mi piace raccontare storie (parte 2 di 3)

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19 Marzo 2009
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Terni, Viterbo
il giorno dopo, una tranquilla giornata di ufficio. ogni tanto lampeggia l'icona di msn, nella barra in basso, niente di nuovo.

"quando vai?"
"quando esco da qua"
"e quando pensi di chiamare?"
"idem. esco, chiamo e poi vado"
"richiami quella di ieri?"
"col cazzo"
"io la richiamerei. ti ha dato un appuntamento e poi ti ha dato buca"
"non credo che abbia un ufficio reclami. sti cazzi, peggio per lei. ha incassato 200 euri in meno"
"ah sì"

...

"quindi?"
"cosa?"
"da quale vai?"
"ah. aspe"
...
"c'è questa (link), oppure questa (altro link)"
"ah. figa, la prima. la seconda mi pare un po' culona"
"vero"
"anche questa carmen non è male (link)"
"no, niente affatto male"
"vabbè, stavolta mi porto cinque o sei numeri, sceglierò quella che a voce mi pare meglio disponibile"
"ok. tienimi informata"
"sì"

in macchina, al telefono.
"ciao, ho visto il tuo annuncio su internet"
"ciao. io sto in via xxx, al numero yy"
"capito. di dove sei?"
"arsgentina"
(arsgentina?) "e quanto vorresti per un'oretta, con tutta calma?"
"cinquanta"
"per un'ora??"
"ah no, per un'ora cento"
"vabbè, adesso sono in macchina, quando sono in zona casomai ti richiamo"
"ciao"
bah.

altro numero, risponde la signorina vodafone della sera prima.
altro numero ancora, il numero è addirittura inesistente.
mando un sms: "ancora niente. i cell sono tutti staccati"
risponde: "ce n'è una nuova su kijiji"
"quando arrivo a casa la vedo"

arrivo a casa senza aver avuto contatti soddisfacenti. accendo il pc e controllo, quella nuova, nuova non è. mi riattacco al telefono, finalmente qualcuna risponde, ci mettiamo d'accordo: carmen è brasiliana, vuole 200 per un'ora.
chiamo.
"trovata, vado da carmen"
"quando?"
"adesso"
"ah allora quando torno io tu sei già a casa"
"più o meno, sì"
"ok, a dopo allora"

carmen è una ragazza magra e carina che potrebbe essere mia figlia, come si dice. l'ovvia replica è che non solo non lo è, ma vende pure il suo corpo per soldi, ed io sono lì per affittarlo.
"che mi dici?"
"dico che ho avuto una giornata stressante. mi fai rilassare tu?"
"spogliati ché ti faccio un massaggino"
eseguo. lei si spoglia come a una visita medica, dalla sua ha un corpo pressoché perfetto, peccato per quei segni di acne sulle spalle, e un sorriso spontaneo. mi mostra la fica come un amico ti mostrerebbe un foruncolo sul mento: "devo rifare la depilazione"
"vedo, sì"
prende una boccetta dal comodino e mi chiede di darle le mani. me le lava con un disinfettante. la guardo interrogativo.
"sai, se vuoi toccare la fica..."
"ah. vabbè, la pulizia non mi dispiace"
"stenditi"
eseguo. si unge le mani con la stessa crema che poi le farà anche da lubrificante vaginale e comincia il suo massaggio. gradevole. spalle. collo. schiena. passa le vertebre in rassegna, una per una, insiste su quelle cervicali, la pressione è giusta. non posso dire che sia eccitante, ma rilassante lo è.
"te la cavi bene a fare massaggi"
"no, non sono brava. ci provo. avrei bisogno di qualcuno che ne facesse a me"
"non credo che faticherai a trovarne"
"sì ma ci vuole un uomo. le donne hanno la mano troppo leggera"
"vero. ma tu ci sai fare. quasi quasi va bene anche se non scopiamo"
ride.

spalle, braccia, mani. sta accucciata fuori dal letto, oltre la mia testa. ogni tanto alzo lo sguardo e la vedo che sorride. i suoi capezzoli ogni tanto arrivano a portata di labbra, ma preferisco lasciarla finire. un'ora non passa in fretta. massaggia le dita una ad una, e il palmo, e il dorso.
poi si sposta, si siede sul letto e riparte da dove aveva lasciato: lombi, natiche, cosce. diversa la zona, diverso il massaggio. polpacci, caviglie, piedi. finito coi piedi, si ferma e si stende accanto a me.
"scusa, mi devo fermare un attimo. mi fa male la schiena"
e comincia tutta una serie di contorsionismi, secondo lei utili a farle passare il mal di schiena. riesce a portare la gamba distesa fino a toccarle la testa, nel farlo mostra la fica senza imbarazzo, come se non fosse l'oggetto ambito che è. penso che se avesse più pudore, o se ne avesse ancora di meno, sarebbe più interessante. così è arrapante quanto un testo di anatomia. si gira e si ripiega su se stessa, rannicchiata fino a incurvare la schiena. certo che ha un gran bel culo, senza un grammo di cellulite, tondo e pieno, da riempirsene le mani la bocca gli occhi.

finisce il suo training e ricomincia il massaggio, stavolta mi fa stendere sulla schiena e ricomincia dai piedi, caviglie, stinchi, cosce. quando arriva all'alto coscia e stuzzica lo scroto, improvvisamente mi si risveglia il cazzo, imperiosamente.
"wow, che bello. ti sei svegliato?"
ma per il momento questa rimane tutta l'interazione di carmen col mio uccello.
armeggia ancora un po' con le mie cosce, poi finalmente posa il barattolo della crema e si inginocchia tra le mie cosce. comincia a leccarmi le palle, mi aspetto la sua lingua sul glande, ma vedo che annaspa cercando i preservativi, allora la chiamo a stendersi accanto a me.
"ti fai baciare?"
"in bocca, no"
proviamo più giù. tette naturali geometricamente perfette, di coppa b con un capezzolo grande come piace a me ed esattamente al centro. provo a succhiarne uno.
"no, quello no, mi fai il solletico"
dio che strazio. proviamo con la lingua morbida.
"così va meglio"
sti cazzi.
"la fica la posso leccare?"
"la fica, sì"
e penso: sei davvero un genio. mi fai disinfettare le mani prima di fartela toccare, ma te la lasci leccare senza sapere che cos'ho in bocca. per quel che ne sai, potrei essere pieno di afte, o avere i denti marci.
la sua fica è del tutto asettica, non sa di niente, nemmeno ha l'odore della pelle. evidentemente si disinfetta pure quella. gliela lecco, gliela succhio, l'accarezzo, più piano, più forte, vediamo se ti fa qualche effetto. ogni tanto mi arriva un "ah che bello", un "ah che bravo". furbescamente alzo lo sguardo quando sta zitta, mi accorgo che guarda altrove con occhi vuoti. lei se ne accorge e li chiude. dopo un po' mi fa: "se sei stanco, smetti".
"tu sei stanca?"
"io no, lecchi bene"
"se, vabbè. succhiamelo tu, va'"

fine della seconda parte.
 
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