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NOME INSERZIONISTA: Giovanna
RIFERIMENTO INTERNET: http://latina.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/new-new-new-appena-gx6m146809438
CITTA DELL'INCONTRO: Borgo Sabotino (LT)
NAZIONALITA': rumena
ETA': 20 anni
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: foto vere al 100%
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj, rai1
SERVIZI USUFRUITI: bj, rai1
COMPENSO RICHIESTO: 50
COMPENSO CONCORDATO: 50
DURATA DELL'INCONTRO: 20'
DESCRIZIONE FISICA: ragazza dal grosso seno e dal sedere paffuto, uniti fra loro da una vita lunga e sottile
ATTITUDINE: gentile, dolce, tenera perfino
REPERIBILITA': semplice
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: no
TELEFONO: 3512968239
LA MIA RECENSIONE:
Giovanna ha vent'anni. Abita e lavora in una casetta piccina picciò in mezzo ad altre casette piccine picciò, tanto piccine e tanto picciò che alzando il braccio se ne accarezza il soffitto.
Stendendo il braccio si accarezzano invece le bocce di Giovanna che tanto piccine e tanto picciò proprio non sono perché è con le bocce all'aria che apre la porta e si presenta.
Si presenta bene e più che bene per una ragazza che negli annunci non ci mette la faccia. Somiglia ad una stellina del porno di nome Foxy Di... somiglia... 'na parolona... diciamo che potrebbe essere la sorellastra brutta di Foxy Di... pure brutta è 'na parolona e del tutto sbagliata... diciamo : la fisionomia è quella ma la combinazione degli elementi non dà un risultato identico... altrimenti non stareste qui a leggere una recensione ma una partecipazione... alle nozze... mie e sue... nozze che invece non ci saranno.
Probabilmente non ci sarà mai neanche un secondo incontro, un po' per la distanza da Roma (che è parecchia) e un po' per la prestazione di Giovanna (che per fare la puttana è acerba e molto).
Il bocchino è un puro moto meccanico di pompaggio come l'ha immaginato Newcomen agli albori del '700... e chissà che il buon Thomas non abbia tratto ispirazione da una situazione similare.
Thomas, a guardarlo in stampa tre secoli dopo, ha la faccia del brav'uomo: non so se lo è stato davvero, ma so per certo che Giovanna, a vederla da vicino, non ce l'ha la faccia da mignotta... c'è poco da fare... non ce l'ha.
Ha la faccia della brava ragazza, ha la faccia assonnata di chi viene svegliata di continuo, ha la faccia un po' triste di chi guadagna poco, ma non ce l'ha la faccia da porca che fa imporcare chi la guarda.
Ha una faccia da Medusa... è anzi una moderna Medusa ma al contrario: le guardo il corpo e mi viene di pietra... la guardo in viso e mi si scioglie in tenerezza ogni impeto animaloide e penso che mi piacerebbe un giorno avere una nipote con una facciazza simile da viziare.
In fin dei conti, è tenerezza quella che esprime e per questo andrebbe scopata con un sacchetto di carta in testa, con un sacchetto del pane coi ritagli per gli occhi e per la bocca. Così conciata, allora sì che sarebbe da ingroppo selvatico perché possiede alcune caratteristiche che la rendono un perfetto feticcio sessuale.
Esse sono:
in primis il seno – una terza piena, soda, a pera, naturale... purtuttavia rivolta all'insù come un naso francese fuori di scala e di misura... e che combatte e vince la gravità in virtù della giovane età e dell'amor di dio di cui indubbiamente gode, oltre al mio. E sì che ho sempre considerato il seno femminile un inutile orpello
in secundis il busto – fine e allungato, con gli addominali che fanno capolino solo nel gesto smorzacandelistico e che altrimenti corrono a nascondersi sotto una levigatezza marmorea in cui s'incastona, all'altezza dell'ombelico, un ammennicolo metallico di gusto barocco che dovrebbe essere un piercing ma che è molto più grosso di un piercing qualunque e che mi fa desiderare che invece lo sia un comunissimo piercing.
in tertiis il sedere – che è ampio e ingigantito in proporzione dalle linee rastremate della vita, paffuto, smerigliata, che fra vent'anni o solo fra dieci anni o anche meno avrà senza alcun dubbio la forma di due grosse mezze arance sbruzzolose ma che oggi è un liscio cocomero tagliato a metà che promette dolcezze
in quartis (se così si dice) – i piedi che sono piccoli e belli e curati, non smaltati – il che mi aggrada – ma dalle forme politicamente corrette che non scontentano nessuno: l'alluce non prevale e non indietreggia ma si tiene in linea con le altre dita similmente a come sono modellati i piedi dei manichini che stanno nelle vetrine dei negozi di abbigliamento. Una finta cavigliera e una finta piuma tatuata su uno dei due danno al paio un'estetica asimmetrica che può piacere come non piacere ma che sicuramente attesta l'autenticità delle fotografie inserite nei suoi annunci.
Giovanna dovrebbe stare in una vetrina a farsi vedere, a farsi vedere senza farsi toccare e senza farsi scopare. Sarebbe bella da guardare e buona per fantasticarci su perché a scoparla la foia viene meno e l'appagamento non è quello che ci si immagina all'inizio, superato lo shock visivo (del tutto positivo) delle sue eccellentissime bocce dietro la porta.
Giovanna dovrebbe stare da qualche altra parte, su un banco dell'università a prendere appunti, dietro il bancone di un bar a fare i caffè, da qualsiasi altra parte ma non a prendere cazzi da quelli come me per cinquanta euro.
Siccome è dove è, è quel che è e io quel che sono, il resoconto è questo: non si tira indietro, non si risparmia, si applica, si dedica, svolge tutto se non con passione, sicuramente col sorriso. Il che è un bene. È una cosa che apprezzo.
Cosa non apprezzo? la mano che regge il preservativo. Quello è un gesto che francamente detesto. E se a pecora o a smorzacandela fa l'effetto di un leggero grattino ai testicoli penzolanti, alla missionaria è un impaccio reale oltreché un fardello psicologico per lo scrivente.
Soprattutto questo particolare, mischiato alla dolcezza che la ragazza trasmette e alla simpatia (che è più una sommessa socialità) oltre alle impacciataggini che traspaiono nell'esercizio del mestiere, mi fa dire che Giovanna è una puttana acerba, ed io spero che resti acerba e che non s'imputtanisca perché perderebbe tutto ciò che mi ha fatto volerle bene per i venti minuti che l'ho conosciuta.
Matriciamola:
RIFERIMENTO INTERNET: http://latina.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/new-new-new-appena-gx6m146809438
CITTA DELL'INCONTRO: Borgo Sabotino (LT)
NAZIONALITA': rumena
ETA': 20 anni
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: foto vere al 100%
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj, rai1
SERVIZI USUFRUITI: bj, rai1
COMPENSO RICHIESTO: 50
COMPENSO CONCORDATO: 50
DURATA DELL'INCONTRO: 20'
DESCRIZIONE FISICA: ragazza dal grosso seno e dal sedere paffuto, uniti fra loro da una vita lunga e sottile
ATTITUDINE: gentile, dolce, tenera perfino
REPERIBILITA': semplice
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: no
TELEFONO: 3512968239
LA MIA RECENSIONE:
Giovanna ha vent'anni. Abita e lavora in una casetta piccina picciò in mezzo ad altre casette piccine picciò, tanto piccine e tanto picciò che alzando il braccio se ne accarezza il soffitto.
Stendendo il braccio si accarezzano invece le bocce di Giovanna che tanto piccine e tanto picciò proprio non sono perché è con le bocce all'aria che apre la porta e si presenta.
Si presenta bene e più che bene per una ragazza che negli annunci non ci mette la faccia. Somiglia ad una stellina del porno di nome Foxy Di... somiglia... 'na parolona... diciamo che potrebbe essere la sorellastra brutta di Foxy Di... pure brutta è 'na parolona e del tutto sbagliata... diciamo : la fisionomia è quella ma la combinazione degli elementi non dà un risultato identico... altrimenti non stareste qui a leggere una recensione ma una partecipazione... alle nozze... mie e sue... nozze che invece non ci saranno.
Probabilmente non ci sarà mai neanche un secondo incontro, un po' per la distanza da Roma (che è parecchia) e un po' per la prestazione di Giovanna (che per fare la puttana è acerba e molto).
Il bocchino è un puro moto meccanico di pompaggio come l'ha immaginato Newcomen agli albori del '700... e chissà che il buon Thomas non abbia tratto ispirazione da una situazione similare.
Thomas, a guardarlo in stampa tre secoli dopo, ha la faccia del brav'uomo: non so se lo è stato davvero, ma so per certo che Giovanna, a vederla da vicino, non ce l'ha la faccia da mignotta... c'è poco da fare... non ce l'ha.
Ha la faccia della brava ragazza, ha la faccia assonnata di chi viene svegliata di continuo, ha la faccia un po' triste di chi guadagna poco, ma non ce l'ha la faccia da porca che fa imporcare chi la guarda.
Ha una faccia da Medusa... è anzi una moderna Medusa ma al contrario: le guardo il corpo e mi viene di pietra... la guardo in viso e mi si scioglie in tenerezza ogni impeto animaloide e penso che mi piacerebbe un giorno avere una nipote con una facciazza simile da viziare.
In fin dei conti, è tenerezza quella che esprime e per questo andrebbe scopata con un sacchetto di carta in testa, con un sacchetto del pane coi ritagli per gli occhi e per la bocca. Così conciata, allora sì che sarebbe da ingroppo selvatico perché possiede alcune caratteristiche che la rendono un perfetto feticcio sessuale.
Esse sono:
in primis il seno – una terza piena, soda, a pera, naturale... purtuttavia rivolta all'insù come un naso francese fuori di scala e di misura... e che combatte e vince la gravità in virtù della giovane età e dell'amor di dio di cui indubbiamente gode, oltre al mio. E sì che ho sempre considerato il seno femminile un inutile orpello
in secundis il busto – fine e allungato, con gli addominali che fanno capolino solo nel gesto smorzacandelistico e che altrimenti corrono a nascondersi sotto una levigatezza marmorea in cui s'incastona, all'altezza dell'ombelico, un ammennicolo metallico di gusto barocco che dovrebbe essere un piercing ma che è molto più grosso di un piercing qualunque e che mi fa desiderare che invece lo sia un comunissimo piercing.
in tertiis il sedere – che è ampio e ingigantito in proporzione dalle linee rastremate della vita, paffuto, smerigliata, che fra vent'anni o solo fra dieci anni o anche meno avrà senza alcun dubbio la forma di due grosse mezze arance sbruzzolose ma che oggi è un liscio cocomero tagliato a metà che promette dolcezze
in quartis (se così si dice) – i piedi che sono piccoli e belli e curati, non smaltati – il che mi aggrada – ma dalle forme politicamente corrette che non scontentano nessuno: l'alluce non prevale e non indietreggia ma si tiene in linea con le altre dita similmente a come sono modellati i piedi dei manichini che stanno nelle vetrine dei negozi di abbigliamento. Una finta cavigliera e una finta piuma tatuata su uno dei due danno al paio un'estetica asimmetrica che può piacere come non piacere ma che sicuramente attesta l'autenticità delle fotografie inserite nei suoi annunci.
Giovanna dovrebbe stare in una vetrina a farsi vedere, a farsi vedere senza farsi toccare e senza farsi scopare. Sarebbe bella da guardare e buona per fantasticarci su perché a scoparla la foia viene meno e l'appagamento non è quello che ci si immagina all'inizio, superato lo shock visivo (del tutto positivo) delle sue eccellentissime bocce dietro la porta.
Giovanna dovrebbe stare da qualche altra parte, su un banco dell'università a prendere appunti, dietro il bancone di un bar a fare i caffè, da qualsiasi altra parte ma non a prendere cazzi da quelli come me per cinquanta euro.
Siccome è dove è, è quel che è e io quel che sono, il resoconto è questo: non si tira indietro, non si risparmia, si applica, si dedica, svolge tutto se non con passione, sicuramente col sorriso. Il che è un bene. È una cosa che apprezzo.
Cosa non apprezzo? la mano che regge il preservativo. Quello è un gesto che francamente detesto. E se a pecora o a smorzacandela fa l'effetto di un leggero grattino ai testicoli penzolanti, alla missionaria è un impaccio reale oltreché un fardello psicologico per lo scrivente.
Soprattutto questo particolare, mischiato alla dolcezza che la ragazza trasmette e alla simpatia (che è più una sommessa socialità) oltre alle impacciataggini che traspaiono nell'esercizio del mestiere, mi fa dire che Giovanna è una puttana acerba, ed io spero che resti acerba e che non s'imputtanisca perché perderebbe tutto ciò che mi ha fatto volerle bene per i venti minuti che l'ho conosciuta.
Matriciamola:
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