Nome: Malena
Agenzia: Escort of Italy
Index Ricerche: +357 97677767
Città: Roma – Stazione Termini
Nazionalità: Russa, credo (non gliel’ho chiesto)
Età: 21 (gliel’ho chiesto espressamente), ma ne dimostra di meno
Conformità dell’annuncio: è lei, ma di persona, per me, è più carina
Servizi standard: GFE, Sex In Different Positions, 69 Position, Oral without condom, Erotic massage, Masturbation, Striptease, Kissing, Kissing with tongue, Cum on body, Foot fetish, Full Body Sensual Massage, Sexy Shower Together, Ball licking and Sucking, Toys (if client brings)
Servizi Extra: Cum in face, Cum in mouth, Lesbian show, Anal sex, Rimming, Deep Throat, Golden Shower (giving), Strap On (if you bring), Lesbian Sex Games, Role Plays, Party Girl
Servizi usufruiti: BJ, DFK, RAI1 (e v. recensione…)
Compenso richiesto: 200
Compenso concordato: 200
Durata: 1 ora
Descrizione fisica: v. recensione
Attitudine: straordinaria
Reperibilità: facile
Barriere architettoniche: scalini per raggiungere gli ascensori
Per me, Malena è più graziosa di persona che in alcune foto del suo book. Dissento, quindi, dal giudizio espresso da Milosmilos nella rece su Jasmine. Rispetto alle foto, Malena perde l’enfatizzazione della bellezza ottenuta attraverso il glamour fotografico, non la bellezza stessa. Probabilmente, è talmente sicura delle proprie doti fisiche da non ritenere necessario esaltarle con presentazioni ad effetto (abiti aderenti, vestaglie di seta, tacchi a spillo, acconciature particolari e via discorrendo; v. più avanti). Di certo non raggiunge i 172 cm dichiarati nella scheda personale (direi che bisogna sottrarne almeno 7), né ha una terza di seno (non le attribuisco più di una seconda), ma ha un bel viso e un corpo assolutamente proporzionato, che si lascia sicuramente molto apprezzare alla vista e al tatto. Tra le foto pubblicate, quella che maggiormente si avvicina alla realtà è la seconda (che pubblico in allegato), in cui sembra porgere una torta, gesto che forse vuole essere, e comunque è – posso ben dirlo a posteriori –, anche la rappresentazione della sua essenza.
Per la verità, tra me e lei le cose non cominciano bene. Quando mi apre, rimane lì sulla porta a squadrarmi con aria seria. Non è truccata (solo un po’ di rossetto sulle labbra), indossa una blusa larga che ne nasconde le forme e ha i piedi scalzi. Anche quando la saluto, sorridendole, a malapena risponde, senza mutare espressione. Sembra quasi che abbia bisogno di darsi coraggio prima di accettare il sacrificio di concedere il proprio corpo all’ennesimo, vecchio sporcaccione di turno. Mi fa rimanere così di merda che sto quasi per girare i tacchi. Interdetto, soppeso per qualche istante il pro e il contro dei comportamenti possibili in quella situazione: su un piatto della bilancia, la soddisfazione di piantarla lì, sull’uscio della camera, e poi a ragionare, anche solo per un po’, sulle conseguenze che può avere un comportamento poco accogliente; sull’altro piatto, il senso di frustrazione derivante sia dalla sua ostentata indifferenza sia dal mancato appagamento del desiderio di averla, che il tono dimesso della sua mise non ha fatto venire meno. La mia parte più razionale mi induce a mettere da parte l’impulso di andare via, indicandomi più di una ragione per rimanere (è inutile che mi soffermi a elencarle).
Quando sono dentro, lei continua a mostrarsi indifferente nei miei confronti. Dopo avere chiesto conferma del tempo di permanenza, mi dice con tono imperioso: “Dammi i soldi!”, e io li appoggio sul tavolino accostato alla parete da cui pende il televisore, non senza domandarmi se la mia persistente accondiscendenza sia frutto di autostima ovvero di masochismo. “Devi fare la doccia?”, mi chiede. Escludo questa necessità e mi dichiaro disponibile a rinfrescare le mie parti intime. Le va bene, anche perché vede che non sono sudato e sente che sono profumato.
Mi aspetta seduta sul letto, ancora con la leggerissima blusa addosso. Mi accosto senza denudarmi, le do qualche casto bacetto sulle guance e sulla bocca, quindi le chiedo di alzarsi e di mettersi in piedi tra le mie gambe: non vedo l’ora di saggiare la struttura e la consistenza del suo posteriore; e quando le mie mani risalgono dalle gambe fino ai glutei, l’espressione di soddisfazione che accompagna il palpeggiamento di questi ultimi (sono più carnosi di come appaiono nelle foto) le strappa il primo sorriso.
Ora sembra impaziente di passare all’azione (e di concluderla nel più breve tempo possibile, penso dentro di me considerando l’andamento dell’incontro fino a quel momento): “Non ti togli i vestiti?”. La invito ad aspettare, facendole notare che anche lei li ha ancora indosso. “Sto aspettando te”, replica. Mi spoglio, quindi, mentre lei rimane a guardarmi, e mi distendo sul letto. Si sfila la blusa dandomi le spalle, per mostrarmi il tatuaggio che le copre interamente la schiena, del quale, evidentemente, va orgogliosa. A me i tatuaggi non piacciono: in generale, piccoli o grandi che siano. Vanno al di là delle mie capacità di comprensione, poi, le motivazioni che possono indurre una ragazza così giovane a farsene praticare sulla pelle uno tanto esteso. Vabbè, la pelle è sua e le spalle, se voglio, neanche le vedo…
Viene verso di me, appoggia le ginocchia sul letto e di colpo incolla la sua bocca alla mia, prendendo a baciarmi in maniera famelica. Non mi lascia il tempo di prendere fiato! Com’è possibile!? Fino a poco prima sembrava schifasse la mia compagnia… Indossa ancora lo slip. Mentre continua a baciarmi ingordamente, scosta lo slip, mi prende la mano e la colloca in corrispondenza del proprio orifizio anale. Raccolgo un po’ di secrezioni dalla vulva e comincio a massaggiarla, dapprima delicatamente, poi più energicamente, lì dove vuole che lo faccia. Si mette a cavalcioni su di me, non stacca la bocca dalla mia e non vuole che smetta di massaggiarla, riportando la mia mano a svolgere il compito da lei assegnatole ogni volta che la distolgo per altri scopi. Si posiziona in ginocchio accanto a me e avvolge con le labbra la mia cappella prima che abbia il tempo di dirle che preferisco si dedichi a tale pratica previa copertura. Sono quasi tentato di lasciarla fare, ma resisto. Prende un profilattico e chiede a me di posizionarlo. Non ho modo di apprezzare le sue capacità nel BJ perché, dopo essersi tolta lo slip, viene di nuovo su di me, guida la mia asta con la mano fino all’apertura della vagina e se la infigge dentro senza esitazione, accompagnando la penetrazione e i successivi movimenti con baci voraci, gemiti e mugolii. Stacca una delle mie mani dai suoi glutei e di nuovo la posiziona sull’ano, facendomi capire, spingendo sul dito medio, che lo vuole dentro, costantemente dentro, a operare in sinergia con il membro, che manovra muovendo il bacino come più le piace. Per agire con la maggiore efficacia possibile, si solleva leggermente sul mio pube, passa un braccio tra i nostri corpi e stimola il clitoride. L’attivazione simultanea di tutte le principali zone erogene fa in modo che la sua eccitazione cresca in maniera inarrestabile, mentre io faccio fatica a controllare la mia. I movimenti di Malena diventano sempre più convulsi. A un certo punto mi avvinghia il collo con entrambe le braccia e sento il suo corpo prepararsi all’orgasmo, che esplode violento di lì a poco, facendola sussultare e gridare a lungo, sempre più forte, poi con minore intensità. Sembra rilassarsi, ma non è così. Poiché continua a muoversi su di me, non interrompo lo sfregamento con il dito all’interno del retto. Dopo un po’ il suo corpo di nuovo sussulta convulsamente sul mio. Le sue grida, inizialmente acute, diventano gutturali, profonde, e accompagnano i colpi violenti del suo monte di Venere sul mio pube, sciogliendosi pian piano in suoni che sembrano lamenti, quasi singhiozzi di pianto. Vorrei sollevarle il capo per registrare nei miei occhi, e nella mia memoria, i segni che il piacere sta imprimendo sul suo volto, ma non ci riesco. Sta stretta a me e, mentre assapora le ultime sensazioni di piacere, che accompagna intensificando in loro corrispondenza il ritmo della penetrazione, mi bacia sulla spalla, lecca la mia carne, la stringe tra i denti. Rimane così.
Adesso posso accarezzare il suo corpo liberamente con entrambe le mani. Le do il tempo di recuperare, poi le chiedo di mettersi accanto a me, per continuare a cucchiaio. Non mi comprende, e si posiziona per il doggy. La guardo, e mi viene un’ispirazione. Sussurro le parole: “Anal sex...?”, e lei di rimando, schermendosi: “Yeees…”. Meglio cambiare il profilattico, allora, per prudenza. Ci dividiamo i compiti come prima: a me la vestizione, a lei l’agevolazione della penetrazione. Dura pochi minuti. Alcuni miei morsi all’orecchio, alternati con baci e leccamenti vari, contribuiscono a far detonare un altro orgasmo. Il mio arriva poco dopo, in doggy-style nel canale principale.
Mentre io rimango disteso sul letto, lei va a controllare il telefono, poi in bagno, dove si lava accuratamente, sciacquandosi anche la bocca con il collutorio. Si rimette la blusa e si prepara ad accogliere – si fa per dire… – il successivo cliente, al quale darei, se potessi, il seguente consiglio: “Non farti condizionare dall’iniziale indifferenza di Malena (se ci sarà). Sappi che stai per avere tra le mani una potente macchina da sesso, in grado di regalarti grandi soddisfazioni”.
Come mi spiego l’atteggiamento con il quale mi ha accolto? Poiché non sono un mostro orripilante, potrei attribuire rilevanza alla preferenza accordata da uno o più colleghi a Jasmine o ad altre ragazze di EOI anziché a lei, forse lo stesso giorno in cui l’ho incontrata io, forse poche ore prima. Comunque, il fatto ha poca importanza alla luce di ciò che è accaduto nel prosieguo dell’incontro. Un saluto a tutti.
Valutazione sintetica della mia esperienza:
(5/5) ★★★★★
Tutto quanto precede è frutto della mia fantasia, cosicché l’eventuale riferibilità di elementi contenuti nella scheda e nel racconto a persone, a luoghi o a numeri di telefono realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale.
Agenzia: Escort of Italy
Index Ricerche: +357 97677767
Città: Roma – Stazione Termini
Nazionalità: Russa, credo (non gliel’ho chiesto)
Età: 21 (gliel’ho chiesto espressamente), ma ne dimostra di meno
Conformità dell’annuncio: è lei, ma di persona, per me, è più carina
Servizi standard: GFE, Sex In Different Positions, 69 Position, Oral without condom, Erotic massage, Masturbation, Striptease, Kissing, Kissing with tongue, Cum on body, Foot fetish, Full Body Sensual Massage, Sexy Shower Together, Ball licking and Sucking, Toys (if client brings)
Servizi Extra: Cum in face, Cum in mouth, Lesbian show, Anal sex, Rimming, Deep Throat, Golden Shower (giving), Strap On (if you bring), Lesbian Sex Games, Role Plays, Party Girl
Servizi usufruiti: BJ, DFK, RAI1 (e v. recensione…)
Compenso richiesto: 200
Compenso concordato: 200
Durata: 1 ora
Descrizione fisica: v. recensione
Attitudine: straordinaria
Reperibilità: facile
Barriere architettoniche: scalini per raggiungere gli ascensori
Per me, Malena è più graziosa di persona che in alcune foto del suo book. Dissento, quindi, dal giudizio espresso da Milosmilos nella rece su Jasmine. Rispetto alle foto, Malena perde l’enfatizzazione della bellezza ottenuta attraverso il glamour fotografico, non la bellezza stessa. Probabilmente, è talmente sicura delle proprie doti fisiche da non ritenere necessario esaltarle con presentazioni ad effetto (abiti aderenti, vestaglie di seta, tacchi a spillo, acconciature particolari e via discorrendo; v. più avanti). Di certo non raggiunge i 172 cm dichiarati nella scheda personale (direi che bisogna sottrarne almeno 7), né ha una terza di seno (non le attribuisco più di una seconda), ma ha un bel viso e un corpo assolutamente proporzionato, che si lascia sicuramente molto apprezzare alla vista e al tatto. Tra le foto pubblicate, quella che maggiormente si avvicina alla realtà è la seconda (che pubblico in allegato), in cui sembra porgere una torta, gesto che forse vuole essere, e comunque è – posso ben dirlo a posteriori –, anche la rappresentazione della sua essenza.
Per la verità, tra me e lei le cose non cominciano bene. Quando mi apre, rimane lì sulla porta a squadrarmi con aria seria. Non è truccata (solo un po’ di rossetto sulle labbra), indossa una blusa larga che ne nasconde le forme e ha i piedi scalzi. Anche quando la saluto, sorridendole, a malapena risponde, senza mutare espressione. Sembra quasi che abbia bisogno di darsi coraggio prima di accettare il sacrificio di concedere il proprio corpo all’ennesimo, vecchio sporcaccione di turno. Mi fa rimanere così di merda che sto quasi per girare i tacchi. Interdetto, soppeso per qualche istante il pro e il contro dei comportamenti possibili in quella situazione: su un piatto della bilancia, la soddisfazione di piantarla lì, sull’uscio della camera, e poi a ragionare, anche solo per un po’, sulle conseguenze che può avere un comportamento poco accogliente; sull’altro piatto, il senso di frustrazione derivante sia dalla sua ostentata indifferenza sia dal mancato appagamento del desiderio di averla, che il tono dimesso della sua mise non ha fatto venire meno. La mia parte più razionale mi induce a mettere da parte l’impulso di andare via, indicandomi più di una ragione per rimanere (è inutile che mi soffermi a elencarle).
Quando sono dentro, lei continua a mostrarsi indifferente nei miei confronti. Dopo avere chiesto conferma del tempo di permanenza, mi dice con tono imperioso: “Dammi i soldi!”, e io li appoggio sul tavolino accostato alla parete da cui pende il televisore, non senza domandarmi se la mia persistente accondiscendenza sia frutto di autostima ovvero di masochismo. “Devi fare la doccia?”, mi chiede. Escludo questa necessità e mi dichiaro disponibile a rinfrescare le mie parti intime. Le va bene, anche perché vede che non sono sudato e sente che sono profumato.
Mi aspetta seduta sul letto, ancora con la leggerissima blusa addosso. Mi accosto senza denudarmi, le do qualche casto bacetto sulle guance e sulla bocca, quindi le chiedo di alzarsi e di mettersi in piedi tra le mie gambe: non vedo l’ora di saggiare la struttura e la consistenza del suo posteriore; e quando le mie mani risalgono dalle gambe fino ai glutei, l’espressione di soddisfazione che accompagna il palpeggiamento di questi ultimi (sono più carnosi di come appaiono nelle foto) le strappa il primo sorriso.
Ora sembra impaziente di passare all’azione (e di concluderla nel più breve tempo possibile, penso dentro di me considerando l’andamento dell’incontro fino a quel momento): “Non ti togli i vestiti?”. La invito ad aspettare, facendole notare che anche lei li ha ancora indosso. “Sto aspettando te”, replica. Mi spoglio, quindi, mentre lei rimane a guardarmi, e mi distendo sul letto. Si sfila la blusa dandomi le spalle, per mostrarmi il tatuaggio che le copre interamente la schiena, del quale, evidentemente, va orgogliosa. A me i tatuaggi non piacciono: in generale, piccoli o grandi che siano. Vanno al di là delle mie capacità di comprensione, poi, le motivazioni che possono indurre una ragazza così giovane a farsene praticare sulla pelle uno tanto esteso. Vabbè, la pelle è sua e le spalle, se voglio, neanche le vedo…
Viene verso di me, appoggia le ginocchia sul letto e di colpo incolla la sua bocca alla mia, prendendo a baciarmi in maniera famelica. Non mi lascia il tempo di prendere fiato! Com’è possibile!? Fino a poco prima sembrava schifasse la mia compagnia… Indossa ancora lo slip. Mentre continua a baciarmi ingordamente, scosta lo slip, mi prende la mano e la colloca in corrispondenza del proprio orifizio anale. Raccolgo un po’ di secrezioni dalla vulva e comincio a massaggiarla, dapprima delicatamente, poi più energicamente, lì dove vuole che lo faccia. Si mette a cavalcioni su di me, non stacca la bocca dalla mia e non vuole che smetta di massaggiarla, riportando la mia mano a svolgere il compito da lei assegnatole ogni volta che la distolgo per altri scopi. Si posiziona in ginocchio accanto a me e avvolge con le labbra la mia cappella prima che abbia il tempo di dirle che preferisco si dedichi a tale pratica previa copertura. Sono quasi tentato di lasciarla fare, ma resisto. Prende un profilattico e chiede a me di posizionarlo. Non ho modo di apprezzare le sue capacità nel BJ perché, dopo essersi tolta lo slip, viene di nuovo su di me, guida la mia asta con la mano fino all’apertura della vagina e se la infigge dentro senza esitazione, accompagnando la penetrazione e i successivi movimenti con baci voraci, gemiti e mugolii. Stacca una delle mie mani dai suoi glutei e di nuovo la posiziona sull’ano, facendomi capire, spingendo sul dito medio, che lo vuole dentro, costantemente dentro, a operare in sinergia con il membro, che manovra muovendo il bacino come più le piace. Per agire con la maggiore efficacia possibile, si solleva leggermente sul mio pube, passa un braccio tra i nostri corpi e stimola il clitoride. L’attivazione simultanea di tutte le principali zone erogene fa in modo che la sua eccitazione cresca in maniera inarrestabile, mentre io faccio fatica a controllare la mia. I movimenti di Malena diventano sempre più convulsi. A un certo punto mi avvinghia il collo con entrambe le braccia e sento il suo corpo prepararsi all’orgasmo, che esplode violento di lì a poco, facendola sussultare e gridare a lungo, sempre più forte, poi con minore intensità. Sembra rilassarsi, ma non è così. Poiché continua a muoversi su di me, non interrompo lo sfregamento con il dito all’interno del retto. Dopo un po’ il suo corpo di nuovo sussulta convulsamente sul mio. Le sue grida, inizialmente acute, diventano gutturali, profonde, e accompagnano i colpi violenti del suo monte di Venere sul mio pube, sciogliendosi pian piano in suoni che sembrano lamenti, quasi singhiozzi di pianto. Vorrei sollevarle il capo per registrare nei miei occhi, e nella mia memoria, i segni che il piacere sta imprimendo sul suo volto, ma non ci riesco. Sta stretta a me e, mentre assapora le ultime sensazioni di piacere, che accompagna intensificando in loro corrispondenza il ritmo della penetrazione, mi bacia sulla spalla, lecca la mia carne, la stringe tra i denti. Rimane così.
Adesso posso accarezzare il suo corpo liberamente con entrambe le mani. Le do il tempo di recuperare, poi le chiedo di mettersi accanto a me, per continuare a cucchiaio. Non mi comprende, e si posiziona per il doggy. La guardo, e mi viene un’ispirazione. Sussurro le parole: “Anal sex...?”, e lei di rimando, schermendosi: “Yeees…”. Meglio cambiare il profilattico, allora, per prudenza. Ci dividiamo i compiti come prima: a me la vestizione, a lei l’agevolazione della penetrazione. Dura pochi minuti. Alcuni miei morsi all’orecchio, alternati con baci e leccamenti vari, contribuiscono a far detonare un altro orgasmo. Il mio arriva poco dopo, in doggy-style nel canale principale.
Mentre io rimango disteso sul letto, lei va a controllare il telefono, poi in bagno, dove si lava accuratamente, sciacquandosi anche la bocca con il collutorio. Si rimette la blusa e si prepara ad accogliere – si fa per dire… – il successivo cliente, al quale darei, se potessi, il seguente consiglio: “Non farti condizionare dall’iniziale indifferenza di Malena (se ci sarà). Sappi che stai per avere tra le mani una potente macchina da sesso, in grado di regalarti grandi soddisfazioni”.
Come mi spiego l’atteggiamento con il quale mi ha accolto? Poiché non sono un mostro orripilante, potrei attribuire rilevanza alla preferenza accordata da uno o più colleghi a Jasmine o ad altre ragazze di EOI anziché a lei, forse lo stesso giorno in cui l’ho incontrata io, forse poche ore prima. Comunque, il fatto ha poca importanza alla luce di ciò che è accaduto nel prosieguo dell’incontro. Un saluto a tutti.
Valutazione sintetica della mia esperienza:
(5/5) ★★★★★
Tutto quanto precede è frutto della mia fantasia, cosicché l’eventuale riferibilità di elementi contenuti nella scheda e nel racconto a persone, a luoghi o a numeri di telefono realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale.