RIFERIMENTO
http://www.escortforum.net/accompagnatrici/MAYA-29458
CITTA DELL'INCONTRO: BOLOGNA, V. F. BARBIERI
NOME INSERZIONISTA: MAYA
NAZIONALITA': CUBANA
ETA': 22-24
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: 100%
SERVIZI OFFERTI: FK accennato, BBJ/BJ/69/STRAIGHT SEX/ANAL
RATE DI PARTENZA: 100 (½ h)
RATE CONCORDATO: 100 (½ h) + 50 PER ANAL
DESCRIZIONE FISICA : tipica fisicità latina, molto carina, formosa, tette rifatte benino, bel culo
ATTITUDINE: spigliata, sensuale, propone un paio di regolette tutto sommato accettabili, ma si concede senza remore
- PUNTI DI FORZA: BBJ compassato con sapiente uso di tutta la strumenteria della bocca: labbra palato, lingua, durante la mission finge bene e potresti anche illuderti che le sta piacendo, forse le piace davvero, boh?, il pezzo migliore e la penetrazione anale, poco praticata e quindi molto molto sentita, molto gratificante per chi la mette a segno, anche perché il culo è davvero notevole per forma e volume
- PUNTI DEBOLI: vietate alcune cose, es. fingering, il daty lo accetta ma non sembra agognarlo più di tanto, non rifiuta bacetti e lievi slinguazzamenti, ma siamo lontanissimi da FK, eccessivo uso di sostanze preparatorie: amuchina sulle mani, olio profumato sulla fica, luan sul culo,vola nella sua sede abituale (Torino) venerdì 21/09
REPERIBILITA': immediata
TEL
38817674XX
SOCIAL TIME: sfizioso
PAGELLA: Fisico 8/Sex 8.5/Social time 8
LA MIA ESPERIENZA
Anche questa stagione di caccia, come le altre da 5 anni a questa parte, si apre a Bologna, città delle due torri, delle tagliatelle e dei tortellini, delle belle donne e dei pomp… Sorvolo sulla prima beccaccia, buona solo per provare il fucile e vado a narrare invece della seconda. Il mio carniere ne conterà tre alla fine, del resto la battuta è durata appunto tre giorni, non potevo fare di più, quarantasette primavere cominciano a farsi sentire e c’è da ritenersi fortunati che il fucile riesca ancora a sparare una volta a giorno.
La seconda dicevo merita qualche annotazione. E’ una giovanissima cubana, molto attraente, con cui l’empatia è davvero istantanea. Sono in anticipo di un quarto d’ora sull’orario concordato ma non mi va di aspettare e la chiamo. “Ciao, sono già qui, davanti al cancello … tu ci sei?”. E’ già in postazione, anche lei è arrivata prima. Buon segno.
Attraverso il piccolo cortile che corre sul lato dell’edifico e mi separa dalla porta a vetro a pianoterra che già mi aspetta socchiusa, un classico “ingresso indipendente”, penso, ideale per chi ha le mie consuetudini. Entro e rimango subito colpito dalla bellezza caraibica che ho di fronte, dalle sue labbra carnose, dalla sua dentatura perfetta che si apre in sorrisi smaglianti quanto discreti. E’ proprio bella Maya, d’una bellezza che ha un non so che di enigmatico.
“Sei completa … hai detto … no?” – “Sissì … completissima…” Bene. “Quanto vuoi stare, un’ora, mezz’ora…”. L’inflessione ispanica si sente appena. Bene. Un’ora? E chi ce la fa? Le allungo il regalino per mezz’ora e ribadisco, perché non mi sembra vero:” Completa?“ E lei: “Sì … sì… cento”. Benissimo!
Salto tutti i convenevoli e mi dedico ai suoi capezzoli bruni, giganteschi, sporgenti, una delizia per cani assetati a lingua ciondolante come me. Poi provo a rubarle un bacio, ci riesco a metà, ma mi basta per sentire tutta la morbidezza delle sue labbra e un retrogusto di Malrboro. Poi mi abbandono sul cuscino e aspetto che mi sia servito l’antipasto. Sto già in tiro ma appena sento il calore della sua bocca sul mio glande anche l’ultimo capillare dell’asta sente di dover dare il suo contributo. E sono di marmo. La cubanita si rallegra: “E’ già bello duro eh?” Mai aveva ottenuto così tanto con così poco, dice. Non so se prenderlo come un complimento. Praticamente mi ha detto che non ha mai visto uno arrapato come il sottoscritto: la cosa non mi inorgoglisce tanto. Anche perché la cosa è vera: queste giovani carni ambrate e tese mi hanno effettivamente dato il sangue alla testa. E ho una voglia di leccarle la fica che soverchia qualunque altro turpe disegno. Perciò approfitto della piccola pausa per proporle il cambio di prospettiva.
A gambe aperte, testa reclinata sul cuscino, Maya cade in una specie di trance e senza indugio mi offre le sue carni più tenere, con piccoli sussulti del bacino, refolando lunghi sospiri. Bei momenti, se non fosse che il mio aitante collega, quello che fedelmente mi accompagna in queste libertine incursioni, dopo un po’ si sente trascurato, almeno tanto quanto la fica di Maya, con la clito che svetta sicura di se, si sente appagata.
Mi rimetto supino, Maya mi viene sopra, dandomi le spalle, culo all’aria: che culo! Sono indeciso se riprendere da lì dove ho interrotto oppure alzare il mirino di una ventina di gradi, dove l’orizzonte non appare poi così di larghe vedute. Intanto Maya prona sul mio cazzo ricomincia a tormentarmi la cappella, alitandoci sopra, serrando quanto basta le labbra, passando la lingua sul frenulo, teso come una corda di violino. Questo non è un pompino, penso, ma una meravigliosa tortura, un giochino malefico e irresistibile.
Rifaccio un pro memoria di fica, ma non posso mancare l’appuntamento con un buco di culo come quello perfettamente incastonato tra le superbe chiappe cubane di Maya. Parto con la lingua a scalpello e so già che sarà difficile venir via da quel perfetto esemplare di tenace morbidume latino. Sono perso nei miei lubrichi progetti e non mi accorgo nemmeno quando e come la streghetta ha trovato il modo di bardarmi il cazzo con la divisa delle migliori occasioni.
Io, per conto mio, starei tutta la vita a succhiellare quel buco di culo, ma Maya, dopo aver calcato un paio di volte le sue natiche sulla mia faccia, d’imperio si sottrae alla mia insistente presa e mi richiama all’ordine: “Ora scopami!” ed è già a gambe divaricate sul letto. Compare un flacone rosso, olio profumato che va ad irrorare la fica. Peccato, avrei volentieri fatto un ultimo giro, anche se non credo che l’igienista Maya, con la mia lingua imperlata di umori anali, me lo avrebbe consentito.
Penetro dentro Maya con dolcezza, voglio godermi ogni millimetro. Lei ansima, finge bene o forse è sincera, non so. So solo che mi piace come poche volte. Rannicchio il mio viso affianco al suo collo e la trombo con ritmo preciso, regolare, senza strafare. La tentazione di addentare quel collo tornito, di lasciargli un violaceo ricordo, è fortissima, ma so che devo resistere. Mi accontento di sbavare come un maiale.
“Ehi, ma che bocca calda che hai…”. Mi fermo, sorrido come un ebete e poi sparo: “Facciamo culetto, ora?” .
Lei fa: ??
E io: ????!! Non lo fai??!!
- Sì lo faccio, ma costa molto di più …
- Ok, quanto?
- Duecentocinquanta …
- Ehhh???
- Ma hai detto che sei completa ….per 100.
- Sì, completa ... ma cosa vuol dire?
– Appunto, cosa vuol dire? Che non ho mai capito.
– Dovevi dire anal …
- E’ vero, hai ragione, ma sai certe volte … per non essere rozzo … ok, una cinquanta ce l’ho, va bene?
– Mmmm… che mi fai fare … sì, va bene.
Si riparte con Maya finalmente appecorata. Che gran bel culo! Mmm….lancio un’occhiata d'intesa al collega … ci siamo.
- Aspetta, prendi un po’ di questo anche tu … e fai piano, che non sono abituata e …
- Non ti preoccupare, guidi tu, io sto fermo …
- Come stai fermo? Sei tu che mi vuoi inculare, scusa …
Non fa una grinza e c’è aria di sfida nelle sue parole, pronunciate con dolce malizia: hai voluto la bicicletta? E ora pretendi che pedali io?
A cose fatte, Maya sorridendo mi dirà che da quando è a Bologna: “Nessuno me lo aveva preso, perché lo faccio quasi mai …mentre tu … Figurati che ieri un cliente mi ha dato i duecentocinquanta e poi … mmmploff… non ci riusciva. C’ha provato mezz’ora, una fatica ogni volta, ma niente … mmmppllofff !
Rido e la guardo negli occhi: è proprio bella Maya, ma è pure figl’i ‘ndrocchia, come dicono a Napoli.
- Beh … ora la strada è fatta ….
- La strada ??
- Voglio dire, se ora viene altro cliente che vuole tuo culetto …. sarà più facile per lui …
- Hahahhahh… Non credo amore, per oggi basta… una volta al giorno per me … - e la mano disegna nell’aria un: basta e avanza.
- Allora a domani … e le faccio l’occhiolino
- AAhhhahhha … che furbo che sei … mi piaci ….
Sapessi quanto mi piaci tu … Vorrei dirle accorato, ma lo penso soltanto, sorridendo come un ebete e imboccando il corridoio verso l’uscita.