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Sono stato fortemente in dubbio se appiccicare o no l'etichetta del falso a questa ragazza. Alla fine non ho ritenuto opportuno tacere e, in un certo senso a malincuore, ho deciso di aprire questa discussione nell'area fake solo perché non ne trovo una più adatta. Il lettore accorto sappia ben discernere tra i veri, seri, gravi o addirittura pericolosi fake e questo mio.
Giornata lavorativa corta, mi prendo il pomeriggio di svago.
La faccenda inizia male: lei non risponde. Parcheggio e mi avvicino lento pede alla via che mi aveva indicato il giorno precedente in un colloquio telefonico informale. Al telefono mi aveva trasmesso un'ottima impressione. Ero rimasto colpito dal suo buon italiano con una cadenza russa accentuata, quasi teatrale, dalla sua voce robusta, non gutturale da uomo, sia chiaro, ma possente da donna che sa il fatto suo e, non ultimo, il fatto che si trovasse in zona per me facilmente raggiungibile.
Aspetto con le mani in mano su una panchina per oltre un'ora e mezza e alla fine, mentre mi incammino mesto mesto verso la macchina, all'ultimo disperato tentativo di parlarle, mi risponde. Con le modalità note a tutti gli addetti ai lavori, di lì a poco, mi accoglie nel suo appartamento.
Che ci crediate o no, io, puttaniere incallito, sulla piazza da vari lustri, in una donna, come prima cosa guardo il viso, gli occhi in particolare e, udite udite, quelli di Lialia sono color nocciola. Non che siano male ma mi aspettavo il verde decantato nell'inserzione e già questo mi indispone. Vabbe' passino gli occhi, sarà una questione di luce, ma il resto del viso? Qui non è affare di luce: la persona in foto potrebbe effettivamente essere Lialia ma con un bel trucco e non intendo make up, dico un lavoro di photoshop da maestro. Un intervento che ha trasformato una faccia (e qui mi esprimo sulla base dei miei personalissimi canoni estetici) decisamente bruttarella in quel miracolo biondo che allego in calce. Ad onor del vero devo specificare che il fake si esaurisce qui ma mi concedo il lusso di continuare a raccontare la giornata più che altro per chiarirmi le idee e soprattutto senza la pretesa che possa interessare a qualcuno.
Decido di chiudere un occhio sul viso secondo me affatto meritevole anche, e soprattutto, perché il fisico c'è. È davvero intorno al metro e 76, le curve sono ben modellate, il seno generoso, e nel complesso è un gran bel vedere. Tutto è valorizzato da un vestitino rosso leggero leggero e da un intimo nero che ne traspare. Appunto alle scarpe: zoccoletto tacco 6 (con qualcosa tipo piume?) che si vede ormai solo nei vecchi film in bianco e nero ambientati nella Parigi anni '30... Vabbe... le scarpe tanto gliele faccio togliere...
Proviamo a scambiare due parole ma non parla quasi per niente italiano. Ma allora ieri al telefono? Avrà una segretaria?
Per quel poco che possiamo dirci, in quei pochi frangenti, noto, con una certa meraviglia, perché per me come esperienza è nuova, che è di un antipatico unico. Mi guarda dall'alto in basso, sebbene fossimo materialmente alla stessa altezza, quasi mi intima i suoi prezzi, mi ringhia contro che in foto è proprio lei... insomma si prospetta proprio un gran bel GFE! La sensazione che trasmette e di chi voglia quasi far pesare una colpa. Può la mia colpa consistere nell'usufruire di servizi sessuali a pagamento? Quelli che lei fornisce? Ma magari è solo una sensazione sbagliata... deve essere solo una sensazione sbagliata... spero sia solo una sensazione sbagliata...
Tuttavia su questo non transigo. Sarà semplicemente una scopata mercenaria ma comunque per me è sinonimo di unione tra due persone che cercano un qualcosa di positivo l'uno nell'altra: lei i miei soldi, io qualche minuto di freddo calore umano (volevo proprio scrivere freddo calore) ma comunque deve trattarsi di una reciproca soddisfazione.
Ci accordiamo per 30 minuti a 150 euro perché irremovibile dai 250 per un'ora e vado per versare l'obolo quando, porca miseria, non trovo il portafogli nello zainetto... devo averlo lasciato in macchina.
"Scusami tanto ma devo andare a recuperarlo... tu aspettami... oppure facciamo e poi ripasso a pagare?"
Indovinate come è andata.
Dulcis in fundo mentre esco, si prende la briga, con fare scazzato, di rimbrottarmi:
"La prossima volta chiamami 20 minuti prima..."
Sì sì puoi contarci... comincia a contare.
Ossequi.
P.S. La giornata del cazzo non si esaurisce al portone del palazzo di Lialia ma questa è un'altra storia che, se vorrete, troverete presto nella apposita sezione...
Giornata lavorativa corta, mi prendo il pomeriggio di svago.
La faccenda inizia male: lei non risponde. Parcheggio e mi avvicino lento pede alla via che mi aveva indicato il giorno precedente in un colloquio telefonico informale. Al telefono mi aveva trasmesso un'ottima impressione. Ero rimasto colpito dal suo buon italiano con una cadenza russa accentuata, quasi teatrale, dalla sua voce robusta, non gutturale da uomo, sia chiaro, ma possente da donna che sa il fatto suo e, non ultimo, il fatto che si trovasse in zona per me facilmente raggiungibile.
Aspetto con le mani in mano su una panchina per oltre un'ora e mezza e alla fine, mentre mi incammino mesto mesto verso la macchina, all'ultimo disperato tentativo di parlarle, mi risponde. Con le modalità note a tutti gli addetti ai lavori, di lì a poco, mi accoglie nel suo appartamento.
Che ci crediate o no, io, puttaniere incallito, sulla piazza da vari lustri, in una donna, come prima cosa guardo il viso, gli occhi in particolare e, udite udite, quelli di Lialia sono color nocciola. Non che siano male ma mi aspettavo il verde decantato nell'inserzione e già questo mi indispone. Vabbe' passino gli occhi, sarà una questione di luce, ma il resto del viso? Qui non è affare di luce: la persona in foto potrebbe effettivamente essere Lialia ma con un bel trucco e non intendo make up, dico un lavoro di photoshop da maestro. Un intervento che ha trasformato una faccia (e qui mi esprimo sulla base dei miei personalissimi canoni estetici) decisamente bruttarella in quel miracolo biondo che allego in calce. Ad onor del vero devo specificare che il fake si esaurisce qui ma mi concedo il lusso di continuare a raccontare la giornata più che altro per chiarirmi le idee e soprattutto senza la pretesa che possa interessare a qualcuno.
Decido di chiudere un occhio sul viso secondo me affatto meritevole anche, e soprattutto, perché il fisico c'è. È davvero intorno al metro e 76, le curve sono ben modellate, il seno generoso, e nel complesso è un gran bel vedere. Tutto è valorizzato da un vestitino rosso leggero leggero e da un intimo nero che ne traspare. Appunto alle scarpe: zoccoletto tacco 6 (con qualcosa tipo piume?) che si vede ormai solo nei vecchi film in bianco e nero ambientati nella Parigi anni '30... Vabbe... le scarpe tanto gliele faccio togliere...
Proviamo a scambiare due parole ma non parla quasi per niente italiano. Ma allora ieri al telefono? Avrà una segretaria?
Per quel poco che possiamo dirci, in quei pochi frangenti, noto, con una certa meraviglia, perché per me come esperienza è nuova, che è di un antipatico unico. Mi guarda dall'alto in basso, sebbene fossimo materialmente alla stessa altezza, quasi mi intima i suoi prezzi, mi ringhia contro che in foto è proprio lei... insomma si prospetta proprio un gran bel GFE! La sensazione che trasmette e di chi voglia quasi far pesare una colpa. Può la mia colpa consistere nell'usufruire di servizi sessuali a pagamento? Quelli che lei fornisce? Ma magari è solo una sensazione sbagliata... deve essere solo una sensazione sbagliata... spero sia solo una sensazione sbagliata...
Tuttavia su questo non transigo. Sarà semplicemente una scopata mercenaria ma comunque per me è sinonimo di unione tra due persone che cercano un qualcosa di positivo l'uno nell'altra: lei i miei soldi, io qualche minuto di freddo calore umano (volevo proprio scrivere freddo calore) ma comunque deve trattarsi di una reciproca soddisfazione.
Ci accordiamo per 30 minuti a 150 euro perché irremovibile dai 250 per un'ora e vado per versare l'obolo quando, porca miseria, non trovo il portafogli nello zainetto... devo averlo lasciato in macchina.
"Scusami tanto ma devo andare a recuperarlo... tu aspettami... oppure facciamo e poi ripasso a pagare?"
Indovinate come è andata.
Dulcis in fundo mentre esco, si prende la briga, con fare scazzato, di rimbrottarmi:
"La prossima volta chiamami 20 minuti prima..."
Sì sì puoi contarci... comincia a contare.
Ossequi.
P.S. La giornata del cazzo non si esaurisce al portone del palazzo di Lialia ma questa è un'altra storia che, se vorrete, troverete presto nella apposita sezione...
