo. Rimane contratta, trattiene il respiro, mi stringe più forte: ancora un orgasmo! Il suo desiderio di piacere non si placa. Vorrei cambiare posizione, ma non mi lascia andare. Mi spinge ancora verso di sé. Vuole che la penetri con forza. Mi appoggio allora sui gomiti e muovendo tutto il corpo, non soltanto il bacino, la penetro con veemenza (un po’ temendo per l’integrità del profilattico, che invece resiste). Leila serra la stretta dietro la mia schiena con le braccia e con le gambe, inarca leggermente il corpo, grida. Ancora?! Rimanendo infisso dentro di lei, sollevo la testa. Sta con gli occhi chiusi. I suoi gemiti sono diventati quasi lamenti, lunghi lamenti la cui intensità va scemando. Le do dei bacetti sulla guancia mentre mi accarezza la nuca e la schiena. Le chiedo di venire su di me, e stavolta non se la sente di rifiutare. In questa posizione non riesce a stare sollevata: quando prova a farlo, se ci muoviamo, soffre. Può stare o distesa in avanti, a contatto con il mio petto, o non completamente sollevata, un po’ distanziata dal mio pube. Gode ancora nella posizione a cucchiaio, nella quale anch’io porto a termine la mia dolce fatica.
Dopo avere eiaculato, mi distendo in posizione supina. Leila si mette prona, con la testa tra i due cuscini e un braccio sul mio petto. Ha ancora qualche sussulto da contrazioni, che accompagna con altrettanti “Uuuh!”. Tiene a farmi sapere come si sente. “Very good!… Very, very good!...”, sussurra e poi aggiunge: “Thank you”. Poiché mi sembra scortese rimanere in silenzio, le rispondo che anch’io devo ringraziarla, ma lei ribadisce: “No, I thank you!”, e stavolta non replico.
Dopo essersi munita di fazzoletti, Leila scavalca il mio corpo e si appresta a pulirmi. Incrocio le mani dietro la testa e osservo la scena, che probabilmente avrebbe incontrato il gradimento di Nagisa Ōshima: con le gambe ripiegate e il sedere appoggiato sui talloni, mi sfila con delicatezza il profilattico, che ripone in un fazzoletto, e netta accuratamente il pube e l’organo genitale; solleva la mia asta dall’addome, la stringe alla base tra il pollice e l’indice, la spreme risalendo fino al glande (una sorta di mungitura nel verso contrario…) e raccoglie più volte ciò che viene in superficie, interrompendo l’operazione soltanto quando è sicura che non v’è più alcuna goccia di liquido seminale da spingere fuori dal condotto uretrale. Prima di tornare al suo posto ripete ancora: “You are beautiful!”, rivolgendosi al membro che ha da poco riposto sull’addome e poi al suo titolare.
Un veloce passaggio in bagno (i sessanta minuti sono già trascorsi), poi mi rivesto. Leila indossa una vestaglia e mi accompagna alla porta. Qui l’ultimo saluto.
P.S.: Mi accorgo che rivivere il sogno, attraverso il suo racconto, mi ha procurato una notevole eccitazione. Conviene che trovi un modo per placare i miei sensi…
Valutazione sintetica della mia esperienza:
(4/5) ★★★★☆
Agenzia: Escort of Italy
Index Ricerche: +357 97677767
Città: Roma - Hotel nei pressi della Stazione Termini
Nazionalità: Russa
Età: dichiara 20 anni, ma per me ne ha di più
Conformità dell’annuncio: conforme
Servizi standard: GFE, Sex in different positions, 69 Position, Oral without condom, Erotic massage, Masturbation, Striptease, Kissing, Kissing with tongue, Cum on body, Full Body Sensual Massage, Sexy shower together, Ball licking and sucking, Toys (if client brings)
Servizi Extra: Cum in face, Cum in mouth, Lesbian show, Anal sex, Strap on (if you bring), Deep throat
Servizi usufruiti: DATY, BBJ, Baci, che pur essendo anche “with tongue” non si possono definire FK (v. recensione), RAI1
Compenso richiesto: 200
Compenso concordato: 200
Durata: poco più di 1 ora
Descrizione fisica: v. recensione
Attitudine: WOW! (non è una nuova sigla, ma un’esclamazione: v. recensione)
Reperibilità: facile
Barriere architettoniche: nessuna
Le foto pubblicate offrono una rappresentazione fedele di Leila: bel viso, tette molto piccole, fisico da modella; altezza e peso mi sono sembrati corrispondenti ai dati dichiarati nella scheda personale, un po’ meno l’età (la collocherei nella fascia 25-28).
Quando si mostra alla mia vista, con indosso un tubino nero, scarpe eleganti con tacco 12, i capelli raccolti dietro la testa e come unico trucco un rosso di cadmio sulle labbra, non mi pento di averla scelta. Ci scambiamo un bacetto di saluto e mi dirigo verso il fondo della camera, dove si trova il letto. Prende una gruccia e me la porge, consentendomi di riporre il cappotto sullo stand appendiabiti che si trova nel disimpegno.
Lei è rimasta in piedi, vestita, tra il letto e la finestra della camera (area solitamente destinata al disbrigo delle pratiche preliminari). Mi avvicino e la stringo a me, forte, la bacio sulla bocca senza usare la lingua, sulle guance e sul collo. Leila appoggia la testa sulla mia spalla, emettendo suoni di approvazione quando le mie mani scendono ad accarezzare il suo posteriore e a palpeggiarne le carni sode. La bacio ancora sulla bocca e con la punta della lingua la invito a schiudere le labbra: lo fa, ma subito dopo, pur senza sottrarsi al mio abbraccio, mi fa notare che è a Roma per lavorare, così invitandomi implicitamente a versare il dovuto prima di dar corso a ulteriori attività.
Adempiuto il mio obbligo, chiedo di poter usufruire del bagno: non per fare una doccia, ma soltanto per dare una rinfrescata alle mie parti intime. Avendo io accompagnato le parole con i gesti, la sua limitata conoscenza dell’inglese (“My English… is little”, dirà più tardi) la induce forse a fraintendere: si avvicina, appoggia i palmi delle mani sui miei pettorali, mi bacia, abbassa la zip della felpa che indosso e me la toglie con delicatezza, prima una manica e poi l’altra, estrae dai pantaloni la maglietta intima e me la sfila. Le chiedo di aspettare il mio ritorno dal bagno e tento di allontanarmi, ma mi afferra per un polso e mi trattiene. Segue con le mani il profilo del mio corpo, dal torace alle anche, commentando: “You are beautiful”. Compio un altro tentativo di andare in bagno, ma Leila, che nel frattempo si è chinata sulle ginocchia davanti a me, ha già nelle mani la mia cintura. La slaccia e abbassa simultaneamente pantaloni e slip, giù fino alle scarpe. “You are beautiful”, ripete. La tiro su prendendola per le braccia e finalmente riesco ad andare in bagno.
Quando torno in camera, la trovo ad aspettarmi davanti al letto ancora vestita. La raggiungo, sollevo lentamente i lembi laterali del tubino fino a scoprire tutto il sedere, che accarezzo e stringo con entrambe le mani. Leila si spoglia completamente, depone gli abiti su una poltrona e ci trasferiamo sul letto. È pronta a prendere l’iniziativa, ma io l’anticipo. La faccio mettere supina e mi attivo principalmente sul piccolo seno. È restia a concedere veri e propri french kiss: anche lei (come Kim, Kate Model e Rita) fa in modo che il contatto tra le lingue avvenga fuori delle bocche (FK e DFK, invece, negli incontri con Melanie, Cherry, Sara e Alina). Così non mi piace – né mi piace pretendere ciò che non mi si dà spontaneamente –, perciò vado giù tra le cosce. Mi attardo un po’ sulle zone circostanti la vagina – lei mugola di tanto in tanto –, poi insinuo il dito medio tra le sue piccole labbra e lo muovo in senso verticale, agevolato dalla buona lubrificazione in atto, ma quando passo con il polpastrello sul clitoride Leila emette un’esclamazione che sembra di dolore e mi blocca afferrandomi la mano. Ho fatto qualcosa che non va? “No” – mi rassicura – “like!”. Continuo quindi con la lingua, interrompendomi non appena i gemiti e i sussulti della mia partner si fanno troppo intensi. Tocca a lei, adesso.
Prima di mettersi all’opera, Leila estrae dal comodino una bomboletta e spruzza un po’ del contenuto (disinfettante?), attraverso un lungo beccuccio orientabile, nella sua bocca e sulla mia cappella: gesti coerenti con la ritrosia ad accettare gli scambi salivari che il french kissing comporta, inidonei, tuttavia, a eliminare eventuali rischi connessi alla partica sessuale cui si accinge (del resto, lo scambio salivare si verifica anche se le lingue si toccano all’esterno della bocca). Il BBJ è eseguito in maniera soddisfacente, se non altro perché tale è, non subendo, nella concreta attuazione, alcuna surrettizia commistione con la diversa fattispecie dell’HJ. In tale circostanza, seguendo le mie mani che scivolano sul suo corpo, noto una piccola smagliatura, alla quale non avevo fatto caso prima, nella zona inferiore esterna di una delle mammelle.
Quando glielo chiedo, posiziona il profilattico e lo spinge giù con la bocca, poi continua a srotolarlo con le mani (è piccolo, ma tant’è…). Rifiuta con garbo di venire su di me (“No, no, you are big”) e si mette supina, mi prende per le mani e mi trae a sé. Per penetrarla devo spingere un po’, e Leila ha un sussulto, accompagnato da un’esclamazione di dolore. Le accarezzo il viso, la bacio sulla guancia e rimango fermo fino a quando, spingendo con le mani sui lombi, mi fa capire che vuole una penetrazione più profonda. Sussulta ancora, ma più avanzo dentro di lei più freme e geme, più i suoi movimenti diventano convulsi, più mi chiede di aumentare il ritmo dei miei. Mi stringe forte, grida, ha un primo orgasmo. Rallento, ma lei non si rilassa. Sento le sue mani andare su e giù sulla mia schiena, stringermi i capelli dietro la nuca, i muscoli dorsali, i glutei. Incremento di nuovo il ritmo, mentre Leila mi spinge verso di sé con le braccia e con le gambe. Mi stringe forte, grida, ha un altro orgasmo. Rimane contratta, trattiene il respiro, mi stringe più forte: ancora un orgasmo! Il suo desiderio di piacere non si placa. Vorrei cambiare posizione, ma non mi lascia andare. Mi spinge ancora verso di sé. Vuole che la penetri con forza. Mi appoggio allora sui gomiti e muovendo tutto il corpo, non soltanto il bacino, la penetro con veemenza (un po’ temendo per l’integrità del profilattico, che invece resiste). Leila serra la stretta dietro la mia schiena con le braccia e con le gambe, inarca leggermente il corpo, grida. Ancora?! Rimanendo infisso dentro di lei, sollevo la testa. Sta con gli occhi chiusi. I suoi gemiti sono diventati quasi lamenti, lunghi lamenti la cui intensità va scemando. Le do dei bacetti sulla guancia mentre mi accarezza la nuca e la schiena. Le chiedo di venire su di me, e stavolta non se la sente di rifiutare. In questa posizione non riesce a stare sollevata: quando prova a farlo, se ci muoviamo, soffre. Può stare o distesa in avanti, a contatto con il mio petto, o non completamente sollevata, un po’ distanziata dal mio pube. Gode ancora nella posizione a cucchiaio, nella quale anch’io porto a termine la mia dolce fatica.
Dopo avere eiaculato, mi distendo in posizione supina. Leila si mette prona, con la testa tra i due cuscini e un braccio sul mio petto. Ha ancora qualche sussulto da contrazioni, che accompagna con altrettanti “Uuuh!”. Tiene a farmi sapere come si sente. “Very good!… Very, very good!...”, sussurra e poi aggiunge: “Thank you”. Poiché mi sembra scortese rimanere in silenzio, le rispondo che anch’io devo ringraziarla, ma lei ribadisce: “No, I thank you!”, e stavolta non replico.
Dopo essersi munita di fazzoletti, Leila scavalca il mio corpo e si appresta a pulirmi. Incrocio le mani dietro la testa e osservo la scena, che probabilmente avrebbe incontrato il gradimento di Nagisa Ōshima: con le gambe ripiegate e il sedere appoggiato sui talloni, mi sfila con delicatezza il profilattico, che ripone in un fazzoletto, e netta accuratamente il pube e l’organo genitale; solleva la mia asta dall’addome, la stringe alla base tra il pollice e l’indice, la spreme risalendo fino al glande (una sorta di mungitura nel verso contrario…) e raccoglie più volte ciò che viene in superficie, interrompendo l’operazione soltanto quando è sicura che non v’è più alcuna goccia di liquido seminale da spingere fuori dal condotto uretrale. Prima di tornare al suo posto ripete ancora: “You are beautiful!”, rivolgendosi al membro che ha da poco riposto sull’addome e poi al suo titolare.
Un veloce passaggio in bagno (i sessanta minuti sono già trascorsi), poi mi rivesto. Leila indossa una vestaglia e mi accompagna alla porta. Qui l’ultimo saluto.
P.S.: Mi accorgo che rivivere il sogno, attraverso il suo racconto, mi ha procurato una notevole eccitazione. Conviene che trovi un modo per placare i miei sensi…
Valutazione sintetica della mia esperienza:
(4/5) ★★★★☆
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